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Un ben noto rappresentante di questo gruppo è l'Uomo di Giava, di cui si hanno una calotta cranica ed un femore. Fu rinvenuto dapprima da Eugène Dubois insieme ad altri crani umani ordinari di cui egli non fece cenno per trent'anni fino a quando l'Uomo di Giava non fu comunemente accettato.

Il Pitecantropo

Il secondo gruppo è quello del Pitecantropo che si ritiene avesse caratteristiche intermedie fra la famiglia dell'Australopiteco e noi e che sarebbe vissuto mezzo milione di anni or sono. Fra i fossili più importanti di questo gruppo c'è il Sinantropo, anche conosciuto sotto il nome di Uomo di Pechino. Questi avanzi consistevano soprattutto di denti, mandibole e parti di quattordici crani che presumibilmente erano stati fracassati per permettere di mangiare il cervello che per ciascun cranio costituiva una quantità di carne che andava dai 915 ai 1225 cm³. Insieme a questi fossili c'erano prove dell'uso del fuoco e di utensili. Tutti questi fossili sono apparentemente andati perduti nel tentativo di farli uscire dalla Cina durante la seconda guerra mondiale. L'altro ben noto rappresentante di questo gruppo è l'Uomo di Giava, di cui si hanno una calotta cranica ed un femore. Fu rinvenuto dapprima da Eugène Dubois insieme ad altri crani umani ordinari di cui egli non fece cenno per trent'anni fino a quando l'Uomo di Giava non fu comunemente accettato. Più tardi vennero rinvenute parti di quattordici altri crani, alcuni denti e frammenti di mandibole e di femori. I femori sarebbero stati identici a quelli dell'uomo moderno. Ciò attribuisce all'Uomo di Giava una posizione di rilievo nell'evoluzione, poiché alcuni descrivono la testa del Pitecantropo come simile a quella di una scimmia antropomorfa. Tuttavia, poiché furono trovati anche crani umani normali, esiste sempre la possibilità che le gambe accompagnassero i crani umani e non l'Uomo di Giava, poiché tutto fu trovato nella ghiaia depositatasi sull'argine di un fiume. Se vivevano ambedue alla stessa epoca, si escluderebbe così l'importanza dell'Uomo di Giava dal punto di vista evolutivo. Per quel che riguarda i denti, tuttavia, essi rassomiglierebbero a quelli umani sotto molti aspetti, ma ne differirebbero sotto altri.

C'è da notare che le autorità in questo campo sono in disaccordo fra loro e anche riguardo alle proprie precedenti affermazioni, sia per quanto riguarda le loro opinioni circa l'evoluzione, sia circa il volume cerebrale, l'uso del fuoco e degli utensili degli uomini o gli animali cui appartengono i fossili, o gli altri che abitarono la caverna molti anni dopo, ecc. Tutto ciò che si può realmente dire, quindi, è che il Pitecantropo e l'Australopiteco vivevano un tempo, ma ora sono estinti. Le interpretazioni dipendono dalle opinioni basilari di coloro che interpretano. Se pensano che la somiglianza debba per forza mostrare derivazione, arrivano ad una conclusione. Se pensano invece che la somiglianza di disegno indichi la creazione dallo stesso Creatore arrivano ad una conclusione diversa. Esiste anche la possibilità che ciò fosse provocato da mutazioni quali le conosciamo oggi e che provocano la comparsa di carattere degeneri negli individui.

 

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