Questo
principio dev'essere applicato a tutte le profezie di Daniele e
Apocalisse, in quanto esse parlano di tempi futuri, rispetto ai profeti,
che arrivano fino al ritorno di Cristo e non possono quindi coprire
pochi mesi di storia umana. |
Il principio "un giorno = un anno" É un principio noto nel linguaggio biblico. Per esempio: "Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle vostre iniquità quarant'anni; un anno per ogni giorno." (Numeri 14:34 - L)"E io ti conterò gli anni della loro iniquità in un numero pari a quello di quei giorni: 390 giorni. Tu porterai così l'iniquità della casa d'Israele. E quando avrai compiuti quei giorni, ti sdraierai di nuovo sul tuo lato destro, e porterai l'iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni: t'impongo un giorno per ogni anno." (Ezechiele 4:5-6 - L).Questo principio dev'essere applicato a tutte le profezie di Daniele e Apocalisse, in quanto esse parlano di tempi futuri, rispetto ai profeti, che arrivano fino al ritorno di Cristo e non possono quindi coprire pochi mesi di storia umana. Per quanto riguarda specificatamente questa profezia, è chiaro che l'angelo sta parlando di "settimane di anni" (70 settimane: 70 volte 7 = 490 anni) dal momento che sta annunciando la venuta del Messia promesso, il che ci porta all'inizio della nostra era. "Propriamente parlando, nel linguaggio usuale, la parola "sabûha" indica un insieme di sette giorni (una settimana) ma nello stile profetico, impiegato dall'Angelo, questo sostantivo indica una "settimana d'anni". Si sa, del resto, che gli Ebrei conoscevano delle settimane o periodi di sette anni (gli anni sabatici che cadevano appunto ogni sette anni; dopo sette cicli di anni sabatici - 49 anni - cadeva il Giubileo, anno di grazia del Signore - n.d.r.)... Ora, è facile vedere che le settimane del nostro testo sono delle settimane sabatiche o delle settimane di anni che comprendono un periodo di 490 anni... Non era d'altronde necessario aggiungere l'espressione 'anni' perché il contesto mostra in modo sufficiente che non può essere questione di settimane di giorni..." (Abate J. Fabre d'Envieu, "Le livre du Prophète Daniel" - Parigi 1890 - t. II, pp. 893,897). Anche i Romani ed i Greci conoscevano le settimane d'anni. Per esempio Aristotele menziona espressamente "coloro che dividono le età con delle settimane d'anni".] |