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Le ricerche in corso hanno dimostrato che la nostra specie esisteva allo stesso tempo e perfino prima di qualsiasi tanto reclamizzato "antenato"!

Il soffitto della grotta centrale di Lascaux (Francia)

L'Homo Sapiens

L'Uomo di Cro-Magnon sarebbe l'autore dei famosi dipinti cavernicoli che si farebbero risalire ad un periodo che va da 30.000 a 10.000 anni a.C. Questi dipinti mostrano un'esecuzione uguale a quella di artisti moderni. Famosi particolarmente sono i dipinti rinvenuti a Lascaux, in Francia, e che risalirebbero a 30.000 anni a.C., ma che il metodo di datazione con il radiocarbonio pone intorno all'ottavo millennio a.C. Poiché questo non si accorda con la teoria della grande antichità di questi dipinti, tali date vengono respinte, con il pretesto che esse mostrano semplicemente che la caverna era ancora abitata a quell'epoca. Non viene però spiegato come mai, dopo 20.000 anni di esposizione al fumo dei fuochi accesi dei cavernicoli (dai cui carboni vengono le date), quei dipinti potessero apparire ancora vivi e in buono stato. E' interessante notare che il cervello dell'Uomo di Cro-Magnon aveva una capacità di 1550-1750 cm³: 200-400 cm³ più di quello dell'uomo moderno. Il cranio di Swanscombe, rinvenuto nel 1935, era considerato dagli evoluzionisti come uno dei più antichi fossili umani normali. Secondo misurazioni degli scienziati basate su considerazioni di natura geologica, l'antichità sarebbe di non meno di 100.000 anni, oppure, secondo la prova potassio-argon, probabilmente di almeno 200.000 anni! Il cranio di Steinheim è un altro fossile ritenuto appartenente allo stesso periodo del cranio di Swanscombe. La prova che, prima dell'epoca di Neanderthal vi erano uomini normali, avrebbe dovuto dimostrare agli evoluzionisti che questi non erano provenuti dall'Uomo di Neanderthal, ma non fu così. Questo fatto mette in evidenza quale sia la confusione esistente a proposito dei fossili umani.

Nel 1965 venne rinvenuto a Vértesszöllös l'Uomo d'Ungheria, fossile di particolare importanza poiché si ritiene che siano ben definite le epoche dei vari strati di quella zona. All'epoca in cui si stabilì la sua datazione, l'Uomo d'Ungheria venne classificato come Pitecantropo, perché concordava con l'età di 400.000 anni assegnatagli. Successivi esami dei fossili hanno mostrato invece che si trattava di esempi di Homo Sapiens. Poiché esisteva quasi a quell'epoca stessa del Pitecantropo una delle nostre attuali specie, ciò rendeva quasi impossibile la nostra evoluzione da lui e molto difficile quella a partire dall'altro candidato l'Australopiteco. Le ricerche in corso hanno dimostrato che la nostra specie esisteva allo stesso tempo e perfino prima di qualsiasi tanto reclamizzato "antenato"! Ai fossili di Homo Sapiens scoperti più recentemente, di cui il più notevole è quello ritrovato da Richard Leakey, si attribuisce una data di quasi tre milioni di anni. Questi finiscono con lo spazzare via tutti quelli che sono stati proposti nel passato come nostri progenitori. Essendo che nel passato nessuno dei molti candidati scelti come "Padre nostro" ha potuto reggere, è probabile che sarà lo stesso nel futuro. Ciò non costituisce tuttavia un grave colpo per l'evoluzione come potrebbe sembrare, poiché molti evoluzionisti seri avevano già eliminato queste come eventuali possibilità ed essendo restati sforniti di qualcosa di ragionevole su cui poggiarsi, si erano trincerati dietro l'illusorio "antenato comune". Poiché la caratteristica dell'antenato comune sembra sia quella di non lasciar fossili, è ancora più difficile provare che non siamo suoi discendenti. Ci sono anche alcuni che suggeriscono come nostro progenitore un dente chiamato Ramopiteco del quale non è conosciuto quasi niente...!

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