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Gli uomini che scendono in acqua hanno la sensazione di venire risospinti in alto, come se portassero dei salvagenti. Le antiche relazioni non hanno dunque mentito. In questo mare nessuno può annegare.

La spedizione di W.F. Lynch

Nel 1848 gli Stati Uniti prendono l'iniziativa ed organizzano una spedizione all'enigmatico Mar Morto. Davanti alla cittadina costiera di Akka, 15 km. a nord dell'odierna Haifa (Caifa), in una giornata d'autunno del 1848, la spiaggia brulica di uomini che con vivo interesse assistono ad una manovra insolita. W.F. Lynch, geologo e capo della spedizione, ha fatto portare a terra da una delle navi ancorate al largo due canotti di metallo, che ora vengono collocati con ogni cura su carri dalle ruote molto alte. Trainati da una lunga fila di cavalli i carri si mettono in marcia. Dopo tre settimane d'indescrivibili difficoltà il trasporto è un fatto compiuto.

A Tiberiade essi vengono rimessi in acqua. Misurazioni altimetriche eseguite da Lynch nel lago di Genezareth procurano la prima grande sorpresa di questo viaggio. Dapprima egli crede d'aver commesso un errore, ma le misurazioni di controllo confermano il risultato. La superficie del lago di Genezareth, a tutti noto per la storia della vita di Gesù, è di 208 metri al di sotto del livello del Mediterraneo. Da quale altezza scaturirà il Giordano che attraversa questo lago? Alcuni giorni dopo, Lynch si trova su un fianco dell'Hermon coperto di neve... Alcuni arabi pratici del luogo lo conducono attraverso un bosco d'oleandri a una caverna mezza ostruita dal pietrame nella ripida parete calcarea dell'Hermon... Dove il Giordano, 20 km. a sud, raggiunge il piccolo lago di Hule, il letto si è già abbassato a due metri sul livello del mare. Poi il fiume, per altri 10 km., scende ripido fino al lago di Genezareth. Nel suo corso dalle falde dell'Hermon in soli 40 km. si ha un dislivello di 700 metri.

Da Tiberiade i membri della spedizione americana percorrono nei due canotti di metallo le innumerevoli sinuosità del basso Giordano. A poco a poco la vegetazione si fa più rada e solo sulle rive cresce una fitta sterpaglia. Sotto il sole tropicale appare sulla destra un'oasi: Gerico. Poco dopo raggiungono la meta. Incassata tra pareti rocciose quasi verticali, si stende dinanzi a loro la gigantesca superficie del Mar Morto.

La prima cosa è un bagno. Gli uomini che scendono in acqua hanno la sensazione di venire risospinti in alto, come se portassero dei salvagenti. Le antiche relazioni non hanno dunque mentito. In questo mare nessuno può annegare. Il sole cocente asciuga quasi istantaneamente la pelle dei bagnanti. La sottile crosta di sale, che l'acqua ha depositato sui loro corpi, li fa apparire perfettamente bianchi. Qui non vi sono molluschi, nè pesci, nè alghe, nè coralli.

Le sue rive sono desolatamente nude. Enormi sedimenti di sale incrostati sul lido e sulle pareti rocciose luccicano al sole come diamanti; l'aria è satura di odori forti e acri. Si sente odore di petrolio e di zolfo. Macchie oleose di asfalto - la Bibbia lo chiama bitume (Genesi 14:10) - galleggiano sulle onde. Nè il cielo azzurro e luminoso nè il sole con tutto il suo splendore riescono a infondere vita a questo paesaggio ostile. Per ventidue giorni i canotti americani incrociano sul Mar Morto. Si prendono campioni d'acqua, si analizzano, e di tanto in tanto lo scandaglio scende in fondo al mare. La foce del Giordano, il Mar Morto, è a 393 metri sotto il livello del mare!

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