In
tutti i casi i ricercatori hanno riconosciuto che i vegetariani
"sono particolarmente sani e longevi": meno tumori,
ipertensione, varici, emorroidi, calcoli renali e migliore qualità di
vita... Gli Avventisti provenienti da famiglie della stessa fede
vivevano dieci anni più a lungo della media |
Studi epidemiologici sugli Avventisti della California Diversi anni fa, spiegando le cause della crescita vertiginosa della spesa pubblica per l'assistenza sanitaria nel suo paese, Frank Miller, l'allora ministro della Sanità dello Stato dell'Ontario (Canada) disse: "La cosa più frustrante è che la fetta più cospicua della nostra spesa sanitaria è devoluta al trattamento delle cosiddette 'malattie da scelta', quelle che risultano dall'abuso di alcool, tabacco e droghe, alimentazione eccessiva, mancanza di esercizio, sregolatezza sessuale e condotta negligente." Apparve subito un articolo sul giornale "The Toronto Star" (7 novembre 1974) dal titolo: 'Biasimato un modo di vivere negligente a causa degli elevati costi ospedalieri'. Esso suggeriva anche di vivere come gli Avventisti del Settimo Giorno, perché così si sarebbero ridotte del 40% le spese sanitarie del Governo, realizzando un'economia di 575 milioni di dollari canadesi (nel 1974) per il solo stato dell'Ontario che contava allora una popolazione di otto milioni e mezzo di abitanti! "Il notevole record di salute dei membri della Chiesa Avventista del VII Giorno - proseguiva l'articolo - dimostra chiaramente che il loro modo di vivere può far realizzare delle fantastiche economie." La citata stima del 40% fu basata su studi epidemiologici sostenuti da vari ricercatori. Studi del genere sono ormai stati condotti in molte nazioni, fra cui l'Australia, la Polonia, la Norvegia, la Nuova Zelanda, il Giappone, l'Olanda, gli U.S.A. e l'Italia. Il campione di Avventisti italiani è stato studiato dal professor Luigi Barbara, direttore della Cattedra di Clinica Medica del Policlinico S. Orsola di Bologna. In tutti i casi i ricercatori hanno riconosciuto che i vegetariani "sono particolarmente sani e longevi": meno tumori, ipertensione, varici, emorroidi, calcoli renali e migliore qualità di vita. Per esempio, l'articolo del giornale canadese, di cui si parlava sopra, citava uno studio pubblicato da "The Journal of the American Medical Association" (10 ottobre 1966), in cui si paragonava la salute di 11.000 Avventisti californiani di sesso maschile con quella di altri maschi dello Stato. Fu rilevato che "la mortalità media per tutti i maschi dovuta a vari disturbi respiratori era del 12%, paragonata con solo il 3% per gli Avventisti. Di 28 Avventisti morti per cancro polmonare o enfisema, 27 erano convertiti da poco ed erano stati forti fumatori prima di entrare nella chiesa. Gli Avventisti subivano il primo attacco cardiaco dieci anni più tardi rispetto alla media dei maschi californiani. Gli Avventisti subivano attacchi cardiaci in ragione del 40% in meno rispetto agli altri uomini. Altre ricerche rilevarono che: "Il cancro della bocca, della laringe e dell'esofago era dieci volte meno comune fra gli Avventisti. Gli Avventisti avevano un livello di colesterolo nel sangue sensibilmente inferiore. Come si sa gli alti livelli sono spesso precursori di arteriosclerosi ed attacchi cardiaci. Gli Avventisti provenienti da famiglie della stessa fede vivevano dieci anni più a lungo della media; quelli non provenienti da tali famiglie vivevano quattro anni più della media".Per citare altre statistiche, è risultata un'incidenza dell'80% in meno per quanto riguarda il cancro al polmone, del 38% in meno per le leucemie, del 45% in meno per le malattie di cuore, del 45% in meno per il diabete. Uno studio analogo a quello di cui parla l'articolo sopra riportato, segnalò, nella fascia d'età che va dai 45 ai 65 anni, una mortalità ridotta del 50% fra gli uomini e addirittura inferiore del 60% fra le donne Avventiste rispetto al resto della popolazione femminile californiana. (Statistiche relative alla mortalità negli anni 1958-1965 a cura di Phillips, Lemon e collaboratori: "Coronary Heart Disease Mortality among Seventh-Day Adventists with Differing Dietary Habits" - 'Journal of Clinical Nutrition'). In conclusione si può dire che la ricerca scientifica con le sue statistiche sta dalla parte degli antichi princìpi espressi nel Libro Sacro e, di conseguenza, dalla parte di chi ha fatto di questi princìpi la propria norma di vita.]
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