LO STATO NAZISTA E LE NUOVE RELIGIONI:
CINQUE
STUDI DI CASI DI NON-CONFORMITA'
di
Christine Elizabeth King
Autorizzazione - Capitolo 6 -
Capitolo 7 - Appendici - Note
IL TRIONFO DELLA VOLONTA’:
I TESTIMONI DI GEOVA
Vogliamo ringraziare la Professoressa King che ha dato il consenso e l'opportunità alla Redazione di "Triangolo Viola" di tradurre e pubblicare in Internet in italiano questi due capitoli a beneficio dei nostri lettori. E' possibile visualizzare l'autorizzazione e la lettera della Prof. King alla Redazione Triangolo Viola.Il testo originale è pubblicato in un sito in inglese. Il numero delle pagine ed i riferimenti sono stati mantenuti nel testo per permettere il collegamento al testo originale.
LO STATO NAZISTA E LE NUOVE RELIGIONI:
CINQUE STUDI DI CASI DI NON-CONFORMITA’
Christine Elisabeth King
Studi nella Religione e Società
VOLUME QUARTO
STAMPA EDWIN MELLER
NEW YORK e TORONTO
[147]
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Il movimento dei Testimoni di Geova1 giunse in
Germania nell’ultimo decennio del XIX secolo ed incontrò, come nuovo
movimento religioso, il tipo di sospetto incontrato al loro arrivo da tutti i
gruppi qui trattati. In molti modi, tuttavia, questo gruppo attrasse una critica
più severa sebbene la sua crescita fosse lenta e nel 1933 avesse ancora
solamente 20.000 membri in Germania.2 La teologia
in qualche modo separatista del movimento fu vista con tanto sospetto quanto lo
furono le sue origini americane e le autorità civili e religiose furono
critiche per i suoi legami internazionali e per l’intenso millenarismo. Il
sospetto si tramutò in ostilità durante la prima guerra mondiale quando alcuni
Testimoni di Geova si rifiutarono di combattere.3 Il timore
che questi settari fossero i “partigiani [cronisti] della quinta colonna” fu
indotto dopo la guerra quando la linea di condotta ufficiale del gruppo bandì
ogni futura cooperazione dei Testimoni nella guerra o in lavori collegati alla
guerra. I Testimoni vedevano se stessi come cittadini del Regno di Dio,
arruolati nel Suo esercito. Erano già designati in queste vesti e sarebbero
stati chiamati per combattere le forze delle tenebre nell’ultimo giorno. La
loro posizione in questo modo era non di pacifismo ma di neutralità4,
e le guerre “terrene”, mentre avevano significato nel piano escatologico di
Dio5, erano viste come se non riguardassero i Testimoni.
Le loro vedute unitarie sulla guerra e sul significato della cittadinanza furono così una potenziale fonte di difficoltà per i Testimoni, composte semplicemente dal loro insegnamento che la fine del “presente ordine” era vicina e che tutte le “nazioni” attualmente sotto il controllo di Satana sarebbero state presto distrutte. Il modesto stato economico [148] e sociale della maggioranza dei convertiti6, associato alla convinzione piuttosto ingenua che la “neutralità politica” avrebbe assicurato la loro salvezza in ogni condizione, portò ai Testimoni non solo difficoltà dalle autorità, ma anche attacchi considerevoli da altri settori. Non solo i critici trovarono nel movimento un facile bersaglio a causa della sua relativa mancanza di amici influenti, ma poiché i membri erano istruiti di tenersi pronti per la persecuzione nel loro ruolo di Testimoni di Geova nel mondo di Satana, essi arrivarono ad accettare ostilità e sospetto come la norma.
Nonostante il fatto che di tutte le sette, i Testimoni fossero il più serio bersaglio di abuso e ostilità, all’interno della costituzione liberale di Weimar essi godevano di una certa protezione. Il gruppo era registrato come una società già dal 19217 e, secondo le disposizioni degli articoli 135-7 della costituzione, era data 'libertà di religione' e allo stesso tempo la società editrice dei Testimoni era riconosciuta come un ente giuridico straniero legale.8 Sebbene soggetta alla legge civile, fino al 1928 fu classificata come una legale associazione filantropica9 e come tale non pagava tasse al dipartimento delle entrate dello stato. I più grandi problemi negli anni '20 sembra si verificassero nella cattolica Baviera10, culla del nascente partito nazista, e qui come altrove le conseguenze delle azioni legali prese contro i Testimoni variarono. Prima del 1929 la maggioranza fu assolta dalle accuse che includevano la distribuzione illegale di letteratura11, ma dopo quella data molti furono condannati ed il gruppo sentì il bisogno di pubblicare dichiarazioni che sottolineassero che le sue attività erano religiose e non politiche.12
La stampa e gli scrittori
delle maggiori correnti della Cristianità condivisero una comune avversione per
i Testimoni descrivendoli come “seriamente in errore”13,come
“nemici di tutti i cristiani”14, come la “volpe nel
pollaio”15 e ci furono appelli per limitare la loro libertà
di associazione e adorazione.16 È ancora più significativo
il fatto che i critici vedessero nell’insegnamento dei Testimoni non solo
un’eresia, ma anche sovversione politica [149]
descrivendo le loro profezie millenarie a seconda dei casi come “comuniste”17
o “anarchiche”.18 Già nel 1922 i Testimoni erano accusati
di essere agenti degli Ebrei19 e “nemici della cultura
tedesca”20 e fu argomentato che denaro non solo ebreo, ma
anche americano e massonico, veniva versato nel movimento.21
Molto più di ogni altro gruppo preso qui in considerazione, i Testimoni furono
visti come strettamente collegati ai Sionisti e ad organizzazioni sovversive,
trovando menzione perfino nei più noti libri antisemiti, “I Protocolli degli
Anziani di Sion”, pubblicato nel 1923.22 Fra gli
scrittori antisemiti, Dietrich Eckhart23 e J. Van Leers24
sollevarono la questione identificando i Testimoni come il “verme Ebreo” e
“Marxisti”.
Visto che i Testimoni non avevano più legami con l’Ebraismo ed il Vecchio Testamento di quanti non ne avessero, ad esempio, gli Avventisti del Settimo Giorno, il contenuto ed i motivi di queste accuse sono interessanti. Gli insegnamenti dei Testimoni sulla neutralità erano visti come una minaccia alla società, ed in questo modo fattori come rapporti con l’America, uso del Vecchio Testamento e teologia dell’avvento, comuni in alcune parti a tutti i cinque gruppi qui considerati, erano visti, nel caso dei Testimoni, come una copertura per la sovversione politica. Anche sotto la tollerante costituzione della Germania di Weimar, coloro che rifiutavano di riconoscere lo stato come il supremo centro della lealtà dei cittadini, erano visti con considerevole sospetto. Poiché i membri di tutti gli altri quattro gruppi erano saldi nella loro lealtà allo stato tedesco, e poiché questo era stato dimostrato dal loro arruolamento nella prima guerra mondiale, la loro teologia, mentre talvolta era vista come sospetta, veniva generalmente liquidata come “marginale” o “eresia innocua”. I Testimoni non erano solo inflessibili nella loro attitudine verso lo stato, ma erano espliciti nella loro critica delle chiese maggiori e della malvagità delle “nazioni”. Mentre sotto Weimar questo portò qualche difficoltà, nel nuovo stato Nazista, in cui ogni dichiarazione diventava una presa di posizione politica, e [150] ogni centro di lealtà rivale veniva sottoposto a stretto scrutinio, i punti estremi della loro teologia sul “Regno di Dio” e sul loro stesso ruolo nel “mondo di Satana”, stava per portare i Testimoni nel più aspro conflitto che la setta avesse mai sperimentato.
Forse non sorprende che i Testimoni divenissero uno speciale bersaglio per le S.A.25 negli anni '20 e nei primi anni '30. Malgrado questo, i capi della setta sembra non abbiano riconosciuto nessuna particolare minaccia alla loro esistenza nel Nazionalsocialismo e quando nell’aprile del 1933, solo 4 mesi dopo aver raggiunto il potere, i Nazisti diffusero un bando contro le attività del movimento in Baviera e, entro il mese di giugno, lo estesero a tutta la Germania26, la setta non riconobbe ancora la gravità della crisi. Sotto certi aspetti la situazione sembrava inalterata, i nemici gli stessi. La chiesa Cattolica in Baviera venne ad uno speciale accordo con il nuovo governo sulla scoperta e sulla denuncia dell’opera missionaria dei Testimoni27; le autorità civili e dell’istruzione dovevano denunciare ogni attività sospetta o la distribuzione della letteratura dei Testimoni.28
Per nulla scoraggiati dal bando, i Testimoni continuarono a distribuire la loro letteratura e ci sono evidenze dai circoli governativi che nel giugno del 1933 essa era in maniera evidente ancora in circolazione. Le autorità civili, avvertite del bando, si lamentarono che gli ordini su come trattare i Testimoni lentamente trapelavano da fonti del Governo centrale.29 I Testimoni trassero vantaggio da questo intoppo burocratico e sfruttarono la breve tregua per organizzarsi per ciò che stava rapidamente diventando una situazione pericolosa. La più ovvia e la più sicura strategia di sopravvivenza, la cessazione di tutte le attività religiose, fu una opzione che i Testimoni mai nemmeno presero in considerazione. La letteratura continuava ad essere distribuita, apertamente se questo era possibile, segretamente se non lo era, e le adunanze venivano tuttora tenute. Alcuni funzionari tentarono il tipo di atti [151] di pacificazione con il Governo che, come si è visto, furono fatti con successo da rappresentanti di altre sette. Essi offrirono, per esempio, di cambiare la copertina di una pubblicazione dei Testimoni che mostrava un guerriero che brandiva una spada insanguinata, un’illustrazione che i nazisti chiaramente consideravano offensiva.30 Il gesto fu vano, come anche i successivi tentativi di pacificazione mostrarono di essere, poiché in risposta gli uffici e l’attrezzatura di Magdeburgo della setta furono confiscati e rilasciati solo dopo l’intervento diplomatico del governo americano, per essere comunque soggetti a successivi sequestri.31
Appare evidente che, qualsiasi
cosa i Testimoni facessero, eccetto rinnegare i loro insegnamenti, non avrebbe
portato alla cessazione dell’ostilità che i nazisti esprimevano verso di
loro. I Testimoni erano il tipo di nemico per eccellenza per il partito, con le
loro aspirazioni “politiche” e “pro-ebraismo” prese come dato certo. I
capi dei Testimoni sembra siano stati sorpresi da tale reazione. Indubbiamente,
essendo abituati ed aspettandosi una persecuzione, questo contribuì a rendere
la reazione del gruppo più lenta al cambiamento nella natura del conflitto.
Sospetto e conflitto in questa scala erano novità e per un po’ di tempo il
gruppo reagì come aveva fatto in tempi precedenti, e ad attacchi meno
perniciosi, spiegandosi e offrendosi di negoziare col governo su piccole
questioni che potevano offendere il nuovo stato.
Una Dichiarazione
dei fatti32
fu così inviata ad ogni funzionario di governo di grado elevato nel giugno del
1933, rappresentando i risultati delle delibere prese ad un’assemblea a
Berlino. Il documento indica la natura degli attacchi che stavano subendo,
spiega gli insegnamenti del gruppo, conferma il carattere rispettoso delle leggi
dei suoi membri, nega ogni collegamento con comunismo, massoneria ed ebraismo ed
esprime sostegno per “gli obiettivi paralleli” del nuovo governo nazionale.
Il documento è un capolavoro nel suo genere e degno di ognuna delle altre
quattro sette. Esso spiega, lusinga e offre appena un'allusione di compromesso.
Ciò nonostante [152] il suo impatto fu negativo. Laddove altre
sette furono ricevute in silenzio ma fu loro concesso di dimostrare la loro
“neutralità”, i Testimoni, rivendicando la neutralità, furono identificati
come implacabili nemici. Più a lungo venivano trattati come nemici, più la
loro stessa posizione si rafforzava, e, avendo fatto tutto ciò che potevano sul
campo della negoziazione, coloro che prendevano la direttiva ed i membri presto
entrarono in una campagna per assicurare la sopravvivenza della loro opera che
fece precipitare la situazione senza che lo prevedessero, cosicché nell’arco
di pochi anni non solo sarebbero stati messi in prigione e nei campi di
concentramento a centinaia, ma la loro letteratura avrebbe denunciato le atrocità
del governo nazista non solo contro i Testimoni di Dio, ma contro Ebrei, donne,
bambini e la popolazione tedesca in generale.
Avendo cercato di assicurare alle autorità che erano buoni cittadini attraverso la Dichiarazione dei Fatti, interpretando e spiegando i loro insegnamenti, date le preoccupazioni del regime, in modo da dissipare i timori ed offrire un'allusione di compromesso, i Testimoni sembravano aspettarsi pochi ulteriori fastidi. Non aveva la Dichiarazione condannato, con i nazisti*1, la lega delle Nazioni? Non aveva descritto il nazionalsocialismo come oppositore alle ingiustizie che i tedeschi avevano sofferto sin dal 1919 e non era terminata con un appello personale al Führer?
Tali speranze erano mal riposte. Sebbene il gruppo vedesse una limitata opposizione ufficiale nei primi mesi del 1933, questo era un risultato del tempo necessario alla burocrazia per elaborare e realizzare il bando, piuttosto che un qualche ammorbidimento della politica nazista nei loro confronti. Erano ancora soggetti ai linciaggi della “giustizia” delle S.A. ed ora erano totalmente senza protezione da parte della polizia. Abitazioni33 ed attività lavorative34 erano sotto assedio e singoli Testimoni erano attaccati dalle S.A. come “traditori”.35 Questa persecuzione non ufficiale durò per tutto il tempo in cui le S.A. ebbero potere [153] e fu esacerbata dal rifiuto dei Testimoni, per motivi religiosi, di votare alle elezioni tenute il 12 novembre 1933.36 In pubblico i Testimoni furono sempre più identificati come nemici, venendo fatti marciare per le strade indossando cartelloni che esponevano dettagliatamente il loro “tradimento”. A quel tempo i tribunali generalmente non davano più che un’ammenda per il rifiuto di votare, ma i Testimoni in attesa di processo venivano provocati con la forca “come un avvertimento” dalle S.A. e sperimentavano violenza fisica e minacce da chi li aveva catturati. Ci furono almeno 11 morti in prigione, descritti come “suicidi”; come gli ebrei, i Testimoni divennero molto presto cittadini senza diritti civili.37
L’opera missionaria continuava; l’ultima parte del ‘33 e tutto il '34 videro un crescendo di casi contro i Testimoni per la distribuzione di letteratura ‘sovversiva’, con sentenze tipiche da 9 a 12 mesi.38 Il governo si limitava ad aree che potevano essere coperte da leggi esistenti, e la proprietà di Magdeburgo, che era stata di nuovo sequestrata, fu restituita dopo l’ennesima protesta degli avvocati dei Testimoni.39 Seguendo alla lettera la legge, fu persino dato il permesso alla casa editrice di iniziare ancora una volta a lavorare, a condizione che nessuna pubblicazione doveva menzionare i testimoni di Geova o la loro opera.40
“Noi non ci interessiamo degli affari politici, ma siamo completamente dedicati al Regno di Dio sotto Cristo quale Re. Noi non vogliamo offendere né danneggiare alcuno. Saremmo lieti di risiedere in pace e di mostrare buona volontà a tutti gli uomini quando ne abbiamo l’opportunità, ma poiché il vostro governo e i suoi funzionari continuano nel tentativo di forzarci a disobbedire alla più alta legge dell’universo, noi siamo costretti a farvi ora l’annuncio che noi, per Sua Grazia, ubbidiremo a Geova Dio e confideremo pienamente in Lui che ci liberi da ogni oppressione ed oppressore.” 43
Durante il 1935 i Testimoni furono sottoposti ad una crescente pressione nei loro posti di lavoro, in pericolo di essere licenziati o di perdere i diritti alla pensione.49 Essere sposati con un Testimone divenne motivo ufficiale di divorzio e i figli di noti Testimoni furono banditi dalle scuole.50 Nello stesso anno51 fu stabilito il principio che i figli venissero portati via dai genitori Testimoni per essere educati come nazionalsocialisti;52 in questo modo molte famiglie di Testimoni erano destinate ad essere smembrate. Il 1935 vide anche l’introduzione del servizio militare obbligatorio.53 I Testimoni rifiutarono immediatamente di imbracciare le armi o di intraprendere lavori che avevano relazione con la guerra. Il loro rifiuto, come corpo, fu verbalizzato solo 3 giorni dopo la promulgazione delle nuove leggi militari54 e venne annotato che essi si rifiutavano anche di svolgere il servizio di lavoro nazista o doveri collegati ad esso. I trasgressori venivano consegnati alla polizia55, e in molti casi questo era il primo contatto che i Testimoni avevano con la legge e la prima presa di posizione pubblica a difendere la quale erano chiamati. Le conseguenze del rifiuto di obbedire alle nuove leggi includevano non solo l’imprigionamento, ma l’esclusione dal Fronte del Lavoro e quindi la disoccupazione.56
La questione del servizio militare irrigidì l’atteggiamento del governo verso i Testimoni e lo costrinse ad escogitare nuovi modi di trattare con la setta. Il numero di Testimoni che venivano portati in tribunale sollevò l’intera questione sulla legalità del trattamento nazista nei riguardi di questo movimento religioso e, come aumentava il numero degli arresti, così aumentavano le proteste legali che non volevano essere viste agire in aperto contrasto con le leggi di Weimar.57 Vennero eseguiti arresti sulla base che i Testimoni erano “non conformi agli ideali razziali e nazionali ed ignoravano apertamente i corpi nazionali”58. Vennero impiegate altre circonlocuzioni [156] tipicamente nazionalsocialiste e furono fatti continui tentativi per giustificare in termini legali la realtà di ciò che stava accadendo ai Testimoni. Fu suggerito che, siccome il gruppo non aveva una formale confessione di fede59, non era conforme alla definizione legale di una comunità religiosa secondo la legge di Weimar e in questo modo era senza diritti civili. Un’altra linea di argomentazione difese il bando indirizzato alle sette dichiarando che era legale, poiché la libertà dell’individuo di credere in ciò che decide non era in nessun modo condizionata, in quanto “ognuno è libero di scegliere la propria fede e leggere la Bibbia”.60 Tali giustificazioni erano evidenti tentativi di soddisfare le richieste di parvenza di legalità, e lo spirito, se non la lettera della legge, fu chiaramente infranto. Per i Testimoni, in particolare, tali riserve erano inutili: adunanze e opera missionaria sono essenziali per la pratica della loro fede. I Cristiani Scientisti avrebbero potuto essere in grado di esistere senza una regolare adorazione e associazione; i Testimoni di Geova non potevano.
Furono trovati anche altri pretesti politici per la campagna contro i Testimoni. La setta fu vista come se provvedesse truppe d’assalto per il comunismo o come se desse asilo a marxisti, anche se un memorandum del governo datato 11 giugno 1934 aveva ammesso apertamente che la setta non poteva essere descritta a rigor di termini come “un’organizzazione di supporto comunista” e che non era stata trovata alcuna prova dell’influenza del comunismo in nessuna delle perquisizioni fatte dalla polizia negli stabili dei Testimoni.61 Mentre l’incertezza riguardo la legalità delle azioni prese contro i Testimoni cresceva nei tribunali e i giudici erano visti rifiutarsi di impugnare il bando contro di loro, in quanto risultava illegale, o di radiare i difensori dei Testimoni, i casi vennero indirizzati ai tribunali speciali.62 Qui gli incaricati nazisti avevano meno scrupoli legali; i Testimoni furono processati in massa e le accuse sempre confermate. Giustificazioni legali [157] per le loro azioni contro i Testimoni vennero formalizzate in pubblicazioni ufficiali naziste come Il libro della giustizia del Reich del martedì 63e la parvenza di legalità gradualmente divenne semplicemente di minor significato visto che i Testimoni, le cui sentenze venivano sospese dai giudici, venivano messi sotto custodia protettiva dalla Gestapo non appena lasciavano il tribunale. Ai tribunali fu ricordato il tipo di sentenze adeguate e quelle inflitte dal severo tribunale speciale tenuto a Weimar il 26 giugno 1935 furono proposte a modello del tipo di severità richiesta.64
Sembra che questo tipo di
interferenza nei lavori dei tribunali in qualche modo doveva essere migliorata,
poiché ci sono evidenze che l’incertezza di alcuni tribunali nel trattare
casi relativi ai Testimoni continuò per l’intero periodo. Il trattamento
legislativo dei Testimoni di Geova nel 1934 era ancora agli inizi ma c’erano
serie obiezioni che venivano poste perfino in questa fase riguardo al modo in
cui venivano emesse le sentenze. La questione di dimostrare la legalità di tali
sentenze, difficoltosa per le riserve, continuò
come mostra un appunto del 1940:
Il Ministero della Giustizia ha informato la Polizia Segreta di Stato di Berlino che non ha condiviso l’opinione di alcuni dei suoi subordinati secondo cui l’ulteriore detenzione dei Testimoni di Geova dopo aver scontato le condanne al carcere stesse minando l’autorità dei tribunali. Vorremmo, comunque, raccomandare che questa ulteriore detenzione non dovrebbe essere scontata nella stessa prigione…
Viene quindi disposto,
1. Se un Testimone di Geova è stato giudicato dal tribunale non colpevole e liberato, non deve essere preso in custodia mentre è ancora sotto il tribunale.
2. Dopo che il Distretto di Polizia è stato informato dell’imminente rilascio di un Testimone di Geova, ulteriori istruzioni dovrebbero immediatamente essere richieste davanti al Quartier generale della Polizia di stato a Monaco, così che il trasferimento al campo di concentramento di Dachau, o al campo femminile di Moringen, possa aver luogo immediatamente dopo che [158] una sentenza è stata scontata.65
La legalità delle sentenze
contro i Testimoni si trovava spesso in alcune discussioni ed è abbastanza
interessante che i nazisti erano ansiosi di apparire come se stessero lavorando
entro le linee guida della costituzione di Weimar. Ciò nonostante, gli arresti
continuavano e i Testimoni si trovavano sempre più imprigionati senza sentenza
o mandati in un campo di concentramento credendo di essere prosciolti
dall’accusa e di essere sulla strada della liberazione. Alcuni Testimoni
furono afferrati e imprigionati senza assolutamente nessun preliminare legale.
Malgrado le proteste il flagrante abuso delle libertà civili continuava. Il
1935 vide alcune riorganizzazioni entro lo stato nazista e i Testimoni
sentirono, come risultato, la rete stringersi attorno a loro. Cambiamenti nella
struttura e nell’organizzazione della polizia e delle S.S. portarono ad una
sorveglianza più stretta della Gestapo sulla setta, un aspetto chiaramente in
evidenza dai rapporti della polizia dal 1935 in avanti66 e
riflesso nelle richieste di sentenze più severe. Il 1935 vide il sistema dei
campi di concentramento arrivare ad essere un aspetto permanente dello stato
nazista e da quel momento in poi i Testimoni arrivarono in grande numero come
detenuti ai campi selezionati. È stato stimato che nel 1935 c’erano
qualcosa come 400 Testimoni detenuti solo a Sachsenhausen.67
Così i Testimoni furono
proiettati in una battaglia completamente lanciata con le autorità, sotto
attacco nei tribunali, al loro posto di lavoro ed entro le loro famiglie. Le
sentenze dei tribunali divennero più aspre e ora il risultato della dibattito
sarebbe stato molto probabilmente una sentenza da scontare in un campo di
concentramento, sia che l’imputato fosse colpevole o no.68
Negli anni seguenti le centinaia di prigionieri Testimoni sarebbero diventati
migliaia, perché dopo il 1935 il destino della setta nella Germania nazista era
segnato ed era stata intrapresa una campagna di persecuzione totale, progettata
per distruggere la setta completamente.
Dall’inizio del 1936 finché
scoppio la guerra nel [159] settembre 1939, i Testimoni rimasero sia
sotto attacco che attivi nella loro opera missionaria e clandestina che ora,
vista la vera natura della proibizione, stava diventando una sorta di campagna
di resistenza antinazista. In effetti la setta può benissimo aver agito come un
centro per alcuni resistenti non-politici e senza dubbio sembra esserci stata
una considerevole pubblica simpatia per le attività del gruppo.69
I rapporti del governo indicano un marcato incremento nell’attività dei
Testimoni durante questi anni e questa attività era costantemente accompagnata
da un sempre crescente numero di arresti70 e da periodi sempre
più lunghi di detenzione in un campo di concentramento. È da quest’anno che
risale la chiara e ovvia intenzione dei nazisti di distruggere totalmente il
movimento.
La maggiore preoccupazione dei
Testimoni, comunque, era che la loro letteratura, importata di contrabbando
dalla Svizzera, fosse distribuita in sicurezza.71 Questa
assumeva un crescente tono di critica verso il regime, non solo per il
trattamento che riservava al movimento stesso, ma nella sua identificazione del
Führer come la biblica “bestia selvaggia”.72 Giornali dei
Testimoni, distribuiti sia in Germania che all’estero, condannavano la
persecuzione dei Testimoni, la corruzione della gioventù e il danno che veniva
fatto alla nazione tedesca dal regime malvagio.73
Il tono della letteratura
diventava tanto più aspro quanto i Testimoni erano esortati a rimanere saldi.
Si trovarono nuovi stratagemmi per distribuire la letteratura e alcuni Testimoni
operarono per un breve periodo sotto la copertura del commercio ambulante, finché
vennero indagati e fermati. Si sforzavano di diffondere i loro insegnamenti tra
i militari e, secondo le fonti governative “le sovversive irregolarità di
questi fanatici religiosi” sembravano essere in aumento.74
Documenti governativi per tutti quegli anni testimoniano la reale esasperazione
della polizia e della burocrazia nel trattare questi “fanatici” [160]
che, a dispetto delle condanne e dei termini di detenzione, veniva notato, non
rallentavano la loro opera missionaria.75
I Testimoni in verità stavano
trovando nuovi modi per operare: a Magdeburgo e a Monaco alcuni si misero a
lavorare come callisti e osteopati, offrendo insegnamento e letteratura sotto la
copertura delle cure mediche.76 Una lettera aperta del
febbraio 1937 riportava dettagli sulla sorte di membri del gruppo in Germania.
Distribuita sia dentro che fuori la Germania, in questa lettera riecheggiava il
tema che nello stato nazista i Testimoni stavano vedendo qualcosa di malvagio
all’opera.77 Il 12 dicembre 1937 in una campagna massiccia e
ben organizzata furono distribuite circa 300.000 copie di un volantino dei
testimoni di Geova.78 Nel febbraio dello stesso anno copie
della risoluzione sottoscritta all’assemblea di Lucerna furono affisse in
formato poster in tutta la Germania.79 Il fiume di materiale
oramai aggressivamente antinazista continuò, fino allo scoppio della guerra, a
straripare dai confini svizzero-francesi.80 La polizia rispose
con una campagna intensificata che portò a molti arresti e a severe sentenze e
queste venivano sempre più scontate in campi di concentramento. Nel febbraio
1936 ci furono appelli dalla polizia per misure più severe contro “questa
setta corrotta” e tutti quelli conosciuti come Testimoni furono messi sotto
“custodia cautelativa” per un periodo fino ai due mesi81
nella speranza che il movimento vacillasse senza i suoi capi. Gli attivisti
persistenti, dopo l’arresto, ora andavano diritti a Dachau.82
Per il marzo 1936 si stimava che il numero delle famiglie di Testimoni in
prigione stava costando allo stato così tanto nell’affidamento dei loro
bambini che fu disposto che solo un genitore Testimone alla volta dovesse
scontare la sentenza.83
Il 1936 vide i primi dei molti
rapporti successivi sulla tortura dei Testimoni in stato d' arresto84
e sul loro trasferimento senza formalità ai campi di concentramento85.
All’inizio del 1938 un libro pubblicato da Franz Zürcher86
in Svizzera [161] che descrive i maltrattamenti che i Testimoni
incontravano in Germania fu ricevuto con costernazione sia dentro che fuori i
circoli dei Testimoni. Il libro da dettagli di un largo numero di casi di
tortura e perfino di morte di Testimoni nelle mani della polizia87,
riportando i nomi di uomini delle S.S. che consideravano i Testimoni di Geova la
loro “specialità”88. Altre fonti confermano il tono e i
contenuti del libro di Zürcher. Baviera, Ruhr e Prussia Orientale sono
identificate come zone dove i Testimoni erano particolarmente soggetti a sistemi
inquisitori.89 Le conclusioni del Tribunale Militare
Internazionale di Norimberga confermano questo argomento.90
Il secondo rapporto stampato
due mesi più tardi e distribuito a tutti i direttori di polizia riportava
anch’esso i piani di questa setta di stabilire una dittatura di ebrei ma si
concentrava più sul pericolo pratico che i membri rappresentavano per lo stato
tedesco nel loro rifiuto di prendere parte al servizio militare, “schemi per
gli aiuti invernali” o attività simili. Nella loro distribuzione di
letteratura sovversiva erano giudicati pericolosi e anche i loro bambini
venivano indottrinati nelle loro vedute. La setta era una base nascosta per i
sovversivi (un’accusa vecchia e non comprovata) e visto che brevi sentenze
producevano solo “martiri”, erano raccomandate misure molto più dure.92
Le autorità continuarono a
formalizzare il loro approccio ai Testimoni. Nel giugno 1937 furono pubblicate
ulteriori linee-guida sull’investigazione di settari sospetti, elencando
domande da chiedere circa l’attitudine della persona trattenuta sul servizio
militare e sulle celebrazioni pubbliche. L’investigatore doveva sforzarsi di
ottenere informazioni sui membri del gruppo e le adunanze segrete, come pure
sulla letteratura e i contatti con testimoni fuori della Germania. Dovevano
essere ricercati contatti con ebrei, massoni e comunisti e il sospettato doveva
essere accuratamente esaminato sulla sua attitudine verso il nazionalsocialismo
e lo Stato.94
Le linee-guida sono tipiche
della sorta di stretta attenzione che il governo stava dedicando alla setta in
quel periodo e indica che la continuata attività clandestina della setta stava
rappresentando un problema, sia per la quantità di tempo che impegnava e anche
per il valore della sua propaganda negativa perché la distribuzione di
letteratura rendeva il pubblico consapevole della sopravvivenza di questo gruppo
antinazista. Rapporti governativi si concentrarono sul cercare di accumulare più
informazioni possibili sui testimoni di Geova e un rapporto, dalla serie “Cose
di ogni giorno in Germania” dava ampie citazioni dalla letteratura dei
Testimoni, fornendo l’evidenza dell’astio ora apertamente espresso dai
settari verso il Terzo Reich.95 Un successivo rapporto
ricevuto in maggio96 discuteva le influenze ebraiche e
bolsceviche sul movimento dei testimoni di Geova, sotto il titolo “La
Bibbia al servizio della Rivoluzione Mondiale”. L’insegnamento
escatologico [164] dei Testimoni è analizzato in termini che ricordano i
rapporti dei primi anni, come pure i commenti
delle critiche pre-naziste e naziste della setta.
L’ostilità verso i
Testimoni era autentica e in un certo senso essi rappresentavano un pericolo
reale semplicemente a causa della loro sopravvivenza. Più a lungo continuava
l'attività e più stratagemmi sviluppavano i Testimoni, più il loro potenziale
legame con sovversivi politici e razziali era visto come realtà. È
indubbiamente vero che avevano nemici nelle alte sfere, dato che Hitler stesso
una volta ordinò la fucilazione di circa 130 “sedicenti studenti biblici”
come un esempio per gli altri “pacifisti”. Quelli che non combattono,
sosteneva il Führer, non meritano di mangiare.97 Altri erano
meno convinti della realtà del pericolo che i Testimoni rappresentavano per la
Germania; Himmler98 li considerava potenzialmente utili e
aveva piani per loro come avanguardia del nazismo, da stabilire nell’Europa
orientale a guerra finita, e perfino Rudolf Höss, che ordinò le condanne di
molti Testimoni ad Auschwitz ammise che senza l’aspetto del servizio militare
erano innocui come gruppo.99
Entro il 1939103
come risultato dell’inasprimento dell’atteggiamento governativo, c’erano
circa 6.000 Testimoni in prigione o nei Lager. Ci furono arresti continui per
tutto l’anno e lo scoppio della guerra rese la posizione ancora più [165]
precaria per i membri delle sette. I Testimoni erano più soggetti a processi
sia in campo civile che militare e potevano ora ricevere come sentenza la pena
di morte per il rifiuto di combattere.104 Nonostante le
terribili pressioni su di loro e il numero di membri attivi incarcerati nei
campi di concentramento, i Testimoni rimanevano saldi nella loro fede e nella
loro interpretazione del significato di quello che stava accadendo loro,
continuando la loro attività clandestina con una tenacità che perfino i loro
oppositori commentavano.
Durante il 1939 venne fatta
una retata degli ultimi degli attivisti noti a motivo del rifiuto a combattere,
della distribuzione di letteratura e della posizione apertamente offensiva circa
il Führer.106 Alcuni di quelli che avevano diretto
l’opera per evitare la detenzione fuggirono in Svizzera, come Max Reuf, un
sellaio, che era ben conosciuto dalla polizia per la sua opera come Testimone.
Nel luglio 1939 fece un giro finale nella sua distribuzione della letteratura e
quindi lasciò il paese.
I Testimoni non l’avrebbero vista così, ma i piani di Himmler per loro
attestano l’impressione che avevano fatto attraverso i difficili anni del
Terzo Reich.
Non c’è prova che il gruppo
avesse legami o simpatie [174] marxiste e in molti aspetti questa accusa
sembra essere semplicemente un elemento della formula tradizionale usata dallo
stato nazista contro quelli che vedeva come nemici. È possibile desumere
dall’escatologia dei Testimoni qualche aspetto dello schema politico in cui la
fine dell’ordine attuale è vista come anarchia politica e comunismo. Infatti
i nazisti interpretavano tali insegnamenti come la promessa di una
“rivoluzione mondiale”. Questa accusa comunque difficilmente regge di fronte
ad un attento esame, poiché gli insegnamenti della setta rendono chiaro che il
nuovo mondo dovrà essere governato da Geova e non dal comunismo. Gli attacchi
più seri contro la setta sotto questo aspetto suggerivano che il movimento
provvedesse una copertura per marxisti e che, innocentemente, i settari
venissero sfruttati dai rivoluzionari. Ci sono allusioni di legami con Russia e
Stalin134, ma non ci sono prove disponibili che sostengono
questa veduta. I nazisti vedevano tutti i gruppi minoritari, specialmente le
sette cristiane, come un potenziale nascondiglio per politici e sovversivi.
Sebbene negli ultimi anni della guerra la setta può aver attratto nei suoi
ranghi critici del regime, questi non erano politicamente motivati, perché il
movimento, finché giocava un ruolo di opposizione al nazismo, provvedeva un
centro per quelli che cercavano una spiegazione non politica degli avvenimenti.
In questa lotta si
affrontavano due corpi non democratici, antiliberali e non disposti a
compromessi. In ognuno dei sistemi ci si aspettava dagli aderenti che si
consegnassero al movimento e che ubbidissero senza domande, ognuno credeva di
avere un monopolio sulla “verità”. Date tutte le regioni per cui i nazisti
avrebbero dovuto desiderare di sopprimere la setta ci si potrebbe chiedere perché
non ebbero più successo nel farlo. Se la lotta fosse stata veramente una lotta
tra due ideologie rivali potrebbe essere ragionevole aspettarsi che la più
grande e forte avesse vinto. Comunque la sopravvivenza, secondo i loro stessi
termini, dei Testimoni mostra che non fu così e che le azioni naziste contro il
gruppo non furono affatto efficaci.
La setta, come si è visto, fu
pronta a venire ad un compromesso nel 1933 e non sembrò anticipare quello che
sarebbe successo in seguito. Anche se il governo avesse risposto favorevolmente
al loro gesto, comunque, i compromessi che i Testimoni avrebbero potuto fare
sarebbero stati solo superficiali. La posizione teologica dei Testimoni era
inalterabile; i membri appartenevano al regno di Dio e combattevano solo nella
sua guerra. Tutte le nazioni erano destinate ad essere distrutte e non c’era
spazio, entro la struttura e l’organizzazione della setta, per nessun
compromesso sulle conseguenze di questi insegnamenti. Fu solo durante lo
svolgimento della lotta, comunque, che arrivarono ad identificare Hitler come
anticristo e il limite estremo della loro lotta produsse una nuova
interpretazione degli avvenimenti. Ad un certo punto, quindi, più i nazisti
perseguitavano la setta, più forte diventava la sua convinzione e più i suoi
membri traevano forza dalla lotta; questo di riflesso permise loro di condurre
la battaglia.
Sembra che la sola minaccia reale che i
Testimoni di Geova rappresentavano, a parte il loro rifiuto a imbracciare [178]
le armi, stava nella loro attività clandestina e nella loro stessa
sopravvivenza. Come furono costretti a prendere una posizione che li avrebbe
portati in conflitto con la legge, così la loro consapevolezza delle loro
stesse leggi e norme cresceva, per cui questi non erano rivoluzionari naturali,
ma, nel complesso, persone semplici, conservatori. Con la loro lotta nacque una
nuova lealtà ai loro confratelli, la loro sola fonte di appoggio e significato,
ora che erano fuorilegge.
Contro tutte le previsioni, il movimento
dei Testimoni sopravvisse; la sopravvivenza implicò la vita della setta più
che la vita degli individui, perché ogni attacco contro i Testimoni di Geova
era un attacco contro Geova stesso. La persecuzione non faceva altro che
aumentare la loro fede, per cui i Testimoni erano allenati ad accettare la
sofferenza e a vederla come parte del piano di Dio per loro. Erano sicuri della
verità e così il sistema rivale del nazionalsocialismo non presentava
tentazioni. Per accettare il nazismo o la completa cittadinanza tedesca un
Testimone doveva rinunciare totalmente alla sua fede, così il compromesso era
impossibile. Poiché la sua famiglia e la sua vita erano incentrate su questo
gruppo e la sua vita eterna dipendeva dal mantenere la sua fede, era improbabile
che la rinnegasse.
Sebbene l’aspetto sociale
dell’appartenere al movimento dei testimoni di Geova era un fattore che
manteneva leali i membri, questo non spiega totalmente il quasi completo rifiuto
di rinnegare la fede, anche a costo della vita. Un Testimone vedeva se stesso
come parte di uno speciale piano divino, scelto e con uno specifico ruolo da
adempiere; il suo insegnamento lo portava ad aspettarsi una simile prova di
fede, come la setta stava al momento sperimentando. Le sue credenze spiegavano
gli avvenimenti e tutto era sistemato, per il Testimone come per il
nazionalsocialismo, in un chiaro schema. Per rinnegare questo avrebbe dovuto
minare l’intera base della sua vita e del suo intelletto. La punizione era un
risultato dell’appartenenza al gruppo, non era sulla base del comportamento
individuale; entro questo contesto perfino le tremende sofferenze dei
confratelli nei campi di concentramento potevano essere [179] comprese.
L’insegnamento era chiaro e le
interpretazioni erano basate su La Torre di Guardia e altre pubblicazioni e non
c’era spazio per compromessi. In questo modo il Testimone apparteneva ad una
comunità con un sistema di credenze potente e totale e gli veniva data
un’identità ed una spiegazione della vita. Rinnegarla significava uscire
all’esterno di tutto questo. Sebbene il gruppo in Germania fosse piccolo, era
sempre consapevole delle vasti connessioni internazionali e durante l’intero
periodo c’era un minimo ma importante elemento di contatto con i fratelli
stranieri, come pure la consapevolezza di appartenere ad una comunità religiosa
mondiale.
I Testimoni persero il lavoro, la libertà,
i figli, e molti persero la vita. La loro sopravvivenza fu raggiunta dalla loro
aderenza ad un sistema totale, che non permetteva compromessi né dubbi. Il suo
conflitto con il sistema nazionalsocialista fu aspro e inevitabile e, con i
termini di riferimento coniati consapevolmente dai Testimoni, essi, e non i
nazisti, erano i vincitori.
[Nota1: Della redazione Triangolo Viola: Anche se per motivi diversi, sia i testimoni di Geova che i Nazisti condannarono la lega delle nazioni. Questo è il senso che ha la frase originale in inglese.] Ritorna al testo
Il testo originale è pubblicato all' indirizzo web: http://jehovah.to/general/nazi/chaptVI.htm. Il numero delle pagine ed i riferimenti sono stati mantenuti nel testo per permettere il collegamento al testo originale. Se notate qualche incomprensione, errore nella traduzione saremo lieti di verificare insieme ai nostri traduttori la vostra segnalazione. Il testo potrebbe essere soggetto ancora a qualche piccola modifica.
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