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GIUSTIZIA E LIBERTA'

La pena di morte.Torture fisiche e psicologiche. I detenuti come forza lavoro a costo zero.

CARCERI USA

Tutto il business del sistema penitenziario USA- statistiche

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Se Dostojevski sosteneva che "la qualità della società si misura dalla qualità. delle sue prigìoni", il modello penitenziario made in Usa ne è la sua traduzione reale. Ma in senso negativo. Scrivendo del suo sistema repressivo, ogni anno Amnesty Internationai denuncia le brutalità compiute dalle forze di polizia, aggiungendo poi che "le carceri statunitensi sono spesso teatro di gravi abusi e sono sovente caratterizzate da condizioni di vita molto dure. Maltrattamenti e torture sono ampiamente diffuse, anche ai danni di minori e di donne. In molti penitenziari, i detenuti sono vittime di abusí: fisici e sessualí sia da parte delle guardie sia da parte di altri reclusi. Inoltre, sono stati segnalati frequenti abusi nell'ufflIzzo di strumenti elettrici spray irritanti e dispositiví di costrizione". Ogni anno sono miglìaia le denunce contro le forze dell'ordíne; queste hanno colpito e ucciso persone sospette, che non opponevano alcuna resistenza. Il dipartimento di polizia di San Diego ha identificato ben 94 casi d i morti in custodia avvenute tra il 1982 e il '92 a seguito di tali sistemi. Attualmente, negli Stati Uniti, ci sono poco meno di due milioni di detenuti su una popolazione di 275 milioni di persone. Si stima che la tendenza sia in ulteriore crescita , tanto che si paventa uno scenario a dir poco inquietante: 

 

Tutto il business del sistema penitenziario USA

...quasi sei milioni di cittadini della più ricca potenza mondiale sono sotto tutela penale.

- statistiche 

- meno reati..più carcerati

- dei profitti e delle pene

- qualità e prezzo

- nuove tecnologie per il controllo sociale

- l'industria delle sbarre 


http://www.informationguerrilla.org/carceri_usa.htm

mirror:  http://spazioinwind.libero.it/

usacrimes

http://usacrimes.cjb.net/ 

 


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un americano ogni 20, nella sua vita, avrà buone probabilità di finire almeno una volta dietro le sbarre. Se poi al numero dei carcerati veri e propri, sommiamo i condannati che usufruiscono della libertà sulla parola (685mila), o di uno stato di sorveglianza (3.260.000), vedremo che quasi sei milioni di cittadini della più ricca potenza mondiale sono sotto tutela penale. Se ancora nel '75 il numero dei detenuti non andava oltre le 380mila unità, solo dieci anni dopo era raddoppiato (740mila), per superare il milione e 600mila nel '95, con un incremento annuo dell'8%, lungo tutto il decennio. In sostanza, tra gli anni '80 e '90, il numero dei carcerati è triplicato. Nel '97 si poteva contare un numero di imprigionati da sei a 10 volte superiore a quelli dei paesi europei. Nel Sud Africa dell'apartheid, paradossalmente, la pena carceraria è stata comminata con minor frequenza che nell'America di oggi. E riguardava ovviamente la popolazione nera. Come negli Stati Uniti. Infatti dal 1989, per la prima volta nella sua storia, i neri rappresentano la maggioranza dei prigionieri, benché non superino il 12% della popolazione; se il 60% dei carcerati è composto dalle minoranze etniche, quasi la metà è afroamericana. Nel '95, su 22 milioni di neri in età adulta, 767mila stavano dietro le sbarre, 999mila erano in libertà vìgilata e 325 erano rilasciati sulla parola. Anche il numero delle donne imprigionate è sensibilmente cresciuto, passando dalle 5.600 dei '70 alle 75mila del '97. E anche in questo caso, quelle di colore sono le più colpite. Quasi 3mila condannati stanno aspettando di percorrere per l'ultima volta il miglio verde che lì porterà davanti dal boia.

Da un punto di vista statistico, il numero di carcerati vede gli Stati Uniti al secondo posto dopo la Cina e prima della Russia. Anche se l'Europa non è stata a guardare; copiando l'esempio del "grande fratello" d'oltreoceano, negli ultimi vent'anni, il tasso di detenzione è aumentato del 20-30%. In Italia del 20%.

http://www.informationguerrilla.org/carceri_usa.htm

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