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GIUSTIZIA E LIBERTA'

La pena di morte.Torture fisiche e psicologiche. I detenuti come forza lavoro a costo zero.

DITTATURA COSTITUZIONALE?

Una vecchia idea di Reagan: i lager

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Negli USA sono in costruzione campi di concentramento in grado di accogliere decine di milioni di cittadini. Servono nel caso che i terroristi provochino il finimondo o nel caso dell'istaurarsi la dittatura della globalizzazione? Oppure per entrambi i motivi? Usa, le sbarre dentro casa L'agenzia federale per la protezione civile (Fema) ha il compito di costruire vere e proprie cittadine prefabbricate entro il 2003. Ufficialmente servono a dare rifugio a milioni di eventuali vittime di attacchi nucleari o batteriologici. Ma vecchie direttive presidenziali firmate da Reagan e nuove istituzioni create da George W. Bush potrebbero autorizzare un cambio d'uso: campi di prigionia .

I difensori dei diritti civili hanno motivo di allarmarsi. Recenti dichiarazioni del direttore dell'Ufficio per la sicurezza interna Tom Ridge e di esponenti della Commissione per i diritti civili degli Stati uniti, insieme a misure per la sicurezza nazionale che risalgono all'era Reagan, potrebbero significare legge marziale e campi di internamento negli Stati uniti. 

Dittatura costituzionale?

- Cittadini reclutati come spie

- Una vecchia idea di Reagan: i lager

- Le SWAT: reparti speciali paramilitari con armamenti pesanti ed ad alta tecnologia per gestire situazioni non a rischio. 

 

 

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Le misure di sicurezza furono messe a punto nel periodo in cui Reagan stava valutando l'invasione del Nicaragua e consistevano in una serie di decreti presidenziali che fornivano all'Agenzia federale per la gestione delle emergenze (Fema, Federal Emergency Management Agency) nuovi, ampi poteri in caso di "crisi" quali "dissenso interno violento e diffuso o opposizione nazionale contro un'invasione militare degli Usa all'estero". A questo proposito la prevista invasione dell'Iraq suscita parecchie preoccupazioni. La Fema, conosciuta per il suo ruolo di protezione civile, è anche l'agenzia incaricata di gestire il dissenso interno. Dal 1982 al 1984 Oliver North assistette la Fema nella creazione di piani per la sicurezza interna. I dettagli di questi piani, che facevano parte di un più ampio piano nazionale, emersero durante lo scandalo Iran-Contra nel 1987. Tra questi vi era un pacchetto di decreti presidenziali che prevedevano la sospensione della Costituzione, l'imposizione della legge marziale e la creazione di campi di internamento. In caso di crisi, le redini del governo sarebbero dovute andare al Presidente e alla Fema. Il 20 luglio la Detroit Free Press ha pubblicato un articolo intitolato "Gli arabi negli Usa potrebbero essere detenuti". L'articolo era paradossalmente riassunto così: "Un esponente della Commissione diritti civili prevede la detenzione", e faceva riferimento a un membro della Us civil rights commission che prevedeva la possibilità di campi di internamento per arabo-americani. La Fema si esercita per una simile evenienza.

Un articolo apparso sul Miami Herald il 5 luglio riferiva che John Brinkerhoff, ex vice del direttore della Fema Louis Giuffrida, ha gestito la parte del piano riguardante la legge marziale. In base a un promemoria di Brinkerhoff che il Miami Herald ha ottenuto, il piano era definito simile a un altro progetto che Giuffrida aveva precedentemente sviluppato per combattere "una sollevazione nazionale da parte di militanti neri". Il piano di Giuffrida prevedeva la detenzione "di almeno 21 milioni di negri americani" in "centri di raccolta o campi di dislocamento". Giuffrida aveva già lavorato con Reagan quando quest'ultimo era governatore della California. All'epoca aveva creato molti altri piani di potenziali leggi marziali, tutti miranti a legittimare "l'arresto e la detenzione di attivisti contrari alla guerra del Vietnam e di altri dissidenti politici". Oggi l'ex vice di Giuffrida lavora per l'influente Anser Institute for Homeland Security. Dopo la richiesta di consentire l'impiego sulle strade americane di truppe dell'esercito, avanzata a gennaio dal Pentagono, l'Istituto ha pubblicato un articolo di Brinkerhoff che sosteneva la legalità di questa pratica. Secondo Brinkerhoff il Posse Comitatus Act del 1878 - che, come viene riconosciuto da tempo, proibisce questo tipo di impiego dell'esercito - sarebbe stato semplicemente interpretato in modo equivoco e male applicato. Tali argomentazioni sono già stupefacenti, ma la prefazione all'articolo di Brinkerhoff rivelava anche che il piano nazionale a cui egli aveva lavorato sotto la guida di Giuffrida era stato "approvato da Reagan", e che erano state prese "misure atte a implementarlo".
Lo scorso aprile, per contribuire alla sicurezza interna, è stato creato il Comando settentrionale dell'esercito Usa. Secondo una notizia Reuters di quei giorni, "si prevede che il Comando svolgerà un ruolo di sostegno alle autorità locali". Il direttore dell'Ufficio per la sicurezza interna Tom Ridge ha appena auspicato una revisione della legge Usa sull'impiego dell'esercito per mansioni di ordine pubblico. Nel 1990 il saggio "The Rise of the National Security State" di Diana Reynolds fu presentato dallo stimato centro studi liberal Political Research Associates. Secondo questo saggio, le iniziative di Reagan intendevano "trasformare la pianificazione della protezione civile in una versione militare/poliziesca polizia della società civile", un'accusa che risuona particolarmente attuale. Purtroppo i particolari del piano nazionale di Reagan restano oscuri. Ciò è dovuto in parte al fatto che il presidente Bush ha preso l'insolita iniziativa di sigillare le carte presidenziali di Reagan nel novembre dell'anno scorso. Comunque, molte delle figure chiave dell'era Reagan fanno parte dell'attuale amministrazione, compreso John Poindexter, a cui più tardi fece capo Oliver North. Nel 1984 la Fema organizzò un'esercitazione nazionale con il Dipartimento della difesa chiamata Rex-84, per prepararsi all'arresto e alla detenzione di stranieri e radicals. I prigionieri dovevano essere custoditi in campi di internamento situati in zone rurali. Scopo dell'esercitazione era testare le capacità militari in previsione di "disordini civili e dimostrazioni imponenti", sottolineando la trasformazione della protezione civile in controllo civile.

In base alla rinata "Strategia nazionale per la sicurezza interna" del presidente Bush, la Fema sarebbe posta sotto l'Ufficio per la sicurezza interna. Sia l'Ufficio per la sicurezza interna che il Dipartimento della difesa hanno in programma la partecipazione all'"addestramento sulla sicurezza interna riguardante la protezione civile e militare". E questo autorizza un paragone con Rex-84. Secondo il Washington Post, tra le iniziative di Reagan vi era anche la creazione di un "governo ombra" statunitense. L'amministrazione Bush ha giustificato il governo ombra come una precauzione tesa a garantire la continuazione del governo in caso di attacco terroristico. Ma il giorno dopo questa rivelazione, il Post pubblicava un titolo secondo cui il Congresso Usa non sarebbe stato a conoscenza dell'esistenza del governo ombra. Comunque, la legge attuale prevede che sia il presidente della Camera dei Rappresentanti, seguito dal presidente del Senato, ad assumere la presidenza qualora il presidente degli Stati uniti e il suo vicepresidente si trovino nell'impossibilità di adempiere le loro funzioni istituzionali. Se la Costituzione fosse stata sospesa, il controllo del paese sarebbe passato al solo presidente e alla sola Fema, mentre le disposizioni per la successione restano un mistero. Quando queste iniziative furono intraprese dall'amministrazione Reagan, l'allora ministro della giustizia William French Smith reagì in modo molto allarmato. Nell'agosto 1984 Smith scrisse al consigliere per la sicurezza nazionale Robert McFarlane: "Credo che il ruolo assegnato alla Federal Emergency Management Agency nell'ultimo decreto presidenziale ecceda la funzione che le è propria come agenzia di coordinamento per la protezione civile. Questo ed altri dipartimenti hanno ripetutamente sollevato gravi obiezioni politiche e legali rispetto al ruolo di "zar dell'emergenza" attribuito alla Fema". Smith lanciava anche l'allarme per la crescente tendenza a definire "emergenze" situazioni gravi ma di routine, mettendo così in discussione i poteri straordinari della Fema. Mettendo in guardia sul pericolo di un abuso, Smith era particolarmente preoccupato per l'"estensione della definizione di grave emergenza, fino a comprendere emergenze di ordine pubblico interno di routine". Alcune delle critiche al modo in cui l'amministrazione Bush ha reagito al disastro dell'11 settembre riecheggiano l'ammonimento di Smith.

Il 7 giugno l'ex consulente presidenziale Usa John Dean ha lanciato anch'egli un ammonimento contro il rischio che l'America scivoli verso la "dittatura costituzionale" e la legge marziale. Il 15 luglio, il conservatore NewsMax.com ha diffuso una notizia inquietante secondo cui la Fema starebbe preparandosi a uno "sforzo eccezionale" per costruire "città temporanee ed estendibili per ospitare milioni di persone". NewsMax.com riferisce che, secondo la Fema, le città temporanee sarebbero destinate alle persone in fuga da attacchi portati con armi di distruzione di massa. Il resoconto aggiunge che "alla Fema è stata data una scadenza: le città devono essere pronte per il gennaio 2003". http://italy.indymedia.org/news/2002/08/76310.php

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