Some Things Are...Forever > Quello Che Whedon Non Dirà Mai > Storie Tristi >Lezioni d'Amore> Lezioni d'Amore

 

 

RATING: NC17 per descrizione grafica di rapporti sessuali
SPOILER: V Serie di BtVS e II Serie di ATS.
RINGRAZIAMENTI: a tutte le partecipanti della ML Angelforever, e in particolare a Simona, per avermi ispirato, con commenti e riflessioni, e a coloro che mi hanno incoraggiato, con i loro apprezzamenti.
 
Capitolo V
Lezioni d'Amore
Angel, con un unico gesto, la sollevò da terra. Buffy, si abbandonò con fiducia alle sue forti braccia che la sostenevano, continuando a esplorare con le labbra ogni dettaglio del suo viso.
Il grande letto la accolse con un leggero scricchiolio. Il vago profumo di fiori lasciati seccare del cuscino le riportò alla memoria gli anni di solitudine ormai finiti, per sempre. Con un sospiro di soddisfazione, posò le mani sulla nuca di Angel, chino su di lei, per trattenerlo, e lo baciò con tutto l'amore, che finalmente era libera di offrirgli.
Angel rispose al bacio con passione, lasciandola libera di esplorare la sua bocca, e godendo dell'intimità del contatto. Buffy, per riprendere respiro, tornò a posare la testa sul cuscino. Angel la guardò negli occhi e improvvisamente fu assalito dai dubbi.

La donna che teneva fra le braccia, vibrante di passione, in attesa delle sue carezze, non era più la ragazzina inesperta che aveva amato tanto tempo fa. Era stata d'altri uomini, con cui aveva condiviso la vita e il letto, uomini con i quali aveva condiviso nuove esperienze, crescendo.
La gelosia serpeggiò fra i suoi pensieri, alimentata dalla parte oscura del suo essere. "Lei è tornata da te, ma è stato lui a lasciarla. Se lui fosse rimasto con il suo corpo muscoloso, la pelle calda sotto le sue carezze, l'alito della sua bocca, il battito del suo cuore …lei non sarebbe qui con te ora!" sussurrò Angelus alla sua anima.
"Taci! Tutto questo non ti riguarda! Lei questa notte ha scelto…ha scelto me!" rispose con rabbia Angel nella sua mente. Dai meandri in cui Angelus giaceva incatenato giunse una risata amara: "Questa notte ha scelto te, ma domani mattina, quando sorgerà il sole…" Angel usò tutta l'ira e la sofferenza che provava in quel momento per alimentare la propria volontà. "Questa volta sarà…per sempre!" esclamò con decisione, impedendo ogni replica da parte del demone.

La sua gelosia per il passato, i suoi dubbi per il futuro, ora non avevano importanza. La sua sola preoccupazione doveva essere soddisfare le aspettative di lei senza turbarla, chiedendole più di quanto era disposta a dare.
Angelus però non intendeva arrendersi e tornò a intromettersi violentemente nei suoi pensieri: "Idiota! Da uomo e da vampiro hai soddisfatto milioni di donne senza preoccuparti minimamente di quello che potevano provare e ora, di fronte a lei, sembri un ragazzino timido alla sua prima esperienza con il sesso!"
L'immagine creata da Angelus fece comparire sul volto di Angel un sorriso. Effettivamente il demone non aveva torto. Nessuna delle sue precedenti amanti si era mai lamentata delle sue prestazioni, per lo meno fino a quando non le aveva uccise. Avrebbe solo dovuto prestare attenzione alle reazioni dell'adorabile corpo della sua compagna per sapere quello che Buffy desiderava.

Buffy stava aspettando, accarezzandogli il collo e i capelli. Si sentiva incerta, insicura come non lo era mai stata. Durante la loro prima e unica notte insieme era stato semplice. Si era affidata a lui e…l'universo era esploso! Ora però sapeva. Aveva imparato da Riley che c'erano cose che agli uomini piacevano e altre no, momenti in cui parlare e altri in cui tacere. Fare l'amore non era poi così semplice come le era parso, nella sua innocenza, quella lontana notte. Riflettendo bene, inoltre, forse per lui, neppure allora, era stato poi tutto così soddisfacente.
Aveva provato un attimo di completa felicità, certo, al punto da perdere la propria anima, ma all'epoca lui era reduce da quasi un secolo di astinenza. Ora…c'era stata Darla. Buffy sentì la propria insicurezza crescere. Aveva vagamente intuito la forza del legame che aveva unito Angel al suo Sire, ma sapeva che molto le restava ancora da comprendere. Competere con Darla, con il suo ricordo, minacciava di non essere una lotta facile, nella vita quotidiana come a letto. A letto…in quel momento sperava solo di potersi alzare l'indomani con la dignità di una donna sicura di aver soddisfatto il proprio uomo. In fondo Riley non si era mai lamentato delle sue prestazioni. Certo Angel non era Riley, ma…lei voleva fare del suo meglio per piacergli, perché lui, dopo aver aspettato tanto non restasse deluso.

"Ti amo" mormorò piano, per ricordare a lui e a se stessa, che quello che stavano per fare era qualcosa di diverso, di unico, rispetto alle esperienze che avevano avuto, fino a quel momento, con altre persone.
Angel chinò il capo, e, accarezzandole piano i capelli, posò le labbra sul suo viso, coprendolo di baci, per poi scendere lungo il collo. Iniziò a spogliarla lentamente, aiutato dai movimenti di lei.
Dopo averle sfilato la maglietta, sedette sul letto per posare le mani sulla chiusura dei suoi pantaloni. Buffy, inconsciamente, lanciò uno sguardo alla luce accesa sul comodino. Angel sollevò un sopracciglio, perplesso, ma con un rapido gesto, la spense. Evidentemente la Cacciatrice aveva dimenticato che i vampiri vedono anche al buio, o più probabilmente, in quel momento aveva dimenticato che lui era un vampiro. Un vago senso di tristezza lo colse all'idea, ma l'intensità del desiderio che lo tormentava, lo distolse presto da ogni altra considerazione.
Buffy gli accarezzò una mano, incoraggiandolo a continuare e Angel le sfilò i pantaloni, scoprendo le sue magnifiche gambe.

Si alzò dal letto, con l'intenzione di liberarsi degli indumenti, ma non poté impedirsi di restare ad ammirare quel corpo esile, disteso sotto i suoi occhi, con abbandono. Lei gli appariva piccola, giovane, indifesa, ma anche invitante, morbida, accogliente. Non aveva curve provocanti e neppure una figura statuaria. La biancheria intima che ancora indossava era nata per essere pratica, non per eccitare un uomo. Tutto in lei però parlava di sensualità, passione, amore.
"Angel…vieni…ti prego!" la sua voce lo riportò alla realtà. Lei era lì per lui. Lo voleva.
In un attimo si liberò degli indumenti e si distese al suo fianco. Sfiorandole un braccio, in una leggera carezza, si accorse che il fuoco nel camino non aveva aumentato di molto la temperatura della stanza. Gentilmente la aiutò ad infilarsi sotto le coperte.
Buffy rabbrividì al contatto con le lenzuola fredde, ma emise un sospiro di gratitudine sentendo su di sé il peso delle coperte. Era stata tanto concentrata a seguire i movimenti di lui, nella penombra, che non si era resa conto del freddo. Il corpo di Angel, appoggiato contro il suo fianco, non le trasmetteva calore, ma questo non la disturbò. La sensazione della pelle fresca di lui contro la sua le era famigliare e si sentì rassicurata al contatto. Qualunque cosa fosse successa quella sera, qualsiasi errore lei avesse commesso, lui era il suo Angel e l'avrebbe perdonata.

Angel la abbracciò, facendole scivolare le mani dietro la schiena, fino alla chiusura del reggiseno, ma le sue dita lottarono in vano per aprirla.
"Aspetta…ti aiuto" mormorò Buffy, provvedendo velocemente a far scattare il fermaglio.
"Mi dispiace! Non ho fatto molto esercizio con la biancheria intima femminile, durante l'ultimo secolo!" si scusò il vampiro, con un sorriso.
"A me non dispiace per nulla!" rispose Buffy, con tono soddisfatto, prima di impossessarsi di nuovo delle sue labbra. Angel interruppe però quasi subito il bacio. Voleva sentire di nuovo il sapore della sua pelle. Scivolò sul suo corpo, sostenendosi con un braccio, per non gravare con tutto il suo peso su di lei, e posò le labbra sulla pelle tenera di un seno, mentre con la mano libera strinse l'altro, assaporandone la consistenza e il calore. Quando le sue labbra si schiusero, e la sua lingua sfiorò il capezzolo turgido, Buffy serrò gli occhi e inarcò la schiena, in un silenzioso gesto d'offerta.

Rassicurato sull'effetto che stavano avendo le sue carezze, Angel aprì la bocca per accogliervi una parte più consistente del seno, ora proteso verso di lui. Muovendo il capo piano, in un dolce massaggio, mentalmente ringraziò di non avere necessità di respirare. La sua mano strinse con più forza la tenera rotondità che si era inturgidita sotto le sue dita.
Buffy, alla ricerca di un nuovo contatto, con il corpo dell'uomo che amava, mosse le gambe, intorno al corpo del compagno, e con la pianta dei piedi gli accarezzò le gambe, premendo il bacino contro il suo. Sentiva il piacere dilagare, dal seno, a tutto il suo corpo. I muscoli del suo ventre si contraevano per il desiderio: in quel momento non esisteva null'altro al mondo se non i loro corpi, stretti l'uno all'altro.
I sensi di Angel furono assaliti dal profumo, il sapore dell'eccitazione di lei.
"Prendila ora, è tua!" ripeteva ossessivamente Angelus nella sua mente.
La sua mano abbandonò il seno di Buffy per scivolare, in una rapida carezza, contro il suo corpo. Non si fermò, incontrando l'elastico dell'ultimo residuo di biancheria rimasto a dividerli, fino a quando le sue dita non incontrarono la stoffa bagnata dal piacere dell'amante. Lei era pronta per lui.

Angel si rialzò, inginocchiandosi sul letto, e con gesti decisi, liberò il corpo della compagna anche dall'ultimo indumento. Posò le mani sul ventre piatto, apprezzando per un istante il calore, la vita che lei sola sapeva trasmettergli, poi le strinse con fermezza i fianchi e tornò a coricarsi su di lei.
Il corpo del vampiro chiedeva in modo quasi doloroso di essere appagato, di trovare sollievo nel corpo di lei.
Tornò a baciarle le labbra, emettendo un lieve gemito, mentre il suo membro entrava in contatto con il sesso umido di lei. Esercitò una lieve pressione, ma incontrò una resistenza inaspettata, e si fermò. Era conscio che il sospiro sfuggito a Buffy nello stesso istante, non era stato di piacere..
"Perdonami, io credevo…" mormorò, sentendo le piccole mani di lei premere contro i suoi fianchi.
"No…non fermarti…non importa…è solo all'inizio….poi passa! Ti prego…ti voglio….ora!" gemette Buffy contro le sue labbra.
"A me importa Buffy! Anch'io ti voglio, ma…non così!" rispose lui, scivolando con tutto il corpo, al fianco della compagna. "Non posso perderlo di nuovo…non ora!", pensò ansiosamente Buffy, quando improvvisamente si sentì libera dal peso di lui.

Era un pensiero assurdo forse, in quel momento, ma tutto era accaduto così in fretta, in una sola notte. Dopo anni di solitudine, sofferenza, attesa non aveva ancora del tutto realizzato che quello che stava vivendo non era un sogno, che lui era veramente lì con lei, per sempre. E ora…cercò di girarsi verso di lui per abbracciarlo, trattenerlo. Gli posò un ginocchio su un fianco e protese il ventre per ritrovare il contatto che poco prima aveva perso. Sentiva un vuoto doloroso in lei che solo lui poteva colmare.
Angel le afferrò con forza le spalle per riportarla, gentilmente, in posizione supina. "Pazienza piccola mia…abbiamo tempo, molto tempo…fidati di me, andrà tutto bene." La voce rassicurante di Angel le giunse soffocata, perché lui le stava baciando un orecchio, ma sortì l'effetto di tranquillizzarla, e Buffy tornò a rilassarsi fra le braccia del suo amante. Doveva fidarsi di lui, come aveva sempre fatto.

Angel continuò a coprirle il collo e il seno di baci, umidi e freschi. Quando comprese che lei non avrebbe più opposto resistenza le sue mani abbandonarono le spalle, per accarezzarle tutto il corpo. Quando una si fermò sul suo sesso, Buffy s'inarcò con un gemito di piacere, alla ricerca di una più intima carezza.
Angel, senza staccare le labbra dal suo corpo, sorrise soddisfatto e con l'indice separò piano le grandi labbra, bagnate dall'eccitazione di lei, e cercò la fessura che sapeva avrebbe trovato palpitante di desiderio. Quando la trovò inserì piano il dito, sentendo immediatamente i muscoli di lei contrarsi.
Ora Buffy premeva con forza il ventre contro il palmo della mano del vampiro. Il suo respiro era affrettato e con disappunto Angel notò che la ragazza si stava mordendo con forza il labbro inferiore. Forse non voleva manifestare, con la voce, le sensazioni che stavano invadendo il suo corpo. Lui si mosse piano, per baciare le morbide labbra, che sicuramente avrebbero risentito di un così duro trattamento.

Buffy sentiva il suo corpo reagire all'invasione della mano di Angel, strana per lei. Non aveva mai provato un'esperienza simile, n'aveva solo sentito vagamente parlare, ma non avrebbe mai creduto…il dito di Angel era ormai completamente in lei e Buffy si abbandonò al piacere, lasciando che ogni altro pensiero abbandonasse la sua mente.
Angel lentamente uscì da lei per tornare subito a penetrarla, questa volta con due dita, muovendole piano, seguendo il ritmo delle contrazioni dei muscoli dell'amante. Sentendo l'eccitazione della compagna crescere divaricò leggermente le dita fino ad esercitare la giusta pressione contro le pareti umide che lo stringevano. Perse per un istante il ritmo, per recuperarlo però subito, quando sentì contro la schiena le sue unghie, graffiarlo, senza però lacerare la pelle. Con il palmo della mano cercò il clitoride, e quando lo trovò iniziò a sfregarlo, sapendo le reazioni che avrebbe provocato nella compagna.
La mente di Buffy esplose, mentre il suo corpo si contraeva nell'estasi. Abbandonò le labbra di Angel per inarcare il capo con un gemito.
Angel contemplò il suo volto, trasfigurato dal piacere, e poi chiuse gli occhi. L'orgasmo di Buffy aveva accresciuto il suo desiderio fino a renderlo quasi insostenibile. Angelus urlava nella sua mente per la rabbia di sentire inappagati i suoi istinti. Con delicatezza liberò il sesso di lei dalle sue dita e portò la mano al volto. Il suo profumo lo sconvolse e con decisione tornò a coricarsi sull'esile corpo, steso al suo fianco.

Il gemito di Buffy si era appena tramutato in un sospiro di tranquilla soddisfazione, quando sentì di nuovo il contatto del corpo di Angel contro il suo. Aprì gli occhi per incontrare lo sguardo dell'uomo che amava. "Ti amo.." le parole le giunsero come un sospiro, mentre il membro di lui, con facilità questa volta, entrava finalmente in lei.
Per la seconda volta, quella sera, Buffy si abbandonò a lui e al suo amore. Si sentiva finalmente completa, felice, sicura. Lui era parte di lei, come doveva essere da sempre.
Angel tornò a posare le labbra sulle sue con passione. Voleva essere in lei, nel suo corpo in ogni modo possibile. Sentiva il corpo di Buffy tendersi per accoglierlo, modellarsi contro di lui, stringerlo, come se volesse trattenerlo per l'eternità.
Non era ancora completamente dentro di lei, ma si fermò. Molti uomini andavano assurdamente fieri delle dimensioni dei loro membri, ma non lui. Sapeva troppo bene che le dimensioni erano solo un dettaglio, che se mal gestito poteva essere causa di fastidio per la compagna, più che di piacere. In passato non gli era mai importato molto delle reazioni delle sue occasionali amanti e Darla…era Darla. Adesso però con Buffy…voleva che tutto fosse perfetto, come lei forse, aveva sempre sognato.

"Angel?" sospirò Buffy. Il vampiro baciò le piccole rughe che erano comparse sulla fronte del suo amore: "Va bene così Buffy…non voglio…".
Non riuscì a terminare la frase. Buffy premette con forza con i talloni e con le mani contro le sue gambe e la sua schiena, innalzando il ventre fino a quando lui non fu completamente dentro di lei. "Siii…così va bene…voglio tutto di te, tutto…."
Angel sentì dilagare in lui un'incredibile marea di sensazioni quando si sentì totalmente avvolto da lei. Affondò il volto nei capelli biondi, sparsi sul cuscino, e strinse le lenzuola con forza, lacerando quasi la stoffa. "Buffy…piano…così ti fai male!" mormorò, appena ritrovata la voce.
"Non importa…non fa male, è….stupendo. Ti amo!" gli rispose Buffy, ritornando ad accarezzargli la schiena con dolcezza.

Angel interpretò quelle carezze come un invito e iniziò a muoversi lentamente, lasciando la sua mente vagare, libera da ogni pensiero, rimorso, incubo, nell'abisso di piacere che lei gli stava donando. Anche Angelus, dentro di lui, aveva smesso di tormentarlo momentaneamente soddisfatto della vittoria ottenuta. Lei ora apparteneva a lui, a loro, all'anima e al demone, non c'era differenza, non c'era confine.
Buffy, inconsapevole di ogni cosa, che non fosse l'uomo fra le sue braccia, si mosse con lui e quando i loro movimenti diventarono più frenetici si abbandonò con gioia all'estasi che nuovamente la sommerse. Questa volta però l'orgasmo crebbe in lei oltre ogni sua aspettativa, sentì il respiro mancarle, i sensi abbandonarla e afferrò il compagno, affondando le dita nelle sue spalle, come se lui fosse l'unico punto stabile del suo universo. "Angel…"
Lui le posò le mani dietro la schiena, sostenendola con amore, i muscoli del viso contratti, ma un sorriso dolce negli occhi. Solo quando la stretta di lei si allentò depose gentilmente il capo biondo sul cuscino.
Con attenzione uscì dal suo corpo e rimase al suo fianco, sfiorandole i capelli, con gesti lenti, rilassanti, restando in attesa che riaprisse gli occhi.

Quando Buffy riprese contatto con la realtà aveva ancora gli occhi chiusi ed esitò ad aprirli. Era conscia della mano di Angel che le accarezzava i capelli e la sua presenza le dava conforto. Era in preda alla confusione più assoluta. Non aveva provato mai nulla di simile, neppure durante la sua prima volta.

Allora era stato meraviglioso certo, al punto da farle dubitare, dopo, che fosse realmente successo. C'erano stati momenti in cui le era parso tutto un sogno, destinato a svanire alle prime luci dell'alba. Quello che era appena successo invece era reale, concreto e sconvolgente. Non avrebbe mai creduto possibile vivere un'esperienza simile e…"Per un attimo ho creduto di morire." furono le prime parole che le sfuggirono dalle labbra, gli occhi ancora chiusi.

Al suono della sua voce, la mano di Angel, sui suoi capelli improvvisamente si fermò. Buffy allarmata spalancò gli occhi. Nello stato di completo rilassamento in cui si trovava, non si era resa conto, che il vampiro avrebbe potuto interpretare male le sue parole. Angel, infatti, la stava osservando con espressione preoccupata e ferita.
"Angel no, io volevo dire…che mi è piaciuto molto, non ho mai pensato….non ho paura di te!"

"Bene" fu tutto quello che le rispose il compagno, prima di sfiorarle le labbra in un rapido bacio. Quando risollevò il capo lo sguardo di Angel era di nuovo sereno. "Qualcuno chiama il raggiungimento del culmine del piacere la piccola morte." Commentò, con voce pacata.

Buffy non prestò attenzione alle sue parole. Aveva altro di cui preoccuparsi: mentre l'amante si chinava su di lei, l'aveva sfiorata con il suo corpo e lei si era accorta, senza dubbio, che non tutto era andato come doveva andare, almeno per lui.

Improvvisamente tutta la felicità, da poco conquistata, la gioia di essere con lui, l'emozione per le sensazioni incredibili provate svanirono dentro di lei per essere sostituite da un amaro senso di frustrazione. Si sentiva piccola, inetta e soprattutto furiosa con se stessa. L'immagine di Faith le comparve di fronte agli occhi. La bruna Cacciatrice certo non si era mai trovata in una situazione simile. Forse avrebbe dovuto ascoltare di più i suoi consigli sugli uomini! Se solo non fosse stato Angel l'uomo al suo fianco le sarebbe importato meno, ma lui…"Buffy, ti prego…non farlo!"

La voce di lui la fece sobbalzare, distraendola dalle sue cupe considerazioni: "Non fare che cosa?" chiese stupita.

"Non morderti le labbra in quel modo. Anche prima lo hai fatto, ma ti fai solo male." Spiegò Angel in tono paziente.

"Non me ne sono resa conto. Lo faccio quando sono nervosa oppure…" Angel completò con tono dolcemente irrisorio la frase che lei aveva lasciato sospesa "…oppure quando non vuoi che io sappia quanto piacere ti sto dando? Non dovresti essere timida in queste cose, soprattutto non con me e in futuro…spero non ci saranno altri!"

"Certo che non ci saranno, stupido!" esclamò subito Buffy con tono deciso. "Quanto ad essere timida, non è certo il mio principale difetto." Il suo tono divenne poi più incerto, quasi di scusa. "Se ho preso l'abitudine a farlo è perché…in certi momenti uno non pensa a quello che dice e potrebbe dire la cosa sbagliata."

"Ad esempio?" chiese il vampiro con tono sinceramente perplesso.

"Angel…hai capito benissimo!" Il tono di Buffy era ora esasperato. Ringraziò mentalmente Angel per aver spento le luci e concluse a voce più bassa "Ad esempio il nome sbagliato." Un istante dopo ricordò la vista notturna dei vampiri e restò indecisa se maledire Angel o la propria sbadataggine.

Angel alle sue parole provò un impeto di felicità che, nella sua mente, si fuse con il ruggito di pura mascolina soddisfazione di Angelus. Lei aveva pensato a lui mentre faceva l'amore con l'altro al punto da mordersi le labbra per non pronunciare il suo nome!

Buffy fu premiata per la confessione, pronunciata a fatica, con un appassionato bacio, a cui rispose con trasporto. Il nuovo abbraccio rinnovò però la sua apprensione. Con fermezza respinse il compagno per incominciare a parlare, accavallando le parole, nel timore di non trovare più il coraggio per dirgli quello che era giusto che lui sapesse.

"Angel…io…mi dispiace…non mi è mai accaduto prima, ma tu…non avresti dovuto fermarti. Potevi continuare…a meno che io…ecco...io…non riesca proprio a soddisfarti!"

L'ultima frase era stata sussurrata piano. Buffy restò immobile, lo sguardo fisso in un punto indefinito del soffitto. Non sapeva che cosa si aspettava da lui. Temeva però che qualsiasi cosa lui avesse detto, sarebbe stata sufficiente a colmare la distanza che si era creata fra loro.

I bei lineamenti del vampiro assunsero un'espressione allibita. Se Buffy, avesse potuto vedere il suo viso, nella penombra della stanza, in un altro momento l'avrebbe trovato divertente, ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro che alla propria inadeguatezza.

Con gesto deciso Angel accese la luce sul comodino e Buffy chiuse gli occhi. La luce che invase la camera era troppo tenue per darle fastidio, ma non se la sentiva di affrontare lo sguardo comprensivo di lui. Non voleva la sua comprensione, voleva….voleva la sua stima, non solo come Cacciatrice o come persona, ma come donna capace di fare felice il suo uomo.

In passato l'aveva evidentemente reso felice, anche se le parole che le aveva detto Angelus il giorno dopo, ora le bruciavano nella mente. Ma allora per lei era la prima volta e lui…la situazione era diversa. Ora erano cambiati, entrambi, erano cresciuti, ma forse lei non era cresciuta abbastanza per lui!

"Buffy, non sono certo di capire il senso del tuo discorso. Avrei potuto continuare che cosa? A possederti mentre tu eri chiaramente esausta? E perché avrei dovuto farlo? Tu non n'avresti tratto nessun piacere. Come ti ho già detto abbiamo tempo. E' ormai giorno fuori, ma non credo che fino a questa sera qualcuno penserà a venirci a cercare. Quanto a soddisfarmi, ecco….non credo che ci riuscirai mai!" terminò drasticamente il vampiro, distendendosi al suo fianco, con un sorriso malizioso negli occhi.

All'udire la sua ultima affermazione Buffy scattò a sedere sul letto indignata. Le sue ultime parole l'avevano colpita dolorosamente, ma farla adirare era stato soprattutto il tono tranquillo con cui erano state pronunciate, il tono di chi descrive una verità evidente e scontata.

La voce rotta dall'incredulità, si volse verso di lui stringendo fra le dita con rabbia le lenzuola: "Che cosa vorresti dire? Io non sono quindi abbastanza bella…o esperta…o…maledizione non so neppure io che cosa dovrei essere per te! Dimmelo! Dimmi che cosa vuoi che io faccia e lo farò….molto meglio di….delle altre." Il nome di Darla aleggiò fra loro, ma non fu pronunciato.

Angel si alzò a sedere al suo fianco, con un'espressione contrita nello sguardo, e la strinse a sé, vincendo la resistenza del corpo rigido per l'ira della ragazza. "Perdonami piccola…non credevo, pensavo che sapessi…tu non mi potrai mai soddisfare perché avrò sempre desiderio di te, del tuo amore e del tuo magnifico corpo. Anche il mio fisico ha dei limiti, ma la mia mente e la mia anima ti vogliono, hanno bisogno di te, della tua vicinanza, del tuo calore, della tua vitalità….sempre.

Non potrò mai essere appagato da te….. perché ti amerò per sempre.

Quanto a questa sera sei stata un'amante fantastica e hai messo a dura prova il mio autocontrollo, ma per quanto il mio corpo lo volesse, non potevo cedere al piacere. Vorrei…vorrei poter fare l'amore con te per tutta l'eternità. Lo so. Non è possibile, anche se siamo entrambi dotati di risorse di energia notevoli. Volevo darti tempo di recuperare le forze, perché tu potessi godere appieno delle mie carezze. Non ho però certo intenzione di fermarmi adesso, a meno che tu non lo voglia."

Buffy esitante si sciolse dal suo abbraccio. Voleva leggere sul suo viso la conferma delle parole che aveva appena ascoltato. Quando fu certa di averla trovata, gli sorrise, e lo baciò scherzosamente sul naso: "Vergognati! Non farmi mai più uno scherzo simile! Io credevo…ecco…le altre volte….lo si faceva e basta! Magari più di una volta, ma…ecco…non mi è mai capitato che lui…insomma, la cosa finiva quando "lui" aveva avuto la sua parte e allora ho pensato…Ora che ci penso, anche noi due quella notte l'abbiamo fatto e basta! Vuol dire che allora ti piacevo di più, mentre adesso..meno?" chiese Buffy esitante.

Angel dedicò un istante a maledire se stesso. Non si era reso conto di aver creato tante insicurezze in Buffy, o forse….non era stato lui a crearle!

Tornando a adagiarla sul letto le sorrise affettuosamente: "Quella notte tu mi hai offerto molto piùù di quanto avessi mai osato sperare o sognare e per te, Buffy, era la prima volta con un uomo! Il tuo adorabile corpo stava scoprendo un nuovo universo e io volevo….dargli il tempo necessario a adeguarsi, comprendere, gioire di quello che avevamo fatto." Concluse il vampiro posando con reverenza un leggero bacio su ognuno dei suoi seni.

Buffy, guardandolo con amore, passò una mano fra i suoi capelli scuri. Un'altra domanda però aspettava una risposta. "Angel, che cosa non credevi, prima… mentre…beh..quando stavi per…e poi ti sei interrotto?"

Angel rimase alcuni secondi immobile, con lo sguardo fisso sul seno di lei, impegnato a combattere con il suo demone: "Avanti, parla! Diglielo che una donna, dopo essere stata tanto tempo con un uomo, dovrebbe essere ben più accessibile. La prima volta era vergine, è vero, ma ora, dopo più di un anno con quel bamboccio…accidenti, ma che cosa facevano a letto? Giocavano a carte! O forse a letto con lui non ci andava proprio, se non una volta al mese!"

Angelus sapeva essere esasperante e crudele, ma spesso c'era verità nelle sue parole. Non perché fosse naturalmente sincero, ma semplicemente perché la verità, a volte, è la cosa più crudele che si possa dire.

"Taci! Non m'importa che cosa lei facesse con…il bamboccio…m'importa solo che ora sia qui, con me!" il pensiero di Angel vibrava di senso di rivincita. Angelus lo aveva tormentato troppo spesso con immagini di Buffy fra le braccia di Riley perché ora non provasse un oscuro senso di soddisfazione a rinfacciargli che ora lei era di nuovo sua!

"Sei un bugiardo…certo che t'importa quello che facevano…facevano l'amore…come lei lo ha fatto con te questa sera. Con le luci spente, mordendosi le labbra, e con tutte le inibizioni e le paure che quell'idiota le ha trasmesso! Lei ora è tua…non è più sua. Lei deve capirlo! Spiegale le nuove regole del gioco e…divertiti, così mi divertirò anch'io! E' per questo che la volevi, per soddisfare i tuoi istinti, la tua lussuria! Ora sei libero di farlo. Lei si fida di te. Farà tutto quello che le chiederai. Sei il suo padrone, il suo Signore: approfittane!"

Angel sentì crescere in lui l'istinto di possesso, dominio generato dal demone. Angelus aveva ragione: lei era sua, ora, e lui avrebbe potuto….

"Angel…ti ho fatto una domanda. Perché ti sei interrotto prima?"

Angel ritornò alla realtà, la realtà del loro amore, che finalmente aveva una possibilità di vivere.

"Perché ti amo Buffy, e desidero che tu provi solo piacere fra le mie braccia. Darti piacere…è questo il motivo per cui sono qui con te, in questo letto, in questa casa. Senza il tuo piacere…ogni cosa perderebbe di significato. Quello che c'è stato fra noi, quello che ci siamo detti, quello che abbiamo vissuto insieme e da soli: ogni cosa perderebbe senso.

Non so esattamente che esperienze tu abbia avuto, anche se inizio a farmene un'idea, e anch'io ho vissuto la mia parte di vittorie e di sconfitte, in questi anni di solitudine. Quello che è certo è che dobbiamo imparare a superare quello che è stato, per andare avanti, imparando a conoscerci, facendo crescere dentro di noi quello che proviamo l'uno per l'altra.

Abbiamo bisogno entrambi di lezioni d'amore."

 
Un Aquilone Rosso Per un'Anima Continua...