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RATING: NC17 per descrizione
grafica di rapporti sessuali SPOILER: V Serie di BtVS e II Serie di ATS. RINGRAZIAMENTI: a tutte le partecipanti della ML Angelforever, e in particolare a Simona, per avermi ispirato, con commenti e riflessioni, e a coloro che mi hanno incoraggiato, con i loro apprezzamenti. |
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Capitolo V
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Lezioni d'Amore
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Angel, con un unico
gesto, la sollevò da terra. Buffy, si abbandonò con fiducia
alle sue forti braccia che la sostenevano, continuando a esplorare con le
labbra ogni dettaglio del suo viso. Il grande letto la accolse con un leggero scricchiolio. Il vago profumo di fiori lasciati seccare del cuscino le riportò alla memoria gli anni di solitudine ormai finiti, per sempre. Con un sospiro di soddisfazione, posò le mani sulla nuca di Angel, chino su di lei, per trattenerlo, e lo baciò con tutto l'amore, che finalmente era libera di offrirgli. Angel rispose al bacio con passione, lasciandola libera di esplorare la sua bocca, e godendo dell'intimità del contatto. Buffy, per riprendere respiro, tornò a posare la testa sul cuscino. Angel la guardò negli occhi e improvvisamente fu assalito dai dubbi. La donna che teneva fra le braccia, vibrante di passione, in attesa delle
sue carezze, non era più la ragazzina inesperta che aveva amato
tanto tempo fa. Era stata d'altri uomini, con cui aveva condiviso la vita
e il letto, uomini con i quali aveva condiviso nuove esperienze, crescendo. La sua gelosia per il passato, i suoi dubbi per il futuro, ora non avevano
importanza. La sua sola preoccupazione doveva essere soddisfare le aspettative
di lei senza turbarla, chiedendole più di quanto era disposta a
dare. Buffy stava aspettando, accarezzandogli il collo e i capelli. Si sentiva
incerta, insicura come non lo era mai stata. Durante la loro prima e unica
notte insieme era stato semplice. Si era affidata a lui e
l'universo
era esploso! Ora però sapeva. Aveva imparato da Riley che c'erano
cose che agli uomini piacevano e altre no, momenti in cui parlare e altri
in cui tacere. Fare l'amore non era poi così semplice come le era
parso, nella sua innocenza, quella lontana notte. Riflettendo bene, inoltre,
forse per lui, neppure allora, era stato poi tutto così soddisfacente.
"Ti amo" mormorò piano, per ricordare a lui e a se stessa,
che quello che stavano per fare era qualcosa di diverso, di unico, rispetto
alle esperienze che avevano avuto, fino a quel momento, con altre persone. Si alzò dal letto, con l'intenzione di liberarsi degli indumenti,
ma non poté impedirsi di restare ad ammirare quel corpo esile,
disteso sotto i suoi occhi, con abbandono. Lei gli appariva piccola, giovane,
indifesa, ma anche invitante, morbida, accogliente. Non aveva curve provocanti
e neppure una figura statuaria. La biancheria intima che ancora indossava
era nata per essere pratica, non per eccitare un uomo. Tutto in lei però
parlava di sensualità, passione, amore. Angel la abbracciò, facendole scivolare le mani dietro la schiena,
fino alla chiusura del reggiseno, ma le sue dita lottarono in vano per
aprirla. Rassicurato sull'effetto che stavano avendo le sue carezze, Angel aprì
la bocca per accogliervi una parte più consistente del seno, ora
proteso verso di lui. Muovendo il capo piano, in un dolce massaggio, mentalmente
ringraziò di non avere necessità di respirare. La sua mano
strinse con più forza la tenera rotondità che si era inturgidita
sotto le sue dita. Angel si rialzò, inginocchiandosi sul letto, e con gesti decisi,
liberò il corpo della compagna anche dall'ultimo indumento. Posò
le mani sul ventre piatto, apprezzando per un istante il calore, la vita
che lei sola sapeva trasmettergli, poi le strinse con fermezza i fianchi
e tornò a coricarsi su di lei. Era un pensiero assurdo forse, in quel momento, ma tutto era accaduto
così in fretta, in una sola notte. Dopo anni di solitudine, sofferenza,
attesa non aveva ancora del tutto realizzato che quello che stava vivendo
non era un sogno, che lui era veramente lì con lei, per sempre.
E ora
cercò di girarsi verso di lui per abbracciarlo, trattenerlo.
Gli posò un ginocchio su un fianco e protese il ventre per ritrovare
il contatto che poco prima aveva perso. Sentiva un vuoto doloroso in lei
che solo lui poteva colmare. Angel continuò a coprirle il collo e il seno di baci, umidi e
freschi. Quando comprese che lei non avrebbe più opposto resistenza
le sue mani abbandonarono le spalle, per accarezzarle tutto il corpo.
Quando una si fermò sul suo sesso, Buffy s'inarcò con un
gemito di piacere, alla ricerca di una più intima carezza. Buffy sentiva il suo corpo reagire all'invasione della mano di Angel,
strana per lei. Non aveva mai provato un'esperienza simile, n'aveva solo
sentito vagamente parlare, ma non avrebbe mai creduto
il dito di
Angel era ormai completamente in lei e Buffy si abbandonò al piacere,
lasciando che ogni altro pensiero abbandonasse la sua mente. Il gemito di Buffy si era appena tramutato in un sospiro di tranquilla
soddisfazione, quando sentì di nuovo il contatto del corpo di Angel
contro il suo. Aprì gli occhi per incontrare lo sguardo dell'uomo
che amava. "Ti amo.." le parole le giunsero come un sospiro,
mentre il membro di lui, con facilità questa volta, entrava finalmente
in lei. Angel interpretò quelle carezze come un invito e iniziò
a muoversi lentamente, lasciando la sua mente vagare, libera da ogni pensiero,
rimorso, incubo, nell'abisso di piacere che lei gli stava donando. Anche
Angelus, dentro di lui, aveva smesso di tormentarlo momentaneamente soddisfatto
della vittoria ottenuta. Lei ora apparteneva a lui, a loro, all'anima
e al demone, non c'era differenza, non c'era confine. Quando Buffy riprese contatto con la realtà aveva ancora gli occhi
chiusi ed esitò ad aprirli. Era conscia della mano di Angel che
le accarezzava i capelli e la sua presenza le dava conforto. Era in preda
alla confusione più assoluta. Non aveva provato mai nulla di simile,
neppure durante la sua prima volta. Allora era stato meraviglioso certo, al punto da farle dubitare, dopo,
che fosse realmente successo. C'erano stati momenti in cui le era parso
tutto un sogno, destinato a svanire alle prime luci dell'alba. Quello
che era appena successo invece era reale, concreto e sconvolgente. Non
avrebbe mai creduto possibile vivere un'esperienza simile e
"Per
un attimo ho creduto di morire." furono le prime parole che le sfuggirono
dalle labbra, gli occhi ancora chiusi. Al suono della sua voce, la mano di Angel, sui suoi capelli improvvisamente
si fermò. Buffy allarmata spalancò gli occhi. Nello stato
di completo rilassamento in cui si trovava, non si era resa conto, che
il vampiro avrebbe potuto interpretare male le sue parole. Angel, infatti,
la stava osservando con espressione preoccupata e ferita. "Bene" fu tutto quello che le rispose il compagno, prima di
sfiorarle le labbra in un rapido bacio. Quando risollevò il capo
lo sguardo di Angel era di nuovo sereno. "Qualcuno chiama il raggiungimento
del culmine del piacere la piccola morte." Commentò, con voce
pacata. Buffy non prestò attenzione alle sue parole. Aveva altro di cui
preoccuparsi: mentre l'amante si chinava su di lei, l'aveva sfiorata con
il suo corpo e lei si era accorta, senza dubbio, che non tutto era andato
come doveva andare, almeno per lui. Improvvisamente tutta la felicità, da poco conquistata, la gioia
di essere con lui, l'emozione per le sensazioni incredibili provate svanirono
dentro di lei per essere sostituite da un amaro senso di frustrazione.
Si sentiva piccola, inetta e soprattutto furiosa con se stessa. L'immagine
di Faith le comparve di fronte agli occhi. La bruna Cacciatrice certo
non si era mai trovata in una situazione simile. Forse avrebbe dovuto
ascoltare di più i suoi consigli sugli uomini! Se solo non fosse
stato Angel l'uomo al suo fianco le sarebbe importato meno, ma lui
"Buffy,
ti prego
non farlo!" La voce di lui la fece sobbalzare, distraendola dalle sue cupe considerazioni:
"Non fare che cosa?" chiese stupita. "Non morderti le labbra in quel modo. Anche prima lo hai fatto,
ma ti fai solo male." Spiegò Angel in tono paziente. "Non me ne sono resa conto. Lo faccio quando sono nervosa oppure
"
Angel completò con tono dolcemente irrisorio la frase che lei aveva
lasciato sospesa "
oppure quando non vuoi che io sappia quanto
piacere ti sto dando? Non dovresti essere timida in queste cose, soprattutto
non con me e in futuro
spero non ci saranno altri!" "Certo che non ci saranno, stupido!" esclamò subito
Buffy con tono deciso. "Quanto ad essere timida, non è certo
il mio principale difetto." Il suo tono divenne poi più incerto,
quasi di scusa. "Se ho preso l'abitudine a farlo è perché
in
certi momenti uno non pensa a quello che dice e potrebbe dire la cosa
sbagliata." "Ad esempio?" chiese il vampiro con tono sinceramente perplesso. "Angel
hai capito benissimo!" Il tono di Buffy era ora
esasperato. Ringraziò mentalmente Angel per aver spento le luci
e concluse a voce più bassa "Ad esempio il nome sbagliato."
Un istante dopo ricordò la vista notturna dei vampiri e restò
indecisa se maledire Angel o la propria sbadataggine. Angel alle sue parole provò un impeto di felicità che,
nella sua mente, si fuse con il ruggito di pura mascolina soddisfazione
di Angelus. Lei aveva pensato a lui mentre faceva l'amore con l'altro
al punto da mordersi le labbra per non pronunciare il suo nome! Buffy fu premiata per la confessione, pronunciata a fatica, con un appassionato
bacio, a cui rispose con trasporto. Il nuovo abbraccio rinnovò
però la sua apprensione. Con fermezza respinse il compagno per
incominciare a parlare, accavallando le parole, nel timore di non trovare
più il coraggio per dirgli quello che era giusto che lui sapesse.
"Angel
io
mi dispiace
non mi è mai accaduto
prima, ma tu
non avresti dovuto fermarti. Potevi continuare
a
meno che io
ecco...io
non riesca proprio a soddisfarti!" L'ultima frase era stata sussurrata piano. Buffy restò immobile,
lo sguardo fisso in un punto indefinito del soffitto. Non sapeva che cosa
si aspettava da lui. Temeva però che qualsiasi cosa lui avesse
detto, sarebbe stata sufficiente a colmare la distanza che si era creata
fra loro. I bei lineamenti del vampiro assunsero un'espressione allibita. Se Buffy,
avesse potuto vedere il suo viso, nella penombra della stanza, in un altro
momento l'avrebbe trovato divertente, ma in quel momento non riusciva
a pensare ad altro che alla propria inadeguatezza. Con gesto deciso Angel accese la luce sul comodino e Buffy chiuse gli
occhi. La luce che invase la camera era troppo tenue per darle fastidio,
ma non se la sentiva di affrontare lo sguardo comprensivo di lui. Non
voleva la sua comprensione, voleva
.voleva la sua stima, non solo
come Cacciatrice o come persona, ma come donna capace di fare felice il
suo uomo. In passato l'aveva evidentemente reso felice, anche se le parole che
le aveva detto Angelus il giorno dopo, ora le bruciavano nella mente.
Ma allora per lei era la prima volta e lui
la situazione era diversa.
Ora erano cambiati, entrambi, erano cresciuti, ma forse lei non era cresciuta
abbastanza per lui! "Buffy, non sono certo di capire il senso del tuo discorso. Avrei
potuto continuare che cosa? A possederti mentre tu eri chiaramente esausta?
E perché avrei dovuto farlo? Tu non n'avresti tratto nessun piacere.
Come ti ho già detto abbiamo tempo. E' ormai giorno fuori, ma non
credo che fino a questa sera qualcuno penserà a venirci a cercare.
Quanto a soddisfarmi, ecco
.non credo che ci riuscirai mai!"
terminò drasticamente il vampiro, distendendosi al suo fianco,
con un sorriso malizioso negli occhi. All'udire la sua ultima affermazione Buffy scattò a sedere sul
letto indignata. Le sue ultime parole l'avevano colpita dolorosamente,
ma farla adirare era stato soprattutto il tono tranquillo con cui erano
state pronunciate, il tono di chi descrive una verità evidente
e scontata. La voce rotta dall'incredulità, si volse verso di lui stringendo
fra le dita con rabbia le lenzuola: "Che cosa vorresti dire? Io non
sono quindi abbastanza bella
o esperta
o
maledizione non
so neppure io che cosa dovrei essere per te! Dimmelo! Dimmi che cosa vuoi
che io faccia e lo farò
.molto meglio di
.delle altre."
Il nome di Darla aleggiò fra loro, ma non fu pronunciato. Angel si alzò a sedere al suo fianco, con un'espressione contrita
nello sguardo, e la strinse a sé, vincendo la resistenza del corpo
rigido per l'ira della ragazza. "Perdonami piccola
non credevo,
pensavo che sapessi
tu non mi potrai mai soddisfare perché
avrò sempre desiderio di te, del tuo amore e del tuo magnifico
corpo. Anche il mio fisico ha dei limiti, ma la mia mente e la mia anima
ti vogliono, hanno bisogno di te, della tua vicinanza, del tuo calore,
della tua vitalità
.sempre. Non potrò mai essere appagato da te
.. perché ti amerò
per sempre. Quanto a questa sera sei stata un'amante fantastica e hai messo a dura
prova il mio autocontrollo, ma per quanto il mio corpo lo volesse, non
potevo cedere al piacere. Vorrei
vorrei poter fare l'amore con te
per tutta l'eternità. Lo so. Non è possibile, anche se siamo
entrambi dotati di risorse di energia notevoli. Volevo darti tempo di
recuperare le forze, perché tu potessi godere appieno delle mie
carezze. Non ho però certo intenzione di fermarmi adesso, a meno
che tu non lo voglia." Buffy esitante si sciolse dal suo abbraccio. Voleva leggere sul suo viso
la conferma delle parole che aveva appena ascoltato. Quando fu certa di
averla trovata, gli sorrise, e lo baciò scherzosamente sul naso:
"Vergognati! Non farmi mai più uno scherzo simile! Io credevo
ecco
le
altre volte
.lo si faceva e basta! Magari più di una volta,
ma
ecco
non mi è mai capitato che lui
insomma, la
cosa finiva quando "lui" aveva avuto la sua parte e allora ho
pensato
Ora che ci penso, anche noi due quella notte l'abbiamo fatto
e basta! Vuol dire che allora ti piacevo di più, mentre adesso..meno?"
chiese Buffy esitante. Angel dedicò un istante a maledire se stesso. Non si era reso
conto di aver creato tante insicurezze in Buffy, o forse
.non era
stato lui a crearle! Tornando a adagiarla sul letto le sorrise affettuosamente: "Quella
notte tu mi hai offerto molto piùù di quanto avessi mai
osato sperare o sognare e per te, Buffy, era la prima volta con un uomo!
Il tuo adorabile corpo stava scoprendo un nuovo universo e io volevo
.dargli
il tempo necessario a adeguarsi, comprendere, gioire di quello che avevamo
fatto." Concluse il vampiro posando con reverenza un leggero bacio
su ognuno dei suoi seni. Buffy, guardandolo con amore, passò una mano fra i suoi capelli
scuri. Un'altra domanda però aspettava una risposta. "Angel,
che cosa non credevi, prima
mentre
beh..quando stavi per
e
poi ti sei interrotto?" Angel rimase alcuni secondi immobile, con lo sguardo fisso sul seno di
lei, impegnato a combattere con il suo demone: "Avanti, parla! Diglielo
che una donna, dopo essere stata tanto tempo con un uomo, dovrebbe essere
ben più accessibile. La prima volta era vergine, è vero,
ma ora, dopo più di un anno con quel bamboccio
accidenti,
ma che cosa facevano a letto? Giocavano a carte! O forse a letto con lui
non ci andava proprio, se non una volta al mese!" Angelus sapeva essere esasperante e crudele, ma spesso c'era verità
nelle sue parole. Non perché fosse naturalmente sincero, ma semplicemente
perché la verità, a volte, è la cosa più crudele
che si possa dire. "Taci! Non m'importa che cosa lei facesse con
il bamboccio
m'importa
solo che ora sia qui, con me!" il pensiero di Angel vibrava di senso
di rivincita. Angelus lo aveva tormentato troppo spesso con immagini di
Buffy fra le braccia di Riley perché ora non provasse un oscuro
senso di soddisfazione a rinfacciargli che ora lei era di nuovo sua! "Sei un bugiardo
certo che t'importa quello che facevano
facevano
l'amore
come lei lo ha fatto con te questa sera. Con le luci spente,
mordendosi le labbra, e con tutte le inibizioni e le paure che quell'idiota
le ha trasmesso! Lei ora è tua
non è più sua.
Lei deve capirlo! Spiegale le nuove regole del gioco e
divertiti,
così mi divertirò anch'io! E' per questo che la volevi,
per soddisfare i tuoi istinti, la tua lussuria! Ora sei libero di farlo.
Lei si fida di te. Farà tutto quello che le chiederai. Sei il suo
padrone, il suo Signore: approfittane!" Angel sentì crescere in lui l'istinto di possesso, dominio generato
dal demone. Angelus aveva ragione: lei era sua, ora, e lui avrebbe potuto
. "Angel
ti ho fatto una domanda. Perché ti sei interrotto
prima?" Angel ritornò alla realtà, la realtà del loro amore, che finalmente aveva una possibilità di vivere. "Perché ti amo Buffy, e desidero che tu provi solo piacere
fra le mie braccia. Darti piacere
è questo il motivo per cui
sono qui con te, in questo letto, in questa casa. Senza il tuo piacere
ogni
cosa perderebbe di significato. Quello che c'è stato fra noi, quello
che ci siamo detti, quello che abbiamo vissuto insieme e da soli: ogni
cosa perderebbe senso. Non so esattamente che esperienze tu abbia avuto, anche se inizio a farmene
un'idea, e anch'io ho vissuto la mia parte di vittorie e di sconfitte,
in questi anni di solitudine. Quello che è certo è che dobbiamo
imparare a superare quello che è stato, per andare avanti, imparando
a conoscerci, facendo crescere dentro di noi quello che proviamo l'uno
per l'altra. Abbiamo bisogno entrambi di lezioni d'amore." |
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