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RATING: NC17 per descrizione grafica di rapporti sessuali
SPOILER: V Serie di BtVS e II Serie di ATS.
DEDICA: a tutti coloro che....hanno fatto qualcosa che avrebbero giurato di non fare mai, perchè le strade per cui ci conduce la vita sono misteriose e l’animo umano è il mistero più grande.
 
Capitolo VII
Confessioni
Buffy stava sognando. Le labbra che le sfioravano gentilmente un seno erano quelle fresche e morbide di Angel, come sua era la mano che sentiva premere sul suo ventre, con gesto possessivo, e il corpo disteso accanto a lei. Aveva gli occhi chiusi, ma non poteva sbagliarsi. Solo le sue carezze avevano il potere di sconvolgere i suoi sensi in quel modo. Aveva avuto altri uomini, ma solo lui conosceva la strada per entrare nei suoi sogni.
Non aprì gli occhi. Non voleva svegliarsi per ritrovarsi sola, ad dover affrontare un’altra giornata senza di lui, senza la speranza di rivederlo, la sera. Non voleva muoversi, neppure toccarlo, nel timore che svanisse, ma il desiderio era già cresciuto troppo in lei. Allungò una mano, per accarezzare il capo posato sul suo petto. Le sue dita si infilarono fra i capelli morbidi e sottili. Lui non si era dissolto, al suo tocco. Buffy si abbandonò al piacere, che solo lui sapeva darle, anche se solo nei suoi sogni.
“Buffy, apri gli occhi, lo so che sei sveglia.” Buffy sollevò le palpebre sorpresa. A pochi centimetri dal suo c’era il viso sorridente di Angel. Dischiuse le labbra per replicare, ma la bocca del suo sogno, divenuto realtà, s’impadronì immediatamente della sua in un caldo bacio, a cui lei rispose subito con passione. I ricordi tornarono, e con essi la felicità e il desiderio.
Il suo sesso era già umido di piacere, i suoi capezzoli turgidi, sotto le dita di lui.
Buffy lo voleva, sentiva il bisogno di averlo dentro di sè, come se non si fossero visti da giorni, mesi, nonostante fossero solo passate poche ore da quando....
“ Che cosa ti sta succedendo, Buffy? Non ti sei mai comportata così!” chiese a se stessa in un attimo di coscienza, che durò però soltanto un breve istante. Si mosse, per permettere al corpo del compagno di distendersi su di lei.
La sua virilità le premeva contro il fianco, pronta ad appagarla. L’idea che anche i sensi di lui chiedevano di essere soddisfatti rassicurò Buffy. Angel però la sorprese, interrompendo bruscamente il bacio.
“No, Buffy, non adesso.” Con un gesto inconscio, quanto assurdo, Buffy si ricoprì il seno con il lenzuolo, osservando il compagno confusa.
“Angel, ma perchè? Anche tu lo vuoi, non puoi negarlo!” Angel, con un sospiro e un mezzo sorriso sul volto, si distese al suo fianco. Appoggiò il capo ad una mano e con l’altra prese la sua. Distolse lo sguardo dal suo viso, per posarlo sulle loro mani, posate insieme sul lenzuolo.
“Come sono piccole ed esili le sue dita rispetto alle mie.” Pensò sorridendo. “Hai ragione, ti voglio, come sempre. Anche quando sei lontana mi basta pensarti per desiderarti.” “Allora...” mormorò Buffy, avvicinandosi di più a lui. “No, dopo ieri sera, hai bisogno di riprenderti. ” Buffy era esasperata. Si trovava in un letto, con l’uomo che amava, ogni fibra del suo corpo vibrante di passione e lui le negava il sollievo di cui aveva disperatamente bisogno! “Sono la Cacciatrice ricordi? Non hai preteso troppo e non m’importa se farà un pò male, io...” “A me importa. Sei bella quando ti svegli.” Buffy appoggiò il capo sul cuscino rassegnata, fissando il soffitto. Conosceva bene quel tono. Nulla avrebbe smosso Angel dalla sua decisione.
“E’ la prima volta che...” la frase le morì sulle labbra. Angel corrugò la fronte sorpreso. Buffy, dopo una pausa, si decise a completare la frase.
“E’ la prima volta che ci svegliamo insieme, dopo aver fatto l’amore.” Stupita dalla mancanza di una risposta alla sua osservazione Buffy voltò il capo, sul cuscino, verso il suo interlocutore. Il sorriso di Angel si era spento e sul suo volto ora c’era un’espressione triste. Buffy si maledisse per la frase inopportuna. “Mi dispiace. Non volevo ricordarti il passato.” “Non ha importanza. In ogni caso, hai ragione, è la prima volta.” Angel provò una fitta di rimorso. Buffy non poteva ricordarlo, ma loro avevano perso un’altra occasione per svegliarsi insieme, felici: il giorno che non c’era mai stato. Fu tentato di parlare finalmente, descriverle anche i più piccoli dettagli di quei momenti di felicità che avevano condiviso, ma qualcosa glielo impedì.
Ora erano di nuovo insieme, lei la Cacciatrice e lui il Vampiro con l’anima. Sarebbero stati felici, ma avrebbero dovuto comunque affrontare molti problemi. Il sogno di quel giorno non si sarebbe mai realizzato. Lui non era un uomo. Sarebbe stato inutile illudersi e illudere Buffy ancora una volta, condividendo con lei una speranza senza fondamento. Quel giorno non era mai esistito. Lui era un vampiro con l’anima e questo era tutto quello che poteva offrirle. Si era svegliato due volte, al suo fianco, dopo averla amata: una volta come demone, una volta come uomo. Quella mattina finalmente lei aveva trovato accanto a se quello che lui era veramente: uomo e demone. Non era un incubo e neppure la realizzazione di un sogno impossibile: era la realtà e sarebbe durata...per sempre.
Buffy si mosse piano contro di lui. Voleva distoglierlo dai suoi cupi pensieri o forse semplicemente esigeva la sua attenzione, sentendosi trascurata.
“Mi piace” mormorò Buffy “e non mi voglio alzare. Sto bene qui, vicino a te.” Angel la accolse di nuovo fra le braccia e lei si adagiò contro il suo petto con abbandono, rilassata. Il desiderio era sempre presente, ma in quel momento il contatto dei loro due corpi bastava ad appagarli.
"Dovrei fare una doccia" pensò pigramente Buffy. Non ne sentiva, però realmente il bisogno.
Quella notte era talmente esausta che il sonno l’aveva colta all’improvviso e ora....sapeva di avere sul corpo ancora tracce di lui, ma era una sensazione piacevole. La faceva sentire più sua, in un modo primitivo forse, ma non per questo meno reale.“E’ stato un incidente Buffy, o lo hai fatto di proposito?” Il tono serio di Angel la distolse dai suoi pensieri. Il capo appoggiato nell’incavo del suo collo Buffy rispose senza muoversi. Sapeva a che cosa si riferiva Angel e non osava guardarlo. “Che cosa?” chiese, con tutta l’innocenza che era in grado di simulare. Angel sospirò con impazienza.
“Mordermi il collo e poi ferirti contro i miei denti.” Buffy strinse le labbra, indecisa sulla risposta.
“No e sì. Ti ho morso perchè mi è venuto spontaneo farlo. Quanto al resto...in quel momento mi è sembrato giusto. Non so perchè l’ho fatto. Tu eri...lui, cioè non proprio, ma...sapevo che cosa desideravi e ho voluto offrirtelo. A pensarci ora mi sembra impossibile di averlo fatto, ma in quel momento...” Angel la strinse a sè con più forza.
“Buffy, il morso per un vampiro non è solo il mezzo per nutrirsi. Può assumere molti significati, soprattutto serve per dimostrare forza, dominio, volontà di sottomettere.” Buffy sospirò spazientita. In quel momento voleva godersi in pace il piacere di essere fra le sue braccia, se non poteva avere di più, non ascoltare discorsi sui vampiri!
“Angel, le lezioni di Giles mi sono più che sufficienti! ” Prima di rendersene conto si ritrovò riversa sul letto, con il viso del compagno, che la scrutava con espressione severa, a pochi centimetri dal suo.
“Se non volevi ascoltare lezioni sui vampiri adesso non dovresti essere a letto con me, ma con qualcun altro, magari Riley!” Appena terminato di parlare il vampiro si pentì delle sue parole. Gli occhi di Buffy esprimevano sofferenza, oltre che stupore. L’aveva ferita più di quanto avesse voluto. Esitante cercò di rimediare. “ Mi dispiace” mormorò sottovoce, accarezzandole il volto “E’ importante però che tu comprenda quello che sono, che non lo dimentichi mai, se vuoi che per noi ci sia un futuro.” Buffy si era resa conto dell’errore commesso. L’esplosione di Angel era giustificata, ma non per questo intendeva rinunciare ai benifici che poteva trarre dai suoi sensi colpa. “Dammi un bacio.” La sua non era una richiesta, ma una pretesa. Angel, con un leggero sorriso sul volto, la accontentò volentieri.
Fu un bacio tenero, gentile, in cui la passione era sopita dal desiderio di ritrovare l’intesa che c’era stata fra loro fino a quel momento. Quando Angel rialzò il capo Buffy non cercò di trattenerlo. “Dimmi. Ti ascolto.” Dichiarò con tono convinto. Angel sorrise. Buffy era impaziente, ma con lo stesso impeto con cui agiva, sapeva anche ammettere i suoi errori, come un cucciolo che ha fretta di scoprire il mondo, ma impara anche in fretta dai propri sbagli.
“Ad Angelus non è piaciuto che tu mi abbia morso.” La risposta di Buffy fu lapidaria.
“Non m’importa quello che piace o no a quel....” Angel chiuse gli occhi per un attimo. Quando gli riaprì la sua espressione era indecifrabile.
“Lui è parte di me Buffy. Non mi piace, come non piace a te, ma lo devo accettare. Negare la sua esistenza è inutile e può essere anche pericoloso. E’ un errore che abbiamo già fatto entrambi in passato. Lo controllo, ma esiste e influisce sulla mia vita, sui miei bisogni, sui miei impulsi e anche sulle mie azioni a volte. Gli devo la mia morte, ma anche la mia esistenza nel mondo. Non devi dimenticarlo.
Ogni notte, ogni istante che passo su questa Terra è un compromesso con lui. Lo domino, ma mi nutro con il sangue. La mia forza è la sua forza e le sue debolezze sono le mie.
Quando ha sentito i tuoi denti contro la pelle o dopo, quando il sapore del tuo sangue ha invaso la mia bocca, lui avrebbe voluto...non oso pensare quello che ti avrebbe fatto se fosse stato libero, ma è un rischio che non devi più correre. Va bene?” La fronte della ragazza restò corrugata, anche se si affrettò ad assentire.
“Va bene. Non è un problema. Niente più morsi e niente più...tutto il resto. Io non voglio sottomettere nessuno, tanto meno te. Ma non voglio neppure...” Angel concluse la frase per lei.
“....essere sottomessa. Questo è un altro problema. Neppure io voglio sottometterti in nessun modo. Sono stati proprio il tuo spirito indipendente, la tua forza, il tuo orgoglio a farmi innamorare di te. Angelus avrebbe voluto domarti, piegarti al suo volere. Io ti voglio così come sei: ribelle, testarda e cocciuta.” “Io non sono...” “Lo sei invece e lo sai. Non è questo il punto. Lui vive dentro di me. E’ incatenato dalla mia volontà, ma...quando qualcosa tocca il mio io più profondo, come quando faccio l’amore con te, tende a emergere e io provo il bisogno di sentire che tu...” Questa volta fu Buffy a terminare la frase.
“....che io sono tua. Lo so.” “Buffy...mi dispiace.” Un sorriso malizioso comparve sul viso della ragazza.
“Non ti scusare. Non serve. Io...mi è piaciuto quello che è successo ieri sera, molto.” “Bene” mormorò Angel sollevato, affondando il viso fra i suoi capelli sparsi sul cuscino. Non sapeva per quale motivo il destino gli aveva riservato l’amore di quella creatura incredibile che rispondeva al nome di Buffy Summers, ma lo ringraziò ugualmente. Buffy lo abbracciò, ancora incredula che la sua vita, in così poco tempo, potesse essere tanto cambiata. C’era ancora qualcosa però che andava detto, ma non sapeva se avrebbe avuto il coraggio di confessarglielo. “Angel....io ti amo e odio quel mostro per quello che ha fatto a me, ai miei amici e a tutti gli innocenti che ha torturato e ucciso per secoli. Lo odio però soprattutto per quello che ha fatto e fa ancora alla tua anima, ma....” Improvviso e poco gradito il suono del telefono interruppe le sue parole. Angel si sollevò per rispondere.
“Ciao Giles....si è sveglia....ti faccio parlare con lei.” Buffy, indecisa se essere irritata o sollevata per l’interruzione, prese la cornetta che Angel le tendeva. “Ciao...si, mi sono appena svegliata...va bene...certo. Arrivo subito.” Rimessa al suo posto la cornetta, con evidente dispiacere, Buffy si alzò dal letto.
“Pare sia ora che mi alzi. Il Signor Giles e Willow vogliono stendere un resoconto sulla fine di Gloria mentre tutti abbiamo ancora i ricordi freschi. Poi te lo faranno leggere, se vuoi aggiungere qualcosa.  
*******
 
Per tutto il giorno per Buffy era stato un tormento concentrarsi sui discorsi degli altri, mentre la sua mente continuava a tornare ad Angel. Aveva guardato centinaia di volte l’orologio chiedendosi che cosa stesse facendo il vampiro in quel momento. Probabilmente dormiva, o leggeva un libro o forse....stava pensando a lei. “Buffy, gradirei avere la tua attenzione.” La voce di Giles era impaziente. Probabilmente stava dicendo qualcosa di importante. “Sto attenta, davvero!” si affrettò a rassicurarlo, con sguardo innocente. Il suo Osservatore non sembrava molto convinto, ma continuò il suo discorso.
“Come stavo dicendo, non siamo certi che Gloria sia morta, ammesso che un Dio possa morire, e neppure che abbia lasciato questo piano di esistenza. E’ scomparsa, quando Buffy l’ha colpita. Tutti l’abbiamo visto, ma consiglio ugualmente prudenza. Qualsiasi cosa “strana” accada, riferitemela subito.” Buffy spalancò gli occhi sgomenta.
“Perfavore...non ditemi che dobbiamo ricominciare tutto da capo!” Anya invece era perplessa.
“Giles...questa è Sunnydale. Succede sempre qualcosa di “strano”! E’ normale!” L’inglese scosse il capo in una tacita ammissione di impotenza. “Lo so Anya, e non intendevo allamarvi, ma non dobbiamo abbassare la guardia.” “Quando mai qui a Sunnydale si può abbassare la guardia?” aveva concluso amaramente Buffy. Poco dopo aveva salutato frettolosamente gli altri, impaziente di rivedere l’uomo che amava e che era finalmente di nuovo suo.  
Quando entrò nel grande atrio il silenzio non la sorprese. Angel non era mai stato una persona rumorosa. Al contrario, spesso era anche troppo silenzioso, perfino mentre facevano l’amore. Quella strana considerazione colpì Buffy mentre varcava la porta del soggiorno e l’immagine di loro due abbracciati invase la sua mente. Provò un moto di imbarazzo. La sola idea di loro due in un letto bastava a farla fremere di desiderio. Sentì il suo corpo reagire all’eccitazione, il suo ventre contrarsi, i suoi capezzoli indurirsi. E lui magari non era neppure in casa! Ormai era notte inoltrata. Forse era uscito per cercarla. Improvvisamente due forti mani le afferrarono la vita e la costrinsero a voltarsi. Senza avere il tempo di dire una parola si ritrovò stretta a lui, la bocca coperta dalla sua, in un bacio colmo di passione e desiderio. Lo strinse a sè con forza, rispondendo al bacio, con uguale trasporto.
Lui la spinse subito contro il tavolo, senza staccare le labbra dalle sue. Con un gesto rapido le sollevò la gonna e, afferrandola per i fianchi, la depose sul piano di marmo. Il contatto freddo del marmo contro le gambe nude la fece sobbalzare. Scostò il viso da quello di lui, interrompendo il bacio.
“Sul letto staremo più comodi.” Mormorò, mentre lui approfittava dell’occasione per sfilarle la maglietta e il reggiseno. La sua espressione era seria, concentrata in quello che stava facendo. “No” fu la sola risposta, prima che lui catturasse di nuovo la sua bocca. Le mani di lui le strinsero i seni con forza, fino a farle male. Buffy emise un gemito, contro le sue labbra, cercando di sottrarsi alla stretta.
“Angel...mi fai male.” Lui però non le permise di allontanarsi. Continuò a serrare fra le dita la morbida carne tormentandone i capezzoli fino a quando Buffy non sentì il dolore trasformarsi in piacere. Lui era in piedi, fra le sue gambe dischiuse e lei istintivamente premette il proprio sesso contro il suo. Non udì il rumore della stoffa lacerata dei suoi slip. Percepì solo il tessuto ruvido dei pantaloni di lui contro le labbra umide di piacere del suo ventre. Il contatto accrebbe la sua eccitazione e iniziò a muovere i fianchi. Sollevò i piedi da terra e avvolse le gambe contro quelle di lui per impedirgli di allontanarsi. Non voleva che il contatto s’interrompesse. Il piacere stava crescendo in lei e presto avrebbe raggiunto il suo apice. Proprio quando Buffy sentì che l’estasi stava per afferrarla, lui si allontanò. Lei emise un gemito di frustrazione e cercò di trattenerlo in ogni modo, ma inutilmente. Si calmò solo sentendo il rumore della cerniera dei suoi pantaloni. Restò riversa sul tavolo, attendendo impaziente quello che sapeva sarebbe successo. Lui però la sorprese. Afferrandole saldamente la vita, per impedirle di muoversi, con un solo violento movimento, la penetrò completamente. Poi, senza darle il tempo, di riprendersi, iniziò a muoversi con forza dentro di lei. Buffy spalancò gli occhi e un urlo di dolore le scaturì dalle labbra. Angel non aveva mai....ancora una volta il dolore era divenuto piacere. Il suo ventre si era adattato all’intrusione violenta e ora si contraeva spasmodicamente intorno al membro di lui, nel tentativo di trattenerlo dentro di sè. I suoi fianchi rispondevano ai movimenti di lui con uguale vigore, le sue mani gli stringevano con forza le spalle. Quando sentì che l’estasi stava per travolgerla invocò il suo nome. “Angel...” “Non sono il tuo Angel, dolcezza! Sai bene chi sono!” Rispose lui sorridendole ironicamente e cambiando il ritmo dei suoi movimenti. Buffy sentì l’estasi sfuggirle ancora una volta e cercò inutilmente di afferrarla di nuovo, mentre la sua mente annaspava in vano cercando di afferrare il senso delle parole di lui. “Sentirti gemere di piacere sotto di me Cacciatrice, è un piacere indescrivibile, che voglio far durare più a lungo possibile. Mi odi, ma ti piace sentirmi dentro di te...non è vero?” “Tu sei....Angelus!” Buffy aveva finalmente realizzato chi era l’essere che la stava possedendo in quel modo brutale, sconvolgendo i suoi sensi. “Esatto. Angelus. Non ti aspettare quindi smancerie e parole d’amore, ma non è questo che vuoi ora, non è vero? Lui ti tratta come un prezioso oggetto di cristallo, come una casta e pura principessa, ma non è questo quello che sei, e lo sai bene! Ti piace sentire la mia forza, il mio potere. Eccita i tuoi sensi e ti fa ardere il sangue nelle vene. A te piace la lotta, la violenza. Ti fanno sentire viva! Non hai mai osato confessarlo al tuo Angel, che si preoccupa tanto per te, ma io l’ho sempre saputo!” Buffy chiuse gli occhi, mentre il suo corpo si contraeva violentemente intorno a lui. Il suo membro ora colpiva con insistenza una parte particolarmente sensibile del suo ventre e lei aveva perso ogni controllo.
“Io...ti prego...” “Non ancora. Non hai idea di quanto sia eccitante l’effetto della tua carne calda che mi stringe, mi accarezza, mi vuole! Il piacere che ho provato in passato a picchiarti è nulla al confronto! Avrei dovuto farlo prima!” Buffy pensò che avrebbe perso la ragione se lui...gemiti incessanti le scaturivano dalle labbra socchiuse, il piacere era quasi divenuto un tormento. Lui aveva ricominciato a manipolarle rudemente i seni e la sua bocca raggiunse presto le sue mani. Questa volta però Buffy, non cercò di sfuggirli, ma s’inarcò, alla ricerca di un appagamento che lui non voleva concederle. Lui si fermò, e lei provò il desiderio di piangere, per la rabbia e la frustrazione. Sentì però le sue braccia afferrarla e sollevarla. Era ancora dentro di lei. Lei istintivamente si afferrò alle sue spalle.
“Credo proprio che non ti ucciderò, dopotutto. Se lo facessi mi perderei lo spettacolo di quello che proverai dopo tutto questo!” eslamò il vampiro, con un sorriso. Dopo un istante erano sulla poltrona. Lei accoccolata su di lui con ancora nel ventre il suo membro eretto. Le sue mani le accarezzavano pigramente la schiena. Buffy sentiva brividi di desiderio scorrerle lungo tutto il corpo, il clitoride stimolato dalla pressione contro il pube di lui, rendeva insostenibile il suo desiderio.
“Adesso sei libera di prenderti quello che vuoi Buffy. Perchè tu lo vuoi!” Le parole di lui la colpirono dolorosamente e la vergogna l’invase, ma era ormai arrivata troppo oltre per potersi fermare. Appoggiandosi alle sue spalle, con decisione, iniziò a muoversi contro di lui sentendo di nuovo crescere la marea dell’estasi nel suo corpo. Abbandonò il capo all’indietro e si abbandonò al piacere. Lui non la toccava più. Si limitava a guardarla, con una luce di trionfo negli occhi. Osservava il suo corpo sollevarsi, per poi ricadere, con un ritmo sempre più frenetico, violento quanto quello a cui l’aveva costretta lui poco prima. Il suo membro ora scorreva facilmente nel suo stretto canale, irrorato dal suo stesso piacere. Era incredibile con quanta rapidità si era adatta a lui e alle sue considerevoli dimensioni. Lei era fatta per lui, non c’erano dubbi! Il suo autocontrollo era messo a dura prova, per nulla al mondo però si sarebbe privato di un solo istante di quello spettacolo. In quel momento Buffy raggiunse finalmente l’estasi. I suoi muscoli si contrassero e la sua bocca si spalancò, ma non ne uscì alcun suono. Il tempo sembrava essersi fermato, mentre il fuoco sembrava scorrerle nelle vene. Infine si abbandonò esausta contro di lui. Non era però ancora tutto finito. Sentì le sue mani contro i suoi fianchi sollevarla ancora, per poi farla ricadere sul suo membro eretto. Avrebbe voluto opporsi ma non n’aveva le energie. Sollevò il capo e incontrò il suo sguardo beffardo proprio nel momento in cui i lineamenti di lui si distorsero nell’estasi. Il suo seme invase il suo ventre e lei provò il desiderio di morire. Sapeva quello che aveva fatto. Lui si rialzò, facendola cadere sul tappeto.
Si diresse verso la porta senza guardarla.
“Ora non potrai più fare l’amore con qualcuno dei fantocci umani che hai sempre intorno senza pensare a questo!” furono le sue ultime parole prima di uscire. Buffy rimase sul tappeto, con solo la gonna attorcigliata intorno alla vita, i capelli in disordine e gli occhi serrati, da cui iniziarono presto a scaturire lacrime di dolore e umiliazione.
 
Conoscersi...Accettarsi...Amarsi Continua...