"Smettila di urlare! Che cosa vuoi?"
"Parlare con te."
"Questa sì che è una novità! La candida anima
che vuole parlare con l'orrendo demone infernale. La prigionia ti ha fatto
impazzire? No, non direi. E' più probabile che ti sia arrovellato
fino ad ideare un infallibile piano per ingannarmi. Scordatelo! Io sarò
libero e Buffy, o meglio quello che resterà di lei quando avrò
compiuto il mio compito, sarà mia! Penso che la Cacciatrice riuscirà
a divertirmi più di Drusilla! Comunque sono curioso: di che cosa
vorresti parlare? Fammi indovinare: Buffy?"
"No" fu la quieta risposta. "Voglio parlare di noi."
"Non mi sembra ci sia molto da dire in proposito: io ti odio, tu
mi odi; io ti disprezzo, tu mi disprezzi; io sono libero
tu finirai
all'Inferno!"
"Forse, ma in questa prigione, dove non esiste il tempo, ho potuto
riflettere lungo e accettare verità che detesto, ma che restano
pur sempre reali. Noi siamo parte di un unico essere, un essere che non
potrebbe esistere senza uno di noi. "
"Ti sbagli!" interruppe violentemente il demone. "Tu hai
bisogno di me! Senza di me questo corpo non sarebbe che ossa ormai, probabilmente,
ridotte in polvere. Io non ho bisogno di te. Dimentichi che ho attraversato
il mondo per più di un secolo senza la tua ingombrante e indesiderata
presenza!"
"E' vero" assentì l'anima, in tono dolorosamente sommesso
"ma non sei più lo stesso di allora. Eri presente e hai guidato
la mia mano quando ho ucciso Darla, il tuo Sire. Se tu ti fossi opposto
non ce l'avrei mai fatta e Buffy sarebbe morta allora.
Io ti ho cambiato. Condividere i miei pensieri, i miei sentimenti, le
mie sensazioni ti ha reso diverso, ma soprattutto
Buffy, con la sua
forza e la sua innocenza, ha stravolto la tua esistenza."
"NO! Menti!" sbottò il demone con ira "Io sono lo
stesso di sempre. Uccidere Darla è stato
un momento di pazzia.
Quanto a Buffy
" L'anima lo interruppe prima che potesse terminare
la frase.
"Perché non l'hai uccisa quando potevi farlo? Non cercare
scuse. Sii sincero, almeno con me, almeno con te stesso!"
"Bastardo
mi hai contaminato con la tua debolezza, i tuoi elevati
sentimenti, la tua codardia! Presto però tutto questo avrà
fine. Gli abissi infernali ti accoglieranno con gioia e io
"
"
e tu sentirai la mia mancanza, vivrai nel rimpianto di ciò
che non puoi più provare
per l'eternità!" concluse
l'anima con una punta di soddisfazione.
"Io non rimpiangerò nulla di te, questo è certo! Finalmente
sarò libero!"
"Libero in un mondo vuoto. Neppure la tua nuova Buffy riuscirà
a soddisfare il bisogno che avrai di me."
"Sei pazzo!"
"No, il pazzo sei tu. E' come una droga che ormai ti scorre nelle
vene. Ora sai che cosa è l'amore, la tenerezza, la pietà,
la felicità. Le hai provate, attraverso di me. Prima di Buffy ti
nutrivi della mia disperazione, della mia vergogna, della mia sofferenza.
Ne godevi e ogni giorno aumentavi il tuo potere su di me. Solo la paura
m'impediva di lasciarti emergere allora, la paura di dover soffrire di
più per i crimini che tu avresti continuato a commettere.
Poi è arrivata lei e ci ha spalancato davanti un Universo che io
avevo dimenticato e che tu non avevi mai provato." L'anima parlava
con tono pacato, ma convinto. Ormai aveva accettato il suo destino.
"Tenerezza, pietà, felicità
mi fanno venir voglia
di vomitare!" esplose il demone.
"Lo so" mormorò con rassegnazione l'anima "ma la
consapevolezza della loro esistenza, l'averle provate dentro di te hanno
dato un nuovo sapore alla violenza, la crudeltà, il dolore che
infliggi alle tue vittime. Buffy n'è la dimostrazione. La divorante
passione che provi per lei, al punto di scordarti la tua natura di vampiro,
nasce dal fatto che sai veramente che cosa lei prova perché io
ti ho trasmesso gli stessi sentimenti, le stesse emozioni."
"Non capisco dove vuoi arrivare. Ti preoccupi per me? E' veramente
gentile da parte tua. Io però penso che tu stia cercando solamente
di salvarti dal destino che ti attende. Se m'implorassi semplicemente
di tenerti con me per l'eternità, ti sarebbe più facile
ottenere il tuo scopo, ed evitare i tormenti infernali."
"Non mi preoccupo per te, e neppure per me stesso." affermò
serenamente l'anima. "Porterei volentieri entrambi all'Inferno se
servisse a salvare lei. Purtroppo sarebbe inutile. C'è Gloria che
non rinuncerà facilmente ai suoi disegni. Buffy ha bisogno di noi."
"Hai detto noi? Da quando pensi a me e a te come noi? Io ho fatto
un patto con Gloria e
"
"Da quando ti preoccupi di rispettare gli impegni? Non mi risulta
che i demoni abbiano un codice d'onore. Tutto quello che Gloria più
offrirti è un'eternità di niente!"
"E tu che cosa mi offri?"
"Io ti offro
Buffy" concluse l'anima con rassegnazione
"Ti offro il suo amore, la sua dedizione,
il suo corpo."
Concluse l'anima con evidente riluttanza.
"Grazie tante
ma rifiuto l'offerta! Ho già provato l'esperienza
e ne posso fare a meno. Ti confesso che l'idea di assistere alle vostre
sdolcinate effusioni ed essere il suo cagnolino fedele per l'eternità
non mi attira affatto."
"Non è questo che ti aspetta se accetti. Lei
ha bisogno
anche di te. E' stata lei stessa a dirmelo e te lo ha dimostrato quando
ha
fatto l'amore con te. Io
cercherò di darti più spazio."
Concesse l'anima tentando di nascondere quanto gli era costato pronunciare
quelle parole.
"Quanto spazio?" chiese il demone, non ancora convinto, ma incuriosito.
"Sarà lei a decidere." Rispose l'anima con una sfumatura
di ironia "Avrai tutto lo spazio che lei sarà disposta a darti.
In fondo è la Cacciatrice: è lei ad avere il paletto in
mano!"
"Non sottovalutarmi anima, e non sottovalutare neppure lei."
Controbatte in tono minaccioso il demone. "Non so chi di noi due
dovrà cedere più spesso all'altro."
"Vedremo." Rispose accomodante l'anima con un sorriso di sfida.
"Effettivamente Buffy potrebbe sorprendermi." Mormorò
a se stessa, impaziente di iniziare quella nuova lotta con il suo avversario
di sempre.
Buffy era ritornata nella loro casa. Aveva deciso di attendere lì
il suo ritorno, perché lui sarebbe tornato da lei
come sempre.
Sedeva sulla poltrona scrutando il fuoco, cercando fra le fiamme la soluzione
agli interrogativi che la assillavano.
Si era innamorata di Angel, della sua splendida anima e del suo magnifico
corpo. Angelus aveva lo stesso corpo e
riusciva a darle sensazioni
che Angel le aveva dato solo quella notte in cui finalmente aveva accettato
di essere sé stesso.
Si chiese che significato potesse avere per il vampiro essere sé
stesso. Sospettava che Angelus, quella notte, avesse dato il suo contributo
anche se Angel probabilmente non lo avrebbe mai ammesso.
Angelus era un demone. L'aveva ripetuto così tante volte a sé
stessa che era diventata una litania ormai priva di senso.
Era scontato che non potesse essere lasciato libero di uccidere e torturare
o peggio aprire le porte dell'Inferno, come aveva già tentato di
fare. A parte questo però c'erano dei momenti in cui
avevano
ragione le sue vittime dall'aldilà a gridare vendetta e chiamarla
sgualdrina?
Forse, ma Jenny le aveva parlato di scelte.
"Non abbiamo più un futuro e neppure un presente. Lui ci ha
lasciato solo il nostro passato, un passato che può essere il nostro
Paradiso o il nostro Inferno. Siamo noi a scegliere."
Quelle che lei aveva visto, colme di rancore e rimpianto dovevano essere
le povere anime che avevano scelto l'Inferno dell'odio e della vendetta.
Probabilmente n'esistevano molte altre che erano riuscite a perdonare,
trovando così il loro Paradiso.
" Tu sei viva. Hai il presente e il futuro, vivi!"
Sì, doveva vivere! Quelle anime che avevano trovato la pace avrebbero
capito l'amore che provava per Angel.
Jenny doveva essere tra loro. Le sue parole non erano state di disprezzo
e condanna, ma di speranza. Aveva pianto, ma non per lei, per quelle povere
anime dannate per l'eternità dal circolo vizioso del risentimento
e del desiderio di vendetta.
Jenny aveva tentato di aiutarla, ora che era morta, come non aveva potuto
fare quando era in vita. Lei aveva perdonato.
Buffy poteva solo vivere, non scegliere. Non si può scegliere
di amare: si ama e basta. Anche se avesse lasciato Angel lui sarebbe rimasto
comunque nei suoi sogni, nei suoi desideri, nei suoi rimpianti. Lui era
il suo destino e Angelus
era parte di lui.
Sapere però di essere stata assolta da Jenny le diede un piacevole
senso di sollievo.
Avrebbe tenuto a bada Angelus, e non gli avrebbe più permesso di
fare danni. La sua coscienza avrebbe dovuto accontentarsi di questo, ma
Angel avrebbe accettato il suo nuovo modo di amarlo? Si era dimostrato
geloso del proprio demone ed evidentemente lo odiava.
Buffy sospirò chiedendosi se il suo cocciuto vampiro avrebbe mai
accettato quello che a lei ormai pareva così evidente.
Percepì la sua presenza alle sue spalle con gioia, ma anche trepidazione.
"Sei Angel?" chiese, alzandosi e voltandosi lentamente.
"Angel o Angelus ha importanza?" rispose pacatamente il vampiro.
"Non lo so." Mormorò Buffy titubante "Stai bene?"
"Sì. Mi dispiace per la lettera, ma
" il tono della
sua voce improvvisamente s'indurì "
in quel momento ho
deciso che dovevo scriverla." Terminò bruscamente.
"Capisco
almeno credo." Rispose Buffy leggermente interdetta
da quel brusco cambiamento di umore. Decise comunque di affrontare subito
il problema, prima di perdere il coraggio necessario per farlo.
"Da quando mi hai lasciato io
ho visto cose che mi hanno cambiata.
Tu e Darla, i suoi discorsi sul potere dei sensi, e il potere dell'amore,
i fantasmi del passato, le tue vittime, la Signorina Calender
avrebbero
dovuto forse farmi impazzire. Invece mi hanno fatto riflettere su me stessa
e
su noi due." Si aspettava delle scuse o delle giustificazioni,
ma Angel la osservava perplesso senza dimostrare nessun rincrescimento
per quello che il suo demone aveva provocato.
"Buffy
i tuoi discorsi non hanno senso." Dichiarò,
senza mezzi termini.
"Mi dispiace." Si scusò istintivamente lei, più
per quello che stava per dire che per quello che aveva già detto.
"Anch'io non credo di aver ancora capito fino in fondo. E' difficile
da spiegare, ma so che ti amo per quello che sei. Forse mi odierai per
questo, ma non ti vorrei diverso, non ti vorrei senza
.Angelus."
Aveva abbassato gli occhi e nella sua voce ora c'era tutta la paura che
provava in quel momento. "Perdonami se puoi e se non puoi
voltati
e vattene, senza dire nulla. Non credo che riuscirei a sopportare
"
L'abbraccio violento del vampiro, le sue labbra premute contro le sue
interruppero Buffy, che dimenticò immediatamente quello che stava
per dire, le sue sofferenze, i suoi timori di perderlo per sempre.
Fra le braccia di Angel si senti finalmente sicura, in pace con il mondo,
senza più ansie e dubbi. C'era però qualcosa di diverso
nella forza con cui le sue braccia la stringevano e nella prepotenza con
cui il suo normalmente tenero amante stava esplorando la sua bocca. Quando
finalmente le permise di respirare, affondando il viso nell'incavo del
suo collo, Buffy non riuscì a trattenersi dal chiedere una spiegazione.
"Angel
che cosa ti è successo?"
Il vampiro non rispose immediatamente. Prima terminò con calma
di percorrere con la bocca la curva del suo collo, serrò fra le
labbra il lobo del suo orecchio mordicchiandolo gentilmente. Buffy sobbalzò.
Angel non aveva mai usato i denti su di lei in occasioni simili, neppure
per scherzo. Sarebbe stato come ricordarle la sua natura di vampiro, mentre
lui desiderava ardentemente dimenticarla e farla dimenticare anche a lei.
"Anch'io sono cambiato." Le mormorò contro l'orecchio.
"Ho finalmente accettato dei compromessi amari, ma ineluttabili,
con me stesso. Continuerò a combattere il mio demone, impedendogli
di uccidere e di fare del male, ma
accetterò che lui emerga
quando la sua presenza non arreca danni. Ne ha diritto: è una parte
di me, come tu hai già compreso da tempo."
Buffy si scostò da lui per osservarlo, pensierosa in volto. Lui
resistette, ma alla fine si arrese e le permise di allontanarsi da lui.
"Quando e quanto potrà emergere
fra noi due?" chiese
Buffy, con la fronte corrugata, incerta fra il timore e la speranza.
"Quando e quanto tu gli permetterai. Ti basterà mostrargli
un paletto bene appuntito e lui tornerà al suo posto." Rispose
Angel con un sorriso ironico. "Sa benissimo che ha troppo da perdere.
Potrebbe perdere te." Concluse in tono più serio.
Buffy sorrise felice. Aveva risolto i suoi problemi con Angel
.e
anche con Angelus.
In risposta al suo sguardo di trionfo Angel si affrettò a chiarire
meglio la situazione: "Questo non vuol dire, Buffy, che potrai fare
tutto quello che vuoi. Dovrai accettare anche tu dei compromessi."
Dichiarò con espressione un po' avvilita. Il suo sguardo brillava
però di soddisfazione.
"Quali compromessi?" Chiese subito Buffy, preoccupata di come
e quanto poteva cambiare la sua vita.
"Ci sono cose che non ti ho mai detto, come ad esempio
sei libera
di vestirti come preferisci, quando esci con me. Se vai a caccia da sola
però
le minigonne e i vestiti troppo aderenti e scollati non
sono molto pratici e
non c'è motivo per dare a dei vampiri,
troppo stupidi per sfuggirti, il piacere di apprezzare le tue grazie!"
Buffy dovette trattenersi per non scoppiare a ridere. In tanti anni aveva
passato ore davanti allo specchio per scegliere come vestirsi per fargli
piacere. Ore che aveva sempre creduto un inutile spreco. Avrebbe giurato
che Angel fosse del tutto indifferente a come lei si vestiva. A volte
le faceva qualche complimento, ma sospettava più per accontentare
la sua vanità che per genuino interesse. Ora scopriva che non solo
apprezzava come si vestiva, ma addirittura era geloso se lei mostrava
più di quello che secondo lui avrebbe dovuto mostrare.
Era una piccola cosa, tutto sommato insignificante, ma che le diede la
misura di come, da quel momento, sarebbero cambiati i loro rapporti. Il
cambiamento le piacque.
Probabilmente anche Angel stava abituandosi solo allora al nuovo equilibrio
che si era instaurato fra lui e il suo demone. Quell'alternarsi del suo
comprensivo e dolce amante con il prepotente e possessivo Angelus era
divertente e in altre occasioni, come in camera da letto, avrebbe avuto
sicuramente dei risvolti interessanti.
"Ci penserò!" esclamo accondiscendente.
Era felice, ma anche consapevole che ora aveva a che fare non più
solo con Angel, ma anche con Angelus. Non avrebbe abbassato facilmente
la guardia in futuro, ma in quel momento era disposta a concedere tutto
quello che lui le avesse chiesto. Era ritornato
ed era di nuovo suo!
Non c'era più Gloria fra loro.
Angel non aveva però ancora risolto tutti i suoi dubbi.
"Buffy, prima, quando parlavi di me e di Darla e dei fantasmi a
che cosa ti riferivi?" chiese per pura curiosità.
Buffy lo osservò sorpresa. Era serio, non la stava prendendo in
giro. Eppure avrebbe dovuto saperlo, Angelus
"Non sei stato tu?" chiese stupita.
"A fare che cosa?" rispose Angel altrettanto sorpreso per la
domanda.
"Io
noi
Willow ed io pensavamo fossi stato tu, cioè
Angelus, a impossessarsi del mio spirito per
se non sei stato tu
allora è stata Gloria!" esclamo Buffy con ira.
"Non è stata Gloria. Scusate il disturbo, ma a questo punto
credo di dovervi qualche spiegazione."
Annunciò Uriel palesando con disinvoltura la sua presenza nella
stanza. Nessuno di loro due l'aveva sentito entrare.
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