"Chi sei?" chiese Buffy, infastidita per l'interruzione.
"Uriel." le rispose Angel, i cui occhi erano fissi sul nuovo
venuto come se tentasse di incenerirlo con lo sguardo.
"Sei stato tu a
far viaggiare il mio spirito?" mormorò
Buffy, osservandolo con diffidenza.
"Sì" ammise Uriel con disinvoltura "Avevi bisogno
di qualche piccolo aiuto per arrivare alle giuste conclusioni e io te
l'ho dato."
"Qualche piccolo aiuto?" ripeté Buffy indignata "Mi
hai quasi fatto perdere la ragione! Non sai quello che ho provato quando
"
improvvisamente fu consapevole della presenza di Angel che la stava osservando,
evidentemente desideroso di sapere il seguito.
In un istante Buffy rivisse i dubbi, le paure, i pensieri che l'avevano
perseguitata nelle ultime ore.
Non era fiera di molti di essi e altri
condividerli con lui sarebbe
stata una crudeltà priva di senso. Uriel giunse inaspettatamente
in suo soccorso.
"Era necessario." La interruppe bruscamente. "Era una
strada che dovevi percorrere, con tutti i suoi rischi. I rischi fanno
parte della vita."
Evidentemente quell'essere arrogante non aveva intenzione di scusarsi
per quello che le aveva fatto senza consultarla.
"Buffy, di che cosa state parlando?" chiese Angel sempre più
perplesso e curioso.
"Non ha importanza." Rispose Buffy velocemente "Ne sono
uscita e sono ancora
me stessa." Aggiunse frettolosamente per
rassicurare il compagno.
"Ma lui che cosa è?" tornò a chiedere, cercando
di distogliere l'attenzione di Angel da lei e nello stesso tempo sperando
di trovare un appiglio per sfogare l'ira che provava verso quel personaggio
misterioso.
"Non lo so." Le rispose brevemente Angel.
"Lo sai benissimo, vampiro, ma hai paura ad ammetterlo. Sono quello
che sei tu, solo che ho fatto una scelta diversa." Spiegò
Uriel accondiscendente.
"Sei anche tu un vampiro?" mormorò Buffy stupita. Quell'essere
non era un uomo, lo sentiva, ma neppure un vampiro. Ne era sicura, anche
se
le trasmetteva sensazioni molto simili.
"No. Sono un angelo."
L'affermazione fu accompagnata da lunghi istanti di silenzio,
Angel si allontanò di un passo dall'uomo. Nei suoi occhi c'era
rispetto, ma anche rivalità.
Buffy si volse verso di lui. Non aveva intenzione di arrendersi. Era ancora
adirata.
"Gli angeli non dovrebbero essere creature bellissime, eteree, d'infinita
bontà e soprattutto incredibilmente dolci e gentili? Devo ammettere
che lui non è male, fisicamente, ma quanto a dolcezza e gentilezza
lascia decisamente a desiderare."
Angel scosse il capo, senza distogliere lo sguardo da Uriel che attendeva
pazientemente la sua risposta.
"Gli angeli che tu descrivi sono nati nella fantasia degli uomini
vissuti negli ultimi decenni, in quest'epoca di anime viziate dal consumismo
e dagli agi, che chiedono solo sicurezza e tranquillità. In realtà
gli angeli sono creature splendide e terribili; strumenti del bene, si
contrappongono al male con la stessa determinazione con cui il male tenta
di sovrastarli. La loro è una guerra nata all'inizio dei tempi
e che non avrà mai fine."
"Infatti, demone." Confermò Uriel. Per la prima volta
il suo viso aveva un'espressione austera che incutè in Buffy un
certo timore. "Una guerra che non deve avere una fine perché
su di essa si regge la realtà come la conosciamo. Se la guerra
finisse non avrebbe importanza chi vince. Tutto si fermerebbe. Non ci
sarebbe più motivo di fare nulla. Perfino il tempo cesserebbe di
esistere e il nostro intero Universo si dissolverebbe fino ad annientarsi."
La voce dell'angelo, solenne e tragica, aveva reso l'atmosfera della stanza
gelida. Buffy sentì il desiderio di riscaldarla, riportandovi la
vita.
"Una variante, in chiave cosmica, della fine del mondo: un'idea che
mi è famigliare." Tentò di sdrammatizzare. "Ma
perché hai detto di essere come Angel. Non ti riferivi solo al
suo nome vero?"
La sua domanda nasceva in parte dal desiderio di sapere, ma soprattutto
dal bisogno di allontanare, almeno per pochi istanti, lo spettro della
catastrofe che incombeva su di loro, da quando l'angelo aveva parlato.
Uriel decise di assecondarla. Con aria di falso disappunto squadrò
Buffy, dopo aver rivolto un sorriso di complicità ad Angel.
"Devi essere stata molto distratta durante le ore di catechismo Buffy.
I demoni non sono altro che angeli che, gelosi degli uomini che avevano
ricevuto non solo il dono della vita, ma anche il dono della morte, hanno
peccato di presunzione ribellandosi a Dio. Per questo sono precipitati
all'inferno." Nella sua voce, con sorpresa, Buffy notò una
nota di tristezza.
"Il nostro unico peccato è stato desiderare quello a cui avevamo
diritto e nessuno di noi lo rimpiange!" controbattè subito
Angel. Il suo tono aveva tutta l'arroganza tipica di Angelus.
"Lo so, infatti continuate a desiderarlo, tentando di rubarlo agli
uomini," puntualizzò Uriel" " ma non sono qui per
discutere di questo."
Angel non aveva però intenzione di farsi sfuggire così
facilmente la sua preda. Anche lui aveva colto la tristezza nella voce
di Uriel, una tristezza che aveva risvegliato nel demone la nostalgia
per ciò che aveva perso per sempre, ciò che ora odiava più
di ogni altra cosa al mondo. Non voleva la pietà di quell'angelo
maledetto e non sopportava le sue arie di superiorità.
"Per essere un angelo menti proprio come un demone. Mi hai ingannato,
facendomi credere che lavoravi per Gloria!" lo accusò, certo
di aver riportato la partita in parità.
"Hai ascoltato quello che volevi sentire vampiro." Gli rispose
Uriel sicuro di se stesso "Il mio scopo era diverso. Devo combattere
la mia battaglia. Gloria è pazza. Se dovesse ottenere quello che
cerca il male dilagherebbe e la guerra sarebbe finita e con essa finirebbe
la realtà come la conosciamo. Per batterla non mi bastava la Cacciatrice.
Avevo bisogno di voi, TUTTI voi!" Sottolineò fissando intensamente
Angel.
"Perché dovrei aiutarti? Sono un demone." ribattè
il vampiro sorpreso da tanta ingenuità.
"Lo so, ma anche tu e il tuo Inferno cessereste di esistere insieme
all'Universo." Spiegò l'angelo con impazienza. Poi continuò
con un tono più solenne. "Un demone, un'anima e la Cacciatrice:
era scritto nel libro del destino che vi sareste riuniti per riportare
ordine nel caos."
"Non ho letto quel libro Uriel," commentò ironicamente
Buffy "ma...ogni volta che ho affrontato Gloria lei mi ha sconfitto."
"Certo, non potevi vincere. Eri da sola. Adesso non lo sei più."
Il tono di trionfo di Uriel era evidente.
"Splendido! Andiamo a cercarla e facciamola finita allora!"
esclamò decisa Buffy, dirigendosi verso la porta.
Angel si mosse per seguirla, ma qualcosa lo fermò.
"Aspetta! Non credo sia così semplice. Abbiamo bisogno di
un piano."
Buffy si voltò. Le parole del vampiro erano state molto simili
ad un ordine, ma il suo sguardo era dolce e preoccupato.
La Cacciatrice sospirò, e scrollando la testa tornò verso
il suo compagno per ascoltare quello che aveva da dirle.
"Gloria pensa ancora che Angelus sia dalla sua parte. Dobbiamo fare
in modo che continui a crederlo." Dichiarò Angel assorto.
"Come?' interferì Buffy, impaziente di entrare in azione.
"La mia presunta e inaspettata fine ti ha fatto cadere nella più
profonda disperazione. Hai perso tutto il tuo coraggio e il desiderio
di combattere." Spiegò il vampiro distogliendo lo sguardo
da lei. Buffy pensò che l'anima doveva sentirsi in colpa per la
sofferenza che le aveva inflitto, ma il demone evidentemente non aveva
intenzione di scusarsi. Un piccolo sospiro le sfuggì dalle labbra.
Quella era una parte del prezzo che doveva pagare per poter amare quell'essere
così complesso, ma che sapeva anche offrirle così tanto.
"Assolutamente credibile direi." Osservò, cercando di
mantenere impassibile la voce. Non voleva infierire ulteriormente sui
rimorsi che già l'anima provava. "Se non fosse stato per Willow
"
"Io, cioè Angelus, a questo punto è tornato."
La interruppe Angel, come se lei non avesse neppure parlato. Buffy alzò
gli occhi al cielo. La sua pazienza stava per finire. Inconsapevole del
pericolo incombente Angel proseguì, assorto nel suo ragionamento.
"Ti ha trovata, come previsto, prostrata per il dolore. Il suo ritorno,
apparentemente senza un'anima, è stato un altro duro colpo per
te. Distruggere completamente la tua volontà gli è stato
quindi facile." Concluse Angel a bassa voce.
Era dolorosamente incredibile quanto fosse andato vicino al suo obiettivo
inconsapevole che raggiungendolo avrebbe distrutto, insieme a Buffy, anche
se stesso.
"Gloria è un Dio. Pensi si lascerà ingannare?"
chiese Buffy, questa volta dubbiosa.
"Sì" dichiarò deciso il vampiro "perché
Angelus le porterà il suo trofeo, ansioso di esibirlo. Andremo
insieme da lei e tu ti fingerai completamente sottomessa alla mia volontà.
Quando Gloria, sentendosi ormai sicura di sé, ti volterà
le spalle tu la potrai colpire, liberando il mondo dalla sua presenza."
Era un piano contorto, Angel lo sapeva, e rischioso. Aveva esitato a proporlo
a Buffy, ma il suo demone l'aveva tormentato fino a quando non aveva trovato
il coraggio di farlo. Era l'unica soluzione. Non c'erano alternative.
"Non mi piace l'idea di colpire qualcuno alle spalle, anche se si
tratta di Gloria." Commentò Buffy pensierosa.
"Buffy, cresci!" esplose il vampiro con impazienza. La sua espressione
però si addolcì immediatamente. "Troppe cose sono in
gioco. Non possiamo fallire. Dovremo colpire Gloria in tutti i modi in
cui sarà possibile. Non possiamo permetterci di fare gli eroi senza
macchia e senza paura."
"Soprattutto non senza paura." Commentò ironicamente
Buffy. Con lo sguardo cercò Uriel, della cui presenza si era dimenticata
fino a quel momento.
L'angelo sedeva assorto in un angolo semibuio della stanza. Il suo volto
era cupo, i bei lineamenti tirati, gli occhi due laghi di ghiaccio fissi
sul nulla. In quel momento le ricordava stranamente Angelus, nelle sue
sembianze demoniache. Entrambi apparivano estranei a quel mondo, colmi
di una forza e un'energia senza paragoni. Il loro atteggiamento denunciava
la stessa determinazione assoluta a raggiungere i loro scopi.
In fondo, Buffy ricordò a se stessa, erano stati due angeli a
distruggere Sodoma e Gomorra, con tutti i loro abitanti. Come le aveva
detto Angel queste creature ultraterrene, da qualsiasi luogo provenissero,
dovevano veramente essere guerrieri splendidi quanto terribili. Diversamente
non avrebbero potuto affrontare il male in tutto il suo orrore.
Lei e Angel erano però suoi alleati. Non aveva motivo di temere
Uriel. Vinse perciò la soggezione che provava e si decise ad attrarre
l'attenzione dell'angelo su di sé.
"Quale sarà il tuo ruolo in tutto questo?" domandò
interessata.
Uriel sembrò riscuotersi da un sogno. La fissò alcuni istanti
prima di rispondere.
"Non lo so. Non ne sono sicuro. Le profezie non sono mai chiare come
vorremmo. La sola cosa certa è che Gloria deve essere annientata
e ciascuno di noi dovrà fare la sua parte." Dalle sue parole
scaturiva una fiducia nel destino che innervosì Buffy.
Angel tendeva a fare dei piani, dei programmi, lei agiva di istinto, ma
entrambi tendevano comunque a dirigere gli eventi.
Uriel sembrava affidarsi a qualcosa o qualcuno che sfuggiva dalla comprensione
della Cacciatrice.
Improvvisamente sentì il bisogno degli amici.
"Credi che dovremo avvertire gli altri?" chiese esitante ad
Angel. Non era entusiasta di dover dare troppe spiegazioni, ma si sentiva
anche il colpa per averli tenuti all'oscuro di quanto era accaduto.
"No." Rispose deciso il vampiro "Penso non sia necessario.
Loro complicherebbero solo le cose. Quando si mente più persone
sanno più aumentano i rischi. Loro non potrebbero comunque fare
molto." L'idea dei suoi amici ricordò ad Angel le esigenze
umane di Buffy. "E' tardi, per te è ora di dormire. Sei stanca."
Buffy provò la tentazione di ribellarsi. Non era abituata ad essere
mandata a letto come una bambina, ma Angel aveva ragione. Era veramente
stanca.
"Vieni anche tu?" chiese timidamente, lanciando uno sguardo
di sottecchi a Uriel per vedere la sua reazione.
Uriel però non la ascoltava. Era di nuovo perso nei suoi pensieri.
"No" rispose Angel con un sorriso di scusa e di rimpianto. "Devo
mettere a punto i dettagli del piano. Non voglio commettere errori stupidi."
"Va bene" acconsentì Buffy con un sospiro, dirigendosi
verso la camera da letto.
"A che cosa stai pensando Uriel?" chiese Angel, con più
durezza nella voce del necessario.
L'angelo lo guardò pensieroso.
"A te." Rispose brevemente. "Sei un demone con un destino
molto particolare."
"Davvero?" rispose il vampiro con ironia "Non me ne ero
accorto! Se non fosse stato per quei dannati zingari..."
"Anche loro avevano il loro compito da svolgere." commentò
Uriel.
"Vi siete scelti degli strani alleati!" rispose Angel con ira.
Evidentemente era il demone che parlava in lui.
"Non più strani di altri, non più strani di te. Anche
tu ora sei mio alleato. In ogni caso non so per chi lavorassero, quando
ti hanno maledetto. Quello che è certo è che hanno dimostrato
una notevole fantasia e non ti hanno fatto certo un favore. La crudeltà
di cui sono capaci gli esseri umani spesso mi sorprende, così come
la loro capacità di amare, che spesso rasenta la follia."
"Ti riferisci a Buffy?" domando il vampiro dolcemente. L'anima
aveva di nuovo preso il sopravvento.
"Quella ragazza è dotata di incredibili risorse. Ci vuole
coraggio ad amare in modo così assoluto e totale...soprattutto
uno come te."
"Buffy è...unica." sospirò tristemente Angel.
Le parole di Uriel lo avevano ferito, ma non poteva negarne la verità.
"Anche tu lo sei." dichiarò l'angelo fissando intensamente
il suo interlocutore.
Angel ricambio lo sguardo e quello che vi lesse riaccese in lui la speranza.
"Tu credi..." Il demone però decise però di intervenire,
irritato da quei discorsi assurdi."La tua immaginazione sta correndo
troppo." esplose, senza precisare se si stava rivolgendo all'angelo
o alla sua anima. "Non ti illudere! Io sono quello che sono e questo
non può essere cambiato!"
L'anima tacque, vedendo infrangersi le sue speranze, ma l'angelo accetto
la sfida.
"Credi? Chi può dirlo? Gli angeli sono eterni, non sono fatti
di carne che si corrompe con il tempo. La loro natura resta sempre la
stessa, anche quando compiono scelte sbagliate e le scelte...si possono
sempre cambiare."
"Stai sognando angelo! Io non voglio cambiare nulla! Torniamo ai
nostri piani. Questi discorsi ci fanno solo perdere tempo!"
"Come preferisci." rispose l'angelo accondiscendente, ma un
sorriso soddisfatto gli aleggiava sul volto "Pensi di farcela ad
ingannare Gloria?" Chiese più serio. "Non è ingenua.
Non si accontenterà della tua parola. Dovrai dimostrarle il tuo
nuovo potere sulla Cacciatrice."
"Farò quello che è necessario." La voce del vampiro
esprimeva determinazione, ma i suoi occhi erano colmi di paura.
"E Buffy? Saprà recitare la sua parte? Sopporterà di
sottomettersi a te, strisciare ai tuoi piedi e fare tutto quello che le
ordinerai...con la dovuta devozione?" tornò a domandare l'angelo,
ancora più dubbioso.
"Dovrà farlo e lo farà perchè.....mi ama."
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