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COMMENTO:
esiste una magia che pervade tutte le cose e che vive anche dentro di
noi. Essa emerge quando dimentichiamo quello che siamo e torniamo ad essere
parte della natura che ci ha generato. Emergendo dalle nostre anime la
magia porta con sè quello che di più autentico c'è
dentro di noi, i nostri segreti, le nostre speranze e li trasforma in
sogni. RATING: vietato ai minori di 18 anni (NC17) per descrizione grafica di rapporti sessuali. Se pensi che la gravidanza sia inconciliabile con il sesso prima di leggere la storia leggi l'appendice. |
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Oltre i confini del mondo Capitolo n.8 |
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La magia del mondo
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"Perchè i vampiri temono l'aglio?"
chiese Buffy, nel tentativo di distrarre il compagno dagli imbarazzanti
cambiamenti che la gravidanza aveva provocato nel suo corpo. "E' ruvida." Protestò istintivamente
Buffy, la voce soffocata a causa della sua posizione. Si morse subito
le labbra, pentita di aver parlato. Non le importava veramente che la
spugna le graffiasse la pelle sensibile. Avrebbe sopportato volentieri
torture anche peggiori purchè lui non si allontanasse da lei. Trattenne
il fiato, attendendo con trepidazione la reazione del vampiro. Buffy non stava ascoltando una sola parola.
Il suono della sua voce la cullava, ma tutto il suo essere era concentrato
sulla sensazione delle grandi mani che scorrevano lentamente sulla sua
pelle. Incredula, il cuore colmo di felicità, assaporava quel dolce
contatto che credeva non avrebbe mai più provato. Si sentiva viva,
forte, sicura come da molto tempo non le accadeva. Quando lui la riportò
in posizione supina si abbandonò fiduciosa contro la superficie
liscia della vasca. "...la vita, la natura, hanno molti modi
per manifestarsi. A volte lo fanno in modo spettacolare, come l'eruzione
di un vulcano o le maree, in altri casi in modo più segreto e nascosto,
come la nascita di un germoglio..." Angel continuava a parlare, ma
non era completamente consapevole di quello che stava dicendo. L'ambiente
era saturo di vapore e del profumo dolce del bagno schiuma. Quello che
offuscava i suoi sensi però era l'aroma unico che emanava quello
splendido corpo disteso nell'acqua. "Forse sta pensando a lui...Riley."
Rifletté, con una fitta amara di gelosia. Probabilmente le mancava
terribilmente. Doveva esserle costato molto separarsi dal ragazzo che
amava. Certo, c'era il bambino, che era più importante, ma Buffy
sicuramente sperava, dopo la sua nascita, di poter tornare dall'uomo con
cui aveva scelto di trascorrere tutta la sua vita. In fondo a se stessa
coltivava l'illusione che il bambino si rivelasse normale e lui...aveva
alimentato quella illusione. Lo aveva fatto in buonafede. Allora non sapeva...la
verità, ma si sentì ugualmente in colpa per averlo fatto. "...avete dimenticato, vivendo nelle città,
la magia del mondo, delle cose, della natura, eppure essa continua ad
esistere. Avete inquinato l'aria, l'acqua e la terra, con i vostri veleni,
ma non siete riusciti a sconfiggerla. Continua a vivere nell'erba, che
sbuca dall'asfalto, negli animali, che cercano cibo nelle vostre discariche,
nelle stelle che vi osservano silenziose ed eterne, offuscate dallo smog,
ma meno brillanti solo ai vostri occhi di uomini civilizzati, povere vittime
di un incantesimo di cui avete perso il controllo." Era cosciente della sua abilità nell'arte
di sedurre. Aveva spesso provato disprezzo per se stesso, a causa del
modo in cui l'aveva usata in passato. Solo Buffy era riuscita a insegnargli
che poteva essere un'arte utile per donare e non solo per violare, distruggere
e corrompere. Ora l'avrebbe usata per farle dimenticare le angosce e i
dubbi che la tormentavano. Almeno questo poteva farlo per lei. Più
tardi avrebbero affrontato insieme il problema del bambino. In quel momento
per Buffy doveva esistere solo il piacere dei sensi e la pace dell'anima. Il vampiro ne restò inebriato per lunghi
istanti. I suoi impulsi più profondi emersero insieme alla bramosia
di far propria quella energia vitale. Improvvisamente però sparirono.
Il demone che viveva in lui non aveva bisogno di divorare quell'essere
per impadronirsene: era già suo! Buffy, inconsapevole di quello che stava accadendo
nell'anima del compagno, si tese, sentendo il bambino agitarsi, ma si
rilassò immediatamente quando tutto finì. La sua creatura
non intendeva intromettersi fra lei e Angel. Scoprirlo la fece sentire
stranamente sollevata. Anche Angel aveva ormai abbandonato ogni pensiero
logico. Nella sua anima il volto soffuso di piacere di Buffy, i suoi gemiti
sommessi si fondevano con le impetuose emozioni che il bambino continuava
a trasmettergli. La pelle sottile e tenera scorreva sotto le sue dita
che si muovevano alla continua ricerca dei punti più sensibili,
quelli che avrebbero suscitato in Buffy un gemito più forte degli
altri. Vederla godere così intensamente sotto il suo tocco aveva
il potere di cancellare dalla sua anima ogni paura e preoccupazione. Era
la sua donna, l'amava e lei...portava suo figlio. Non era un vampiro con
un'anima, in quel momento, ma solo un padre...innamorato di colei che
l'aveva reso tale. Con la punta dell'indice la penetrò,
fermandosi però immediatamente. Percepì i suoi muscoli contrarsi,
per poi subito rilassarsi. Le emozioni del bambino per pochi istanti cessarono
di affluire nell'animo di Angel. La violenza dei sentimenti che il vampiro
stava provando aveva colto di sorpresa il piccolo, che ignorava ancora
tutto del mondo. Angel non se ne accorse, distratto dal piacere che aveva
invaso la sua mente, così come non fu consapevole del ritorno del
flusso ardente, che si congiunse e si dissolse nel flusso di emozioni
dell'uomo che lo aveva generato. Angel la sostenne, impedendole di cadere nell'acqua,
stringendola a sè, senza abbandonare la sua bocca. Solo quando
l'ultimo fremito abbandonò l'esile corpo il vampiro lentamente
la lasciò, deponendola sul fondo della vasca. Con tenerezza le
raccolse da una parte i capelli bagnati e le accarezzo il volto. "Come ho potuto fare una cosa simile?" continuava a chiedersi disperatamente Buffy. Quel pensiero le rimbombava nella mente cancellando ogni traccia delle sensazioni appena provate. "Lui voleva solo essere gentile, fare il suo dovere per proteggermi e io...ho approfittato della sua presenza come una...che cosa penserà di me? Porto il figlio di un uomo che sono disposta a tradire appena un altro mi sfiora! Tutti si preoccupano del bambino e io...non penso ad altro che al mio piacere! In queste condizioni poi! Nella migliore delle ipotesi crederà che sono una stupida egoista e...cercherà di starmi il più lontano possibile! Devo essergli apparsa veramente patetica!" Angel si alzò in piedi. Cercò qualcosa da dire, ma invano. Nella sua mente c'era spazio solo per il rimorso e il rimpianto. "Si fidava di me e io ancora una volta ho tradito la sua fiducia. Lei non voleva...che succedesse quello che è accaduto, non con me almeno. Per questo non mi ha mai guardato, neppure una volta. Lei voleva...il suo soldatino biondo! Avrei dovuto immaginarlo. Invece ho approfittato della sua debolezza e ora...lei è pentita e probabilmente arrabbiata con me. Ha ragione di esserlo. Volevo aiutarla, invece....ho solo peggiorato le cose! Probabilmente vorrebbe insultarmi e colpirmi, ma non può farlo perchè...ha bisogno di me. Vorrei..." "Vorrei restare sola." Mormorò
faticosamente Buffy, con voce incrinata dalla disperazione. L'acqua si era raffreddata. Buffy represse un
brivido e uscì stancamente dalla vasca. Si asciugò sommariamente
ed entrò nella camera da letto, che trovò vuota come si
attendeva. Con un sospiro crollò sul letto. priva di forze, esaurita
dal pianto liberatorio, si addormentò immediatamente. Si fermò solo quando fu al cimitero,
lontano da lei e da tutto ciò che lei rappresentava: un sogno infranto,
una vita innocente sprecata, dolore e lacrime, tutto questo per colpa
sua! La Cacciatrice aveva sbagliato a non trafiggerlo
con un paletto, quando aveva scoperto che lui era un vampiro. L'aveva
fermata spiegandole che lui...era diverso, ma le aveva mentito. Non era
diverso. Era come gli altri vampiri. La sola differenza era che lui...soffriva
per quello che era. Nello stesso istante Buffy si voltò, con un gemito, nel letto. Stava sognando. Il bambino era nato e qualcuno glielo metteva in braccio. A questo punto normalmente il sogno si interrompeva e lei si svegliava in preda all'ansia per non aver visto il volto di suo figlio. Quella notte però il sogno non si interruppe. Il bambino era fra le sue braccia e lei con orrore scoprì che aveva i gialli occhi di un vampiro. Desiderò con tutte le sue forze svegliarsi, ma il sogno persisteva, vivido come la realtà. Appendice La gravidanza non è una malattia, ma
una condizione fisiologica che fa parte dell'essere donna. La futura madre
è stata da sempre giustamente oggetto di particolare rispetto da
parte della società. Un tempo questo rispetto si manifestava anche
attraverso la rinuncia da parte del marito ai "diritti coniugali".
Questa rinuncia era molto sensata se si considerano le precarie condizioni
igieniche del tempo e il conseguente alto rischio di infezioni all'apparato
genitale femminile a seguito di rapporti sessuali anche con il coniuge
(spesso non fedele). |
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Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché l'amore di Buffy e Angel è "forever, this is the whole point" | |||
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