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COMMENTO: esiste una magia che pervade tutte le cose e che vive anche dentro di noi. Essa emerge quando dimentichiamo quello che siamo e torniamo ad essere parte della natura che ci ha generato. Emergendo dalle nostre anime la magia porta con sè quello che di più autentico c'è dentro di noi, i nostri segreti, le nostre speranze e li trasforma in sogni.

RATING: vietato ai minori di 18 anni (NC17) per descrizione grafica di rapporti sessuali.

Se pensi che la gravidanza sia inconciliabile con il sesso prima di leggere la storia leggi l'appendice.

 

 

Oltre i confini del mondo

Capitolo n.8

La magia del mondo

 


"Perchè i vampiri temono l'aglio?" chiese Buffy, nel tentativo di distrarre il compagno dagli imbarazzanti cambiamenti che la gravidanza aveva provocato nel suo corpo.
"Non credo nessuno conosca esattamente la risposta." rispose Angel, senza smettere di lavarle con cura la caviglia e il polpaccio. "I vampiri sono distorsioni della natura, morti animati da una vita che è una menzogna, un inganno. Credo che per questo siano respinti da tutto ciò che è più vero, autentico, naturale."
Il vampiro si interruppe per alzarsi agilmente e portarsi verso l'altro capo della vasca, dove tornò ad inginocchiarsi. Con dolcezza posò le mani sulle spalle di Buffy e la costrinse a piegarsi su se stessa. Lei lo assecondò, flettendo le ginocchia, che circondò con le braccia, per adagiarvi il capo.
Angel iniziò a insaponarle la nuca con la spugna.

"E' ruvida." Protestò istintivamente Buffy, la voce soffocata a causa della sua posizione. Si morse subito le labbra, pentita di aver parlato. Non le importava veramente che la spugna le graffiasse la pelle sensibile. Avrebbe sopportato volentieri torture anche peggiori purchè lui non si allontanasse da lei. Trattenne il fiato, attendendo con trepidazione la reazione del vampiro.
Angel sollevò un sopracciglio interdetto. Non sapeva come ovviare a quell'inconveniente a meno che... posò la spugna sul bordo della vasca, si insaponò le mani e le posò lentamente sulle spalle della compagna. Restò fermo un istante, attendendo un'eventuale reazione di lei, ma Buffy non disse nulla. Allora iniziò a lavarle le spalle e la schiena con lenti movimenti circolari.
La sua pelle era liscia, setosa, piacevolmente calda. Aveva dimenticato quanto fosse meraviglioso accarezzarla. Riprese il discorso interrotto per impedire alla sua mente di perdersi nella sensualità di quella situazione. Non voleva approfittare di lei.
"L'aglio, come molte altre sostanze, proviene direttamente dalla terra. E' un vegetale ricco di odore e di sapore. "

Buffy non stava ascoltando una sola parola. Il suono della sua voce la cullava, ma tutto il suo essere era concentrato sulla sensazione delle grandi mani che scorrevano lentamente sulla sua pelle. Incredula, il cuore colmo di felicità, assaporava quel dolce contatto che credeva non avrebbe mai più provato. Si sentiva viva, forte, sicura come da molto tempo non le accadeva. Quando lui la riportò in posizione supina si abbandonò fiduciosa contro la superficie liscia della vasca.
Non pensava a quello che sarebbe accaduto l'istante successivo. Esisteva solo il presente. Gli occhi sempre ermeticamente serrati, aveva escluso dalla sua mente ogni angoscia e paura. Nel suo Universo c'era posto solo per loro.
Il suo corpo stava reagendo alla vicinanza di lui come aveva fatto da sempre. Non ne fu sorpresa. Non pensava più al sesso da quando il cerchietto blu del test di gravidanza aveva cambiato la sua vita. Con Angel però non si trattava di sesso, ma di qualcosa di profondamente diverso. Quello che il suo corpo provava, in risposta alle attenzioni di lui, era il naturale riflesso del benessere e della gioia che pervadeva la sua anima.

"...la vita, la natura, hanno molti modi per manifestarsi. A volte lo fanno in modo spettacolare, come l'eruzione di un vulcano o le maree, in altri casi in modo più segreto e nascosto, come la nascita di un germoglio..." Angel continuava a parlare, ma non era completamente consapevole di quello che stava dicendo. L'ambiente era saturo di vapore e del profumo dolce del bagno schiuma. Quello che offuscava i suoi sensi però era l'aroma unico che emanava quello splendido corpo disteso nell'acqua.
Fissò i suoi seni, che parevano posati sulla superficie dell'acqua come fiori sbocciati sotto il calore del sole. Sentendosi in colpa sollevò lo sguardo. Con sollievo constatò che lei aveva ancora le palpebre abbassate. Era schiusa in se stessa, lontana e misteriosa come una dea. Angel non avrebbe saputo dire dove i pensieri della compagna stessero vagando e soffrì sentendosene escluso.

"Forse sta pensando a lui...Riley." Rifletté, con una fitta amara di gelosia. Probabilmente le mancava terribilmente. Doveva esserle costato molto separarsi dal ragazzo che amava. Certo, c'era il bambino, che era più importante, ma Buffy sicuramente sperava, dopo la sua nascita, di poter tornare dall'uomo con cui aveva scelto di trascorrere tutta la sua vita. In fondo a se stessa coltivava l'illusione che il bambino si rivelasse normale e lui...aveva alimentato quella illusione. Lo aveva fatto in buonafede. Allora non sapeva...la verità, ma si sentì ugualmente in colpa per averlo fatto.
Le pose le mani intorno al collo e le mosse lentamente, percependo la pelle sottile, i muscoli tesi e il pulsare regolare del suo cuore. Fra le sue dita c'era la vita di Buffy, il suo respiro, l'afflusso di sangue che raggiungeva il cervello, i nervi che controllavano tutto il suo corpo. Sarebbe bastata una leggera pressione e l'umanità avrebbe perso per sempre quella incredibile donna, tanto vitale e radiosa.
Il vampiro provò un brivido di panico all'idea che Buffy potesse morire, svanire per sempre, con il suo sorriso, il suo entusiasmo e la sua incredibile energia. Eppure poteva succedere...a causa sua...a causa di suo figlio!

"...avete dimenticato, vivendo nelle città, la magia del mondo, delle cose, della natura, eppure essa continua ad esistere. Avete inquinato l'aria, l'acqua e la terra, con i vostri veleni, ma non siete riusciti a sconfiggerla. Continua a vivere nell'erba, che sbuca dall'asfalto, negli animali, che cercano cibo nelle vostre discariche, nelle stelle che vi osservano silenziose ed eterne, offuscate dallo smog, ma meno brillanti solo ai vostri occhi di uomini civilizzati, povere vittime di un incantesimo di cui avete perso il controllo."
La voce di Angel era rilassante. Quando le sue mani le coprirono i seni Buffy emise un leggero gemito.
"Scusami!" esclamò immediatamente Angel, interrompendo prontamente il contatto. Si sentiva imbarazzato ed in colpa. Non avrebbe dovuto osare tanto.
"No" rispose onestamente Buffy, senza avere il coraggio di guardarlo "è solo che a volte mi dolgono un pò." Spiegò, chiedendosi affannosamente che cosa poteva dire per indurlo a continuare senza perdere del tutto la sua dignità. "Tu mi fai stare meglio..." Mormorò alla fine disperata.
Era disposta a dire o fare qualunque cosa pur di non vedere infrangersi quell'atmosfera di tenerezza e intimità che si era incredibilmente instaurata fra loro. Se lui fosse uscito dalla stanza ora, lasciandola sola...le sue paure si dissolsero al tocco fresco delle sue dita sulla sua pelle bagnata.

Angel, rassicurato da quella ammissione, aveva posato di nuovo con leggerezza i palmi contro la pelle calda e morbida. Insaponò quelle magnifiche rotondità con cura, godendo della loro tenera consistenza. Cedevano sotto le sue dita adattandosi al suo tocco come se fosse suo compito dargli una forma. Evidentemente era ancora in grado di "farla stare bene...". Poteva constatare con tutti i suoi sensi che Buffy non gli aveva mentito. Le sue carezze stavano risvegliando i sensi della ragazza che pareva non opporsi alle reazioni del suo corpo. Aveva sofferto molto, nel fisico e nell'anima. Era logico che accogliesse ora con gratitudine il piacere.
"Farla stare bene..." non era molto, rispetto a quello che in passato li aveva uniti, ma era meglio della completa indifferenza o...dell'odio. Quando Buffy avesse saputo la verità...a quei seni che teneva fra le dita si sarebbe nutrito suo figlio, da essi avrebbe tratto tutto quello di cui aveva bisogno per vivere e crescere. Anche dopo la nascita sarebbe rimasto unito a lei, una parte di lei...per sempre! Il vampiro provò una cocente, irrazionale invidia per la creatura che aveva lui stesso generato.

Era cosciente della sua abilità nell'arte di sedurre. Aveva spesso provato disprezzo per se stesso, a causa del modo in cui l'aveva usata in passato. Solo Buffy era riuscita a insegnargli che poteva essere un'arte utile per donare e non solo per violare, distruggere e corrompere. Ora l'avrebbe usata per farle dimenticare le angosce e i dubbi che la tormentavano. Almeno questo poteva farlo per lei. Più tardi avrebbero affrontato insieme il problema del bambino. In quel momento per Buffy doveva esistere solo il piacere dei sensi e la pace dell'anima.
"Il bambino..." Le sue mani, seguendo il percorso dei suoi pensieri, scesero verso il ventre liscio. Si aprirono per racchiudere quella sinuosa rotondità colma di vita.
Lo poteva percepire chiaramente. Era tranquillo, ma non dormiva. La sua essenza era vigile, anche se quieta. Questa volta Angel non fu sorpreso dalla corrente di energia che si instaurò fra lui e il piccolo. L'attendeva e l'accolse con gioia. C'era però qualcosa di diverso nel flusso di emozioni che gli pervasero l'anima. Il bambino lo aveva riconosciuto e sembrava contento di averlo ritrovato. La sua essenza era confusa, un groviglio di sentimenti intensi, forti, primitivi. Non c'erano sfumature, incertezze, esitazioni in lui: solo vita allo stato puro.

Il vampiro ne restò inebriato per lunghi istanti. I suoi impulsi più profondi emersero insieme alla bramosia di far propria quella energia vitale. Improvvisamente però sparirono. Il demone che viveva in lui non aveva bisogno di divorare quell'essere per impadronirsene: era già suo!
Con un violento sforzo di volontà Angel tornò in sè, in preda all'angoscia. Angelus...e il bambino: quello era un altro problema che avrebbe dovuto affrontare.
Il piccolo si agitò un pò, protestando istintivamente per essere stato bruscamente abbandonato. Angel cercò di nuovo il contatto con lui, ma questa volta concentrandosi per misurarne la portata. Gli giunse immediatamente in risposta un piacevole senso di pace. Era riuscito a tranquillizzarlo: ora poteva pensare alla madre.

Buffy, inconsapevole di quello che stava accadendo nell'anima del compagno, si tese, sentendo il bambino agitarsi, ma si rilassò immediatamente quando tutto finì. La sua creatura non intendeva intromettersi fra lei e Angel. Scoprirlo la fece sentire stranamente sollevata.
Angel le stava insaponando il ventre con movimenti lenti e sensuali. Un'ombra di rimorso aleggiò sulla sua coscienza. L'immagine di Riley le attraversò la mente, sbiadita e evanescente, per un istante. Un sussurro indistinto le ripeteva che lui era il padre di suo figlio e lei non avrebbe dovuto...Angel le sfiorò quasi casualmente le gambe, sotto il livello dell'acqua. Lei in risposta le dischiuse, chiedendo quello che le sue labbra non avrebbero mai osato chiedere.
Il vampiro, come sempre, accondiscese prontamente ai suoi desideri. Le sue dita la accarezzarono gentilmente all'inizio, per poi diventare sempre più insinuanti, esplorando la sua intimità.
Buffy inarcò il ventre, protendendosi verso di lui, cercando l'appagamento dell'eccitazione che ormai aveva preso il sopravvento su di lei.

Anche Angel aveva ormai abbandonato ogni pensiero logico. Nella sua anima il volto soffuso di piacere di Buffy, i suoi gemiti sommessi si fondevano con le impetuose emozioni che il bambino continuava a trasmettergli. La pelle sottile e tenera scorreva sotto le sue dita che si muovevano alla continua ricerca dei punti più sensibili, quelli che avrebbero suscitato in Buffy un gemito più forte degli altri. Vederla godere così intensamente sotto il suo tocco aveva il potere di cancellare dalla sua anima ogni paura e preoccupazione. Era la sua donna, l'amava e lei...portava suo figlio. Non era un vampiro con un'anima, in quel momento, ma solo un padre...innamorato di colei che l'aveva reso tale.
Avrebbe voluto possederla, renderla sua ancora una volta, essere parte di lei come lo era loro figlio. Fu tentato di spogliarsi e raggiungerla, per poterla amare completamente come tutto in lei sembrava chiedergli, ma non lo fece.
Non fu la consapevolezza della maledizioni e delle sue possibili conseguenze a trattenerlo e neppure la coscienza che lei, in realtà, amava un altro. Il biondo soldatino era lontano anni luce dalla sua mente ora. A fermarlo fu il desiderio di dare un significato diverso, più profondo a quell'atto, che andasse oltre la mera soddisfazione dei loro istinti. Il piacere che Buffy stava provando era un suo regalo, forse l'ultimo dono che gli sarebbe stato concesso farle. Lei, esausta, si era abbandonata sotto le sue mani, dimenticando se stessa, i propri sentimenti, i propri sogni, liberando la sua natura di donna. Sarebbe stato egoistico da parte sua trarne vantaggio. Era invece un'occasione che non si sarebbe più presentata per farle sentire l'amore, la venerazione che provava per lei, la madre di suo figlio. Ogni sua parola, atto, pensiero dovevano essere solo per lei, donna, madre, compagna dei momenti più felici della sua esistenza.

Con la punta dell'indice la penetrò, fermandosi però immediatamente. Percepì i suoi muscoli contrarsi, per poi subito rilassarsi.
"Sì...ti prego!" mormorò Buffy, il corpo teso per il piacere.
Angel sorrise. Si chinò su di lei e le sfiorò le labbra con un bacio, penetrando più profondamente nella sua femminilità.
Buffy abbandonò la presa sui bordi della vasca per stringergli le spalle con tanta forza da fargli quasi male. Dischiuse le labbra e lo baciò a lungo con tutta se stessa, esplorando la sua bocca con avidità.
Era il suo uomo, il suo compagno, il solo che l'avesse mai veramente compresa ed amata. Nonostante avesse ancora gli occhi chiusi riconosceva il suo sapore, il suo odore, il tocco magico delle sue mani, la solidità del suo corpo. Lei gli apparteneva...da sempre.

Le emozioni del bambino per pochi istanti cessarono di affluire nell'animo di Angel. La violenza dei sentimenti che il vampiro stava provando aveva colto di sorpresa il piccolo, che ignorava ancora tutto del mondo. Angel non se ne accorse, distratto dal piacere che aveva invaso la sua mente, così come non fu consapevole del ritorno del flusso ardente, che si congiunse e si dissolse nel flusso di emozioni dell'uomo che lo aveva generato.
Quando l'estasi giunse non concesse a Buffy nessun preavviso. Esplose semplicemente nel suo ventre e nella sua anima, potente e inarrestabile, come il destino.
Si aggrappò a lui, alle sue forti spalle, con fiducia, certa che lui le avrebbe impedito di perdersi in quell'abisso di piacere tanto intenso da sconvolgere il suo corpo come la sua mente.

Angel la sostenne, impedendole di cadere nell'acqua, stringendola a sè, senza abbandonare la sua bocca. Solo quando l'ultimo fremito abbandonò l'esile corpo il vampiro lentamente la lasciò, deponendola sul fondo della vasca. Con tenerezza le raccolse da una parte i capelli bagnati e le accarezzo il volto.
L'espressione di Buffy stava però cambiando. Ora non era più il torpore o il desiderio a chiuderle gli occhi, ma l'umiliazione. Serrò le palpebre con forza, per impedirsi di piangere e si morse il labbro inferiore con tanta energia che Angel temette di vedere sgorgare il sangue.

"Come ho potuto fare una cosa simile?" continuava a chiedersi disperatamente Buffy. Quel pensiero le rimbombava nella mente cancellando ogni traccia delle sensazioni appena provate. "Lui voleva solo essere gentile, fare il suo dovere per proteggermi e io...ho approfittato della sua presenza come una...che cosa penserà di me? Porto il figlio di un uomo che sono disposta a tradire appena un altro mi sfiora! Tutti si preoccupano del bambino e io...non penso ad altro che al mio piacere! In queste condizioni poi! Nella migliore delle ipotesi crederà che sono una stupida egoista e...cercherà di starmi il più lontano possibile! Devo essergli apparsa veramente patetica!"

Angel si alzò in piedi. Cercò qualcosa da dire, ma invano. Nella sua mente c'era spazio solo per il rimorso e il rimpianto. "Si fidava di me e io ancora una volta ho tradito la sua fiducia. Lei non voleva...che succedesse quello che è accaduto, non con me almeno. Per questo non mi ha mai guardato, neppure una volta. Lei voleva...il suo soldatino biondo! Avrei dovuto immaginarlo. Invece ho approfittato della sua debolezza e ora...lei è pentita e probabilmente arrabbiata con me. Ha ragione di esserlo. Volevo aiutarla, invece....ho solo peggiorato le cose! Probabilmente vorrebbe insultarmi e colpirmi, ma non può farlo perchè...ha bisogno di me. Vorrei..."

"Vorrei restare sola." Mormorò faticosamente Buffy, con voce incrinata dalla disperazione.
Angel provò un intenso sollievo all'idea di non dover dire nulla.
Buffy non sentì la porta aprirsi e richiudersi. Non ne aveva comunque bisogno, come non le serviva aprire gli occhi per sapere di essere rimasta ancora una volta sola.
Si portò le mani al volto e finalmente potè dare sfogo alle lacrime che a lungo aveva trattenuto.
Angel, da oltre la porta, rimase a lungo ad ascoltare i suoi singhiozzi chiedendosi se esisteva, fra le varie dimensioni infernali, una che fosse abbastanza oscura e profonda da poterlo degnamente accogliere.

L'acqua si era raffreddata. Buffy represse un brivido e uscì stancamente dalla vasca. Si asciugò sommariamente ed entrò nella camera da letto, che trovò vuota come si attendeva. Con un sospiro crollò sul letto. priva di forze, esaurita dal pianto liberatorio, si addormentò immediatamente.
Angel uscì dall'oscurità, dietro le tende, dove aveva trovato riparo.
Lentamente si avvicinò al letto e coprì la figura distesa con un lembo delle coperte. Allungò una mano, come per accarezzarle il viso, ma non arrivò a sfiorarla. La sofferenza gli serrava la gola. Con un gesto di sconforto abbassò la mano. Bruscamente si voltò è lasciò la stanza, quasi correndo.

Si fermò solo quando fu al cimitero, lontano da lei e da tutto ciò che lei rappresentava: un sogno infranto, una vita innocente sprecata, dolore e lacrime, tutto questo per colpa sua!
Guardò le foto sulle lapidi con invidia. Quelle erano anime a cui era stata concessa la pace. Lui invece era stato condannato a vagare per il mondo seminando morte e distruzione. Aveva riavuto la sua anima, ma la sua condanna non era stata revocata. Alla fine aveva distrutto anche Buffy, come tante altre vittime ignare prima di lei.

La Cacciatrice aveva sbagliato a non trafiggerlo con un paletto, quando aveva scoperto che lui era un vampiro. L'aveva fermata spiegandole che lui...era diverso, ma le aveva mentito. Non era diverso. Era come gli altri vampiri. La sola differenza era che lui...soffriva per quello che era.
Crollò seduto contro il tronco di un albero.
Il bambino era vivo. Aveva percepito chiaramente la vita in lui, ma.... "E' anche tuo figlio!" continuava a ricordargli una voce ben nota dal profondo della sua coscienza. Angel ostinatamente si rifiutava di rispondere. Quel piccolo essere era una parte di lui e Angel urlò contro il cielo tutta la sua impotenza: non riusciva ad odiarlo, come odiava se stesso.

Nello stesso istante Buffy si voltò, con un gemito, nel letto. Stava sognando. Il bambino era nato e qualcuno glielo metteva in braccio. A questo punto normalmente il sogno si interrompeva e lei si svegliava in preda all'ansia per non aver visto il volto di suo figlio. Quella notte però il sogno non si interruppe. Il bambino era fra le sue braccia e lei con orrore scoprì che aveva i gialli occhi di un vampiro. Desiderò con tutte le sue forze svegliarsi, ma il sogno persisteva, vivido come la realtà.

Appendice
Il sesso e la gravidanza

La gravidanza non è una malattia, ma una condizione fisiologica che fa parte dell'essere donna. La futura madre è stata da sempre giustamente oggetto di particolare rispetto da parte della società. Un tempo questo rispetto si manifestava anche attraverso la rinuncia da parte del marito ai "diritti coniugali". Questa rinuncia era molto sensata se si considerano le precarie condizioni igieniche del tempo e il conseguente alto rischio di infezioni all'apparato genitale femminile a seguito di rapporti sessuali anche con il coniuge (spesso non fedele).
Oggi giorno però non esiste assolutamente nessun motivo perchè le donne in dolce attesa (se in normali condizioni di salute) si privino di questa manifestazione di affetto da parte del patner. E' anzi un momento della vita di cambiamenti, molto particolare. C'è felicità, ma ci sono anche paure e dubbi. In questo frangente la donna ha particolare bisogno di sentirsi amata e la coppia di sentirsi unita. Il sesso diventa quindi uno strumento ancora più prezioso per comunicare quell'amore che solo le parole non bastano ad esprimere.

Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché l'amore di Buffy e Angel è "forever, this is the whole point"

 

Donna senza veli Continua