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RATING: vietata ai minori di 18 anni per descrizione grafica di argomenti relativi al sesso.

COMMENTO: nella pazzia c'è tutto l'orrore della più crudele verità. Gli occhi di un pazzo spesso vedono quello che è nascosto al saggio, ma alcune verità forse è un bene che restino nascoste.
 

 

Capitolo V
Verità e Pazzia

Buffy avrebbe voluto ascoltare ancora la voce rassicurante di Angel invece di quella flebile di Drusilla, che trovava incredibilmente irritante. Si sentiva confusa e assurdamente imbarazzata. L'assenza di vestiti che la ricoprissero la faceva sentire più vulnerabile della presenza delle catene che la assicuravano al letto.
Aveva cercato inutilmente di forzarle. Scoraggiata, alla fine aveva rinunciato. Non comprendeva che cosa stava succedendo. Durante i brevi istanti in cui Drusilla si era mossa aveva potuto vedere Angel, legato, ma incolume.

I suoi tentativi di cogliere il senso delle parole della loro carceriera erano però caduti nel vuoto. Le sembravano frasi deliranti, senza alcun significato, che sfuggivano ad ogni logica. La sola cosa di cui era certa era che quel mostro stava toccando il suo Angel come non aveva alcun diritto di fare! Lui era suo e di nessun altra!
Se quella gatta morta, letteralmente morta, non avesse trovato in fretta un altro giocattolo su cui mettere gli artigli, lei….non avrebbe potuto fare nulla! Il senso di impotenza che la invase di nuovo e la spinse a tendere ancora una volta le catene che la imprigionavano, senza però nessun risultato.

Il suono penetrante del metallo distolsero Angel dai suoi cupi pensieri. Buffy aveva bisogno di lui. Doveva farle sentire la sua presenza, rassicurarla e darle coraggio, ma non sapeva proprio come. Forse l'unica cosa che avrebbe potuto aiutarli era indurre Drusilla a scoprire le sue carte.
"Quello che io e Buffy possiamo o non possiamo fare non sono affari tuoi!" rispose provocante. "Se ci hai fatto catturare dalla tua gente per ucciderci fallo e basta! Le tue chiacchiere mi stanno annoiando!"
"Ma io non voglio uccidervi!" protestò immediatamente Drusilla, con tono quasi offeso per l'insinuazione. "Non subito almeno." Terminò, dopo un istante di esitazione.

La sua espressione cambiò di nuovo. I lineamenti eleganti si addolcirono e le sue labbra si atteggiarono in una posa infantile. Voltava di nuovo le spalle a Buffy. Tutto la sua attenzione era concentrata su Angel che la scrutava con attenzione.
"Daddy, non ti devi arrabbiare con me! " piagnucolò come una bambina punita ingiustamente "La tua Drusilla vuole solo aiutarti! Tu vuoi la Cacciatrice non è vero? Te lo leggo negli occhi ogni volta che la guardi. Nei tuoi pensieri c'è solo posto per lei, per il suo corpo nudo, contro il tuo, sotto le tue mani, che si apre per accoglierti. E tu che sprofondi dentro di lei, completamente, fino a quando…"

"Taci!" Drusilla ammutolì improvvisamente. Anche legato e ridotto all'impotenza lui era sempre il suo Sire. L'autorità presente in quel semplice ordine per un istante schiacciò la volontà del vampiro.
La fragilità del suo corpo era però ingannevole. Drusilla era forte, più forte di quanto forse Angel stesso non immaginasse. Se Angelus l'aveva scelta non era stato solo per la sua bellezza e neppure solo per le sue doti di preveggenza. Quel genio del male apprezzava le menti acute, capaci di apprendere e crescere. Drusilla era un vampiro ormai anziano. I secoli erano trascorsi anche per lei. Aveva cacciato, ucciso, ma anche imparato molto, con la sua formidabile intelligenza, in quelle notti oscure, trascorse vagando per il mondo.

La logica prevalse presto nella mente contorta del vampiro sulle emozioni. Di fronte a lei non c'era il suo Sire, ma una sua patetica parodia umana che non meritava né rispetto né considerazione.
Sollevò una mano è colpì con forza il volto dell'uomo legato. "Non mi puoi dare ordini, bamboccio! Non sto parlando con te, ma con il mio Sire, che tu nascondi da qualche parte, ma ancora per poco!"
Angel temette per un istante di perdere conoscenza a seguito del colpo ricevuto. Non si era ancora ripreso dall'essere stato tramortito e ora lo schiaffo di Drusilla gli aveva fatto battere violentemente una tempia contro la dura pietra del muro. Con uno sforzo di volontà però impedì alla sua coscienza di svanire nel buio. Non poteva abbandonare in quel modo Buffy.
Il suono della voce della loro carceriera lo costrinse a riaprire gli occhi. Drusilla si era allontanata da lui per avvicinarsi al letto….e a Buffy.

"Non ti capisco proprio sai? Che cosa ci trovi in quel bamboccio? Certo, ha un bel corpo e se fosse il mio Sire…ti capirei. Ti odierei forse anche di più, ma ti capirei. Ma lui? E' così patetico e monotono con tutte le sue buone intenzioni, i sensi di colpa e tutto il resto! Forse è questo che ti attrae. Lui ti sembra diverso dagli altri, superiore? Un'anima candida colma di buona volontà di fare del bene? Lui è esattamente come gli altri uomini. Un bamboccio e niente di più!"
Buffy non rispose. Cercava disperatamente di non ascoltare quella voce insinuante che continuava a parlare nella penombra. Fissava Angel, preoccupata dalle conseguenze del colpo che aveva ricevuto. La luce scarsa le impediva di distinguere i particolari, ma lui sembrava cosciente e questo era un buon segno.

"Tu credi ti ami, ma che cosa è l'amore? Lui ti desidera, vuole possederti, appagare i suoi istinti e se vuole proprio te è solo perché….non può averti! Angelus non era molto diverso. Anche lui mi ha voluto proprio perché io ho cercato di sfuggirgli. Lo sapevi che stavo per farmi suora, donandomi a Dio e alla castità, quando lui mi ha reso sua per l'eternità? Sì, mia cara, io sono sua per sempre! Il suo sangue scorre dentro di me! Ho condiviso con lui più tempo di quanto tu non potrai mai fare e altro tempo ci aspetta, da godere insieme, fino alla fine dei tempi, mentre i vermi divoreranno il tuo povero corpo sottoterra. Lui è mio! Tu non sei nulla per lui. Uno, due anni, cinque, dieci, cento anni non sono niente per un vampiro!"

Mentiva, Buffy lo sapeva. Erano solo menzogne, niente altro. Ma quella mente folle e crudele era anche abbastanza acuta dal mescolare sapientemente verità e menzogna al punto da rendere difficile distinguere l'una dall'altra. Nella sua pazzia Drusilla vedeva la realtà più chiaramente di quanto forse non fosse in grado di fare lei accecata dalla paura di soffrire.
Nonostante tutto però quell'effimera, eppure malvagia, creatura non era riuscita ad instillare dentro di lei il dubbio. Buffy era certa dell'amore di Angel. Ma era riuscita comunque a ferirla, suscitando la sua gelosia. Era innegabile. Fra Angel e Drusilla c'era un passato, fatto di ricordi, emozioni, legami da cui lei sarebbe stata sempre esclusa, un passato lungo più di un secolo, più di quanto avrebbe mai potuto durare la sua vita.

Il frustante senso di impotenza che già la tormentava crebbe nell'animo di Buffy trasformandosi in ira. Il passato era qualcosa che non poteva cambiare, ma il futuro era tutta un'altra questione!
"Io morirò un giorno Drusilla, hai ragione, ma questa è la differenza fra noi. Tu sei già morta! Io ho un'intera vita da offrire ad Angel, tu non hai nulla se non un'esistenza nell'oscurità che non è altro che un'illusione!"

Angel si protese istintivamente, per quanto gli era consentito dai suoi legami, per difendere Buffy dalla prevedibile reazione di Drusilla. Anche il corpo di Buffy si tese per prepararsi ad un colpo che non arrivò.
Drusilla li sorprese entrambi restando immobile, di fianco al letto, in atteggiamento di profonda riflessione. Nella stanza scese un innaturale silenzio, colmo di tensione.
Drusilla, dopo un tempo che a Buffy parve eterno, si riscosse e sorrise.
"Sai Buffy, le tue parole mi hanno aperto la mente mostrandomi possibilità che prima mi erano nascoste. Avevo progettato semplicemente di ucciderti, certo dopo averti torturata un po', e poi… far tornare il mio Sire. A pensarci bene però potrei rendere tutto molto più interessante e divertente. Ho bisogno di divertirmi. Non ricordo più l'ultima volta che ho organizzato una festa!"

"Che cosa hai in mente?" Esplose Angel, incapace di trattenersi, la voce colma di ira e di ansia.
Drusilla tornò ad avvicinarsi a lui, muovendosi lentamente e con grazia. Sembrava scivolare sul pavimento più che camminare. Non si degnò però di rispondergli.
Lentamente incominciò ad accarezzargli il volto per poi scendere lungo il collo fino al petto. Le sue dita scorrevano lentamente, lungo i muscoli. Si fermarono solo per indugiare sui capezzoli scuri, che spiccavano contro la pelle candida.
"Tu non vuoi divertirti daddy? Sono sicura di sì! Ti conosco. So bene con quanta violenza il desiderio scorre nelle tue vene. Quanto tempo è passato dall'ultima volta che una donna ti ha accarezzato in questo modo? Una volta ti piaceva farti toccare da me. Hai trascorso intere notti ad insegnarmi come soddisfarti. Ricordi? Mi chiedo se lei ha mai imparato a farlo veramente! Forse la prima volta il suo candore ha appagato la tua lussuria, ma poi? Hai avuto il tempo di insegnarle i giochi che hai insegnato a me? Non credo proprio!" terminò il vampiro chinandosi per serrargli fra le labbra gelide un capezzolo.

Angel fissò sconcertato i lunghi capelli scuri che gli sfioravano la pelle del torace. Non riusciva a comprendere il cambiamento di atteggiamento del loro carnefice.
Sembra volerlo sedurre, ma era un'idea folle. Lui la odiava e certo in quella situazione…con orrore il vampiro si rese conto che il suo corpo stava istintivamente rispondendo alle carezze sempre più insinuanti. Drusilla lo conosceva davvero bene.
Dita fredde e sottili ora sfioravano i suoi fianchi e il ventre teso. La sua virilità insoddisfatta e frustrata si stava inesorabilmente risvegliando. Quando infine percepì il tocco delle sue mani sulla pelle sottile e sensibile, Angel non riuscì a trattenere un gemito.

"Vedi Buffy. E' come tutti gli altri. Dice di volere solo te, ma è il suo ventre a comandare…non il suo cuore." Sussurrò Drusilla alzando il capo per baciare con passione il collo del suo prigioniero.
Buffy avrebbe voluto urlare, ma si morse le labbra per non farlo. Non voleva dare quella soddisfazione a quell'essere immondo che stava…stava dando ad Angel quello che lei non aveva potuto offrirgli! Provò un impeto di risentimento verso di lui che sfumò subito però in pena.
Certo Angel non aveva desiderato che tutto questo accadesse e se ora stava…evidentemente godendo delle attenzioni di Drusilla era soltanto perché…era un uomo. Non poteva pretendere l'impossibile da lui.
Dopo quello che c'era stato fra loro quella sera era inevitabile che non potesse resistere a…indubbiamente Drusilla doveva aver passato molte notti con Angelus per scoprire così bene i suoi punti deboli!

Sicuramente lui stava soffrendo, probabilmente più di lei. Non era il tipo d'uomo capace di perdonare a sé stesso un simile tradimento. Si sarebbe sentito umiliato e avrebbe continuato a soffrirne anche in futuro…se per loro ci fosse stato un futuro.
Buffy cercò disperatamente un modo per aiutarlo a resistere, a combattere contro il suo stesso istinto. Non poteva fare altro se non parlargli, ma già questo poteva essere molto. Non le veniva in mente però nulla da dire per dargli coraggio.

Drusilla s'inginocchiò e prese fra le labbra il membro ormai completamente eretto. Volutamente si sistemò in modo da permettere a Buffy di assistere alla scena.
Angel non fece nulla per opporsi quando la bocca del suo carnefice lo avvolse. Strinse solo i pugni con più forza e serrò la mandibola. Buffy poteva distinguere la tensione del suo volto e di tutto il suo corpo anche alla luce flebile delle candele. Aveva gli occhi chiusi. Stava ancora combattendo, non si era arreso, ma lei intuì che presto sarebbe giunta la sconfitta.

Drusilla muoveva il capo con scatti decisi. Usava non solo la bocca, ma anche le mani, per accrescere il piacere del suo Sire. Buffy restò assurdamente sconcertata dalla capacità del vampiro di accogliere quel membro possente. In effetti, le labbra sottili erano tirate all'estremo, ma Drusilla non sembrava accusare nessun disagio.
I lineamenti di Angel erano ormai completamente distorti, Buffy non avrebbe saputo distinguere, se dalla sofferenza o dal piacere. Dal profondo della sua anima emersero però con violenza le sole parole che in quel momento per lei avessero un senso.
"Angel…io ti amo!" esclamò con forza, protendendosi verso di lui per quanto le catene glielo consentivano.
Drusilla, sorpresa dall'improvviso grido, istintivamente abbandonò il suo riluttante amante per voltarsi. In quel momento Angel raggiunse l'appagamento. Il suo seme cadde nel vuoto e formò una macchia scura sul pavimento.

Quando riaprì gli occhi fu la prima cosa che il vampiro vide. Sollevò allora il capo e fissò il suo carnefice con il trionfo nello sguardo, un trionfo che fu però di breve durata.
Sotto il suo sguardo i lineamenti di Drusilla iniziarono a cambiare in modo quasi impercettibile, ma inesorabile. In pochi istanti emersero le animalesche fattezze del demone.
Con calma misurata il vampiro si avvicinò ad un tavolo, poco distante da loro, su cui era posato un grosso libro. Il vampiro lo prese e lo aperse con sicurezza. Sapeva evidentemente dove trovare quello che cercava.
Iniziò immediatamente a leggere, con voce cantilenante, resa gelida dall'ira repressa, parole in una lingua gutturale, eppure stridente. Non erano parole scritte perché una bocca umana le pronunciasse.
Sia Angel che Buffy furono sommersi dal panico ad udire il terribile incantesimo e iniziarono a dibattersi, inutilmente, per liberarsi. Il rumore delle catene sovrastò presto la voce del vampiro, ma Drusilla non s'interruppe se non quando ebbe terminato di leggere.

Nulla era accaduto, ma era evidente che il rito era solo al suo inizio.
Drusilla ripose il libro e prese dal tavolo un altro oggetto. Quando lo sollevò i due prigionieri lo videro brillare alla luce delle candele.
Era un coltello, dall'impugnatura elaborata. Angel, che era più vicino, poté distinguere gli intricati simboli incisi sulla lama e s'immobilizzò. Guardò Drusilla con tutto l'odio di chi sa di non avere scampo, ma non pronunciò neppure una parola. Il terrore offuscava completamente la sua mente.

"NO! Fermati! E' me che vuoi!" urlò Buffy, quando vide il vampiro avvicinarsi al suo compagno tenendo saldamente l'arma in mano. Il suo urlo disperato non sortì però nessun effetto.
Poté solo restare impietrita ad osservare Drusilla premere il proprio corpo contro quello di Angel e posare la lama del coltello contro il collo esposto. Lui non reagì in nessun modo. Lei piegò il capo, dalla parte opposta al coltello, quasi volesse dargli un ultimo bacio.

"E' giunta l'ora del tuo ritorno!" esclamò, prima di affondare i denti nella candida carne.
Dalle labbra di Angel sfuggì un lungo gemito mentre il suo corpo si contraeva spasmodicamente.
Buffy non poteva vedere chiaramente quello che accadeva, ma ascoltava incredula gli inequivocabili rumori che le giungevano nel silenzio.
Il coltello non aveva neppure inciso la carne di Angel e Drusilla…si stava cibando del sangue di un suo simile. Non lo stava uccidendo! Nessun vampiro poteva morire in quel modo! Stava però accadendo qualcosa di ancora più terribile. Buffy lo sentiva, anche se non comprendeva esattamente di che cosa si trattasse. Il non capire però ingigantiva la sua paura. Non voleva farsi domande, voleva solo che tutto questo finisse restituendo a lei e ad Angel la libertà.

Quando Drusilla rialzò il capo Angel era esamine. Il capo reclinato sul petto, sporco del suo stesso sangue, che continuava a gocciolare dalla ferita lasciatagli dal morso, il vampiro sarebbe potuto essere morto.
Drusilla allontanò lentamente la lama dal suo collo. Buffy cercò di cambiare posizione per vedere quello che stava facendo, ma inutilmente. Dopo pochi istanti però chiuse gli occhi per l'orrore dello spettacolo che aveva di fronte.
Drusilla premeva un polso contro le labbra esangui di Angel. Buffy poteva vedere chiaramente che il vampiro, ancora semincosciente, stava deglutendo. Parte del sangue però gocciolava lungo il suo petto contribuendo a rendere la scena ancora più orripilante.
La voce suadente di sottofondo, che aveva ripreso a mormorare parole arcane e terribili, continuava però a raggiungere le orecchie di Buffy trasmettendole un angosciante senso di irrealtà.

Solo dopo quella che le parve un'eternità tutto finì e tornò il silenzio nella stanza. Riaprì gli occhi, ma colui che ora era vicino al letto non era più il suo Angel.
Sorrideva, ma non c'era calore nei suoi occhi. Dietro di lui Buffy intravedeva l'ombra di Drusilla, ma non aveva più importanza. Angel…se n'era andato, era…morto, e questa volta per sempre!
Gli occhi le si riempirono di lacrime che solo con un estremo sforzo di volontà riuscì a trattenere.
Con sorpresa scoprì di non temere quello che probabilmente fra poco le sarebbe accaduto. Non aveva più importanza. Nulla aveva più importanza!

Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché il loro amore è "forever, this is the whole point"

 

Anime e Tormenti Continua...