Una nuova strada
"Ho una nuova strada di fronte a me.
Mi sembra impervia e non sono stata io a sceglierla.
Mi volto in dietro,
ma il vecchio, famigliare percorso è stato inghiottito dal tempo.
Non posso fermarmi, devo andare avanti,
ma deciderò io chi e che cosa portare con me nel mio viaggio."
"Daddy, sono così felice che tu sia ritornato. Ho sentito
tanto la tua mancanza!" sussurrò Drusilla facendo scorrere
le pallide dita sul tatuaggio impresso sulla schiena del suo Sire.
Angelus non le rispose, l'attenzione attratta completamente dalla Cacciatrice,
in catene, di fronte a lui.
Drusilla, nel tentativo di ricordargli la sua presenza, strinse il proprio
corpo, coperto solo dalla veste sottile, contro il dorso muscoloso accarezzandogli
il petto con insistenza.
"Hai sentito con quanto ardore ti ha offerto la sua vita? Non credi
che dovresti accettare? Il suo sangue è dolce
"
Quando Buffy vide il volto famigliare chinarsi su di lei emise solo un
lieve sospiro.
Era Angel, l'uomo che amava, che infinite volte l'aveva consolata, compresa
e perdonata. Non l'aveva abbandonata. Nulla poteva dividerli
per
l'eternità.
Si protese verso di lui, per ricevere il suo bacio.
La stanza sembrava vuota. Buffy tentò di alzarsi, ma le catene
bloccarono il suo tentativo. Qualcosa però si era mosso, in un
angolo non illuminato dalle candele, in risposta al rumore di ferraglia
che involontariamente aveva provocato.
"Buffy
"
Era stato solo un sussurro, ma lei provò una gioia sconfinata ad
udirlo.
"Angel? Stai bene? Ti prego liberami! Dobbiamo andarcene prima che
lei torni."
Ricordi vaghi stavano prendendo lentamente forma nella sua mente e ognuno
di essi non faceva che aumentare l'urgenza che provava di lasciare quel
luogo maledetto.
"Non tornerà." Rispose la voce, sempre sussurrando.
"Come lo sai? Angel
che cosa è successo? Lei
il
rito
Angelus
per favore dimmi che va tutto bene!" la paura
aveva sostituito l'ansia nella sua voce.
Qualcosa doveva essere accaduto, qualcosa che lei non ricordava, ma
improvvisamente
fu consapevole di un dolore sordo, ma bruciante, che dal collo le si irradiava
per tutto il corpo. Tentò di toccarsi, ma i legami erano troppo
corti per permetterglielo.
"Angel
" in quell'unica parola c'erano tutta la paura
e l'orrore che solo l'avvicinarsi della morte può scatenare in
un'anima.
"Buffy
mi dispiace. Non ho potuto evitarlo. Angelus
era
lui che controllava il mio corpo. Il rito di Drusilla ha funzionato. Lui
aveva sete
di te. Nella sua mente c'eri solo tu. Non sono riuscito
a fermarlo."
Buffy chiuse gli occhi e deglutì a vuoto più volte. Aveva
bisogno di tempo per capire, e soprattutto accettare, quello che le era
accaduto.
Alla ricerca di risposte che non riusciva a trovare dentro di sé
sollevò le palpebre e tornò a fissare il buio.
"Lui
ha bevuto il mio sangue?" mormorò sottovoce.
Era una domanda stupida, ma era anche la sola che fosse stata capace di
formulare.
"Sì" fu la laconica risposta.
Buffy meditò a lungo su quel breve monosillabo. Dopo lunghi attimi
di silenzio trovò infine la forza di parlare di nuovo.
"Tu però sei tornato."
L'incubo sembrava finito. Aveva però bisogno di avere una conferma
dalle labbra di lui per tornare a sperare.
"Sì, sono tornato. Ho scelto di tornare."
Non lo aveva perso di nuovo! Buffy represse immediatamente il moto di
felicità che avevano scatenato in lei quelle parole. Doveva esserci
altro che Angel non aveva il coraggio di confessarle. Ancora una volta
avrebbe dovuto essere lei ad indurlo a parlare, ad affrontare se stesso.
"Angel, anche tu
hai provato piacere a farlo? E' per questo
che ti nascondi da me?" chiese con decisione, ma anche con tutta
la comprensione di cui era capace.
"Io
tu non capisci Buffy." Dolore, sconforto, sconfitta
trasparivano chiaramente dalla voce che le giungeva dall'ombra.
"Ti sbagli Angel. Forse capisco più di quanto tu non creda.
E' naturale
almeno credo. Sono la Cacciatrice e tu
sei un vampiro.
Il sangue è il tuo nutrimento e io
penso che il sangue della
Cacciatrice sia particolarmente
buono per un vampiro. Se Angelus
non mi avesse morso certo tu non l'avresti fatto, ma
"
Buffy si interruppe vedendo la sagoma di un uomo uscire dall'oscurità.
Il suo sollievo però fu di breve durata. L'espressione di Angel,
illuminata dalla tremolante luce delle candele, era simile a quella dei
dannati che Buffy aveva incontrato all'Inferno. Non c'erano parole per
descriverla se non assoluta disperazione.
Lui si avvicinò lentamente al letto. Era ancora nudo, non c'era
traccia su di lui del sangue di Drusilla, ma perfino il suo corpo possente
sembrava aver perso consistenza e vigore nelle ultime ore.
"Tu
sei morta Buffy e
hai bevuto il mio sangue."
"NO!" esclamò Buffy in preda all'orrore. "Non è
possibile!"
"Ho dovuto lottare contro l'incantesimo e contro il mio demone per
riprendere il controllo della mia volontà. Stavo per cedere, ma
non potevo abbandonarti a lui e ho vinto, ma...troppo tardi. Lui ti aveva
già uccisa e il mio sangue era sulle tue labbra."
"Non è possibile!" ripete Buffy mentre il panico si faceva
strada dentro di lei, un panico oscuro dietro il quale si nascondeva una
verità che lei non poteva e non voleva accettare.
"Sei un vampiro Buffy, un vampiro senz'anima. Ora
devo ucciderti."
Mormorò Angel mostrandole il paletto che stringeva in una mano.
Era un comune pezzo di legno. La sedia da cui proveniva giaceva sfasciata
in un angolo. Buffy lo guardò con stupore, come se si trattasse
di un oggetto strano, che lei non aveva mai visto prima.
"Devo farlo
lo devo soprattutto a te. Essere un vampiro era
la tua più grande paura, il tuo peggiore incubo. Non permetterò
che adesso ti accada. Questa è l'unica cosa che ormai posso fare
per proteggerti.
Quando del tuo corpo non sarà rimasto altro che polvere userò
questo stesso paletto su di me e
tutto sarà finito. Non ti
farò mai più del male.
Le nostre anime saranno per sempre divise. La tua sarà eternamente
libera da ogni sofferenza, la mia
vagherà fra i tormenti dell'Inferno,
ma non dimenticherà mai
di essere stata amata da te."
Angel si avvicinò di un altro passo, determinato a compiere il
suo tragico compito.
La sua espressione però ora appariva a Buffy allucinata, come se
avesse varcato le soglie della follia.
Istintivamente lei si ritrasse, ma il suo fu un gesto inutile. Angel si
fermò prima di raggiungerla.
"Ti prego
aiutami. Io
non ci riesco, non posso
non
voglio farlo!" mormorò il vampiro. "Sono ore che provo
inutilmente a trovare la forza, ma
ti amo
e tu sei così
bella, così
viva, anche se so che un demone ha preso il tuo
posto io
non è giusto! Non dovevi morire così! Non
dopo che abbiamo sofferto così tanto perché non accadesse!"
Buffy si rese conto che l'uomo che stava per ucciderla non si rivolgeva
a lei, ma alla sua anima, che pensava lontana.
Comprendeva la sua sofferenza, ma aveva anche paura
.di morire. Eppure
era già morta. Angel sembrava esserne certo.
Cercò una conferma alle sue parole, ma
non sapeva come doveva
sentirsi un vampiro! Non poteva controllare il battito del proprio cuore
perché era legata e tutto in lei le sembrava normale, come era
sempre stato.
"Angel, ascoltami, ti prego. Sono viva, non sono morta. Ne sono sicura.
Non c'è nessun demone dentro di me. Se ci fosse
non potrei
amarti come ti amo. Credimi!" Angel però non sembrava disposto
a crederle.
"Taci mostro! Non mi ingannerai, usando il suo corpo per nutrirti
di altre vite. Ti ridurrò in polvere e tu tornerai all'Inferno
da cui sei venuto!" esclamò, sollevando il paletto sopra il
suo petto.
"Angel no! Aspetta. Dammi un bacio." implorò Buffy disperata
"Solo un ultimo bacio. E' tutto quello che ti chiedo. Ti prego."
Quella richiesta era la prima che le era venuta in mente per prendere
tempo. In fondo essere baciata da lui era esattamente quello che desiderava
in quel momento in cui l'intero universo le stava crollando addosso. Morire
in quel modo, uccisa dalla persona che più la amava al mondo, le
sembrava veramente assurdo.
Angel serrò le labbra. Trovare la forza per giungere fino a quel
punto gli era costato lunghe ore di dubbi e incertezze e ora
gli
occhi grigi che lo guardavano imploranti erano quelli della sua donna,
amica, compagna. Erano gli occhi che gli avevano ridonato un tempo la
vita.
Rigidamente si sedette accanto a lei chinandosi per posare le labbra
sulle sue.
Iniziò come un bacio gentile per divenire però subito più
intenso, quasi violento. Le labbra si dischiusero e le bocche si unirono
alla ricerca di un'intimità sempre maggiore.
I loro corpi non si toccavano. Le mani di Angel affondavano nel morbido
cuscino, il paletto ancora stretto nel pugno. Il loro unico contatto era
attraverso quel bacio lungo, appassionato, colmo di sensualità
e di calore.
Quando finalmente si separarono c'era stupore sul volto di entrambi.
"Non mi manca il fiato." Commentò Buffy, fissando gli
occhi scuri del compagno alla ricerca di una spiegazione a quel fatto
che le pareva straordinario.
"Sei calda." Mormorò Angel sconcertato senza dare segno
di aver udito il commento della compagna.
Gentilmente il vampiro iniziò a far scorrere le mani sull'esile
corpo nudo completamente esposto al suo tocco. Le accarezzò il
viso, il collo, i seni e il ventre piatto. Giunto alla pianta dei piedi
si interruppe, sorpreso dalla risata nervosa della compagna.
"Smettila! Mi fai il solletico." Protestò Buffy, ancora
confusa, ma sollevata per il tonfo ovattato provocato dal paletto caduto
per terra dal cuscino dove Angel lo aveva abbandonato.
"Scusami." Mormorò Angel con un sorriso quasi timido
sulle labbra. "E' solo che
non capisco. Sono certo che tu dovresti
essere
morta. Il tuo corpo dovrebbe essere freddo, il tuo cuore
non dovrebbe battere invece
"
Buffy tentò di nuovo di portare una mano al petto per controllare
il proprio battito, ma le catene glielo impedirono.
"Angel
slegami!" ordinò con impazienza.
"Non posso, mi dispiace. Non prima di aver capito che cosa sei. Non
posso correre il rischio
" Il tono di Angel era stato cortese,
e indubbiamente dispiaciuto, ma anche inflessibile.
Buffy sospirò con impazienza, ma decise di rassegnarsi. Almeno
non rischiava più di essere impalettata nell'immediato futuro.
Angel aveva ricominciato ad accarezzarla come se avesse bisogno di rassicurarsi
che lei era ancora lì, vicino a lui, calda e vibrante di vita.
"Non capisco" ripeteva ogni tanto, ma i suoi occhi brillavano
di felicità. Buffy decise di riportarlo alla realtà. Non
intendeva restare legata a quel letto più del tempo strettamente
necessario.
"Se ho capito bene Drusilla ha fatto tornare Angelus, lui mi ha morso,
ha bevuto il mio sangue fino ad uccidermi e poi
" Buffy, distratta
dall'effetto che stavano avendo su di lei le carezze di Angel, perse il
filo del discorso "
per favore smettila! Non riesco a concentrarmi
se tu
" Angel la guardò innocentemente. Con alcuni secondi
di ritardo comprese a che cosa lei si riferisse e con riluttanza si alzò
dal letto. "dicevo
" riprese Buffy con tono ostinato "
e
poi mi ha fatto bere il suo. Questo farebbe di me, a tutti gli effetti,
un vampiro. A questo punto tu sei tornato."
"Sì, è esatto" confermò Angel scuotendo
il capo. "Però non sembri essere un vampiro e soprattutto
non ti comporti come se lo fossi."
"Io non mi sento cambiata." Affermò Buffy con decisione.
"Forse tu
"
"Non mi sono sbagliato Buffy e poi
ho i suoi ricordi. Lui ti
ha trasformata. Su questo non ci sono dubbi." Concluse tristemente
il vampiro. Una luce di speranza gli brillò però subito
nello sguardo.
Iniziò a cercare qualcosa che trovò quasi subito. Tornò
verso di lei con espressione di trionfo. Aveva in mano la sua borsa. La
aprì e ne estrasse il suo specchio per il trucco. Lo aprì
e glielo mise di fronte. La sua mano tremava leggermente, ma Buffy non
ci fece caso. La sua attenzione era concentrata sullo specchio che rifletteva
la
stoffa bianca del cuscino su cui era appoggiata. Angel aveva ragione:
lei era morta e
"In cosa mi ha trasformata?" Esplose con rabbia, distogliendo
lo sguardo dallo specchio. "Ecco quello che vorrei sapere!"
esclamò esasperata e impaurita. "Posso non respirare e non
mi rifletto negli specchi, ma il sangue scorre ancora nelle mie vene e
"
Angel abbassò il capo deluso. I sensi di colpa per quello che era
accaduto lo tormentavano e non conoscere le risposte di cui Buffy aveva
disperatamente bisogno lo facevano sentire inutile.
"Non lo so Buffy, ma credo sia la prima volta che qualcuno cerca
di trasformare una Cacciatrice. In genere sono state uccise e basta. I
vampiri le odiano. Sono forti e potenti come e più di loro quindi
le temono. Non hanno motivo di trasformarle." Non era del tutto convinto
che quella fosse l'unica spiegazione a quel mistero, ma si sentiva in
dovere di rassicurare in qualche modo la compagna.
"Ne sei sicuro? Qualcuno forse lo ha fatto anche solo per divertirsi
o per qualche altro motivo altrettanto futile." A Buffy sembrava
impossibile che in tanti secoli e millenni a nessuna Cacciatrice fosse
toccato un destino simile al suo. L'idea la faceva sentire ancora più
sola di quanto già non fosse.
"Trasformare un essere umano è una scelta che nessun vampiro
compie alla leggera. Lo si fa spinti da un estremo desiderio di possesso.
La vittima non è una persona qualsiasi. E' un essere umano che
ha attratto, affascinato il vampiro soprattutto per le sue potenzialità.
Per questo sono spesso i giovani a subire questo destino. La vittima muore,
perde la propria anima, il proprio spirito e acquista un demone che sarà
forgiato dalla volontà del vampiro che ha provocato la trasformazione.
Si crea un legame profondo fra i due esseri coinvolti. Uno diventa parte
dell'altro. Il Sire domina, il cucciolo obbedisce, ma in realtà
entrambi acquistano potere uno sull'altro. Il loro sangue si è
mescolato, sono ormai un unico corpo. Dipendono uno d'altro come parti
di uno stesso organismo. Quale vampiro potrebbe voler condividere questo
con una Cacciatrice?"
"Angelus!" fu la pronta risposta di Buffy.
"Hai ragione. Drusilla ha supposto che lui ti avrebbe semplicemente
uccisa, invece lui
ha voluto farti sua per l'eternità!"
Commentò Angel con ira. Buffy represse un brivido.
"A quanto pare non sei tornato poi così tardi! Non riesco
ad immaginare un'eternità trascorsa
con lui!"
Angel tentò di distogliere la mente da quell'idea per tornare
a concentrarsi su Buffy e il suo futuro.
"C'è un altro aspetto anomalo in quello che è accaduto."
Mormorò, come se parlasse a se stesso. "Normalmente alla vittima
è offerta una scelta: la morte, o la vita eterna, come vampiro.
Il cucciolo non è un semplice succube. Egli continua ad esistere
nella consapevolezza di aver determinato lui stesso il proprio destino.
Ogni vampiro porta con sé la propria colpa. In caso contrario sarebbero
tutti solo delle vittime degne di compassione e misericordia, non gli
esseri immondi che sono nella realtà!"
Buffy storse le labbra in una smorfia. "Ti dispiace evitare giudizi
tipo "esseri immondi" almeno fino a quando non avremo stabilito
fino a che punto io
sono come loro?"
Angel sorrise con un sorriso triste, ma colmo di calore.
"Tu non sei un essere immondo Buffy, e non lo sarai mai. Non hai
scelto. Quando Angelus ti ha trasformata eri incosciente. Lui non ha voluto
correre il rischio di offrirti una scelta. Probabilmente anche per questo
hai ancora la tua anima."
Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché il
loro amore è "forever, this is the whole point"
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