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RATING: vietata ai minori di 18 anni per descrizione grafica di argomenti relativi al sesso.

COMMENTO: raramente siamo noi a determinare i grandi cambiamenti nella nostra vita. La Provvidenza, il Destino o semplicemente il Caso, a seconda delle opinioni di ciascuno, decidono per noi. Come vivere i cambiamenti è però sempre una scelta nostra e di nessun altro.

 

 

Capitolo VI
Una nuova strada

Una nuova strada

"Ho una nuova strada di fronte a me.
Mi sembra impervia e non sono stata io a sceglierla.
Mi volto in dietro,
ma il vecchio, famigliare percorso è stato inghiottito dal tempo.
Non posso fermarmi, devo andare avanti,
ma deciderò io chi e che cosa portare con me nel mio viaggio."


"Daddy, sono così felice che tu sia ritornato. Ho sentito tanto la tua mancanza!" sussurrò Drusilla facendo scorrere le pallide dita sul tatuaggio impresso sulla schiena del suo Sire.
Angelus non le rispose, l'attenzione attratta completamente dalla Cacciatrice, in catene, di fronte a lui.
Drusilla, nel tentativo di ricordargli la sua presenza, strinse il proprio corpo, coperto solo dalla veste sottile, contro il dorso muscoloso accarezzandogli il petto con insistenza.
"Hai sentito con quanto ardore ti ha offerto la sua vita? Non credi che dovresti accettare? Il suo sangue è dolce…"

Quando Buffy vide il volto famigliare chinarsi su di lei emise solo un lieve sospiro.
Era Angel, l'uomo che amava, che infinite volte l'aveva consolata, compresa e perdonata. Non l'aveva abbandonata. Nulla poteva dividerli…per l'eternità.
Si protese verso di lui, per ricevere il suo bacio.

La stanza sembrava vuota. Buffy tentò di alzarsi, ma le catene bloccarono il suo tentativo. Qualcosa però si era mosso, in un angolo non illuminato dalle candele, in risposta al rumore di ferraglia che involontariamente aveva provocato.
"Buffy…"
Era stato solo un sussurro, ma lei provò una gioia sconfinata ad udirlo.
"Angel? Stai bene? Ti prego liberami! Dobbiamo andarcene prima che lei torni."
Ricordi vaghi stavano prendendo lentamente forma nella sua mente e ognuno di essi non faceva che aumentare l'urgenza che provava di lasciare quel luogo maledetto.
"Non tornerà." Rispose la voce, sempre sussurrando.

"Come lo sai? Angel…che cosa è successo? Lei…il rito…Angelus…per favore dimmi che va tutto bene!" la paura aveva sostituito l'ansia nella sua voce.
Qualcosa doveva essere accaduto, qualcosa che lei non ricordava, ma…improvvisamente fu consapevole di un dolore sordo, ma bruciante, che dal collo le si irradiava per tutto il corpo. Tentò di toccarsi, ma i legami erano troppo corti per permetterglielo.

"Angel…" in quell'unica parola c'erano tutta la paura e l'orrore che solo l'avvicinarsi della morte può scatenare in un'anima.
"Buffy…mi dispiace. Non ho potuto evitarlo. Angelus…era lui che controllava il mio corpo. Il rito di Drusilla ha funzionato. Lui aveva sete…di te. Nella sua mente c'eri solo tu. Non sono riuscito a fermarlo."
Buffy chiuse gli occhi e deglutì a vuoto più volte. Aveva bisogno di tempo per capire, e soprattutto accettare, quello che le era accaduto.
Alla ricerca di risposte che non riusciva a trovare dentro di sé sollevò le palpebre e tornò a fissare il buio.
"Lui…ha bevuto il mio sangue?" mormorò sottovoce.
Era una domanda stupida, ma era anche la sola che fosse stata capace di formulare.
"Sì" fu la laconica risposta.

Buffy meditò a lungo su quel breve monosillabo. Dopo lunghi attimi di silenzio trovò infine la forza di parlare di nuovo.
"Tu però sei tornato."
L'incubo sembrava finito. Aveva però bisogno di avere una conferma dalle labbra di lui per tornare a sperare.
"Sì, sono tornato. Ho scelto di tornare."
Non lo aveva perso di nuovo! Buffy represse immediatamente il moto di felicità che avevano scatenato in lei quelle parole. Doveva esserci altro che Angel non aveva il coraggio di confessarle. Ancora una volta avrebbe dovuto essere lei ad indurlo a parlare, ad affrontare se stesso.

"Angel, anche tu…hai provato piacere a farlo? E' per questo che ti nascondi da me?" chiese con decisione, ma anche con tutta la comprensione di cui era capace.
"Io…tu non capisci Buffy." Dolore, sconforto, sconfitta trasparivano chiaramente dalla voce che le giungeva dall'ombra.

"Ti sbagli Angel. Forse capisco più di quanto tu non creda. E' naturale…almeno credo. Sono la Cacciatrice e tu…sei un vampiro. Il sangue è il tuo nutrimento e io…penso che il sangue della Cacciatrice sia particolarmente…buono per un vampiro. Se Angelus non mi avesse morso certo tu non l'avresti fatto, ma…"
Buffy si interruppe vedendo la sagoma di un uomo uscire dall'oscurità. Il suo sollievo però fu di breve durata. L'espressione di Angel, illuminata dalla tremolante luce delle candele, era simile a quella dei dannati che Buffy aveva incontrato all'Inferno. Non c'erano parole per descriverla se non assoluta disperazione.
Lui si avvicinò lentamente al letto. Era ancora nudo, non c'era traccia su di lui del sangue di Drusilla, ma perfino il suo corpo possente sembrava aver perso consistenza e vigore nelle ultime ore.
"Tu…sei morta Buffy e…hai bevuto il mio sangue."

"NO!" esclamò Buffy in preda all'orrore. "Non è possibile!"
"Ho dovuto lottare contro l'incantesimo e contro il mio demone per riprendere il controllo della mia volontà. Stavo per cedere, ma non potevo abbandonarti a lui e ho vinto, ma...troppo tardi. Lui ti aveva già uccisa e il mio sangue era sulle tue labbra."
"Non è possibile!" ripete Buffy mentre il panico si faceva strada dentro di lei, un panico oscuro dietro il quale si nascondeva una verità che lei non poteva e non voleva accettare.
"Sei un vampiro Buffy, un vampiro senz'anima. Ora…devo ucciderti." Mormorò Angel mostrandole il paletto che stringeva in una mano.
Era un comune pezzo di legno. La sedia da cui proveniva giaceva sfasciata in un angolo. Buffy lo guardò con stupore, come se si trattasse di un oggetto strano, che lei non aveva mai visto prima.

"Devo farlo…lo devo soprattutto a te. Essere un vampiro era la tua più grande paura, il tuo peggiore incubo. Non permetterò che adesso ti accada. Questa è l'unica cosa che ormai posso fare per proteggerti.
Quando del tuo corpo non sarà rimasto altro che polvere userò questo stesso paletto su di me e…tutto sarà finito. Non ti farò mai più del male.
Le nostre anime saranno per sempre divise. La tua sarà eternamente libera da ogni sofferenza, la mia…vagherà fra i tormenti dell'Inferno, ma non dimenticherà mai…di essere stata amata da te."
Angel si avvicinò di un altro passo, determinato a compiere il suo tragico compito.
La sua espressione però ora appariva a Buffy allucinata, come se avesse varcato le soglie della follia.
Istintivamente lei si ritrasse, ma il suo fu un gesto inutile. Angel si fermò prima di raggiungerla.

"Ti prego…aiutami. Io…non ci riesco, non posso…non voglio farlo!" mormorò il vampiro. "Sono ore che provo inutilmente a trovare la forza, ma…ti amo…e tu sei così bella, così …viva, anche se so che un demone ha preso il tuo posto io…non è giusto! Non dovevi morire così! Non dopo che abbiamo sofferto così tanto perché non accadesse!"
Buffy si rese conto che l'uomo che stava per ucciderla non si rivolgeva a lei, ma alla sua anima, che pensava lontana.
Comprendeva la sua sofferenza, ma aveva anche paura….di morire. Eppure era già morta. Angel sembrava esserne certo.

Cercò una conferma alle sue parole, ma… non sapeva come doveva sentirsi un vampiro! Non poteva controllare il battito del proprio cuore perché era legata e tutto in lei le sembrava normale, come era sempre stato.
"Angel, ascoltami, ti prego. Sono viva, non sono morta. Ne sono sicura. Non c'è nessun demone dentro di me. Se ci fosse…non potrei amarti come ti amo. Credimi!" Angel però non sembrava disposto a crederle.
"Taci mostro! Non mi ingannerai, usando il suo corpo per nutrirti di altre vite. Ti ridurrò in polvere e tu tornerai all'Inferno da cui sei venuto!" esclamò, sollevando il paletto sopra il suo petto.
"Angel no! Aspetta. Dammi un bacio." implorò Buffy disperata "Solo un ultimo bacio. E' tutto quello che ti chiedo. Ti prego."

Quella richiesta era la prima che le era venuta in mente per prendere tempo. In fondo essere baciata da lui era esattamente quello che desiderava in quel momento in cui l'intero universo le stava crollando addosso. Morire in quel modo, uccisa dalla persona che più la amava al mondo, le sembrava veramente assurdo.
Angel serrò le labbra. Trovare la forza per giungere fino a quel punto gli era costato lunghe ore di dubbi e incertezze e ora…gli occhi grigi che lo guardavano imploranti erano quelli della sua donna, amica, compagna. Erano gli occhi che gli avevano ridonato un tempo la vita.

Rigidamente si sedette accanto a lei chinandosi per posare le labbra sulle sue.
Iniziò come un bacio gentile per divenire però subito più intenso, quasi violento. Le labbra si dischiusero e le bocche si unirono alla ricerca di un'intimità sempre maggiore.
I loro corpi non si toccavano. Le mani di Angel affondavano nel morbido cuscino, il paletto ancora stretto nel pugno. Il loro unico contatto era attraverso quel bacio lungo, appassionato, colmo di sensualità e di calore.

Quando finalmente si separarono c'era stupore sul volto di entrambi.
"Non mi manca il fiato." Commentò Buffy, fissando gli occhi scuri del compagno alla ricerca di una spiegazione a quel fatto che le pareva straordinario.
"Sei calda." Mormorò Angel sconcertato senza dare segno di aver udito il commento della compagna.
Gentilmente il vampiro iniziò a far scorrere le mani sull'esile corpo nudo completamente esposto al suo tocco. Le accarezzò il viso, il collo, i seni e il ventre piatto. Giunto alla pianta dei piedi si interruppe, sorpreso dalla risata nervosa della compagna.
"Smettila! Mi fai il solletico." Protestò Buffy, ancora confusa, ma sollevata per il tonfo ovattato provocato dal paletto caduto per terra dal cuscino dove Angel lo aveva abbandonato.
"Scusami." Mormorò Angel con un sorriso quasi timido sulle labbra. "E' solo che…non capisco. Sono certo che tu dovresti essere … morta. Il tuo corpo dovrebbe essere freddo, il tuo cuore non dovrebbe battere invece…"
Buffy tentò di nuovo di portare una mano al petto per controllare il proprio battito, ma le catene glielo impedirono.

"Angel…slegami!" ordinò con impazienza.
"Non posso, mi dispiace. Non prima di aver capito che cosa sei. Non posso correre il rischio…" Il tono di Angel era stato cortese, e indubbiamente dispiaciuto, ma anche inflessibile.
Buffy sospirò con impazienza, ma decise di rassegnarsi. Almeno non rischiava più di essere impalettata nell'immediato futuro.
Angel aveva ricominciato ad accarezzarla come se avesse bisogno di rassicurarsi che lei era ancora lì, vicino a lui, calda e vibrante di vita.
"Non capisco" ripeteva ogni tanto, ma i suoi occhi brillavano di felicità. Buffy decise di riportarlo alla realtà. Non intendeva restare legata a quel letto più del tempo strettamente necessario.
"Se ho capito bene Drusilla ha fatto tornare Angelus, lui mi ha morso, ha bevuto il mio sangue fino ad uccidermi e poi…" Buffy, distratta dall'effetto che stavano avendo su di lei le carezze di Angel, perse il filo del discorso "…per favore smettila! Non riesco a concentrarmi se tu…" Angel la guardò innocentemente. Con alcuni secondi di ritardo comprese a che cosa lei si riferisse e con riluttanza si alzò dal letto. "dicevo…" riprese Buffy con tono ostinato "…e poi mi ha fatto bere il suo. Questo farebbe di me, a tutti gli effetti, un vampiro. A questo punto tu sei tornato."

"Sì, è esatto" confermò Angel scuotendo il capo. "Però non sembri essere un vampiro e soprattutto non ti comporti come se lo fossi."
"Io non mi sento cambiata." Affermò Buffy con decisione. "Forse tu…"
"Non mi sono sbagliato Buffy e poi…ho i suoi ricordi. Lui ti ha trasformata. Su questo non ci sono dubbi." Concluse tristemente il vampiro. Una luce di speranza gli brillò però subito nello sguardo.
Iniziò a cercare qualcosa che trovò quasi subito. Tornò verso di lei con espressione di trionfo. Aveva in mano la sua borsa. La aprì e ne estrasse il suo specchio per il trucco. Lo aprì e glielo mise di fronte. La sua mano tremava leggermente, ma Buffy non ci fece caso. La sua attenzione era concentrata sullo specchio che rifletteva…la stoffa bianca del cuscino su cui era appoggiata. Angel aveva ragione: lei era morta e…

"In cosa mi ha trasformata?" Esplose con rabbia, distogliendo lo sguardo dallo specchio. "Ecco quello che vorrei sapere!" esclamò esasperata e impaurita. "Posso non respirare e non mi rifletto negli specchi, ma il sangue scorre ancora nelle mie vene e…"
Angel abbassò il capo deluso. I sensi di colpa per quello che era accaduto lo tormentavano e non conoscere le risposte di cui Buffy aveva disperatamente bisogno lo facevano sentire inutile.
"Non lo so Buffy, ma credo sia la prima volta che qualcuno cerca di trasformare una Cacciatrice. In genere sono state uccise e basta. I vampiri le odiano. Sono forti e potenti come e più di loro quindi le temono. Non hanno motivo di trasformarle." Non era del tutto convinto che quella fosse l'unica spiegazione a quel mistero, ma si sentiva in dovere di rassicurare in qualche modo la compagna.

"Ne sei sicuro? Qualcuno forse lo ha fatto anche solo per divertirsi o per qualche altro motivo altrettanto futile." A Buffy sembrava impossibile che in tanti secoli e millenni a nessuna Cacciatrice fosse toccato un destino simile al suo. L'idea la faceva sentire ancora più sola di quanto già non fosse.

"Trasformare un essere umano è una scelta che nessun vampiro compie alla leggera. Lo si fa spinti da un estremo desiderio di possesso. La vittima non è una persona qualsiasi. E' un essere umano che ha attratto, affascinato il vampiro soprattutto per le sue potenzialità. Per questo sono spesso i giovani a subire questo destino. La vittima muore, perde la propria anima, il proprio spirito e acquista un demone che sarà forgiato dalla volontà del vampiro che ha provocato la trasformazione. Si crea un legame profondo fra i due esseri coinvolti. Uno diventa parte dell'altro. Il Sire domina, il cucciolo obbedisce, ma in realtà entrambi acquistano potere uno sull'altro. Il loro sangue si è mescolato, sono ormai un unico corpo. Dipendono uno d'altro come parti di uno stesso organismo. Quale vampiro potrebbe voler condividere questo con una Cacciatrice?"
"Angelus!" fu la pronta risposta di Buffy.
"Hai ragione. Drusilla ha supposto che lui ti avrebbe semplicemente uccisa, invece lui…ha voluto farti sua per l'eternità!" Commentò Angel con ira. Buffy represse un brivido.
"A quanto pare non sei tornato poi così tardi! Non riesco ad immaginare un'eternità trascorsa…con lui!"

Angel tentò di distogliere la mente da quell'idea per tornare a concentrarsi su Buffy e il suo futuro.
"C'è un altro aspetto anomalo in quello che è accaduto." Mormorò, come se parlasse a se stesso. "Normalmente alla vittima è offerta una scelta: la morte, o la vita eterna, come vampiro. Il cucciolo non è un semplice succube. Egli continua ad esistere nella consapevolezza di aver determinato lui stesso il proprio destino. Ogni vampiro porta con sé la propria colpa. In caso contrario sarebbero tutti solo delle vittime degne di compassione e misericordia, non gli esseri immondi che sono nella realtà!"
Buffy storse le labbra in una smorfia. "Ti dispiace evitare giudizi tipo "esseri immondi" almeno fino a quando non avremo stabilito fino a che punto io…sono come loro?"

Angel sorrise con un sorriso triste, ma colmo di calore.
"Tu non sei un essere immondo Buffy, e non lo sarai mai. Non hai scelto. Quando Angelus ti ha trasformata eri incosciente. Lui non ha voluto correre il rischio di offrirti una scelta. Probabilmente anche per questo …hai ancora la tua anima."

Questa NON è la FINE, non può esserlo, perché il loro amore è "forever, this is the whole point"

 

Anime e Tormenti Continua...