Le Micro Meteoriti

L'hobby della microscopia è estremamente vario ed apre la strada ad innumerevoli altre sottobranche.

    Una di queste è l'osservazione delle micrometeoriti che giornalmente cadono sulla terra e che, abbastanza facilmente, possono essere prelevate e studiate con i normali microscopi ed adottando opportune tecniche.

La Luna butterata dai crateri formati dalla caduta di meteore.     Mi vogliano perdonare gli studiosi dell'atmosfera, quelli veri, per le mie semplificazioni e le forzate approssimazioni, ma cercherò di dare solo alcune informazioni essenziali e ridotte all'osso, tanto per far capire che cosa andremo ad esaminare.

    In continuazione la nostra atmosfera è attraversata da meteore provenienti dallo spazio e da rottami in orbita che ricadono verso la terra. In ogni caso il risultato è simile, arrivato negli strati più densi dell'atmosfera il corpo, che ha una certa massa ed una forte velocità, al contatto con l'aria sempre più densa si surriscalda fino a fondere ed a vaporizzare in minuscole goccioline.

    Ma proprio ora avviene il più bello: la nostra meteora che prima aveva una certa massa e una notevole velocità, improvvisamente si è trasformata in migliaia di micrometeore che ora hanno massa minima, pertanto l'azione dell'aria su di loro non è più quella di riscaldarle, ma anzi di rallentarne immediatamente la velocità di caduta.

L'Olympus EHS per Episcopia/CdF con l'Olympus SZ.     Ma ora è il freddo intenso dell'alta atmosfera che provvede quasi istantaneamente a rifarle tornare solide, congelandole in minuscole sferule.

    In pochi istanti un velocissimo meteorite di massa considerevole si è trasformato in migliaia di microscopici corpuscoli che continuano lentamente la loro naturale discesa verso la Terra.

    I più grandini continueranno la loro naturale caduta senza altre soste, altri più piccoli diventeranno nuclei di condensazione per gocce di pioggia o fiocchi di neve e cadranno solo dopo aver vagato, su e giù trasportati dal vento, sotto forma di pioggia, di neve, di grandine, ecc.

    Ma, prima o poi, finiranno per cadere sul tetto della nostra casa, dove la pioggia li trasporterà nelle grondaie e nei pozzetti di ispezione che sono i nostri serbatoi principali da cui noi possiamo raccogliere le micro meteoriti.

Fine della storia sulla formazione e torniamo alla nostra attuale ricerca.


    La raccolta delle sferule la faremo quindi prelevandole dai pozzetti di ispezione, dal fondo di eventuali recipienti di raccolta dell'acqua piovana, dal terreno antistante le grondaie, laddove l'acqua viene assorbita e deve lasciare in superficie le nostre micrometeore.

Gli strumenti: 2 stuzzicadenti, la padella, le scatoline.     La costituzione delle particelle è la più varia, ma solo per semplificare enormemente la raccolta, utilizzeremo come separatore una calamita, prelevando così solo le sferule contenenti ferro e quindi attratte dai magneti.

    Con la nostra calamita ricoperta da un sacchetto di sottile nylon andremo a cercare nel pozzetto, nella botte di raccolta, sul terreno antistante le grondaie, ecc.

Ogni tanto provvederemo a scaricare il nostro raccolto in una vaschetta contenete acqua e lo faremo distaccando il magnete ma lasciando il sacchetto nella vaschetta. La cessata forza di attrazione e opportuni risciacqui faranno cadere le particelle ferrose raccolte.

Ma che cosa abbiamo raccolto ?

    Scaglie di ruggine, limatura di ferro, schegge di metallo e poi residui di ogni genere: pietruzze, vetri, semi, di tutto e di più.

La selezione della sabbia raccolta.     Se vogliamo semplificarci il lavoro di ricerca prepariamoci un mini separatore: da un piccolo imbuto tagliamo il beccuccio ottenendo una specie di padella da cercatore. Dopo aver lavato più volte i nostri residui, facciamo ruotare la massa d'acqua in modo da lasciare il tempo alle micrometeoriti che sono piccole, tonde e di alto peso specifico, di depositarsi nella parte più bassa dell'imbuto. A questo punto scostate per un momento il dito che teneva chiuso il foro e raccogliete i primi sedimenti che saranno ad alto contenuto di sferule metalliche.

Togliamo l'acqua e lasciamo asciugare ottenendo una sabbia che potremo poi esaminare con il microscopio stereoscopico ad almeno 20x .

    Nonostante i nostri sforzi, la sabbia conterrà ancora parecchi detriti terrestri ma, guardando bene, si dovrebbero vedere delle palline lucide di metallo (il ferro di origine siderea non è attaccato dalla ruggine), molto regolari, di forma sferica o a goccia e che dovremo isolare e prelevare.

Avvistata la micro sfera questa viene isolata dal resto della sabbia.     E qui di nuovo viene il bello perchè le nostre piccole meteoriti sono come le pulci, saltano da ogni parte e non si fanno prendere.

    Due sono le forze principali che ci ostacolano, il magnetismo residuo che le attrae e la carica elettrostatica che invece le respinge. Morale: quando ci avviciniamo per prenderle non sapremo mai se vincerà la carica elettrostatica e schizzerà via o se si aggrapperà disperatamente al primo rottame arrugginito che le è vicino.

    Gli strumenti che useremo sono due semplici stuzzicadenti, ma che terremo ben distinti e che chiameremo "il secco" ed "il bagnato".

Mentre esaminiamo la sabbia useremo il secco per spostarla ed, individuata una sferula, per farle il vuoto attorno, in modo che non abbia più nulla a cui attaccarsi.

    Fatto questo si prende il bagnato, lo si appoggia leggermente alla lingua e poi lo si avvicina alla piccola sfera fino ad appoggiarsi. La meteorite si attaccherà alla punta dello stuzzicadenti inumidito dalla saliva, a questo punto spostate da sotto il microscopio il contenitore della sabbia e mettete quello delle sfere già isolate. Sempre sotto la visuale del microscopio, meglio se a piccolo ingrandimento per avere la massima profondità di campo, farete cadere la sferetta nel contenitore.

Sferule al microscopio episcopico. Sferule al microscopio episcopico.     Siamo a buon punto, una ad una abbiamo riunito diverse microsfere. La loro forma è sferica o a goccia, il colore è grigio metallico lucente, le dimensioni attorno ai 100/300 micron di diametro in quanto quelle più piccole le avete trascurate e quelle più grandi non le avete trovate.

    Già guardate al microscopio stereo, naturalmente al massimo ingrandimento, sono molto carine e lasciano intravedere sulla loro lucente superficie una retinatura più o meno marcata.

    Ma è sotto alla luce del microscopio episcopico che mostrano tutta la loro bellezza, meglio ancora se riusciamo a raggiungere e superare i 400 ingrandimenti.

    Naturalmente non tutti hanno il microscopio con illuminazione episcopica, la maggior parte dovrà accontentarsi di illuminatori auto costruiti a LED con cui si possono facilmente raggiungere i 100/200 ingrandimenti.

Particolare della retinatura del mantello. Particolare della retinatura del mantello.     Solo alcuni suggerimenti: se li avete, provate diversi obiettivi, ciascuno si comporta in modo diverso, il nemico da combattere è costituito dai riflessi che abbassano il contrasto, quindi può capitare che un misero acromatico vada molto meglio di un super obiettivo PlanApo. Curate l'illuminazione, non è affatto detto che più luce corrisponda ad una migliore visione, spesso è molto meglio attenuarla e trovare invece le migliori angolazioni che mettono in evidenza le trame del mantello delle meteoriti.

Arriviamo ora al problema maggiore da risolvere: come facciamo a fissare le nostre microscopiche sferettine di metallo sui vetrini per la visione e poi come li conserviamo ?

    Dopo aver raccolto inutilmente ed altrettanto stupidamente perso centinaia di micrometeoriti, mi sono convinto che il sistema migliore sia utilizzare dei pezzetti di nastro biadesivo. La parte adesiva esterna è ora pronta per ricevere le sferule: con il solito stuzzicadenti "bagnato" trasferiremo le micro meteoriti sul vetrino, appoggiandole sul nastro adesivo dove resteranno belle incollate e pronte per essere esaminate.

Il vetrino con la striscia di biadesivo e le sferule pronte per l'osservazione.     Se vi venissero in mente altre soluzioni di bloccaggio, vi avverto che strati di colla tipo Attack sono troppo spessi ed inglobano troppo le sfere (va invece benissimo se volete spezzare o limare le meteoriti), il copri oggetto non lo si può utilizzare perchè provoca riflessi, l'inclusione in montanti vari a me ha dato solo problemi sempre per riflessi, alla fine mi è rimasto solo il nastro biadesivo.

    Un ultimo consiglio, mettendo a fuoco in episcopia non è facile fermarsi al "momento giusto", inoltre le sferette hanno uno spessore che agli alti ingrandimenti non è indifferente e con il 40x quando si mette a fuoco il bordo della sfera, la lente frontale è maledettamente vicina alla sommità della meteorite. Quindi molta prudenza, le prime prove di alto ingrandimento meglio farle con un obiettivo non indispensabile, nulla di più facile che schiacciare una sferula ed imbrattare o peggio, la lente frontale dell'obiettivo.

Se invece volete vedere "cosa c'è dentro", come vi ho detto prima non vi è nulla di più facile, il risultato lo vedete e non è stato certo l'unico !

Hoops !    Troppo vicino !     A questo punto, mentre siete tutti gasati ad ammirare le "vostre" meteoriti, devo per correttezza farvi una annotazione.

    Non tutte le sferule metalliche che voi troverete sono di origine extra terrestre anzi, sembra che la maggior parte derivi dal lavoro umano: saldatura, smerigliatura, tutti gli strumenti che lavorano metalli è dimostrato che formano delle microscopiche sferette simili a micro meteoriti. E' quindi logico pensare che queste costituiscano la maggior parte dei ritrovamenti, almeno nei siti densamente abitati.

    Maggiori informazioni al riguardo le potete trovare su questa pubblicazione di Attilio Anselmo: "Observation of false spherical micrometeorites"

    Vi posso dare un suggerimento ?    Se qualcuno di voi ha pratica di officina, perchè non preleva delle microsfere di sicura origine "terrestre" per confrontarle, ad alto ingrandimento, con quelle trovate sul tetto ?

    Se scopre delle differenze ed il modo di distinguerle con facilità me lo faccia sapere, quello si sarebbe proprio un bel "colpo" !



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