Ho sempre sentito la neccessita' di costruirmi gli strumenti e gli apparati che la mia fantasia cercava, ma che non trovavo in commercio. Inoltre, l'elettronica non e' mai stato un hobby a se stante, ma sempre collegato ad altri, di cui ne espandeva l'interesse.
Ad esempio, collegata alla fotografia, come trappole ad infrarossi, strumenti di controllo delle macchine fotografiche, ecc. Collegata all'informatica, come interfacce per asservire al computer serre condizionate od altri servo comandi che gli permettessero di sostituirsi al lavoro dell'uomo. Nel campo amatoriale, per autocostruire "cose strane", tipo un ricetrasmettitore a conversione diretta (DSB-QRP) per gli 80 metri con cui collegarmi con mezzo watt, facendo una fatica boia, quando avrei potuto tranquillamente usare il mio Trio - Kenwood da oltre 100 watt in antenna.
Ho avuto la fortuna di attraversare varie "epoche" dell'elettronica, iniziando alla fine degli anni 50 con le apparecchiature a valvole, prendendo sane ed istruttive pacche di anodica sulle dita, per poi vivere la "rivoluzione tecnica" dei primi transistor che mi costavano mesi di risparmi per comperare un OC44 che, o restava muto come un pesce, o fischiava come un treno quando si innescava la reazione ! Poi ho dovuto subire la "rivoluzione logica" degli integrati ed il concetto di scatola nera, che non si sa cosa ci sia dentro, ma che funziona a meraviglia, ma solo se la usi come i sacri testi insegnano.