Stavo pensando a quali altri guai potevo combinare, quando l'occhio mi è caduto su un mattoncino che avevo portato a casa come ricordo dal mio ultimo viaggio a Sharm El Sheikh. Molto carino, fatto con la rossa terra del Sinai, vengono usati in grande quantità per lastricare strade, muretti, marciapiedi, aiuole, ecc.

       Avevo appena fatto delle ricerche sulla radioattività emessa da materiali da costruzione per conto di una ditta appaltatrice, così mi è sembrato naturale sottoporre a test anche quel piccolo mattone, ricordo di una bella vacanza.

      Procuro subito gli strumenti buoni, quelli della domenica, un Ratemeter RM14 della Eberline corredato da una fantastica sonda della Hewlett Packard mod. HP 210T (la più sensibile delle pancake, 3.600 CPM/mR/h, 2 chilogrammi di tungsteno puro per schermarla al massimo dai raggi cosmici, un costo da aprire un mutuo).

      Faccio le misurazioni ponendomi nelle migliori condizioni per apprezzare anche le minime contaminazioni, l'impressione è che la mattonella sia effettivamente radioattiva, anche se le misurazioni sono piuttosto contraddittorie e non mi permettono di arrivare ad una sicura conclusione.

      La situazione era di stallo, quando mi viene in mente un particolare. Come dice il famoso motto dei Blue Brothers "quando il gioco si fa duro . . . . i duri iniziano a giocare".

      Il particolare che mi sovviene è che il RM14 non è altro che la risposta della Eberline al noto Ratemeter Ludlum M177 e che, per dargli qualche cosina in più per battere la spietata concorrenza della Ludlum, i tecnici della Eberline gli hanno aggiunto una uscita predisposta per il collegamento ad uno scaler semplificato. Inoltre, diverse ditte indipendenti hanno quindi costruito degli scaler molto semplici ed economici, adatti ad essere collegati al RM14, trasformandolo da Alarm Ratemeter a Scaler.

      Ed io avevo proprio uno di questi strumenti costruito dalla Johnson, la stessa casa che produce le famose sonde GP-200, e che aspettava proprio di essere utilizzato.
      Collegato lo scaler e predisposto un tempo di misura di 4 minuti, attendo la fine del conteggio. Finalmente la risposta sicura e decisiva: 447 impulsi in 4 minuti, quindi 111 CPM pari a 111/3600= 0,0308 mR/h, il doppio della radioattività naturale. Per sicurezza ripeto la misurazione, lo scostamento è di pochi decimi, la misurazione è perfettamente attendibile.

      Tutto è stato possibile solo perchè il Ratemeter si è trasformato al momento del bisogno, in uno Scaler. La soluzione è anche molto economica perchè lo scaler in questo caso ha la sola funzione di contare gli impulsi rilevati dal RM14.

       Naturalmente vi sono molte altre soluzioni possibili: ad esempio lo strumento più flessibile della Eberline, lo ESP (Eberline Smart Portable) dove lo Smart sta per "furbo" in quanto può operare tanto come Ratemeter, quanto come Scaler, semplicemente indicandogli il tempo di campionamento.

      Lo stesso vale per il Geiger Inspector, dove un semplice interruttore lo trasforma da contatore geiger a scaler con base dei tempi anche di diverse ore.

      Per finire poi a strumenti anche estremamente economici, ma dalle notevoli potenzialità, dove spendendo meno che nell'acquisto di un geiger russo inutilizzabile, abbiamo uno Scaler con tempi di campionamento di diversi minuti o di intere ore.

       Lo Scaler è quindi uno strumento che non dovrebbe mai mancare nella dotazione di un appassionato di radioattività, la sua funzione è fondamentale ed insostituibile. Che si tratti di una semplice appendice al nostro Ratemeter, che si tratti di un complicato strumento da laboratorio o di un semplicissimo contatore . . . .

quando la ricerca diventa complicata, lo scaler è quello che risolve !