Una rottura annunciata

   Nikon TMS : è un bellissimo e moderno microscopio biologico di tipo invertito ed a contrasto di fase.

    Uno strumento utilizzato nei laboratori per esaminare colture di cellule e dal costo non certo irrisorio, ma di alcune migliaia di Euro.

   Sembra l'immagine della funzionalità e della efficienza, ma al suo interno nasconde un terribile segreto. Una mina vagante che in qualsiasi momento lo può rendere inutilizzabile e senza più alcun valore.

    Ma raccontiamo la storia dall'inizio.

    Da tempo cercavo un microscopio invertito, quando su eBay mi capita di vedere un magnifico Nikon TMS che, pur in ottime condizioni apparenti, aveva un prezzo ridicolo, pur essendo prossimo alla aggiudicazione.

    Ma il motivo c'era, era letteralmente spezzato in due, l'illuminatore da una parte, la base ottica dall'altra.

    Ora, dovete sapere che su certi mercati, specie quello USA, la roba veramente bella viene valutata e venduta a buoni prezzi, ma appena ha un minimo difetto, la gente non la vuole più, non vale più nulla.
    Figurarsi un microscopio con la schiena spezzata !

    Così, non potevo certo abbandonarlo al suo triste destino di sorgente di pezzi di ricambio ed allora l'ho acquistato per pochi Euro, molto meno della stessa spesa per la spedizione.


    La prima domanda che mi son posto quando l'ho ricevuto è stata: ma come è successo ?

    La risposta è immediata guardando la sua forma: il supporto dell'illuminatore sembra un perfetto manico, solidamente dimensionato, addirittura con una tranquillizzante staffa di rinforzo a garantire solidità e robustezza a tutta prova.

    Il guaio è che quel supporto sembra fatto apposta per trarre in inganno e chiunque sollevi il microscopio da lì, lo spezzerà immancabilmente in due.

    Il supporto è inizialmente costruito con un profilato ad U di lega leggera ed abbastanza robusto, ma in corrispondenza del tavolo lo spessore improvvisamente si dimezza, da 22 mm a 13 mm.

    Ma non basta, subito dopo una nuova riduzione per formare il piano di appoggio: lo spessore del profilato ad U si riduce ancora, siamo arrivati a soli 8 mm.
    Infine, il colpo di genio dei progettisti: per essere ben sicuri del punto di rottura, hanno fatto un bel foro per accogliere una grossa spina di centratura, indebolendo ulteriormente la struttura di supporto.

    Ma è mai possibile che uno che spende diverse migliaia di Euro per un microscopio si possa ritrovare con un pezzo di ferro inservibile solo perchè lo ha spostato senza le dovute attenzioni ?

    Ma dove sono finiti i microscopi costruiti da barre di ottone pieno, scavati a fresa fino a ricavarne una struttura secolare !
    E quelle belle cremagliere in acciaio riportato, che fine hanno fatto ?
    Ora sono in misera plastica e, se non stai attento, si sgranano solo a guardarle male.

    Ma riprendiamo il discorso, non divaghiamo sulle miserie dei microscopi di oggi !


    Assieme al buon Nicola Ricci, studiamo la situazione per riportare il microscopio alla sua primitiva funzionalità.

    Il rimedio è facilmente trovato, una bella staffa in ferro che rinforza tutto il punto critico, dal gomito del profilato fino alla piastra di supporto.

    Otto bei bulloni bloccano ora la struttura, finalmente potete anche prendere per il "manico" il vostro microscopio: li di sicuro non si rompe più !

    La spesa per rimettere in funzione un ottimo Nikon TMS ?
    Un paio di Euro in ferramenta ed un paio di ore di lavoro.



    Considerazione finale: ma è mai possibile che un produttore come Nikon, ai massimi livelli dei produttori di microscopi, con fior di tecnici e progettisti da premio Nobel, faccia una sciocchezza simile ?

    Io allora mi chiedo: ma il progettista responsabile del supporto incriminato, che fine ha fatto ?

    Ma come sarebbe a dire ?
    Non è possibile: cosa vuol dire che gli hanno dato una gratifica e l'hanno promosso capo-progettista ?





    In che razza di mondo siamo finiti !