Gia' come arrivi, l'aereoporto di Punta Cana, tutto costruito in paglia e legno, ti da un senso di allegria e di vaga insicurezza, ma forse e' solo effetto del fuso orario e della stanchezza per il lungo viaggio.
Non te ne accorgi subito, ma al mattino, sveglio come un grillo nonostante sia l'alba, cominci ad avere dei
seri dubbi sulla coscienza ecologica dei dominicani.
Nonostante abbiano fatto a pezzi le poche barriere coralline esistenti per costruire bungalow, nonostante sia ampiamente tollerata la pesca subaquea e con la canna dei gia' scarsi pesci tropicali, nonostante abbiano tagliato la foresta tropicale per costruire anche l'inverosimile, nonostante tutto questo, e' uno dei posti piu belli che esistano.
Il mare e' fantastico, con colori unici, che lo rendono immediatamente riconoscibile anche negli spot pubblicitari, nonostante la presenza di improbabili biondone californiane.
Ma solo se visto da sopra, perche' sotto l'acqua la barriere corallina e' rimasta solo in pochissimi frammenti ed i pesci variopinti girano ben alla larga dai luoghi turistici dove verrebbero allegramente infilzati.
Le cose vanno meglio nei parchi, dove la natura e' stata in parte protetta dall'invasione turistica,
conservando le magnifiche spiaggie dell'isola Saona o del parco dell'Est.
Caratteristici i villaggi haitiani, che sulla spiaggia vendono quadri coloratissimi ed ottimo rum.
Da non perdere una visita all'interno dell'isola, utilizzando i caratteristici bus locali, per visitare coloratissimi villaggi e per osservare la poverissima ma sempre allegra vita dominicana, scandita notte e giorno dal ritmo incalzante del merenghe.