Un'arcipelago di poche isole: San Domino, San Nicola, Capraia e Cretaccio le principali.
Uno dei pochi viaggi che faccio in auto: non mi piace guidare, specie in una regione dove decine di strade iniziate e mai terminate confondono le idee e fanno perdere l'orientamento persino al GPS.
Già Termoli, dove faccio tappa per l'imbarco, è una cittadina simpatica, con una fantasiosa viabilità ed una cittadella vecchia, sopra il porto, fortificata e molto interessante.
Attorno già le avvisaglie della piana garganica, con le immense distese piatte e numerosi allevamenti di bufale per la produzione delle celebri mozzarelle.
Infine, un rapido traghetto in neppure un'ora mi trasporta a San Domino. Già appena sbarcati si ha il panorama delle isole: San Nicola è di fianco, imponente sul mare con il suo castello-convento, di fronte il Cretaccio, l'isola di argilla che ad ogni pioggia se ne scioglie un po', alle spalle la stradina a tornanti che si arrampica in mezzo alla pineta, fino a dove c'è il piccolo paese (?).
Ma dall'alto dell'isola non si vede assolutamente nulla, si è troppo lontani dalle coste a strapiombo, l'unica è fare il giro dell'arcipelago con una delle tante barche di pescatori adattate al turismo. Ed allora si possono vedere scogli, faraglioni, falesie, grotte ed insenature, c'è n'è per tutti i gusti.
Poi è d'obbligo prendere il piccolo traghetto, portato da un curioso personaggio simil jamaicano con treccine e berettone di lana multicolore (?), ed andare a visitare l'altra isola in ordine di grandezza, San Nicola, con il suo convento fortificato.
Certo che le Tremiti sono piuttosto difficili da apprezzare da terra, le coste a strapiombo costringono il turista a utilizzare quasi sempre delle barche.
Quindi, tanto vale stabilirsi vicino all'imbarcadero, dove vi sono ottimi alloggi e trattorie, e da li contattare i pescatori locali, partendo ogni giorno per un nuovo posto o una nuova isoletta. Ma ricordatevi di accordarvi per il ritorno, se non volete esser dati per dispersi !