L'edilizia
del borgo medioevale si è venuta adattando alla singolare conformazione
a tronco di cono del colle di Serravalle, sul quale la città si è dovuta
addossare, per cercare la protezione del castello: il centro tordo medioevale
di Sa Costa, che conserva varie stratificazioni edilizie, mantiene ancora
oggi una suggestione storica notevole, con i singolari viottoli che seguono
le curve altimetriche del colle, con le scalinate che interrompono asimmetricamente
il percorso orizzontale, con le strutture urbanistiche arcaiche e sorprendenti.
Lungo
le stradine acciottolate che tagliano il colle, collegate tra loro da
scalinate in trachite,sorgono le povere abitazioni, in genere con una
stanza per piano, con i singolari (e malsani) vani sotto roccia. Il quartiere,
in grave degrado, è attualmente quasi spopolato nella parte più alta,
verso il castello, dato che è in corso un difficile intervento di recupero.
Il Corso Vittorio Emanuele, nel quartiere di Sa Piatta, è uno dei più
raffinati spazi urbani della Sardegna: fiancheggiato da alte case sette-
ottocentesche, con i graziosi balconcini decorati in ferro battuto, il
Corso è più volte interrotto ai lati da archi che danno accesso alle viuzze
adiacenti, anch'esse con la caratteristica pavimentazione in basalto ed
in ciottoli.
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Sul
pian oro
di una collina che chiude la valla ad 81 mt s. l. m., difeso da una duplice
cinta muraria, il castello Malaspina di Bosa, scruta l'orizzonte. È la
prima rocca fortificata che i Marchesi venuti dalla Liguria costruiscono
in Sardegna, intorno al 1112. Poi, con l'affermarsi del loro dominio nell'isola,
edificarono i Castelli di Osilo e di Fogolinas. La cintura perimetrale,
che gira seguendo al conformazione del colle, è intervallata da sette
torri e chiude una superficie di 10.000 mq. sulla quale fu costruita la
struttura difensiva che nel corso dei secoli ha subito più volte aggiunte
e modificazioni a seconda degli interessi del signore di turno. L'intervento
più consistente è quello relativo alla costruzione della torre maestra
che sembrerebbe un saggio che prepara la costruzione della Torri di S.
Pancrazio e dell'Elefante nel castello di Cagliari, opera dell'architetto
Giovanni Capula, datata ai primi del 1300. Giovanni Francesco Fara, padre
della storia sarda, così scrive nel 1580: "distrutto il vecchio paese,
la nuova Bosa fu ricostruita intorno all'anno 1112 dai Marchesi Malaspina
più vicina la mare, sulla riva destra del fiume, ai piedi di un monte
da cui guarda a sud. È cinta di mura, difesa sulla cima della stessa montagna
dalla fortezza di Serravalle, con torri e una doppia cerchia di mura,
in cui vi sono due porte, una che da l'ingresso in città, l'altra nell'agro
ad oriente". Dentro le mura della fortezza, poco più indietro del bastioneterrapienato,
guarda il mare l'antica cappella feudale. Dedicata fin dal suo sorgere
a S. Giovanni Battista, successivamente prende il titolo di S. Andrea
Apostolo. L'origine è da riferirsi al XIV secolo, periodo in cui fu ampliata
e realizzata la cappella palatina a una navata; recentemente, durante
lavori di ristrutturazione, sono stati ritrovati nella pareti una serie
di affreschi databili alla metà del XIV secolo e all'ambito della pittura
italo - meridionale di cultura franco - sveva. Assai suggestiva la festa
della Madonna di Regnos Altos che si celebra ogni anno nella seconda settimana
di settembre e che coinvolge tutto il centro storico.
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