Sulla
sponda sinistra del fiume si trova il pittoresco quartiere artigianale
di Sas Conzas, con i grandi fabbricati che
si affacciano sul Temo, destinati dal Settecento alla concia delle pelli,
vero e proprio relitto di archeologia industriale. Il complesso, in attività
ancora nell'immediato dopoguerra, è stato classificato nel 1989, con decreto
del Ministero per i Beni Culturali ed ambientali, come monumento nazionale
e di conseguenza sottoposto a tutte le disposizioni di tutela: si tratta
di un insieme di edifici per complessivi circa 4.000 mq di superficie
coperta, con un volume di circa 27.000 metri cubi, attualmente in condizioni
di grave degrado, che per ò
caratterizzano fortemente l'aspetto della riva
sinistra del fiume, con la loro architettura modulare e ripetitiva a timpani
affiancati. La struttura della concia tipo è formata da un ambiente posto
al piano terra con masconi in muratura dove avveniva l'operazione della
lavorazione delle pelli e da un piano superiore dove si procedeva alla
finitura.
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