Non sono riuscita a superare la ventesima riga del
tuo sproloquio politico. Posso dire che sono felice per te che hai trovato
nella nostra futura sconfitta una ragion d'essere (non sono appunto arrivata
alla fine, per cui sono rimasta molto curiosa di sapere se questa volta hai
deciso di andartene veramente dall'Italia quando si perderà,
visto che ora ti
stai impegnando perché non accada...
ah, ah, è una barzelletta, come se
avessimo qualche possibilità).
Gabriella Izzi, 23 anni, Isernia
12 gennaio 2001, ore 23:11
Se tu e tutti
quelli di sinistra continuate a fare discorsi del cavolo e
rassegnarvi, allora vi sta anche bene perdere, ve lo siete cercato
(il problema è che bisogna guardare a quello che sta bene a tutti...)
Se invece
per un attimo non vi fate intimorire dalla propaganda berlusconiana e pensate
che un'elezione con due candidati sia meglio di una bulgara,
che la voglia di impegnarsi non manca allora reagite
e smettete di piangervi addosso. Proprio oggi Berlusconi a Berlino si è
lasciato prendere dal "delirio di onnipotenza" parlando da futuro
permier e scatenando un putiferio politico: per fortuna il vertice comincia a
svegliarsi; ora tocca alla base. Berlusconi usa un trucchetto di comunicazione
che si chiama "tecnica dell'anticipo" (che ha rari, ma superbi
applicazioni nel cinema): se lui parla come se fosse già il vincitore,
chi lo ascolta comincia ad abituarsi ed al momento delle elezioni lo
voterà automaticamente. Questo mi sembra normale quando tutti possono
adoperarlo (la dialettica e la politica vanno insieme dai tempi di Cicerone e
non cito i greci per non fare uno sgarbo a chi vuole eliminarli dai programmi
scolastici); poco corretto quando solo le esternazioni di una persona sono
amplificate dai media e non quelle di tutti, perché approfitta della
disininformazione delle persone (come diceva Giorgio
su queste pagine e Massimo Gramellini in prima pagina sulla Stampa l'11/1).