Ciao Gianluca,
ti scrivo per comunicarti le impressioni suscitate in me dalla lettura,
premettendo che non sono un appassionato di politica,
e anzi preferisco rimanere distante da questo
mondo che non amo pur svolgendo il mio dovere di buon cittadino
andando a votare ogni volta che vengo
chiamato alle urne; non sono sufficientemente preparato
per affrontare un dibattito politico con te o
qualunque altra persona, quindi avrai modo di confutare
o meno i miei prossimi ragionamenti ma non ti
aspettare ulteriori repliche da parte mia perché
probabilmente non ne sarò capace; non mi alzo alle 3
di mattina pensando ad un politico perché
nessun parlamentare italiano è, a mio giudizio, degno di
tutta questa attenzione.
Dici di parlare dati alla mano, e io questi numeri non
li contesto: non ho il tempo di verificarli
attraverso fonti meno parziali, ma permettimi
di dire che un confronto del genere secondo me non ha
senso; voglio dire che non si può confrontare un'esperienza
politica di cinque anni con appena sette
mesi di governo: per farti un paragone calcistico, una partita
di 90 minuti può essere bella,
appassionante, emozionante, oppure noiosa, ma chi non chiederebbe
la restituzione del biglietto di un
match terminato al decimo del primo tempo per nebbia?
Se mi è consentito di parlare in termini
ingegneristici, in sette mesi non c'è nemmeno il tempo
necessario per esaurire il "transitorio" del
governo precedente, visto che alcuni tipi di riforme (ad esempio
quella delle pensioni) fanno vedere i
loro effetti solo dopo molti anni e quindi le "costanti di tempo"
sono molto elevate. Detto questo,
non voglio ergermi a difensore del governo Berlusconi,
né affermare che sia opportuno ripetere
quell'esperienza così com'era stata posta a quel tempo,
dico solo che avrei preferito vedere sul sito
di Rutelli un'analisi in senso assoluto e non un confronto che,
lo ripeto, secondo me non sta in
piedi; vero è che non si poteva fare di meglio,
visto che Berlusconi è stato al governo per soli sette
mesi essendo in parte responsabile della scarsa durata del
suo mandato, ma io preferisco il silenzio,
o forse in questo caso sarebbe meglio parlare di uno spazio bianco,
al posto di un paragone siffatto:
spero che molti di coloro che leggeranno quella pagina la pensino come me.
Non metto in discussione
alcuni risultati importanti ottenuti negli ultimi cinque anni,
ma ti faccio osservare che in tale
periodo ho visto aumentare il mio prelievo fiscale di una quantità
percentuale superiore al tasso
d'inflazione senza notare un adeguato miglioramento dei servizi offerti:
ne è esempio il fatto che
l'Università di Pisa non mi ha mai dato una lira di borsa di studio
pur essendo io figlio unico di
vedovo pensionato e invalido al 100%; non voglio per questo fare
la vittima, perché non sono in
condizioni economiche disagiate, ma ci sono persone messe meglio di me
che usufruiscono di queste
sovvenzioni, né ritengo che essere allievo del S. Anna
sia una buona scusa per non averle perché io il
posto a Scuola me lo sono sudato e non è un parametro
significativo per l'assegnazione delle borse.
Alle prossime elezioni, a meno che qualcuno o qualcosa non mi
impedirà fisicamente di farlo, voterò
Alleanza Nazionale, e non lo farò turandomi il naso
perché è il partito che meglio rappresenta le mie
idee: so benissimo che questo vorrà dire
vedere il Cavaliere sulla poltrona di Primo Ministro, ma
sinceramente preferisco lui a personaggi per me insopportabili
come Cossutta, Mussi, Vita, Berlinguer
e molti altri. Farebbero bene a turarsi il naso i centristi
della maggioranza di governo, costretti a
convivere con nostalgici stalinisti. Tutto questo purtroppo
è necessario anche a causa del bipolarismo
che, nato per garantire una maggiore stabilità dei
governi (e in questo ha, per ora, miseramente
fallito), ci permette di scegliere fra due soli schieramenti e
ci costringe a sopportare esponenti che
non godono della nostra approvazione. Sono quindi perfettamente
d'accordo con te quando auspichi una
progressiva personalizzazione della politica, in modo che si
allontani dal classico schema dei partiti
e proponga individui di pensiero indipendente, lontani dalle ideologie
di schieramento e capaci di
saper cogliere senza pregiudizi ciò che di buono
vi è a destra e a sinistra. Io ho apprezzato molto il
fatto che D'Alema, durante il suo governo sia tornato a parlare
di temi come la riforma delle
pensioni, ma oltre alle intenzioni occorro i fatti e le reazioni
non solo dei sindacati ma persino di
elementi appartenenti al suo stesso schieramento glielo hanno di
fatto impedito: insomma, una rondine
non fa primavera.
Forse Alleanza Nazionale non è vera destra
come dice Montanelli, ma con tutto il rispetto per me lui è
un nostalgico del ventennio: prova ne è la mal celata
simpatia che ha provato nei confronti di Priebke
(o come si scrive) che ha messo non poco in imbarazzo chi da sinistra
lo aveva in precedenza osannato
per le sue invettive contro il Cavaliere.
Fascista era e, sempre con molto rispetto, in fondo al suo
cuore lo è ancora oggi, quindi mi sento felice di
non potermi identificare con quella che per lui è la
vera destra.
Il conflitto di interessi? Sì, anche secondo me esiste
e va risolto nel più breve tempo possibile, per
esempio attraverso mezzi idonei come il "blind trust",
proposto al suo tempo ma poi andato a finire in
un cassetto sotto una marea di altre scartoffie.
Ritengo che Mediaset non abbia più bisogno di
Berlusconi per andare avanti, né che Berlusconi abbia bisogno
di Mediaset: la prima affermazione la
faccio perché non credo che il Cavaliere sia l'unico
imprenditore capace di gestire tale azienda, per
convincersi della seconda basta accendere il televisore
su Rete4 e seguire dieci minuti del
telegiornale di Emilio Fede e rendersi conto di quanti voti
porti via quell'uomo al Polo ogni volta
che apre bocca.
A proposito del conflitto di interessi vorrei fare due ulteriori
considerazioni: la prima è che gli
italiani dimostrano un gran disinteresse nei confronti di
questo problema; ne è prova il fatto che i
referendum sulla legge Mammì furono votati solo dal 50%
dell'elettorato italiano e che i Progressisti
persero le elezioni del '94 avendo in larga parte impostato
la campagna elettorale su questo tema.
Questo è sicuramente un segnale grave, ma in democrazia è
il popolo che governa, e finché permarrà
questo disinteresse è molto probabile che non si arrivi
ad una soluzione. La seconda considerazione è
il fatto che la sinistra ha avuto cinque lunghi anni per
approvare una legge ad hoc: i numeri c'erano
tutti, quindi non ci sono ostruzioni parlamentari o manifestazioni
di piazza che tengano; perché
allora non è successo nulla? Mi sovviene allora il sospetto
che a sinistra qualcuno abbia interesse a
mantenere intatto tale conflitto perché risulta di facile
strumentalizzazione, ricordo ad esempio i
malumori suscitati in quell'ambiente dalla possibilità
di acquisto di Mediaset da parte di Murdok (o
come si scrive); inoltre, anche se Mediaset fosse spudoratamente
schierata in favore di Berlusconi, ci
sarebbe comunque la Rai che, secondo i dati dell'Osservatorio
Giornalistico di Pavia, dedica più del
60% dello spazio adibito alla politica al centro sinistra.
Questo lo trovo profondamente ingiusto: io
pago un canone obbligatorio, e dovrei pagarlo anche se non mi
interessasse il famoso "posto in prima
fila"; pretendo quindi un maggiore equilibrio nell'informazione
perché da uomo di destra non mi sento
rappresentato da questa TV di stato. E non mi si dica che Mediaset
riequilibra la bilancia, perché
mentre alla RAI ci sono giornalisti che recitano bene la
loro parte, sulle reti del biscione c'è chi
come Fede fa gli interessi della parte avversa, nauseando gli
spettatori con adulazioni spudorate del
Cavaliere.
Questo è tutto ciò che mi sento di dire: non penso
che avremo molte altre occasioni per parlare di
politica perché, come ti ho già detto, ne voglio
stare il più lontano possibile; è molto più probabile
che questo messaggio rimanga isolato ed è meglio
che tu non perda tempo a rispondermi per iscritto. Se
ti ho annoiato, perdonami ma avevo voglia di sfogarmi
una volta nella vita.
Ciao,
Alessandro Mitillo, 23 anni, Villafranca Lunigiana MS
15 gennaio 2001, ore 23:23
e meno male che eri a digiuno di politica...
Hai fatto un'analisi incredibilmente lucida; ma lasciami chiarire una cosa: qui non voglio rappresentare la parte del depositario della verità che gli altri per sfida cercano di indurre in errore o a cui si rivolgono per avere conforto. Io sono un ragazzo normalissimo che cerca solo di aprire un dibattito al quale spero che partecipino numerose persone ed in particolare i giovani, perché non mi piace sentir dire che una persona vuole stare lontano dalla politica. Io non voglio convincerti necessariamente che le mie idee siano giuste: io voglio solo che non pensiamo più alla politica come ad una cosa lontana, irragiungibile e, soprattutto, marcia; ma ci rendiamo conto che la politica riguarda la vita di tutti i giorni (nel mio caso anche la vita di alcune notti) per cui non possiamo disinteressarcene!
In ogni caso, nel totale rispetto della tua idea, cerco di difendere la mia: rimaniamo sul paragone calcistico. La partita non è stata sospesa per nebbia dopo sette mesi; l'allenatore della squadra ha dovuto lasciare, perché oltre alla scarsa compattezza dei giocatori c'era anche la mal gestione della squadra da parte sua, come tu stesso hai detto, attribuendo a Berlusconi parte della responsabilità diretta del suo immediato esonero (quelle indirette sono sempre a carico dell'allenatore -vedi le dimissioni di Malesani ed Eriksson-). Allora sono d'accordissimo che non si possa confrontare una partita di sette mesi con un campionato di cinque anni; ma bisogna dare atto ad una squadra di aver giocato per cinque anni e riconoscere che l'altra non è stata capace di finire neppure una partita. Il pubblico deve pretendere il rimborso del biglietto; ma non deve prendersela con la sfortuna che ha reso il campo impraticabile per nebbia, bensì con se stesso che ha speso soldi e creduto di vedere una bella partita. Tornerebbero a pagare per vedere un nuovo match con la stessa squadra? Decisamente no: qui sta l'assurdo degli italiani: o credono il calcio più importante del governo o sono disposti a fare due volte lo stesso errore per le cose serie e non vogliono sbagliarsi di nuovo in quelle poco importanti; quale che sia non mi sembra bello...
Sul prelievo fiscale, in realtà considerando la restituzione avvenuta con l'ultima finanziaria non c'è stato un aumento complessivo superiore all'inflazione. Tu parli di università che gode di autonomia; ma se cominciamo ad analizzare tutte le realtà ci perdiamo in salute. Per ora limitiamoci alla politica statale, senza per questo voler evitare il discorso: semplicemente non voglio uscire "fuori tema". Ed allora, visto che ho citato il Bonus share, permettimi di dire che è stata una boiata: forse divento anti-popolare; ma trecentomila lire in un anno non fanno una grande differenza per una famiglia, mentre messe tutte insieme per uno Stato che sta pagando cinquant'anni di allegra gestione (cioè due milioni e mezzo di miliardi di debito) possono essere una bella boccata d'ossigeno. È vero che negli ultimi cinque anni è stato fatto molto sia per il contenimento che per la riduzione del debito (per la prima volta in assoluto); ma perché si sono accontentati quando potevano fare ancora di più? Lo so, non sono mai contento...
Per inciso, Montanelli durante il fascismo fu cacciato dall'albo dei giornalisti ed esiliato per aver denunciato il finto eroismo delle truppe italiane e la propaganda del regime. Non credo che sia proprio Fascista!
Comunque il bipolarismo senza un sistema maggioritario puro non ci sarà mai realmente (purtroppo). Ma nessuno ha il coraggio e la forza (sia a destra che a sinistra) di eliminare il residuo proporzionale. Neppure il popolo, che non si recò a votare per due volte al referendum che poteva davvero cambiare l'Italia: non disperiamoci, ci riproveranno tutte le volte che sarà necessario.
Berlusconi non ha bisogno di Mediaset? Spiegami allora per quale motivo non la venda ed anzi dopo anni che ha cercato di combattere la RAI, ora che poteva davvero riuscire a privatizzarla non le ha inferto il colpo: forse perché pensa di aver bisogno anche della Rai, sei televisioni sono meglio di tre... È umiliante sapere che una scatola di plastica possa spostare milioni di voti; ma lui ci crede, ed anche molti altri. Seconda domanda: 60% a 40% suppongo, la matematica mi assiste, contro 100% di Mediaset, per un totale di 60% a 140% (non mi parlare di Fede, primo perché quello che dici va provato, secondo perché se parli di qualità dell'informazione da una parte, non puoi parlare solo di quantità dall'altra), o sbaglio? Terza domanda: con Berlusconi al governo non sarebbe (ed è stato) 0 a 200%? Se vuoi parlo in maniera ingegneristica anch'io e normalizzo i dati; ma credo che il rapporto non cambi. La sinistra in questa unica volta si trova d'accordo con lui e non ha inferto il colpo; ma i motivi sono completamente diversi e si riconducono alla strumentalizzazione di cui parlavi.
Se vuoi parlare ancora di politica -e lo spero francamente- io sono qui: puoi e devi sfogarti tutte le volte che vuoi: siamo ancora in un paese libero e democratico.
A presto