Compagnia dei Cangurotti
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Fraser Island Tour Tanto per cambiare, sveglia presto… ci prepariamo per l’avventura più avventurosa della vacanza: un’intera giornata a Fraser Island con escursione organizzata nella foresta e lungo le splendide e selvagge spiagge… Orsù
orbene orquindi, ci imbarchiamo di mattino presto e
di buona lena sul traghetto e solchiamo l’oceano….il forte vento non fa
sentire quanto picchia il sole (siamo ormai vicini al Tropico del Capricorno) ma
il Poby e il Roby (wow che fisico!) sono i più temerari, mettendosi a torso nudo (ma non dite a
quest’ultimo che è sempre rimasto bianchissimo…!) Due delfini accompagnano la nostra uscita
dal porto… che belli! Scorgiamo anche parte dei turisti che ci accompagneranno per tutta la giornata, e dobbiamo ammettere che qualche ragazza attira fin da subito la nostra attenzione; in particolare per Ale una bionda in completo arancione (con hotpants) e per Roby altra bionda in improbabile (ma dove pensava di andare?) vestitino viola senza le spalline… si dicono già innamorati, ma quante volte lo abbiamo già sentito? Mah… Sbarcati, ci aspetta il mitico
pullman
della Top Tour: eh sì, perché ci sono solo due modi per girare per Fraser
Island, visto che non ci sono strade asfaltate: la jeep e il pullman (con dei
ruotoni scolpiti da antologia). Il nostro autista-guida Glen si presenta:
cavolo, sembra Mel Brooks! E da lì dovevamo prevedere subito la comicità della
giornata… Ci buttiamo nella giungla tropicale su
una stradina strettissima e tutta curve, completamente sabbiosa. Ecco scoperto
perché ci vogliono le cinture… il pullman sobbalza che è un piacere e
all’inizio è troppo divertente! Sembra di stare sulle montagne russe… e noi
ci siamo seduti tutti dietro a fare casino come nella più becera gita
scolastica… Mel intanto non la smette più di parlare (e sinceramente
comprendiamo solo 4 parole: “a cup of tea”…o la variante "a cup of
coffe"), descrivendo flora, fauna, particolarità climatiche e geologiche
di questo ambiente che è stato giustamente inserito nel patrimonio mondiale
dell’umanità…. Dopo un tempo lunghissimo (l’isola è
immensa) arriviamo alla prima sosta, un limpido e rinfrescante laghetto: mentre
Roby si perde la sua bionda preferita che si cambia il costume (…) ci
concediamo un bel bagno ristoratore dopo il duro e caldissimo viaggio. Seconda tappa del tour è
Happy Valley,
uno dei pochi insediamenti dell’isola, dove è previsto un lauto buffet in cui
noi ovviamente ci si strafoga di ogni specialità (per qualcuno sarà un grosso
errore ma non anticipiamo…). Nel pomeriggio è prevista un’escursione sull’immensa spiaggia orientale: visitiamo il relitto della Maheno, inscheletrita sulla spiaggia. Per poco Roby non realizza il suo sogno ;-) Passiamo poi a "The Cathedral", una formazione giallo bianca di sabbia cristallizzata. Ugualmente affascinante è
Eli Creek, un
piccolo torrente costeggiato da una passerella in legno che diventa anche comodo
trampolino per tuffarcivisivici. E sì, perché l’invitante spiaggia lì
vicino è troppo pericolosa per i bagnanti (avete presente squali, jellyfish,
totani giganti e chissa cos’altro?)… lasciarsi trasportare da questo
tranquillo specchio d’acqua è invece veramente paradisiaco…sembra quasi di
essere a gardaland ;-) Le tappe sono forzate e ben presto inizia
il ritorno… per chi non ha digerito il lauto pranzo è la fine: la traversata
in pullman è particolarmente lunga per dei ritardi inspiegabili e sospetti
durante i quali tre fanciulle scendono dal pullman e risalgono poco prima di
risalire sul traghetto. A
nulla vale la sosta nel mezzo della foresta a bersi l’ormai famigerata “a
cup of tea”; il povero Poby resiste stoicamente ma è veramente nauseato…
alla fine il mal di testa lo accompagna per tutto il viaggio di ritorno, in cui
dondolando sulle onde godiamo minuto dopo minuto di un bellissimo tramonto…
ahhhh che giornata!! Tornati in campeggio ci buttiamo in uno
dei pochi locali aperti, trovando oriundi italiani, e ci gustiamo una
bella carbonara (tutti eccetto Poby, ovviamente!). La serata si conclude tristemente con Cecco
che con la sua camicia hawaiana vaga, per una volta, alla ricerca di un po’ di vita, trovando
solo folate di vento caldissimo e soffocante… dopo poco, poco dopo, non gli
resta che ritornare sconsolato al camper… buona notte!
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