Castello di Montechiaro

Il Castello sorge su una collinetta che termina a strapiombo sul mare, a metà strada tra Punta Bianca e la foce del fiume Palma.
Il fortilizio risale al 1358 circa, l'unico costruito dalla famiglia Chiaramonte sul mare. Utilizzato come luogo d'avvistamento, ha una forma rettangolare con una corte centrale e una torre vedetta sul mare. La parte più integra è quella settentrionale, dove si trova la cappella.
Le abitazioni stavano sul lato meridionale e godevano della pittoresca riviera sottostante. Alla torre si giungeva dagli alloggi signorili, passando per una porticina archiacuta.
Ai tre piani superiori, con coperture a volte, si giungeva attraverso una scala con gradini stretti. C'erano diverse terrazze e i magazzini sotto la cappella, le carceri e un sotterraneo che portava fuori dal castello. Di tutto ciò oggi non rimane quasi più niente. L'unico ambiente cui si può accedere è la cappella. In lunghezza occupa la parte settentrionale, ha una sola navata con copertura a botte sostenuta da quattro poderose arcate trasverse a pieno centro; il presbiterio ha una volta a crociera ed è arricchito da un altare molto bello. La luce arrivava all'interno per mezzo di cinque finestrelle archiacute rivolte a nord. All'interno della cappella per secoli è stata custodita una
Madonna con bambino del Gagini. L'ingresso del castello, cui si arriva tramite un sentiero scavato nella roccia lungo la scogliera, è a sud. Ha la forma di un arco a raggiera ed immette in un cortiletto esterno da cui si giungeva al piano del castello ricavato nella pietra. Il fortilizio fu fondato da Federico Chiaramonte. Quando il nipote Andrea fu decapitato dagli Aragonesi nel 1392, il castello fu consegnato da Re Martino di Aragona a Raimondo Montecatino da Messina, conte d'Augusta, detto "Moncada". Da allora si chiamò Castello di Montechiaro. Dopo di lui il castello passò a Giovanni De Grixo e da questo, nel 1400, a Palmerio De Caro e da lui ai suoi discendenti. Prima il figlio, poi il nipote Calcerando che sposò Bianca d'Aragona, il figlio di quest'ultimo, Giovanni, sposò Eleonora Ventimiglia. Nacque Francesco Caro che, sposata Margherita d'Arezzo, fu il padre di Ferdinando da cui nacque, con Anna Celestre, quella Francesca che porterà in dote a Mario Tomasi la baronia di Montechiaro.
Castello di Montechiaro

 

 

 

 

 

 

 

 

Castello di Montechiaro