San Giovanni Rotondo e la protezione civile
La "Protezione Civile" non è una invenzione dell'uomo moderno, si hanno varie notizie dal passato di strutture adibite a compiti di difesa dalle calamità, un esempio tra i tanti, nel 79 dopo Cristo a Ercolano, cinquemila persone, tra cui molti anziani, invalidi e bambini sono state evacuate in poco più di 12 ore, attraverso una scomoda e ripida scalinata che conduceva al mare, ciò grazie a un funzionale ed efficiente sistema di protezione civile (è quanto risulta da uno studio sulle cause della morte della popolazione di Ercolano durante la tragica eruzione del Vesuvio, condotto dalla Soprintendenza per i beni archeologici d'Abruzzo).In tutte le società e nei vari periodi della storia umana è sempre stata presente un'attenzione mista a distruzioni della natura, non si stravolgevano i decorsi dei fiumi, non si costruiva nei letti fluviali, ma a volte si abbattevano intere foreste, come quelle siciliane che ai tempi dell'espansione dei romani nel Mediterraneo per costruire le navi di legno si era obbligati a farle scomparire. Corsi e ricorsi storici sempre visibili ed attuali.San Giovanni Rotondo prima della venuta del Santo da Pietrelcina era, un piccolo borgo di contadini che tanto amava e curava la natura e di conseguenza si preservava la stessa da calamità naturali ed antropiche, in periodi recenti si assiste invece tra il disinteresse a incendi boschivi.In periodi recenti, grazie al lavoro fatto dall'"inventore" della protezione civile italiana, Zamberletti, a livello nazionale e locale, in conseguenza di alcune sciagure nazionali sono nate le premesse per la creazione della Protezione Civile Italiana. Nel 1985 il sindaco di San Giovanni Rotondo, Sig. Matteo Cappucci delegando il Sig. Pasquale Canistro (consigliere delegato alla protezione civile di San Giovanni Rotondo, di quella giunta) all'organizzazione del settore di protezione civile, fece sì che il nostro comune si dotasse di un "Piano comunale di protezione civile" (in Italia solo il 27 % dei comuni ha il piano comunale di protezione civile approvato e di questi il 20 % contempla solo l'elenco dei materiali; dati riferiti al 1998), contenente:-dati e caratteristiche del territorio; -mappa dei rischi; -elenco delle strutture e dei mezzi disponibili; -indicazioni dei compiti delle singole strutture; -previsioni di una fase di preallarme; -indicazioni delle procedure di intervento.
Il piano prevede l'attivazione di Comitato comunale di emergenza, presieduto dal sindaco, quale organo ordinario di protezione civile; il Comitato ed autorità comunale di protezione civile; il Comitato è così formato:
-Sindaco;
-Vice presidente del comitato (amministratore delegato alla protezione civile, ovvero assessore con delega alla protezione civile),
-Segretario Generale, in caso di sua assenza è sostituito dal Vice Segretario Generale;
-Capo servizio " Igiene e Sanità Pubblica" dell'Azienda Sanitaria Locale (FG/01), in sua assenza altro medico del servizio;
-Dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale;
-Comandante Polizia Municipale (attuale dirigente capo ufficio protezione civile), in sua assenza Vice Comandante;
-Comandante Stazione Carabinieri, in sua assenza Vice Comandante (delegato della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Rotondo),
-Comandante Stazione Corpo Forestale dello Stato, in sua assenza Vice Comandante;
La sala operativa del COC (centro operativo comunale) trovasi nella sala consiliare di Palazzo San Francesco, attuale sede municipale, invece la sede individuata per il COM (centro operativo misto) è localizzata presso la Scuola Elementare" Melchionda" (le funzioni di collegamento radio sono a cura dell'"ARI", Associazione Radioamatori Italiani), tali destinazioni sono quelle adoperate nell'esercitazione per il rischio sismico del 28 giugno 2000, " Giubileo 2000", che hanno interessato i comuni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico (questi ultimi due comuni sono stati coinvolti in quanto facenti parte del Com, area risalente alla vecchia classificazione delle" Usl", si è monitorato il collegamento radio tramite l'individuazione dei punti strategici per i collegamenti radio).
Il Comitato Comunale avrà la direzione e il coordinamento di tutte le operazioni di soccorso fino ai primi interventi di reparti e forze esterne che daranno inizio alla seconda fase, gestita dalla Prefettura (tramite il CCS) o altro organo superiore di direzione, che coordineranno il Comune o i Comuni interessati all'evento. Il Piano poi elenca i singoli componenti del Centro comunale di emergenza, che risultano così composti:
-Ufficio Segreteria;
-Ufficio Tecnico;
-Comando Polizia Municipale, ovvero sede radio-operativa;
-Ufficio di protezione civile.
Nel piano è previsto il reclutamento dei volontari (tecnici), l'avviamento al lavoro, e la loro dotazione minima individuale (elmetto, tuta, stivali e guanti); si evidenzia e si precisa inoltre i compiti delle organizzazioni di volontariato di protezione civile che fanno parte integrante delle cinque squadre ricognitive, delle tre di soccorso e di quelle di riserva. Il Comune di San Giovanni Rotondo istituendo l'ufficio di protezione civile, ne affidava la gestione alla Polizia Municipale, un corpo che per organizzazione interna e pronta reperibilità e per competenze attribuitagli dalla legge regionale n° 2 del 1989 è in grado di fare immediatamente fronte ad un'emergenza che si verifichi a livello locale. L'amministrazione del Sindaco Matteo Cappucci, offriva a tutti i cittadini la possibilità, attraverso la diffusione del piano di protezione civile comunale, di conoscere i rischi incombenti sul proprio territorio e le procedure da seguire in caso di emergenza (Comune di San Giovanni Rotondo, "La mia protezione civile", San Giorgio Editrice, 1991). Da far notare che sin d'allora ai volontari venivano assicurati, in caso di intervento per calamità:mantenimento del posto di lavoro; mantenimento del trattamento economico e previdenziale; copertura assicurativa;rimborso delle spese sostenute.
Il Comune di San Giovanni Rotondo, oltre alla mirabile diffusione del suddetto opuscolo vedeva l'organizzazione di alcune riunioni specifiche dei volontari comunali di protezione civile;nell'aprile del 1992 si organizzò un interessante corso informativo sulla protezione civile, al quale intervennero esperti del Corpo Forestale dello Stato, dirigenti Settore protezione civile della Regione Puglia, funzionari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, funzionari della Prefettura di Foggia (retta allora dal bravissimo Prefetto Sig. Capriulo) e il Comandante della Polizia Municipale di San Giovanni Rotondo, Sig. Giuseppe Mumolo. Altro corso, meno completo è stato organizzato nel 1997. Nel 1999 è stato organizzato un convegno presso la Sala degli "Angeli di Padre Pio non vedenti" inerente l'aggiornato piano comunale di protezione civile e l'integrativo piano d'emergenza per il Giubileo. Pur tuttavia, in conseguenza delle mutate condizioni legislative (nascita Agenzia Nazionale della p.c., decreto Bassanini...), situazioni di pericolo e rischi diversi e per una migliore organizzazione della struttura comunale a San Giovanni Rotondo, si è reso utile aggiornare il Piano comunale. Nel contempo si rende auspicabile che si creino reti iso-frequenziali in co-utenza per le comunicazioni in tempo reale, ovvero impiantare una rete di comunicazioni via radio e video tra soggetti a vario titolo preposti alla tutela e/o mantenimenti di interessi, patrimoni collettivi (tra i quali quelli ambientali) e a tutela della incolumità pubblica e privata, che fornisca in via ordinaria una base di dati comuni e in via straordinaria un canale comune di comunicazioni per la prima emergenza e il superamento della stessa.La struttura comunale della protezione civile, in caso di calamità, prevede la costituzione di squadre di protezione civile con forze delle organizzazioni di volontariato, delle squadre comunali come da vecchio piano comunale non se ne parla, purtroppo in passato non sono mai state organizzate per eventuali bisogni o fatti oggetto di eventuali simulazioni, ciò probabilmente a causa della buona organizzazione e funzionalità di alcune organizzazioni di volontariato, per motivi di carattere finanziario e per disinteresse generale delle forze politiche e sociali.Il piano tenendo presente i presumibili danni, specie a carico del centro storico, indica i propositi di raggiungere gli immobili eventualmente crollati nel centro storico e nel resto del paese, di far giungere sul posto attrezzature sanitarie per le cure urgenti, raccolta e trasporto feriti. La direzione dei soccorsi sarà a cura della sala operativa (ubicata presso il comando di polizia municipale) che convocherà i rappresentanti delle principali funzioni di supporto. Dispone per una sistematica rilevazione della situazione (danni alle persone, danni materiali), impiegando le 5 squadre di ricognizione della struttura comunale (il territorio comunale a maggior rischio, secondo uno studio del geologo Dr Leonardo Di Maggio, è stato convenzionalmente suddiviso in 5 zone, che racchiudono il centro storico). Assegna i primi compiti di intervento sulla base della rilevazione della situazione (alle forze dell'ordine, agli organi sanitari e alle squadre di soccorso).L'intervento sarà efficace e tempestivo, solo se saranno create altre aree di prima accoglienza (oltre quella di Piazzale Maria Teresa di Calcutta, attuale sede del mercato settimanale) per concentrare gli eventuali sfollati. Le stesse devono essere locate su pezzi di terra pianeggiante, fornite di acqua, fogna e luce (le aree di prima accoglienza, secondo le ultime esperienze vengono vincolate al piano regolatore, ciò accade già in Toscana; in base ad alcuni studi per 500 persone necessita un'area pianeggiante di due ettari e mezzo.).Dopo il verificarsi di calamità, i centri raccolta sono stati localizzati nei seguenti quartieri:
-Piazza Europa;
-Piazza Padre Pio;
-Villa Sant'Onofrio;
-Parcheggio presso Cimitero;
-Spazio "Spinazzola" presso Rione Santa Croce;
-Piazzale Francesco Forgione;
NDR: salvo limitazioni di cambio destinazione uso, potrà essere utile l'area e i fabbricati per l'accoglienza dei pellegrini sita in Contrada " Pozzocavo".
l'area di ammassamento mezzi è stata individuata nello spazio adiacente lo Stadio Comunale "A.Massa";
P.M.A, posti medici avanzati per il "triage" (individuazione e classificazione delle ferite) saranno locati in Piazza Europa e presso gli ambulatori ASL FG/01 di Corso Roma, che cercheranno di non sovraccaricare il Dipartimento di Emergenza dell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Opera del Beato Padre Pio.
La Capitanata dispone di un piano provinciale con tutte le aree a disposizione dei centri di ammassamento per uomini, mezzi di soccorso, tendopoli e ospedali da campo.
Purtroppo non tutti i comuni foggiani sono dotati di un piano di protezione civile (è' dal 1987 che la "protezione civile",dipartimento della p.c., manda regolarmente, anno dopo anno, una bella letterina ai prefetti e ai sindaci delle zone a rischio per spiegare come si fa un piano antisismico. Sull'emergenza sono state inviate diverse circolari con una direttiva sperimentale, ribadita alla fine del '96; tutte le comunicazioni affermano l'importanza del sindaco, quale organo locale di protezione civile).A supporto dei procedimenti d'intervento di ogni singolo comune c'è quello provinciale. Il piano provinciale è strutturato in funzione di terremoti gravi per estensioni ed effetti.Al verificarsi si provvede all'immediato invio sul posto dei vigili del fuoco, carabinieri e della polizia di stato per provvedere, al recupero dei feriti, con l'ausilio delle aziende sanitarie locali (o USL).Importante lo sgombero delle strade nelle macerie e l'eliminazione delle parti di edifici pericolanti che possono arrecare danni e costituire pericolo per la pubblica incolumità. Transennamento di vie, piazze e cortili nei quali sia pericolosa la circolazione delle persone e dei mezzi non interessati all'azione di soccorso. Recupero ed identificazione delle eventuali vittime e sgombero della popolazione sinistrata nei centri viciniori, che non siano stati colpiti. Attenta ricognizione delle infrastrutture da parte dell'enel, eaap, anas, dall'amministrazione provinciale e dall'ufficio tecnico del comune e dei funzionari del genio civile
GRUPPO PROTEZIONE CIVILE ELPIS
San Giovanni Rotondo e la protezione civile Educazione civica
Linee guida per la realizzazione del piano di evacuazione per un edificio scolastico
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