22-2-01 Aids: fondi pensione inglesi e Usa sotto accusa

La multinazionale anglo-americana GlaxoSmithKline (Gsk) è sotto accusa in Gran Bretagna "per la strategia adottata in Africa per i farmaci anti Aids".

Nei giorni scorsi la Cipla, un produttore farmaceutico indiano, ha "offerto ai paesi africani farmaci retrovirali a basso prezzo, invocando il diritto di esenzione dal rispetto del brevetto (della Gsk), che la Wto concede in caso di epidemia. Ma la Gsk è subito intervenuta, intimando alla società indiana di abbandonare la produzione" (CorrierEconomia,19-2-01).

La Gsk, colosso farmaceutico nato dalla fusione di Glaxo Wellcome con SmithKline Beecham, "è valutata oggi 120 miliardi di sterline" (oltre 360mila miliardi di lire).

I fondi pensione inglesi e americani sono tra i principali azionisti della Gsk.

Dieci giorni fa nella City di Londra otto grandi "investitori istituzionali" (gestori dei fondi pensione privati), assieme ai dirigenti della Gsk, hanno incontrato "senza pubblicità" la "potente organizzazione non governativa britannica Oxfam", tra le promotrici di una campagna contro la multinazionale per la sua politica nei Paesi poveri.
L'obiettivo dei gestori è quello di tirar su la reputazione e l'immagine della società.
L'incontro è stato «estremamente utile».

"Gli investitori istituzionali protagonisti della riunione comprendevano Friends, Ivory and Sime, Henderson Investors, Morley Fund Management Jupiter Assetts, per varie centinaia di miliardi di sterline gestiti complessivamente".

"I fondi pensione britannici ... investono 850 miliardi di sterline (2 milioni e 550mila miliardi di lire), ovvero un terzo del London Stock Exchange (la borsa di Londra)" (CorrierEconomia,19-2-01).

Dopo i clamorosi fallimenti e le truffe che hanno coinvolto centinaia di migliaia migliaia di pensionati, lo scorso anno nel Regno Unito è stato approvato il Pension Act con il quale, tra le altre cose, "i fondi pensione sono tenuti a svelare nei dettagli ai propri iscritti le politiche ambientali e sociali delle aziende in cui investono"....

Daniel Vasella, presidente e amministratore delegato di Novartis, il gruppo farmaceutico svizzero nato dalla fusione di Ciba e Sandoz, difende la Gsk:
«non possiamo rinunciare all'utile, gli azionisti ci punirebbero ... Siamo grandi aziende, abbiamo una responsabilità sociale, ma non possiamo permettere le improduttività».

cobasalfaromeo,15-2-01

 

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