decima  lezione

"doppia l: linea-layer"


Secondo fondamentale quesito. Come faccio a trasmettere un disegno a distanza se sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici (cioè inviandolo manualmente). Come faccio cioè effettivamente a "trasmetterlo" se voglio trovare un sistema efficiente, più rapido, meno scemo del precedente?

Utilizzo un sistema basato sui layer.

Per trasmettere una linea con la logica raster avrei dovuto inviare le coordinate di ciascun punto della linea, con la logica layer trasmetto l'oggetto secondo tre parametri: il punto di inizio, il punto finale e la definizione dell'oggetto.

Questa logica viene utilizzata da diversi programmi vettoriali, come Autocad. Il disegno non viene più considerato come una porzione di schermo ma come costituito da una serie di elementi nominati e nominabili. Questi elementi possono essere modificati in modo "intelligente" non modificando la natura originaria oppure "elevando" o "diminuendo" la natura dell'oggetto.

Quindi nominando i vari elementi che appartengono a categorie, layer, è possibile modificare ciascun elemento indipendentemente dall'altro.

Un esempio dell'applicazione della logica dei layer è rappresentato dal concorso della Vilette a Parigi.

-Peter Pisenman  segue la logica del palinsesto fatta di layer che individuano le linee forza, gli strati e tutti quegli elementi che compongono il progetto. 

                            

 

-REm Koolhaas utilizza due livelli: stratificazione orizzontale, per layer e sistemi verticali.

                            

 

-Il progetto vincitore è quello di Tschumi. Questo progetto non basato sulla zonizzazione ma sulla sovrapposizione di tre livelli, layer: costruito, percorsi e aree libere. 

                       


                                                                                                  

                                                                                                                                                        

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