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Consideriamo ora, sempre nell'ambito di una trattazione generale, un grafico interessante che compara la velocità della barca e la sua accelerazione, nelle varie fasi del ciclo di voga.

 

Da questo grafico, sebbene di carattere indicativo, si possono trarre alcune interessanti considerazioni. Quelle più importanti sono:

- La barca rallenta vistosamente durante le ultime fasi della ripresa, e raggiunge il minimo della velocità pochi istanti dopo l'immersione della pala. Questo perché l'impulso delle gambe non viene trasmesso subito alla pala, ma dopo una frazione di secondo. Allo stesso tempo però, la barca viene frenata dalla spinta di gambe (avete presente quando si spinge forte di gambe al remoergometro e questo ha un sussulto in avanti?). Da questo si deduce come sia importante iniziare l'immersione della pala prima di finire la ripresa e immergere velocemente la pala quando il carrello si ferma in attacco prima di invertire il suo moto (più il carrello resta fermo prima di tornare indietro, e peggio è), e come sia importante trasmettere subito la spinta di gambe con i minimi cedimenti muscolari possibili.

- La massima velocità della barca si ha subito dopo il via di mani, mentre la massima accelerazione si ha durante la chiusura del finale. Da questo, sintetizzando, deriva l'importanza di effettuare un finale e un via di mani il più "pulito" possibile, in modo da sfruttare al meglio l'impulso della palata.

Studiando poi anche il beccheggio dell'imbarcazione (movimento verticale della prua, per intendersi), si vede che questo è comunque sempre presente, però in genere non è mai superiore ai 3 cm, e in ogni caso, se è elevato significa che ci sono dei bruschi arresti o eccessive inclinazioni del corpo.

 

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