Dal 1929 alla Seconda Guerra
                         Mondiale
La grave crisi economica del 1929 provoca una drastica diminuzione nel consumo di energia elettrica.
Gli utenti di interi paesi si staccano dalla rete di distribuzione e, più in generale, in tutti i paesi della Provincia molte abitazioni limitano l'uso di energia elettrica all'accensione di una sola lampada mobile che viene trasferita da un vano all'altro attraverso passaggi praticati nei divisori e nei pavimenti.
La conseguente maggior disponibilità di energia crea fra le aziende distributrici una forte concorrenza che, talvolta, è all'origine di situazioni paradossali, come quella degli utenti di Teglio, contesi fra tre società.
Gli effetti della crisi si protraggono fino alla guerra d'Etiopia e solo a partire dal 1936 si verifica una consistente ripresa dei consumi di energia. L'aumento della richiesta è favorito anche da una maggiore utilizzazione di elettrodomestici, la cui diffusione era stata, nel frattempo, oggetto di intensa campagna promozionale sostenuta dall'applicazione di tariffe ridotte e da sensibili sconti sugli oneri di allacciamento.
Negli anni trenta si costruiscono ancora delle piccole centraline e vengono estese le linee di distribuzione agli abitanti di alcune frazioni dei comuni di Sondalo, Vervio e di Ponte.
ANNO

FATTO

1931 La diga del serbatoio Spluga regola tutto il bacino sopra a Isolato in Valchiavenna con 32 milioni di metri cubi.
1932 La Falck costruisce la centrale di Zappello.
1935 La Falck costruisce la centrale di Vedello.
1938 L'AEM, dopo la stasi della depressione, costruisce il nuovo serbatoio di Sernio.
La Edison occupa tutta l'area nord di Novate-Mezzola con i bacini del Mera e del Liro.
La Falck inizia la costruzione dello sbarramento di Scais.
1940
Entra in funzione la nuova centrale di Gombaro che alimenta gli stabilimenti Fossati di Sondrio.
 
Negli anni 40 l'energia elettrica raggiunge alcune frazioni nei comuni di Bianzone e Colorina