CENTRALE IDROELETTRICA



DI PANTANO D'AVIO



Valsaviore Val Malga Val Paghera Val d'Avio
home page
Centrale di Edolo Sentiero degli invasi idroelettrici
DESCRIZIONE

dalla pubblicazione:
Edisonvolta S.p.A. Milano - Impianto Idroelettrico del Pantano d'Avio
Progetto e Direzione Lavori: Società Edison - Direzione Costruzioni Impianti Idroelettrici - (direttore dott. ing. Claudio Marcello)

corografia
profilo schematico

L’impianto idroelettrico del Pantano d’Avio, situato in Val Camonica nell’alta Val d’Avio sul versante nord del gruppo dell’Adamello, costituisce l’impianto di testa di una serie di impianti già da tempo in esercizio, e completa l'utilizzazione della Val d’Avio.

Esso utilizza un bacino, per metà circa glaciale, di 1O km2 , di cui 7 direttamente sottesi da due serbatoi e 3 allacciati, su di un salto lordo massimo di 449,15 m.

L’impianto prende inizio dal serbatoio principale del Pantano d’Avio da cui parte la galleria forzata entro cui si immettono anche le acque regolate dai serbatoio del Venerocolo e quelle allacciate dalla presa del Ghiacciaio dei Frati; al termine della galleria forzata è situato il pozzo piezometrico seguito dalla condotta forzata che alimenta i due gruppi situati nella centrale in caverna.
La centrale e l’edificio comandi sono ubicati presso le rive del Lago Benedetto entro cui il canale di scarico in galleria restituisce le acque turbinate.

Il serbatoio del Pantano d’Avio a regolazione annuale, ha una capacità utile di 12,5 milioni di m3, con quota di massimo invaso a m 2.378, ed è stato ottenuto con la costruzione di una diga di calcestruzzo a gravità alleggerita (del tipo ideato dal dott. ing. Claudio Marcello) ad andamento planimetrico rettilineo.

La diga, che sviluppa 400 m al coronamento è costituita da 15 elementi alleggeriti e da due brevi spalle massiccie, misura un’altezza massima sul piano di fondazione di m 63 ed ha una cubatura complessiva di calcestruzzo di circa 200.000 m3. Sulla sponda destra dello sbarramento in corrispondenza della spalla massiccia è ricavato lo scarico di superficie.

La diga è fondata completamente sulla tonalite, che presenta ottime condizioni di stabilità e impermeabilità.
Gli inerti per il calcestruzzo sono stati estratti da una cava di tonalite in sponda sinistra, ove era situato anche l’impianto di frantumazione primaria, mentre l’impianto di frantumazione secondaria, vagliatura, classificazione degli inerti, e confezione calcestruzzo era situato in sponda destra.

Sono state impiegate 5 classi granulometriehe, ed è stato usato cemento ferrico pozzolanico, con dosaggio di 220-250 Kg/m3
Il serbatoio è munito dei seguenti organi di scarico:
Scarico di superficie, costituito da una soglia sfiorante lunga m 14 e da una bocca di scarico munita di paratoia piana di 3 x 2,50 m; esso è in grado di scaricare complessiva­mente una portata di 36 m3 /sec sotto il livello di massima piena.

Scarico di fondo, situato in galleria al di sotto dell’opera di presa. Esso è munito di una paratoia piana a saracinesca di 1,50 x 2,00 capace di smaltire una portata massima di 56 m3 /sec.

Il Serbatoio del Venerocolo, con la capacità utile di 2,5 milioni di in3, con quota di max invaso a m 2.538,40 integra il volume disponibile per la regolazione dei defiussi estivi del bacino imbrifero sotteso dall’impianto. Esso è ottenuto con uno sbar­ramento analogò a quello del Pantano d’Avio ad andamento planimetrico spezzato.

La diga è costituita da due tronchi a gravità massiccia e da 9 elementi cavi nella zona centrale.
Essa sviluppa m 362,68 al coronamento, misura un’altezza massima sul piano di fondazione di m 31,40 ed ha una èubatura complessiva di calcestruzzo di m3 42.000.

In sponda sinistra è ricavato lo scarico di superficie, analogo a quello della diga del Pantano d’Avio, che può scaricare una portatà di 39 m3/sec sotto il livello di massima piena; lo scarico di fondo, capace di smaltire una portata di 17 m3/sec è costi­tuìto da una galleria rivestita in calcestruzzo, munita di due paratoìe piane a saracinesca con comando oleodinamico, che si sviluppa fra gli elementi n°6 e n°7, e convoglia le acque scaricate a valle della Diga.

In asse alla galleria dello scarico di fondo e superiormente ad esso è realizzata l’opera di presa che si raccorda con una tuba­zione del diametro di m 0,60, munita di due sacarinesche a comando oleodinamico.
A valle della paratoia detta tubazione si raccorda con un con­dotto derivatore scavato in roccia che attraverso un pozzo immette nella galleria di derivazione del Pantano d’Avio.

La galleria di derivazione in pressione ha una lunghezza di m 2.983 circa, è a sezione circolare con diametro di m 1,60 ed è prevista per una portata di m3/sec 3,80.

Il pozzo piezometrico ha una canna cilindrica di diametro 2,00 m con una lunghezza di circa 60 m ed è fornito di camera di alimentazione e di espansione.

La condotta forzata è costituita da una tubazione metallica libera in galleria lunga m 561,80 con diametro variabile da da 1,30 m a 1,00 m e da due dirafnazioni in parte murate in galleria con diametro di rn 0,65.

La centrale in caverna è equipaggiata con 2 gruppi Pelton da 8.500 kVA ad asse orizzontale.
Nell’edificio comandi parzial­mente interrato e situato in corrispondenza alla testa della centrale, sono disposti i locali quadri, servizi ausiliari, i boxes dei trasformatori, nonchè l’intera cabina a 150 kV che alimenta la linea che allaccia questa centrale con quelle sottostanti. Il canale di scarico in galleria lungo circa 120 m restituisce le acque nel Lago Benedetto.

La producibilità annua dell’impianto è di 15,2 milioni di kWh di cui 13,2 milioni di kWh invernali.

La funzione di regolazione stagionale dei serbatoi del Pantano d’Avio e del Venerocolo viene notevolmente ad aumentare la produzione invernale di tutti gli impianti sottostanti.

IMMAGINI


serbatoio del Venerocolo e del Pantano


diga del Pantano


diga del Venerocolo (4 luglio2001)


lago Pantano (8 agosto 2001)


lago Pantano (3 novembre2001)


centrale di Pantano ( 4 aprile 1984)


centrale (2000)


centrale (2001)


Valsaviore Val Malga Val Paghera Val d'Avio
home page
Centrale di Edolo Sentiero degli invasi idroelettrici