DESCRIZIONE
tempo di percorrenza in salita: 6 ore
dislivello:1700 m
Si parte dallo spiazzo esistente immediatamente prima del campo sportivo, si
attraversa il torrente Poia
sul ponte carrabile quindi si gira a destra verso valle e poi subito a sinistra,
(ci sono dei cartelli indicatori con la scritta passo di campo) il sentiero (mulattiera)
è ben segnalato e porta il n° 20.
Questo era il percorso per raggiungere le valli Giudicarie dalla Valsaviore
e quindi fu frequentato nei secoli scorsi anche da traffici commerciali.
Si svolge in ampi zig-zag attraverso il bosco fitto di abeti; si transita presso la malga Campellio
(attualmente la baita non viene utilizzata ) dopo circa un'ora di cammino 1607m
s.l.m.);
dopo circa altri venti minuti si transita presso un masso con
inserite cinque croci, a ricordo della morte di cinque militari avvenuta durante la guerra di liberazione.
Più avanti, dopo un'ora e quaranta minuti dalla partenza dalla Rasega si
incontra il bivio del sentiero per il lago d'Arno, con segnavia CAI n° 20 A
(siamo a quota 1870 circa).
A quota circa 1980 c'è il bivio per Adamé, sentiero n° 33, ora poco percorribile; questo sentiero,
che ha andamento completamente pianeggiante, un tempo veniva denominato "la vià de Stuchi"
in quanto è stato costruito durante l'esecuzione dei lavori idroelettrici per la galleria che da Adamé
porta l'acqua al lago d'Arno, negli anni 1911-1912, ed inizialmente i lavori erano eseguiti
(o commissionati?) dalla ditta Stucchi Prinetti.
Verso Adamé il sentiero aveva numerosi tratti completamente artificiali in legname, per attraversare le zone
particolarmente impervie, che ormai, dagli anni cinquanta, sono andati completamente distrutti.
Dopo un quarto d'ora di cammino ed aver "girato" intorno al monte Zucchello il
sentiero ha per un tratto andamento in discesa, ci si trova già entro la
"conca d'Arno", e si raggiunge il bivio del sentiero n° 20 B proveniente dal lago
d'Arno (quota circa 2000 m s.l.m.).
Proseguendo verso il passo di Campo, dopo circa 25 minuti si transita in
corrispondenza di uno spiazzo artificiale fatto da muri a secco dove è ancora ben
visibile il tracciato di un piano inclinato (funicolare) che collegava il piano
della strada con la sottostante caserma degli alpini della "grande guerra".
Si vede anche che la parte della caserma verso la diga ha ancora i muri mentre la parte
lato passo di Campo è completamente diroccata in quanto, quest'ultima parte fu
demolita dalla valanga del 1916, che provocò numerosi morti tra gli alpini.
Durante il passaggio di "Traversera" si può ammirare l'imponenza dei monti che
si trovano di fronte e precisamente: da destra a sinistra - cima Barbignaga,
cima Sablunera che domina tutto il "coster" di sinistra, poi il monte Frisozzo
(2899m s.l.m.), il monte Re di Castello (2891m s.l.m. ed infine la sega d'Arno.
Lungo il sentiero si incontra anche (circa 40 minuti dopo il bivio del 20-B, a
quota 2090) una pietra
che fa parte del selciato con inciso la scritta "GIOAN ANDREA
BOLDINI RSTUAVAT STRADA ANO 1792" vale a dire Giovanni Andrea Boldini restaurò
(la strada) nell'anno 1792, a testimonianza dell'importanza che a quei tempi
assumeva questa via di comunicazione verso il trentino.
Finalmente dopo un'altra ora di cammino si raggiunge il passo di Campo (2296m s.l.m.)
Qui vi sono parecchie opere militari, in particolar modo trincee e gallerie
scavate nella roccia con gli accessi lato lago d'Arno e con le postazioni delle
armi lato Val di Fumo in quanto il passo costituiva confine di stato.
Al passo di Campo si devia a destra e si percorre il sentiero n° 1 dell'Alta via dell'Adamello
che passa ai piedi della Sega d'Arno, fino all'inizio della grossa morena, quindi lasciato sulla nostra sinistra
il bivio per la cima del Re di Castello, si segue il sentiero più basso che si dirige verso il passo Dernal.
Il percorso avviene tutto sul coster di sinistra della valle dell'Arno, al limite dei depositi morenici
del monte Re di Castello, su bellissime pietraie intercalate da zone verdi; prima di raggiungere
ed attraversare la Valle Ghilarda, che è una grande faglia nella roccia che parte dal passo Dernal
e raggiunge il fondovalle, si transita in prossimità di una bellissima zona umida, con piccolo laghetto, ricco di
"Eriophorum scheuchhzeri", che fioriscono in agosto (siamo a quota 2200 m s.l.m. circa)
Si attraversa quindi la Valle Ghilarda poco a valle del bellissimo laghetto di Dernal, si prosegue quindi
sul lato sinistro orografico della stessa valle, a ridosso delle rocce che scendono a picco verso
il lago, fino a raggiungere, in un quarto d'ora circa il passo di Dernal,
dove la Val Ghilarda confina con la Valle Dois che sale dalla Valle del Palobia di Ceto.
Il rifugio, costruito dalla Società Generale Elettrica dell'Adamello per conto del CAI Brescia negli anni
immediatamente precedenti la prima querra mondiale, e denominato RIFUGIO BRESCIA si trova sul lato valle Dois
del passo, in sinistra orografica, una decina di metri a valle rispetto allo spartiacque del passo.
Attualmente è denominato RIFUGIO MARIA E FRANCO in quanto nel secondo dopoguerra, e fino agli anni '80, venne
praticamente abbandonato, fino a ridurlo ad un rudere; il lascito della famiglia Lumini prevedeva il
recupero con la nuova denominazione.
Il ritorno è previsto attraverso il sentiero N° 89 che si diparte dal sentiero n° 1 (tratto già percorso
in salita sulla sponda sinistra orografica della val Ghilarda) quando questo si sposta sulla destra orografica
della val Ghilarda.
Noi giriamo a sinistra e scendiamo in diagonale dirigendoci verso il lago d'Arno; attraversiamo tutto il
coster di sinistra stando al limite del gradone della valle che precipita verso la pozza d'Arno e la relativa
valle a monte (anch'essa denominata valle Ghilarda).
Attraversiamo la valletta ed il relativo ruscello della zona franata recentemente (alluvione del 1987)
quindi ci dirigiamo verso la pozza d'Arno, attraversiamo l'incile della stessa e ci portiamo in sponda
destra orografica; qui il sentiero diventa meno aleatorio che in precedenza (un tempo era percorso dalle mandrie
che affollavano la zona), attraversa con un ponte multiplo la valle dello sfioratore della centrale di Campellio,
quindi transita in prossimità di un baitello di malga, sopra la centrale di Campellio e si congiunge
con la strada orizzontale in fregio al lago d'Arno.
Dal rifugio alla strada orizzontale si impiegano circa due ore; si percorre quindi questa strada
fino a raggiungere la diga del lago d'Arno (30 minuti.
Alla diga si prende il sentiero che scende verso Isola fino alla località Vertice Q (alla fine della strada
orizzontale) quindi si risale, a destra, lungo un sentiero che si congiunge al sentiero N° 20 (che sale
dalla Rasega verso il passo di Campo) dopo circa 40 minuti di cammino.
Il tempo complessivo dal lago d'Arno alla Rasega (punto di partenza) ci vogliono circa due.
Copertura cellulare(WIND - TIM): certa fino
al monte Zucchello (sopra la località il vertice).
Prima di raggiungere il passo di Campo, nella zona dove confluisce nel sentiero di
Traversera il sentiero proveniente da Pozza d'Arno, per circa duecento metri, si riceve.
Inoltre anche al passo di Campo, per un primo tratto di sentiero 1 verso passo Dernal c'è il segnale;
lo stesso dicasi per alcuni tratti del sentiero 89 che scende verso il lago d'Arno.
monte Campellio