DESCRIZIONE
dal volume: L’Alta Via dell’Adamello
Un affascinante trekking nel cuore del parco adamellino
di Walter Belotti NORDPRESS edizioni 1995
RIFUGIO CITTÀ DI LISSONE
Il Rifugio Città di Lissone
è collocato alla testata della Valle Adamé e al termine della Valle di
Saviore, ai piedi della parete nord del Corno di Grevo.
Con i suoi 2017 metri d’altezza è, tra i rifugi posti lungo l’Alta Via dell’Adamello,
quello situato alla quota più bassa.
La stupenda Valle Adamé, nella quale scorre, compiendo
ampie giravolte, il torrente Poia, si apre alle spalle del rifugio invitando
l’escursionista ad inoltrarsì tra la vasta prateria erbosa, dove, tra i
meandri del corso d’acqua si possono ammirare le bianche fioriture di eriofori
e dove non è difficile avvistare libellule dal vivace color azzurro.
Valle solitaria e di particolare bellezza quella di Adamé, dove le rocce arrotondate
mostrano l’evidente azione modellatrice dei ghiacciai e le impervie pareti
sono motivo di particolare suggestione.
Il rifugio è di proprietà del CAI Città di Lissone (MI) e dispone di 70 posti letto,
con bivacco invernale sempre aperto, realizzato nel fabbricato più piccolo,
posto a destra del rifugio, con una capacità di 5 posti letto.
Il rifornimento dei viveri avviene per mezzo di una teleferica.
Il custode garantisce l’apertura dalla metà di giugno alla
metà di settembre, offrendo un ambiente davvero accogliente; una bella stufa in
pietra oliare crea ulteriore armonia.
Costruito adattando alcune vecchie baracche dell’ENEL in seguito distrutte da
un incendio nel 1986, il rifugio, dal 1990 è stato completamente rìstrutturato.
La Valle Adamé è contornata da impervie montagne che la chiudono sul fondo con la
Cima delle Levade, il Monte Fumo e il Corno Triangolo.
Al rifugio si accede dalla Valle di Saviore e dalla Valle di Fumo in
territorio trentino.
Poco distante dal rifugio, tra le suggestive vette della Valle Adamé sono
percorribili numerose vie d’arrampicata alla portata di tutti gli appassionati.
Le principali salite sono state attrezzate sul Campanile di Salarno e sul Corno
di Grevo.
L'accesso al rifugio avviene attraverso diversi itinerari:
Dalla località La Rasega:
Raggiunta in macchina la località La Rasega, sulla strada che dall’abitato di Valle
porta in fondo alla Valle di Saviore, si continua per la comoda strada asfaltata, chiusa al
traffico veicolare, che conduce dopo tomanti al Rifugio Stella Alpina.
Si prosegue quindi lungo il segnavia n. 15 e, costeggiato per un tratto il torrente Poia, si
raggiunge la Malga Lincìno.
Si percorre l’erto sentiero che risale le “Scale di Adamé” fino a giungere nei pressi
del piccolo sbarramento che convoglia in galleria parte delle acque del torrente Poia.
Appena a lato, oltrepassato il torrente, si raggiunge il rifugio (ore 2.00 ) percorso
facile 843 m. di dislivello).
Dal ristorante Da Pierino in Val di Fumo:
Parcheggiata la macchina nei pressi del ristorante "Da Pierino", al
Lago di Malga Bìssina, si imbocca una stradina, segnavia n. 25, che sale
a sinistra sino a raggiungere un pianoro artificiale.
Si procede poi a mezza costa fino alle Malghe Casinelle. Superati un baitello e
alcuni rivi d’acqua, si punta in direzione di un evidente avvallamento che si
risale sulla destra tra pascolo erboso.
Nel tratto finale si attraversa il canalone passando ai piedi della Punta di Forcel
Rosso fino a raggiungere l’omonimo passo.
Qui si possono ammirare i resti dei trinceramenti della prima guerra mondiale.
Si scende quindi per un ripido canale di piccoli detriti mobili, seguendo l’itinerario n. 24,
fino a raggiungere più in basso una comoda mulattiera che si percorre finchè si incontra
il percorso dell’Alta Via dell’Adamello, proveniente dal Passo Ignaga e, per questo, si raggiunge il
rifugio (ore 3.30 ) percorso impegnativo 818 m. di dislivello).
ESCURSIONISMO E ALPINISMO INTORNO AL RIFUGIO
Numerose e belle vette si possono salire avendo come punto
di partenza il confortevole Rifugio Lissone, sicuri di ammirare paesaggi selvaggi dove la natura è
sempre pronta a mostrarti qualcosa di nuovo e di diverso. Numerose testimonianze della Grande
Guerra si possono inoltre vedere soprattutto lungo la cresta, sul versante
orografico sinistro della Valle Adamé.
MONTE ADAMELLO m. 3539
Si segue l’Alta Via dell’Adamello per circa 50 minuti.
Raggiunto il Cùel del Manzolèr, quando il “Sentiero n. 1” inizia a salire in
direzione del Passo Poia, si avanza sul fondo della valle, lungo il segna-via
n. 29, stando sulla sinistra del torrente.
Si costeggiano le pareti del Coster di Destra su ghiaioni e placche
rocciose fino a raggiungere la base del Corno del Triangolo. I tratti più
difficili Sono attrezzati con cordina metallica.
Procedendo su ghiacciaio,con l’utilizzo di piccozza
e ramponi, costeggiate le Cime Pian di Neve e Giannantonj, si raggiunge il
Passo di Salarno e il Bivacco Giannantonj (6 posti letto).
Costeggiato il Cornetto di Salarno, si risale il Pian di Neve, stando all’interno, al fine di
evitare la seraccata della Vedretta di Salarno.
Si punta quindi verso sinistra in direzione del Passo dell’Adamello.
Prima del passo, si gira a destra e si
rimonta il ripido versante sud e poi la comoda groppa terminale finchè si
raggiunge la vetta (ore 6.30 ) escursione impegnativa 1522 m. di dislivello).
MONTE FUMO m. 3409
Si segue l’Alta Via dell’Adamello per circa 50 minuti. Raggiunto il Cùel del Manzolèr, quando il
“Sentiero n. 1” inizia a salire in direzione del Passo Poia, si avanza sul
fondo della valle, lungo il segna-via n. 29, stando sulla sinistra del
torrente.
Si costeggiano le pareti del Coster di Destra su ghiaioni e placche
rocciose fino a raggiungere la base del Corno del Triangolo.
I tratti più difficili sono attrezzati con cordina metallica.
Procedendo poi su ghiacciaio, con l’utilizzo di piccozza e ramponi, costeggiate
le Cime Pian di Neve e Giannantonj, si raggiunge la Vedretta di Adamé.
Lasciato sulla sinistra il percorso che sale al Passo di Salarno e al Bivacco Giannantonj,
si punta in direzione del Passo di Adamé che è la depressione più evidente tra la Vedretta
del Mandrone e quella di Adamé.
Dal passo si sale verso la sella che c’è tra il Corno dell’Adamé e l’Anticima Sud del Monte Fumo.
Quindi, aggirato il fianco occidentale, sì rimonta il ripido pendio fino alle rocce
sommitali che portano in vetta (ore 6.00 ) escursione
impegnativa 1392 m. di dislivello).
CORNO DI GREVO m. 2867
Lasciato il rifugio, si sale in direzione nord-est su traccia di sentiero che,
tra ghiaioni, conduce ad una conca morenica ai piedi della cima.
Si avanza verso la base dello sperone che scende a sinistra della vetta e,
dopo averlo aggirato, si rimonta il ripido canalone di ghiaioni fino a giungere
sulla cresta che divide la Valle Adamé dalla Val di Fumo, salendo alla selletta
di destra tra le due che si vedono sulla cresta.
Per le rocce del crinale, andando verso destra, si raggiunge la
vetta (ore 3.00 )escursione di media difficoltà 850 m. di
dislivello).
CIMA DI GANA m. 2855
Si avanza per un tratto lungo l’Alta Via dell’Adamello in direzione del Passo Poia e,
dopo aver costeggiato alla base i Corni di Lago e superato quattro canaloni, si risale il quinto che,
ripido, porta alla Bocchetta di Gana. Superata la sella, si costeggia il
versante orientale della vetta risalendo un erto costone erboso che conduce
alle rocce sommitali per le quali si raggiunge la cima (ore 2.30 ) escursione di
media difficoltà 838 m. di dislivello).
PORTA DI BUCIAGA m. 2803
Si percorre un tratto dell’Alta Via dell’Adamello in direzione del Passo Poia.
Nei pressi della nuova Baita Adamé, seguendo il segnavia n. 36, si attraversa il
torrente Poia passando sul versante orografico sinistro della Valle Adamé.
Procedendo si lascia, sulla sinistra, il sentiero n. 30 che porta al Bivacco
Baroni e alla Bocchetta delle Levade.
Avanzando lungo un avvallamento si costeggiano alcune placche fino ad incontrare
i resti di un sentiero militare che, con vari tomanti, conduce ad una conca
morenica che precede la sella.
Passando tra i resti dei trinceramenti e postaziofli della Grande Guerra, si
raggiunge la Porta di Buciaga che mette in comunicazione la Valle Adamé con la
Val di Fumo (ore 3.30 )escursione di media difficoltà 786 m. di
dislivello).
BOCCHETTA DELLE LEVADE m. 2880
Si percorre un tratto dell’Alta Via dell’AdamellO in direzione del Passo Poia.
Nei pressi della nuova Baita Adamé, seguendo il segnavia n. 36, si attraversa il
torrente Poia passando sul versante orografico sinistro della Valle Adamé.
Procedendo si lascia sulla
destra il sentiero n. 36 che sale alla Porta di Buciaga e, seguendo
l’itinerario n. 30, si avanza stando a destra del torrente Poia.
Si risalgono quindi alcuni ghiaioni fino a raggiungere una conca posta tra la Bocchetta dei
Camosci e la Bocchetta delle Levade. Dopo aver superato il Bivacco Ceco Baroni,
che dispone di 6 posti letto, si procede per la bocchetta che in breve si
raggiunge (ore 3.00 ) escursione di media difficoltà 863 m. di dislivello.