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L'OfficinaMusicoTeatraleFLEB
nasce nel 1998 come conseguenza di un insolito arrangiamento
a corde... immagini e parole. Santi Cicardo (voce e canto),
Santino Miserendino (basso e canto), Giuseppe Sanfilippo
(fisarmonica e voce), e da poco Filippo Paternò (chitarra
e canto) e Lio Serporta (Armonica), hanno un modo particolare
di esprimersi. Un intreccio che incontratosi, è cresciuto,
ad un tempo, come spartito/copione e riflettore per uno spettacolo
al di là dello spettacolo. L'intenzione è quella
di abbandonare le funzioni lineari della comunicazione tipo "
parlo e parlami.." che ci hanno stupito un tempo, ma già
annoiato..
L'O.M.T.
FLEB, con voce, fisarmonica, basso, chitarra, e fogli sparsi
avevano in mente uno spettacolo diverso. In mente per l'appunto
dato che parlarne di certo è assolutamente riduttivo, non
né compie il senso, non potrebbe farlo.. senza contare sull'apporto
esponenziale di "
ciò che resta della comunicazione
"
e così hanno iniziato il loro gioco: questo voler dare
alle PAROLE melodia e rumore; alle IMMAGGINI suoni
e affermazioni; al SUONO senso e significato; allo SPETTACOLO
TOTALE calore e colore.
In definitiva è un taglio operato sugli alfabeti carichi
di mutismi e sterilità, minacciosi, dai significati
incalliti, riflettori di una realtà cristallizzata. Tutto
questo ci ha tagliato l'anima.
Se ogni cosa rimanesse così pudicamente al suo posto:
la stasi ci inghiottirebbe, siamo disposti a tutto ma non
a mortificare i nostri sensi, i loro giochi.. , le trame inaneffabili
delle fantasie
, lo sconvolgimento ci fa sentire vivi,
vogliamo sentire battere il cuore, lo vogliamo sentire rosso e grande..
, vogliamo non arrenderci: i FLEB ci offrono nuove
possibilità di scomposizioni e composizioni personali,
nuovi percorsi e la complessità salta fuori dai fogli, dalle
chitarre, dalle immagini per iniziare una frenetica decostruzione
del senso, e una ricostruzione quanto mai individuale. Per giocare
alle forme ed essere magmi creativi.
Così nasce il primo spettacolo nel 1998 "Unzioni
Contagi Illusioni", nel 1999 "Controversie...
Tributo a De Andrè", dietro il primo si sono
aperti, altri 100 sipari perché sia profondo quanto basta
il senso di ciò che ci danno.
Inscenare questo spettacolo totale "spettacolando
all'unisono
" non è certo facile da proporre,
figuratevi come ci si possa sentire se si ha voglia di capire
abituati come siamo a cercare punti d'aggancio, a selezionare l'attenzione
per non confonderci, per non trovarci ancora una volta smarriti,
spiazzati (con quell'espressione vacua che abbiamo terrore di riconoscerci
un giorno allo specchio). Loro tranquillamente ci dicono che smarrirsi
non corrisponde ad uno straordinario turbamento dell'animo, è
(può essere) nient'altro che svegliarsi una timida
mattina d'inverno o un'invadente mattina d'estate, e dover accompagnare
il giorno fino alla sua culla d'occidente, e forse anche più
in là. Smarrirsi potrebbe significare non dormire ed essere
costretti a vivere scampoli di tempo ai margini del tempo, mentre
tutto tace
Ed è di nuovo spettacolo oggi con "PETALI
DI ROSE... il dissolvimento dell'io"
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