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GANGI: PAESE RICCO DI STORIA,
TRADIZIONI E CULTURA ANCORA PALPABILI
BASTA inoltrarsi in una "storica" PASSEGGIATA
Appena giunti a Gangi, percorrendo
la statale ancora per pochi metri, dietro una curva si offre alla
vista una vecchia :
TORRE SARACENA a forma cilindrica, con delle feritoie disposte
attorno al margine superiore, e due piccole aperture: una in alto,
quale finestra di segnalazione, e l'altra in basso quale ingresso.Inoltrandosi
a serpentina lungo le caratteristiche stradine acciotolate,
s'incontreranno:
LA CHIESA DI S. MARIA era un antico oratorio benedettino,
mantenuto dai monaci di Gangivecchio che recatisi a Gangi, qualche
volta avevano necessità di sostarvi durante la notte. Accanto
alla chiesa s'innalza una torre che porta ancora scolpito sull'arco
di una finestra lo stemma dell'Ordine. Oggi la chiesa fa umile mostra
di sé esternamente, ma all'interno ospita opere di
grande valore: la statua della Madonna di Gibilmanna, e il piccolo
crocifisso; sugli altari laterali le statue di S. Vito e S. Rocco
e infine la bellissima "Annuciazione di Maria vergine"
tutte di manifattura del Quattocchi.
LA CHIESA DEL SS. SALVATORE dall'angolo sinistro del prospetto
s'innalza il campanile a base quadrata, rivestito in piastrelle
di maiolica vivacemente smaltate e dotato di croce in ferro sulla
sommità. All'interno l'unica navata è sovrastata
nel suo altare maggiore da un imponente crocifisso in legno, scolpito
dal frate Pintorno (di Petralia). Il crocifisso è
caro alla popolazione: in tempi di carestia e siccità esso
viene portato per le veniva portato per le vie della città
in una solenne processione di invocazione e pentimento. La chiesa
ospita 2 statue del Quattorcchi: S. Filippo Apostolo e di fronte
L'angelo Custode; e una tela del pittore Gaspare Vazzano: "lo
Spasimo".
Giunti alla cima del monte, un corso stretto fra due
fila di case e palazzi nobiliari: Corso Umberto I, fra piazza: S.
Paolo e Piazza del popolo, percorrendolo si potranno visitare di
seguito:
L'ABADIA risalente alle II metà del '700, in pietra
da taglio, fa mostra di un sontuoso portale. Sorse con funzione
di oratorio benedettino. Successivamente per via dei buoni rapporti
creatisi fra i monaci e la popolazione assunse funzioni parrocchiali
(e non mancarono testamenti e donazioni a favore del centro benedettino).
Purtroppo parte della struttura venne distrutta nel 1934 per costruirvi
l'attuale edificio scolastico elementare.
P.zzo BONGIORNO: dimora nobiliare in arte barocca
le cui volte sono affrescate dal bizzarro artista romano G. Fumagalli.
Nel tardo settecento fu sede principale della rinomata "Accademia
degli Industriosi".
P.zza DEL POPOLO: piccola e molto caratteristica per la
sua struttura ad imbuto, ospita la fontana del leone;
dal lato opposto è sovrastata dalla torre campanaria in stile
gotico-normano e dalle mura della Chiesa Madre. Passando sotto
i piloni della torre si accede ad una piazzetta che offre uno splendido
scorcio paesaggistico a chiunque si affacci dalla sua balconata.
CHIESA MADRE: dedicata a San Nicolò di Bari, si
sviluppa in tre navate, in ciascuna delle laterali sono disposti
sei altari di diverso stile. In fondo alla navata centrale l'abside
dietro il quale si erge una struttura lignea sulla quale poggia
la statua di San Nicolò.Ricca di opera di grande valore artistico
quali: "Il Giudizio Universale" del Salerno
(meglio conosciuto con lo pseudonimo "Zoppo di Gangi"),
"Il Cenacolo" del Vazzano ( maestro del
Salerno), "S. Gaetano", scultura lignea del Quattrocchi,
dello stesso artista si possono apprezzare le statue di "S.
Vincenzo" e "S. Domenico".
TORRE CAMPANARIA: risalente al 1300 è una delle prime
costruzioni dell'attuale abitato di Gangi, fu eretta dai Ventimiglia
con funzioni di torre di avvistamento. Lo stile è gotico-normanno,
poggia su quattro piloni sui quali si sviluppano tre piani ricchi
di finestre e bifore. Suggestivi sono i "portali del desio".
Da sempre è stato il monumento-simbolo di Gangi, di
certo quello al quale i gangitani sono maggiormente affezionati.
MUSEO CIVICO: trova alloggio fra le mura di P.zzo
Sgadari, famiglia baronale del primo '900. Seppure di piccole
dimensioni è testimonianza storica degli antichi fasti della
città di Engium (Engyon) arroccata, con tutta probabilità,
sul monte Alburchia, a pochi chilometri di distanza dall'attuale
centro abitato di Gangi. Engyon costruita dai cretesi ben
presto si arricchisce grazie alla astuzia dei suoi commercianti;
essi sfruttarono la posizione della città facendone crocevia
della fitta trama di commercio che intercorreva fra siculi e sicani.
Il nome di Engium è sempre stato legato al mitico
tempio delle Meteres (culto molto sentito presso i Cretesi),il più
grande e ricco dell'intera Sicilia, secondo l'attendibile testimonianza
di Cicerone, purtroppo mai ritrovato.
CHIESA DELLA MADONNA DELLA CATENA: la Chiesa più
antica del Paese si sviluppa in un'unica navata ai lati della
quale in dodici colonne (sei per parte) sono raffigurati (ad opera
del De Caro) i dodici apostoli. Qui si trovano le spoglie del pittore
Giuseppe Salerno "Lo Zoppo di Gangi".
CASTELLO DEI VENTIMIGLIA: Costruzione originaria attorno
alla quale crebbe la città nel XIV secolo d.c. La
struttura era quadrata, e in ciascun angolo si ergeva una torre
di avvistamento. Quando fu edificata doveva essere molto simile
al castello che gli stessi Ventimiglia costruirono a Castelbuono,
ciò che resta oggi dà ancora idea di possenza
e di vigilanza sul resto del paese.
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