Leggi il racconto precedente
Esperienze
Storie di ordinaria editoria...
Leggi il prossimo racconto


 
Il Guerriero con la penna
Le opinabili scelte editoriali delle grandi case editrici italiane
  di Matteo CUCCINI - Libraio e Scrittore
 

Quella che segue è la mail spedita da un libraio di Città di Castello alla Mondadori. La mail è rimasta, ovviamente, senza risposta. Eppure leggerne il contenuto può essere davvero importante, per tutti noi!
 
. . .

 
From: Matteo Cuccini
To: cardini@mondadori.com
Sent: Wednesday, April 04, 2001 5:20 PM
 
 
Città di Castello , 04/03/2001
 
 
Gentili redattori,
chi vi scrive è un libraio, un piccolo libraio di Città di Castello facente parte da quasi due anni del circuito Mondadori Franchising.
Sono un libraio e a dir la verità a volte mi vergogno di esserlo, in particolar modo quando nella mia vetrina sono costretto ad esporre alcuni libri.
Mi riferisco, in particolare, al buon guerriero Pietro Taricone e al suo piccolo libro da poco pubblicato da Mondadori in cui il soggetto in causa ci illumina, dispensandoci le sue profonde e interessanti perle di saggezza.
Perle che forse vale la pena di citare, almeno in parte, per dare un idea del tono del libro:

 
"mi faceva tanta tenerezza , perché cedeva : a me piace fare il maiale..."
 
"il capezzolo mi piace scuro e largo"
 
"la figa che puzza fa schifo"
 
"l'obiettivo è scopare domani"
 
"W la vita, porca vacca, W la vita"
 
"Io col preservativo non sento un cazzo. Anzi non sento il cazzo"
 
"...Mi faccio fregare dai culi in maniera allucinante"
 

... e tanti altri bellissimi e significativi aforismi degni di un primo posto in classifica fra i libri più venduti della settimana.
Ora, non è che abbia qualcosa contro Taricone che fa bene a fare quel che fa visto che c'è ancora gente in giro pronta a retribuirlo a fior di quattrini per fumo soltanto, stronzate e immagine. Ma il fatto è che, sia come libraio che come scrittore sconosciuto e marginale, mi sento personalmente offeso da questa vostra pubblicazione.
Mettetela come vi pare, probabilmente è anche una questione di orgoglio considerando che probabilmente, in vita mia, nessuna casa editrice della vostra portata mi aprirà le porte, a meno che non sia disposto ad autofinanziarmi, a partecipare al grande fratello, a fare il buffone in giro raccontando puttanate.
E poi qualcuno ha anche il coraggio di lamentarsi che gli italiani non leggono.
Se queste sono le proposte editoriali su cui punta la maggiore casa editrice italiana, io dico che fanno bene, gli Italiani a non leggere!
O dovremmo per caso avventurarci nella disgustosa lettura di libri come questo o magari di "Mano sul cuore" del patetico Castagna o magari di "Polenta di castagne" della bellissima Iva?
Per fortuna, le vendite di questi libri, almeno nella mia libreria, sono quasi a zero. Non che voglia fare necessariamente l'intellettuale ma un perlomeno pò di dignità va conservata nei nostri animi. Non siete d'accordo?
 
Ma la cosa che più di tutte mi stupisce è che invece di provare a riservare o ad investire qualche misero fondo nelle voci di autori nuovi, inediti e valenti e che un giorno potrebbero veramente formare il substrato culturale della nostra Nazione, si continua a dare spazio solo e soltanto a personaggi dello spettacolo, facoltosi privati che non badano a spese, e tanti altri ridicoli personaggi che onestamente non fanno nemmeno ridere e divertire.
Ritengo onesto riconoscere che una casa editrice debba necessariamente raggiungere un giusto equilibrio fra spazzatura commerciale e buoni prodotti ma contestualmente ritengo giusto che, nello stesso tempo, ci si dovrebbe adoperare attivamente anche nella promozione di nuove voci, nuovi talenti del panorama letterario italiano. Cose invece che soltanto piccole case editrici o sconosciute associazioni fanno.
In che modo???
Per esempio offrendo dei piccoli spazi all'interno dei vostri siti internet riservati ad inediti esordienti che una volta all'anno, almeno i più meritevoli, potrebbero essere premiati con una piccola pubblicazione tipo quella che si è meritato il guerriero Taricone.
Oppure curando delle apposite collane, fresche e giovanili, o antologie ( come il LOVE BOOK, per esempio ) all'interno delle quali non ci siano soltanto le solite voci dei soliti grandi scrittori ( che tanto son quasi tutti morti e di pubblicazioni ne hanno avute in tutte le salse e case editrici ) ma anche quelle di grintosi scrittori marginali.
Oppure offrendo dei servizi o dei consigli a chi desiderasse avvicinarsi al mondo dell'editoria.
Basterebbe poco veramente.
 
Un tempo, forse, le case editrici osavano di più, sperimentavano, proponevano, cacciavano talenti... ed erano degne di essere considerate un sostegno per la cultura italiana e di essere chiamate imprenditrici a tutti gli effetti.
Oggi le cose sono diverse, forse per via dei soldi, forse per via della gente o forse soltanto perché quelli erano semplicemente altri tempi.
Ma onestamente, essendo un accorto osservatore dei clienti, dei miei clienti, ( che sono tanti davvero! ) vi posso assicurare che difronte a certe proposte editoriali la reazione più comune è una risata quasi di disgusto o di disprezzo, seguita da apprezzamenti decisamente negativi nei confronti di chi lega il proprio nome a pubblicazioni come questa. E questo sicuramente non rende onore a me che, come libraio, certe cose sono quasi costretto ad esporle, ma tanto meno rende onore a voi, la principale casa editrice italiana.
 
Grazie di cuore
 


Gli autori dei racconti della sezione "Esperienze" del Rifugio si assumono tutte le responsabilità per i contenuti delle loro storie. Il Rifugio, comunque, non avendo alcun motivo per dubitare della veridicità di queste vicende, offre tutta la sua solidarietà alle vittime di queste avventure, ed è orgoglioso di poter pubblicare sulle proprie pagine queste preziose testimonianze.

 



Torna all'indice di Esperienze