Nanni
Moretti al "Supercinema"
Grande
affluenza di pubblico "Supercinema" di Latina per la
presentazione, da parte di Nanni Moretti, del suo ultimo film, "La
stanza del figlio".
La
presenza del regista nella serata di sabato 17 marzo ha colto di
sorpresa il pubblico più affezionato al cinema di qualità, che ormai
da tempo a Latina non godeva di simili iniziative. La presentazione,
accompagnata da un ampio dibattito, è avvenuta dopo lo spettacolo delle
20,30, coinvolgendo, così, gli spettatori in uscita, che sono
naturalmente rimasti dopo la visione del film, e quelli in entrata per
lo spettacolo seguente. Nel dibattito si è cercato di scavare a fondo
nei motivi e nei tempi principali del film, si è discusso dello stato
presente del cinema italiano, delle possibilità dei giovani registi,
del cambiamento di Moretti rispetto ai temi e alle modalità dei suoi
film precedenti; ci sono state anche domande curiose sul numero dei
"ciack" girati, sulle manie del regista, sul suo rapporto con
gli atori e soprattutto con la sua co-protagonista, la splendida Laura
Morante. Veramente pochi sono stati i giudizi negativi sul film: il
regista si è trovato davanti ad un pubblico commosso.
"La
stanza del figlio" è un film che lascia il segno per molti
aspetti: l'apparente semplicità, la capacità del regista di
rappresentare un dolore (come la morte accidentale di un figlio) con
grande realismo, senza cadere nel patetico o nel grottesco, con
modalità crude e, al tempo stesso, tenere. Il film strappa allo
spettatore lacrime vere. Il dramma del film può essere esteso a
un'intera società, le cui manie ed irrazionalità sono rappresentate
dalle parole dei pazienti di Giovanni (è lo psichiatra interpretato
dallo stesso Moretti); alla fine, egli sarà costretto ad abbandonare il
proprio lavoro, non riuscendo a controllare il dolore per la morte del
figlio.
Nel
film c'è un continuo ripensare a tutte le varie possibilità che
avrebbero potuto evitare il tragico e banale incidente capitato al
figlio del protagonista.
Da
evidenziare sono le splendide interpretazioni di Laura Morante (assolve
il ruolo della moglie di Giovanni - è più forte del marito nel reagire
ad un dolore che rischia di dividere la famiglia), di Silvio Orlando e
Stefano Accorsi (interpretano la parte di pazienti di Giovanni).
Il
dolore stringe i personaggi in un circolo chiuso; sembra sciogliersi
solo nella scena finale, con il ritorno del sorriso in Giovanni e sua
moglie, e con l'immagine (sempre e comunque grande e bella) di serenità
ed infinito del mare.
Questo
film per il regista segna una cambio di direzione rispetto ai precedenti
film, in cui prevalevano un umorismo amaro, la malinconia, la parodia a
volte graffiante (basta ricordare "Ecce bombo", "Sogni
d'oro", "Palombella rossa"), oppure un impegno politico
più o meno evidenziato ("Aprile"). I film precedenti hanno
segnato la grandezza di Nanni Moretti e la sua originalità nel panorama
del cinema italiano d'autore; con "La stanza del figlio" si
apre, forse, un nuovo ciclo.
I
film di Nanni Moretti
"Io
sono un autarchico"
(1977)
"Ecce
Bombo"
(1978)
"Sogni
d'oro"
(1981)
"Bianca"
(1983)
"La
messa è
finita"
(1986)
"Palombella
rossa"
(1989)
"Caro
Diario"
(1993)
"Aprile"
(1998)
"La
stanza del
figlio"
(2001) |