I.P.I.A. "E. MATTEI"  -  Latina

 

 


 

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A partire dall'a.s. 2001/2002 la presente rubrica funzionerà anche come banca-dati con schede preparate dagli alunni.

Nel frattempo... una recensione (09/04/2001 - Giuseppe Quadrano - classe 4^ A T.I.EL.).

Nanni  Moretti  al  "Supercinema"

Grande affluenza di pubblico "Supercinema" di Latina per la presentazione, da parte di Nanni Moretti, del suo ultimo film, "La stanza del figlio".

La presenza del regista nella serata di sabato 17 marzo ha colto di sorpresa il pubblico più affezionato al cinema di qualità, che ormai da tempo a Latina non godeva di simili iniziative. La presentazione, accompagnata da un ampio dibattito, è avvenuta dopo lo spettacolo delle 20,30, coinvolgendo, così, gli spettatori in uscita, che sono naturalmente rimasti dopo la visione del film, e quelli in entrata per lo spettacolo seguente. Nel dibattito si è cercato di scavare a fondo nei motivi e nei tempi principali del film, si è discusso dello stato presente del cinema italiano, delle possibilità dei giovani registi, del cambiamento di Moretti rispetto ai temi e alle modalità dei suoi film precedenti; ci sono state anche domande curiose sul numero dei "ciack" girati, sulle manie del regista, sul suo rapporto con gli atori e soprattutto con la sua co-protagonista, la splendida Laura Morante. Veramente pochi sono stati i giudizi negativi sul film: il regista si è trovato davanti ad un pubblico commosso.

"La stanza del figlio" è un film che lascia il segno per molti aspetti: l'apparente semplicità, la capacità del regista di rappresentare un dolore (come la morte accidentale di un figlio) con grande realismo, senza cadere nel patetico o nel grottesco, con modalità crude e, al tempo stesso, tenere. Il film strappa allo spettatore lacrime vere. Il dramma del film può essere esteso a un'intera società, le cui manie ed irrazionalità sono rappresentate dalle parole dei pazienti di Giovanni (è lo psichiatra interpretato dallo stesso Moretti); alla fine, egli sarà costretto ad abbandonare il proprio lavoro, non riuscendo a controllare il dolore per la morte del figlio.

Nel film c'è un continuo ripensare a tutte le varie possibilità che avrebbero potuto evitare il tragico e banale incidente capitato al figlio del protagonista.

Da evidenziare sono le splendide interpretazioni di Laura Morante (assolve il ruolo della moglie di Giovanni - è più forte del marito nel reagire ad un dolore che rischia di dividere la famiglia), di Silvio Orlando e Stefano Accorsi (interpretano la parte di pazienti di Giovanni).

Il dolore stringe i personaggi in un circolo chiuso; sembra sciogliersi solo nella scena finale, con il ritorno del sorriso in Giovanni e sua moglie, e con l'immagine (sempre e comunque grande e bella) di serenità ed infinito del mare.

 

Questo film per il regista segna una cambio di direzione rispetto ai precedenti film, in cui prevalevano un umorismo amaro, la malinconia, la parodia a volte graffiante (basta ricordare "Ecce bombo", "Sogni d'oro", "Palombella rossa"), oppure un impegno politico più o meno evidenziato ("Aprile"). I film precedenti hanno segnato la grandezza di Nanni Moretti e la sua originalità nel panorama del cinema italiano d'autore; con "La stanza del figlio" si apre, forse, un nuovo ciclo.

 

I  film  di  Nanni  Moretti

"Io sono un autarchico"        (1977)

"Ecce  Bombo"                    (1978)

"Sogni  d'oro"                      (1981)

"Bianca"                              (1983)

"La messa è finita"               (1986)

"Palombella rossa"               (1989)

"Caro Diario"                      (1993)

"Aprile"                               (1998)

"La stanza del figlio"             (2001)