"La scelta
del 25 aprile fu voluta. Ci sentivamo ancora gli eredi di quelli che avevano
perso, di quelli che erano stati traditi, così la scelta di quella data per
fondare Avanguardia nazionale giovanile era un segno di continuità con coloro
che ci avevano preceduti. Loro avevano finito di combattere il 25 aprile, noi
riprendevamo le armi nello stesso giorno".
E' un'organizzazione di combattenti, quella a cui pensa
Stefano Delle Chiaie. E così il simbolo che sceglie, la
runa Odal (che sarà anche il nome della società che i suoi più stretti sodali
fonderanno negli anni '70 "per campare") è quella di una divisione Waffen SS.
Nella nuova organizzazione c'è poco spazio per le dispute dottrinarie e per la
ricerca spirituale. Grande attenzione si dedica invece allo stile legionario:
dedizione assoluta, disciplina, intransigenza militante sono i valori più
apprezzati e a cui sono educati gli attivisti, che provengono in gran parte
dalle borgate romane, dove Avanguardia nazionale giovanile interviene con qualche successo.
Delle Chiaie e i suoi
cercano così di fondere le due anime del neofascismo più radicale: la destra
ascetica e spiritualista di formazione evoliana e la sinistra socializzatrice
che ha vita grama nel MSI di
Michelini.
I primi anni Sessanta, dopo l'esplosione insurrezionale
antifascista del luglio '60, sono anni a bassa intensità di scontro eppure gli
avanguardisti finiscono per caratterizzarsi come il gruppo più duro
nell'anticomunismo militante e si guadagnano subito le attenzioni degli apparati
repressivi. E' del 1963 il primo processo per ricostruzione del partito
fascista.
La
scelta di sciogliere il gruppo nel 1965 è motivata con l'inadeguatezza di uomini
e mezzi. Così, negli anni successivi, mentre i militanti di Ordine
Nuovo
innerveranno nei Nuclei di Difesa dello Stato, gli
avanguardisti - che restano legati da un rapporto di fedeltà personale al Capo –
sceglieranno la strada dei tentativi di infiltrazione a sinistra: famosa è la
vicenda dell'attacchinaggio dei manifesti fliocinesi. Mario Merlino – che assieme a Delle Chiaie è dato tra i partecipanti al convegno sulla "guerra
rivoluzionaria" del Parco dei Principi (ma entrambi hanno sempre
drasticamente smentito) - sarà tra i fondatori di un gruppo anarchico ispirato
al Maggio Francese (il CIRCOLO
XXII MARZO, di cui faceva parte anche Pietro Valpreda) che sarà ampiamente utilizzato
nella strategia della tensione.
Così nel '68, mentre
Delle Chiaie diventa il vice del comandante
Borghese nel progetto di golpe
del dicembre 1970 del Fronte nazionale, i suoi fedelissimi parteciperanno
alle prime manifestazioni violente del '68 (da Valle Giulia agli scontri contro
l'ambasciata di Francia a piazza Farnese nel maggio). Proprio dalla leadership
movimentista di destra dell'università romana (da Guido Paglia a Cesare
Perri ed Adriano
Tilgher) nascerà la rigenerazione di Avanguardia
nazionale nel 1970