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(4-2-3-1): Iezzo; Grava, Romito, Maldonado, Savini; Fontana (46' st Montesanto), Montervino(C); Capparella (36' st Amodio), Pià, Bogliacino (1' st Vitale); Calaiò. All. Reja
(4-4-2):
Armellini; Taccucci, Di Napoli (C) (21' st Esposito), Avallone,
Vanacore (41' Ferrigno); Sibilli, Andreulli, Delle Vedove (12'
st Dionisio), Agnelli; Castaldo, Ambrosi. All. Vullo. (Petrazzuolo,
Arigò, Scoponi, Molino)
Cronanca:
Il Napoli gioca solo un tempo e Grava gli regala l'intera
posta in palio del derby con i cugini della Juve Stabia. Partita
alla camomilla nel primo tempo con il solito Napoli lezioso e
il solito avversario che si arrocca nella propria area di rigore
chiudendo ogni varco. Nella ripresa Napoli scatenato e Juve Stabia
che frana dopo aver fallito la palla gol con Castaldo ed
essere rimasta in inferiorità numerica addirittura nell'azione
seguente. Passato in vantaggio torna il Napoli lezioso d'inizio
partita e la Juve Stabia riesce anche ad avanzare timidamente.
Reja conferma il suo 4-2-3-1 con Bogliacino dal
primo minuto, quella di Vullo invece è solo pretattica
dato che a scendere in campo dal primo minuto è Ambrosi
al fianco di Castaldo, mentre per Molino c'è
solo panchina.Il primo tempo scorre via, come detto, tra la leziosità
e l'estenuante possesso palla dei partenopei che fanno però
vedere anche una buona manovra ma che si arena negli ultimi sedici
metri stabiesi.
Nella ripresa Reja fa la sua scelta, toglie un Bogliacino
fuori dal gioco e manda in campo il giovane Vitale nativo
proprio di Castellammare di Stabia a giocare contro la squadra
della sua città. L'azzurrino da la scossa alla squadra
e praticamente il Napoli cambia marcia. Nonostante tutto i partenopei
potrebbero capitolare quando Sibilli mette il turno e serve
Ambrosi che si incunea in area di rigore e serve Castaldo
sulla cui conclusione Iezzo compie il miracolo chiudendo
tutto lo specchio della porta, senza un attimo di respiro sull'azione
seguente uno scatto da centometrista di Capparella costringe
Avallone al fallo e all'obbligatoria seconda ammonizione
che gli vale la doccia in grande anticipo. Recrimina la Juve Stabia
poichè un suo calciatore era a terra, ma lo era già
da prima quando Castaldo ha continuato tentando il tiro
sul quale s'è opposto alla grande Iezzo. Il Napoli
in superiorità numerica completamente rigenerato è
incontenibile e Vullo manda in campo un difensore (Dionisio)
per un centrocampista (Delle Vedove). Ci prova prima Montervino
dopo una discesa palla al piede delle sue, ma Armellini
smanaccia al di sopra della traversa, poi lo scatenato Vitale
che tenta il diagonale preciso su cui Armellini si salva
d'istinto con il proprio piedone sinistro. E' il turno di Fontana
che lascia partire un bolide di estrema bellezza dai 35 metri
che si stampa sulla traversa. Dopo tante, e belle, occasioni è
destino che a far gol debba essere il migliore in campo: ed infatti
al 26' st un inesauribile Grava s'inserisce in area e,
dopo un errato rinvio di un difensore avversario, trova la carambola
sul proprio piede di un altro difensore avversario e la palla
s'insacca nell'angolino alla destra di Armellini. Da quel
momento il Napoli torna lezioso, si guardo un pò troppo
nello specchio per rendersi bello e fallisce una clamorosa occasione
per chiudere la gara con Calaiò che, davanti ad
Armellini, tenta il pallonetto piuttosto che il tiro a
colpo sicuro.
Vittoria importante per i partenopei, terza sconfitta consecutiva
per Vullo che vede la sua panchina traballare. Vince il
Napoli, ma soltanto dopo i suoi tifosi: circa 35.000 che mostrano
per l'ennesima volta la grande civiltà del pubblico napoletano
mettendo sull'ironia la vicenda dello striscione:"Infame"
rimane e anzi si moltiplica in tanti piccoli striscioni sparsi
per le curve, ma senza un riferimento al destinatario dell'aggettivo.