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(4-4-2): Pegolo; Turati, Sibilano, Biasi, Magliocchetti (31'st Cutolo); Ferrarese, Pulzetti, Guarente, Iunco; Ferrante (13'st Nieto), Da Silva (13'st Babù). In panchina: Franzese, Comazzi, Greco, Mazzola, Cutolo. Allenatore: Ventura.
(3-5-2): Gianello; Grava, Cannavaro, Domizzi; Garics, Amodio, Gatti, Dalla Bona, Savini (18'st Giubilato); Sosa (27'st De Zerbi), Calaiò (39'st Bucchi). In panchina: Marino, Rullo, Trotta, Pià. Allenatore: Reja.
Cronanca:
E' il classico Napoli: subisce sornione e punisce alla
prima disattenzione avversaria. I ragazzi di Reja patiscono
la freschezza atletica di quelli di Ventura, ma stringono i denti
fino al 45'. Dagli spogliatoi esce una squadra ben diversa, che
in 10' mette l'ipoteca sulla vittoria da regalare al presidente
per il suo 58° compleanno. In attesa della ciliegiona sulla
torta chiamata serie A.
Quando il gioco si fa duro, dentro l'esperienza: attacco veronese
affidato a "nonno" Ferrante, centrocampo partenopeo
nelle mani di Dalla Bona, Amodio e Gatti.
Reja, davanti, punta sulla coppia titolare Sosa-Calaiò,
mentre Gianello sostituisce, e bene (come vedremo in seguito),
l'infortunato SuperIezzo.
LA PARTITA - Pronti via ed è subito polemica: Ferrante
va giù in area per una trattenuta di Savini, Morganti fa
ampi cenni di proseguire, ma i dubbi restano. Ferrarese sulla
destra sembra indemoniato, Savini e Dalla Bona sono
spesso costretti a regalare corner e punizioni: su una di queste,
con conseguente colpo di testa di Sibilano, Gianello si
supera con un intervento a terra che vale quanto un gol. Sulla
fascia Ferrarese continua ad imperversare, praticamente senza
alcuna opposizione: gli schemi su calci da fermo, poi, fanno impazzire
la difesa partenopea, che ci capisce davvero poco. La retroguardia
ospite si salva in affanno in diverse occasioni, ma i veronesi
ci mettono del loro, fallendo costantemente l'ultimo passaggio.
CHI L'HA VISTO? - Il Napoli non c'è. Passa gran parte del
primo tempo a rincorrere gli avversari e a lanciare lungo per
la testa di Sosa, senza però accompagnare adeguatamente
la manovra. Gli azzurri si vedono con un colpo di testa di Dalla
Bona, che spreca a pochi metri da Pegolo la più ghiotta
delle occasioni, e in una simulazione di Sosa in area,
almeno questo il giudizio del direttore di gara che ammonisce
l'argentino. De Laurentiis l'ha sempre detto: il suo Napoli
carbura lentamente, ma quando lo fa non lo ferma più nessuno.
Così, appena rientrati dagli spogliatoi, gli azzurri trovano
il vantaggio: lo stacco di testa di Domizzi su calcio d'angolo
è semplicemente spettacolare e il vantaggio partenopeo
è servito. Qualche minuto più tardi e un tiro dal
limite di Calaiò, a dir la verità parso davvero
innocuo ai più, coglie impreparato Pegolo che capitola
per la seconda volta.
LA RABBIA DI VENTURA - Il tecnico del Verona ha un diavolo per
capello e si scaglia contro i suoi, verbalmente, per i clamorosi
errori, ma anche per scuoterli dal torpore. In questa direzione
va letta la doppia sostituzione Babù-William e Nieto-Ferrante.
La mossa, se non altro dal punto di vista del morale, sortisce
i suoi effetti, e Pulzetti dal limite riapre la gara. I padroni
di casa, nel finale, mettono in campo tutto quello che hanno,
ma ancora Gianello si supera ribattendo una doppia conclusione
ravvicinata di Babù che aveva già fatto urlare al
gol tutto il Bentegodi. E al 93', invece, è proprio il
Napoli a trovare il contropiede giusto per il terzo sigillo di
Dalla Bona. I partenopei festeggiano la vittoria, ma soprattutto
la tanto sospirata A, che mai come questa volta è davvero
a un passo. (Sergio Stanco
gazzetta.it)
Bucchi (8) Bogliacino (6) De Zerbi (3) Cannavaro (2) Dalla Bona (3) Sosa (6) Grava (1) Domizzi (2) Maldonado (1) Pià (2) Montervino (1) Trotta (2) Autogol (1) |
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