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(3-5-2): Iezzo; Cannavaro, Rinaudo, Contini; Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik (Russotto dal 30' s.t.), Vitale (Aronica dal 46' s.t.); Lavezzi (Pazienza dal 47' s.t.), Denis. (Gianello, Montervino, Bogliacino, Pià). All. Reja
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CATANIA
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(3-5-2): Bizzarri; Silvestre, Terlizzi, Silvestri; Izco (Baiocco dal 32' s.t.), Biagianti (P. Ledesma dal 26' s.t.), Carboni, Gia. Tedesco (Plasmati dal 38' s.t.), Sardo; Mascara, Morimoto. (Acerbis, Sabato, Dica, Martinez). All. Zenga
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La cronaca:
La squadra di Reja è poco brillante, il Catania controlla con una gara difensiva e concede pochissimo, ma perde 1-0. Hamsik sbaglia anche un rigore, ma poi El Pocho decide di accendere la luce e assicurare i tre punti: azzurri quarti.
NAPOLI, 11 gennaio 2009 - Pesano le feste sulle gambe dei giocatori partenopei: è un Napoli tutto cuore e poco lucido quello che si ostina a caricare un Catania attento a non scoprirsi. Ne esce una gara giocata tutta in proiezione offensiva, ma che regala poche emozioni: la più grande la spreca Hamsik, che dal dischetto si fa ipnotizzare da un ottimo Bizzarri. Poi sale in cattedra Lavezzi, che s'insinua sulla destra e serve un assist dolce come una sfogliatella a Maggio. Per gli azzurri 12ª vittoria stagionale casalinga in 13 incontri. Per il Catania, invece, continua il tabù trasferta.
E' PASSATA 'A NUTTATA - Lavezzi smaltisce l'influenza ed è regolarmente a disposizione di Reja, che ovviamente non si priva del suo estro; Santacroce è squalificato, la difesa è composta da Cannavaro, Rinaudo e Contini, mentre a sinistra il giovane Vitale fa le veci dell'indisponibile Mannini. Modulo 3-5-2 speculare anche per il Catania: il giudice sportivo ha dato un turno di riposo forzato a Stovini, dietro ci si affida al trio Silvestre-Terlizzi-Silvestri; davanti confermato il giapponese Morimoto dopo la doppietta alla Roma nell'ultima del 2008, con lui Mascara (Paolucci finisce addirittura in tribuna, Plasmati in panchina).
CELI IMPAZIENTE - Primo tempo lento e prevedibile: il Napoli attacca, ma in maniera sterile, manca l'energia di Lavezzi, evidentemente non al meglio; neanche Hamsik sembra in giornata e il peso dell'attacco ricade tutto su Denis, lasciato però troppo solo. Il tabellino delle occasioni, infatti, è decisamente scarno: una conclusione di Cannavaro a colpo sicuro deviata in angolo, un diagonale di Denis a lato, qualche protesta per un intervento su Maggio a cavallo della linea dell'area, un possibile rigore per fallo di mano di Biagianti "annullato" per fuorigioco di Hamsik. Anche il Catania ha la sua recriminazione finale: Celi manda tutti negli spogliatoi con qualche secondo d'anticipo, e mentre Morimoto va alla conclusione, Iezzo non ci arriva e il pallone finisce in rete, ma è tutto inutile.
DERBY ARGENTINO - Nel secondo tempo, se possibile, esce ancor di più l'orgoglio partenopeo: i ragazzi di Reja cercano di sfondare centralmente, ma la difesa rossazzurra non si fa mai sorprendere. O, meglio, quasi mai: Hamsik se ne va in serpentina ed impegna Bizzarri. Qualche minuto più tardi, invece, è Denis a cercare il filtrante e a trovare il braccio di Terlizzi, Celi non ha dubbi e assegna il rigore: il portiere argentino, però, si erge a protagonista inatteso e blocca il tiro dal dischetto del centrocampista azzurro. In una giornata non proprio eccezionale, ci sarebbe da perdere le speranze e accontentarsi di un punto, ma il pensiero non sembra scalfire Lavezzi, che decide di prendere in mano la situazione, fare da sé e servire un assist a Maggio che chiede solo di essere appoggiato in rete. Il Catania ha 10' più recupero per riequilibrare il risultato, ma non dà mai la sensazione di averne la forza. (gazzetta.it - Sergio Stanco)
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