La cronaca:
Napoli fino all'ultimo respiro. Maggio stende il Palermo al 95'. La squadra di Mazzarri mantiene il terzo posto credendoci sino in fondo. Al San Paolo partita molto tattica: creano molto di più i padroni di casa ma le parate di Sirigu sembrano inchiodare il risultato sullo 0-0. Nell'ultima occasione del match Cavani scatta sul filo del fuorigioco e serve l'esterno. Infortunio alla caviglia destra per Lavezzi.
NAPOLI, 6 dicembre 2010 - Il partitone tra le due grandi ambiziose della A ha detto Napoli. Giustamente perché gli azzurri hanno meritato in pieno la vittoria per 1-0 nel posticipo della 15ª contro il Palermo. Ma è stata una faticaccia perché le parate di Sirigu avevano praticamente blindato lo 0-0. Invece al 95', quando tutto sembrava finito, Cavani ha avuto la forza di liberarsi a sinistra sul filo del fuorigioco (Balzaretti però lo teneva in gioco) e ha servito l'ottimo Maggio che in scivolata ha fatto esplodere il San Paolo. Il Palermo esce da questa partita un po' ridimensionato. Ma il merito è soprattutto della squadra azzurra nel suo complesso, più abile a chiudere le principali fonti di gioco degli avversari e a proporsi con continuità in attacco. Il gol nel finale è stato sofferto ma avrebbe potuto arrivare molto prima.
Molti errori Il primo tempo è stato onestamente un po' bruttino. Nel senso che l'impegno di entrambe non è mancato ma a fioccare sono stati più gli errori. Il Napoli è certamente partito più aggressivo, impostato da Mazzarri per recuperare palla molto in avanti per provare così a innescare in velocità il trio Hamsik, Lavezzi, Cavani. La difesa del Palermo sbanda subito un po’ sulle folate offensive partenopee. Però non crolla. Gargano, Pazienza e soprattutto Maggio sulla destra danno tanta continuità al gioco degli azzurri ma a mancare è la precisione sottoporta. In diverse occasioni sono arrivati dalle fasce cross bassi per nessuno. Così qualche pericolo è scaturito con le botte da lontano: Maggio e Lavezzi hanno due volte costretto Sirigu a parare.
Pastore bloccato Sull'altro fronte si è visto solo qualche contropiede di Miccoli. Pastore è sempre stato controllato bene da Pazienza, su di lui è stato predisposto un controllo serrato per evitare di consentirgli la partenza in velocità, la sua arma micidiale. Mancando poi un apporto continuo di Ilicic ecco che l'azione offensiva dei rosanero si è praticamente impastata. Solo Miccoli ha tentato una conclusione da lontano. Nel complesso però, come detto, di grosse occasioni se ne sono viste poche.
La svolta Nella ripresa la pressione del Napoli è aumentata. Gli inserimenti di Vitale, Yebda e Dumitru per Pazienza, Lavezzi (infortunio alla caviglia destra) e Dossena alla fine si sono rivelati importanti per consentire la creazione di pericoli sino al termine. Delio Rossi ha provato a levare Miccoli inserendo Maccarone, ma in attacco palloni per le punte ne sono arrivati pochissimi. E' stato Sirigu a illudere il Palermo, soprattutto al 20' quando ha fermato Lavezzi con una parata favolosa da un metro. Ma nemmeno lui ha potuto farci niente al minuto 95', un momento che potrebbe essere la svolta positiva della stagione di questo Napoli. (www.gazzwrra.it - Giusto Ferronato)
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