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La cronaca:
Zuniga tiene su il Napoli. Azzurri sempre secondi. Finisce 1-0. Il Catania si chiude ma poi mette in difficoltà la squadra di Mazzarri. Cavani sbaglia un rigore. Poi il gol decisivo dell'esterno. Nella ripresa i ragazzi di Simeone assediano la porta di De Sanctis che però la chiude a chiave
NAPOLI, 20 febbraio 2011 - I Catania visti stasera sono due: quello del primo tempo, tattico e chiuso, e quello arrembante della ripresa. Il Napoli li ha sofferti entrambi, dimostrandosi meno abile di altre volte ad aprire le difese (complice l'assenza di Lavezzi) e andando in affanno a tratti nella ripresa, che ha esaltato soprattutto il suo portiere De Sanctis il quale, con Zuniga, mette la firma su tre punti pesanti. Una prestazione matura, quella del gruppo di Mazzarri, che fra turn over e assenze riesce a mantenere il secondo posto e si presenterà lunedì prossimo al Meazza contro il Milan, con la possibilità di poterlo pure agganciare in testa. Del resto fra le prime due, sinora la differenza in classifica la fa lo scontro diretto, vinto dai rossoneri all'andata al San Paolo.
Primo tempo nervoso Si comincia con il grande calore del pubblico napoletano che evita accuratamente contestazioni sulla vicenda Lavezzi. Un settore esibisce invece stemmi borbonici. In campo il Napoli prende subito il controllo del centrocampo, ma il Catania si chiude bene e va via in velocità in contropiede appena può, cogliendo spesso di sorpresa la difesa napoletana. In una di queste folate c'è un intervento dubbio in area di Sosa su Ledesma che l'arbitro non sanziona, poi un colpo di testa di Schelotto su corner di Lodi, l'uomo dei calci piazzati: palo pieno. Un avvio, insomma, tutt'altro che facile che il Napoli potrebbe mettere su binari più tranquilli quando l'arbitro dà stavolta rigore per trattenuta di Potenza ai danni di Sosa, ma Cavani batte sul palo esterno. Dovrà sgobbare un altro quarto d'ora, la squadra di Mazzarri, faticando a trovare spazi nell'assetto tattico difensivo molto accorto allestito da Simeone. Poi ecco il gol, propiziato da un tiro di Cavani: la deviazione della difesa diventa un assist per Zuniga, che da pochi passi non perdona. In realtà ll'azione del gol era scaturita da una rimessa laterale che spettava al Catania: l'ultimo a toccare era stato Maggio, ma le proteste fruttano al Catania solo l'ammonizione di Andujar. Così la partita si innervosisce, iniziano a fioccare i cartellini e i batibecchi, poi arriva il riposo.
Il catania non molla Il Napoli riparte forte deciso a chiuderla, e c'è subito un gran tiro di Hamsik dalla distanza su cui Andujar deve volare. Il Catania sembra meno coperto, mentre come nel primo tempo punta molto sulle ripartenze veloci. Col passare dei minuti la squadra di Simeone però guadagna campo, e dai calci piazzati di Lodi arriva più di un pericolo, soprattutto grazie agli inserimenti di centrocampisti e difensori come Schelotto e Spolli. Dall'altra parte Cavani va a terra un paio di volte in area, l'arbitro valuta giustamente lasciando giocare ma ciò basta per infiammare nuovamente gli animi, anche sugli spalti. Simeone comunque ci crede e inizia a pompare nuove energie in attacco: dopo Morimoto, dentro da fine primo tempo per l'infortunato Martinho, entrano Maxi Lopez e Ricchiuti. Dal canto suo, Mazzarri rinforza gli argini con Gargano e Dossena, ma alla fine è un vero assedio alla porta di De Sanctis: vanno vicini al gol Maxi Lopez, Bergessio e Morimoto, ma il Napoli regge grazie soprattutto al suoi portiere. E porta a casa tre punti che saranno molto utili quantomeno nella volata Champions, cui gli azzurri partecipano a pieno titolo. (www.gazzetta.it - Pier Luigi Todisco)
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