La cronaca:
Cavani fa impazzire Napoli. Adesso il Milan è a tre punti. Splendida partita al San Paolo: Lazio battuta 4-3 in rimonta. L'uruguaiano segna una tripletta: la squadra di Mazzarri scavalca l'Inter e sale al secondo posto solitario in classifica.
NAPOLI, 3 aprile 2011 - Campionato 1989-90, la vittoria assegnava 2 punti. Gli stessi che il Napoli, a 7 turni dalla fine, doveva recuperare al Milan. A fine torneo Napoli 51, Milan 49. C'era Maradona, oggi c'è Cavani. I turni alla fine sono ancora 7, i punti di distacco 3, tanti quanti ne assegna la vittoria. Non può essere una coincidenza, gli anti-rossoneri abitano al San Paolo e lo hanno dimostrato oggi, soccombendo e risorgendo almeno due volte contro la Lazio, prima 0-2 e poi 2-3 a metà ripresa. Impossibile stabilire dove inizino i meriti degli azzurri e finiscano le colpe dei biancocelesti: una partita così non si spiega, si applaude come una piéce di De Filippo.
EL MATADOR Il protagonista ancora una volta è lui, Edinson Cavani. La tripletta dell'uruguaiano di Salto è un mix perfetto di intelligenza, furbizia e classe, un'ancora a cui si aggancia tutto il Napoli prossimo ad affondare sotto i colpi della Lazio. Ventidue reti con la maglia del Napoli in A le aveva segnate Antonio Vojak nel 1932-33, venticinque nessuno prima d'ora. Un record strapazzato in mezz'ora, altro che statuetta nel presepe. Non è bastato l'attento Dias e nemmeno l'arcigno Biava, costretto al fallo da ultimo uomo con cartellino rosso pur di fermare "El Matador". Ma niente da fare: colpo di testa, rigore e pallonetto al suo amico-connazionale Muslera. Come da tradizione, il pallone della partita alla fine è suo.
HARAKIRI LAZIO Ad accorciare, per primo, era stato Dossena. Fin lì Lazio perfetta, inespugnabile dietro e pericolosa davanti, con le incursioni dei centrocampisti e uno Zarate guerriero. Splendido il vantaggio di Mauri al 29': serpentina tra due uomini e tocco di sinistro ad anticipare il ritorno di Cannavaro, imprendibile per De Sanctis. Le verticali Lavezzi-Cavani e Hamsik-Cavani non filtrano, mentre Mauri imbeccato da Brocchi spreca l'agile raddoppio. I biancocelesti ripartono in scioltezza anche nella ripresa, Dias è il più lesto a girare in porta la punizione di Garrido. Sembra finita, invece l'ex Liverpool Dossena sfrutta una spizzata di Sculli su punizione di Lavezzi e segna l'1-2.
SOLO DUE MINUTI In centoventi secondi succede quello che non è successo in un'ora: dopo Dossena, pareggia Cavani, ancora di testa, ancora su una sponda, stavolta di Maggio. La bolgia del San Paolo vuol spingere il match verso l'impresa, Mascara si divora il vantaggio, poi Brocchi raffredda gli animi con un tiro che si stampa sulla traversa e rimbalza dentro la porta. Banti non vede, ma 30'' più tardi deve convalidare l'incredibile autorete di Aronica che riporta avanti i biancocelesti. Mazzarri che fa? Si piega sulle ginocchia e comincia a strappare l'erba dalla rabbia. Dentro anche Lucarelli, finale a cinque punte. Accade il miracolo: è di san Cavani. (www.gazzetta.it - Claudio Lenzi)
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