La cronaca:
Napoli e Inter giocano un'ora. Poi al San Paolo è solo festa. L'1-1 porta la squadra di Mazzarri direttamente in Champions, dopo 21 anni, ma garantisce anche ai nerazzurri il secondo posto finale in campionato. Fino al quarto d'ora della ripresa, tuttavia, è partita vera: apre le marcature un gran gol di Eto'o (35° centro stagionale), nel finale del primo tempo il pari di Zuniga. Palo di Maicon
NAPOLI, 15 maggio 2011 - A guardarlo, il risultato sembra già scritto prima del fischio d'inizio: il pari manda il Napoli direttamente in Champions e garantisce all'Inter il secondo posto. Ed è arrivato con tanto di ciliegina: l'1-1, non un sonnolento zero a zero. In realtà, per un'ora si è giocato a calcio, con entrambe le squadre decise a superarsi e tante occasioni, palo dell'Inter compreso. Così l'ultima mezzora, in presenza di un risultato di fatto appagante per tutti, diventa legittima. E apprezzata dagli stessi tifosi, pronti a esplodere di gioia al fischio finale. Con una festa in grande stile e giro di campo di Mazzarri con i suoi protagonisti, mentre in mezzo al campo il presidente Aurelio De Laurentiis si gode lo spettacolo. Del resto erano 21 anni che Napoli non vedeva la Champions, dai tempi di Maradona.
Partita vera - Si parte, e appunto a Napoli, culla della pasta e della pizza, non c'è voglia di biscotto. La squadra di Mazzarri inizia veloce e aggressiva, cercando di reimpostare il suo gioco sull'inevitabile (vista la squalifica di Cavani) spostamento di Lavezzi nel ruolo di prima punta. E in affetti il Pocho esibisce due o tre spunti, ma poi, col passare dei minuti, è l'Inter a prendere le misure: il centrocampo trova il bandolo della matassa napoletana e il baricentro nerazzurro si alza. A quel punto, riecco il copione che abbiamo visto per lunghi tratti di questa stagione: palla a Eto'o, tanto poi lui si inventa qualcosa. E' quanto succede al 15', quando il camerunese riceve qualche metro più indietro della lunetta, prende la mira e trova l'angolino alla destra di De Sancits. Il Napoli reagisce ma l'Inter lo intimidisce subito con un paio di contropiede. Così per lunghi tratti la squadra di casa attacca, ma abbaia senza mordere. L'Inter, per contro, controlla con un buon atteggiamento tattico, e quando riparte semina anche il panico nella difesa napoletana, fino a prendere un palo verso lo scadere del tempo con Maicon. E' forse quell'episodio a risvegliare l'orgoglio del Napoli che tra il finale e il recupero riesce a schiacciare l'avversario nella sua metà campo mettendolo in affanno: matura così il pasticcio difensivo che offre a Maggio la possibilità di servire a Zuniga la palla del pari, da pochi passi, giusto prima del break in spogliatoio.
Botta e risposta argentino - Si riparte con un botta e risposta argentino: prima Milito esibisce uno slalom degno della scorsa stagione per concluderlo con un diagonale su cui è bravo De Sanctis. Poi tocca a Lavezzi convergere dalla destra per un tiro che impegna Julio Cesar. Quindi l'occasione più ghiotta per il Napoli: un Maggio su cui Leonardo forse non aveva preso tutte le contromisure va via sulla destra e mette in mezzo, Zuniga ci arriva prima di tutti ma mette fuori sul primo palo. E' l'11' della ripresa, ed è anche il momento in cui cambia il profilo "istituzionale" della partita: non più una gara di campionato ma un'amichevole. Da entrambe le parti si fa la proverbiale "accademia", cercando di far passare il tempo e di non rischiare. Leonardo ne approfitta per inserire Samuel, al rientro in campo dopo il lungo infortunio. Tanto ormai siamo a una partitella di allenamento, con i giocatori che contano i minuti che li separano dalla festa. E grande festa è. Anche se De Laurentiis e Mazzarri in campo s'ignorano, salvo poi dichiarare - il presidente - che l'abbraccio c'è stato nello spogliatoio. Il gelo fra i due continua, ma intanto Napoli è in festa. (www.gazzetta.it)
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