6^ Giornata 1/10/2011
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(4-3-2-1) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (dal 43' p.t. Nagatomo); Zanetti, Cambiasso, Obi; Alvarez (dal 16' s.t. Stankovic), Forlan (dal 23' s.t. Zarate), Pazzini. (Castellazzi, Muntari, Coutinho, Castaignos). All. Ranieri. |
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(3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica (dal 42' s.t. Fernandez); Maggio, Inler, Gargano, Zuniga; Hamsik, Pandev (dal 6' s.t. Mascara); Lavezzi (dal 34' s.t. Chavez). (Rosati, Fideleff, Dossena, Santana). All. Mazzarri |
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La cronaca: Mamma mia che Napoli! Ma l'Inter è furibonda. MILANO, 1 ottobre 2011 Incredibile 0-3 a San Siro. Napoli primo a 10 punti. Nerazzurri furiosi con l'arbitro Rocchi dopo il doppio giallo a Obi, con rigore che non c'è: Julio Cesar para il tiro di Hamsik e Campagnaro ribatte in gol. Rosso anche per Ranieri. Nella ripresa contropiedi micidiali con Maggio e Hamsik. Le sentenze di maggio sono lontane, ma Maggio, Christian Maggio, dà una prima sentenza: il Napoli è da scudetto. Dopo aver battuto il Milan, la squadra di Mazzarri espugna anche San Siro. A spezzare la gara con l'nter ci pensa lui, Maggio, prima procurandosi un rigore che farà discutere, poi piazzando la zampata per il 2-0. Certo, per i tifosi nerazzurri che lasciano anzitempo lo stado, dopo il 3-0 di Hamsik, il protagonista del colpaccio azzurro è un altro: Gianluca Rocchi, sezione di Firenze. L'arbitro sbaglia nell'occasione chiave, ma il Napoli sa approfittare dell'errore, e gestire il doppio vantaggio come fanno le grandi squadre. Quelle vere. Vola in testa a 10 punti, mentre Ranieri incassa il primo k.o. della sua gestione e l'Inter il secondo stagionale, su tre, in casa. Il caso Impossibile, per una volta, non partire dalla moviola: il caso centrale è quello del 41' del primo tempo. Maggio se ne va in velocità su Obi, il nerazzurro lo spinge ma il fallo, se c'è, inizia fuori area. Rocchi indica il rigore e caccia Obi, già ammonito per un intervento a centrocampo su Lavezzi. Anche in quella occasione c'erano state proteste, Obi forse prende la palla. A questo aggiungete che Campagnaro ribatte dopo la parata di Julio Cesar su Hamsik entrando prima in area (come due interisti) e capirete perché gli animi si scaldino. Per completezza segnaliamo anche un probabile fallo di Zanetti sullo 0-0 con Lavezzi lanciato sulla destra, ma non è di questo che si parlerà in settimana. L'Inter in dieci fatica a calmarsi, sull'ira funesta di Julio Cesar Rocchi si limita al giallo, ma a fine primo tempo espelle il tecnico Ranieri per proteste. Due e tre La partita, equilibrata nel primo tempo (l'Inter aveva segnato con Pazzini, ma l'attaccante era in fuorigioco) è indirizzata. Il Napoli nella ripresa gestisce vantaggio e nervi degli avversari da grande squadra: dopo 12' sentenzia il match: Mascara, subentrato a un Pandev che ha suscitato ben pochi rimpianti nel pubblico nerazzurro, lancia Maggio. Nagatomo è in vantaggio ma si fa anticipare dall'allungo dell'esterno: tocco e mezzo pallonetto che batte Julio Cesar. Poi la neo-capolista sfrutta spazi e ripartenze: Zuniga si mangia il 3-0 su assist di Hamsik, lo slovacco non risparmia il portiere sul filtrante di Lavezzi. Tre a zero e tutti a casa, per la gioia di De Laurentiis, in tribuna. Inter, cosa si salva Nei 41' di gara alla pari l'Inter aveva fatto vedere buone cose, con il fondamentale rientro di Maicon sulla destra e un 4-3-2-1 in cui Pazzini si "sbatteva" davanti e Forlan e Alvarez facevano da raccordo. L'argentino sa gestire la palla, ma gli manca il cambio di passo. Si vedevano sovrapposizioni e triangoli, anche se a centrocampo peccava ancora in dinamismo. Sul risultato, poi, pesa fortemente l'errore di Nagatomo, che sul 2-0 ha più di una colpa. Napoli laureato Per tutti e 90', invece, il Napoli si conferma formazione che sa coprire bene il campo (la difesa a tre non è sinonimo di balli difensivi) e letale quando parte in velocità a ribaltare il gioco. Cannavaro è gigantesco in difesa, Inler e Gargano hanno cambio di gioco e idee chiare, Lavezzi parte e non si ferma più. In più c'è la mentalità. Cresciuta, cresciutissima: può portare fino a maggio. (www.gazzetta.it - Valerio Clari) |
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