La cronaca:
Genova, 29 gennaio 2012
Palacio esalta il Genoa. Il Napoli reagisce tardi: 3-2. A Marassi i rossoblù si portano avanti di tre reti con doppietta dell'argentino e rete di Gilardino. Sembra finita, ma Cavani, entrato nel 2° tempo, e Lavezzi, negli ultimi 10', tengono viva la gara. E nel recupero Dzemaili sfiora il 3-3
Il Genoa batte il Napoli "vendicando" sportivamente la batosta dell'andata al San Paolo, dove finì addirittura 6-1. A Marassi, innevato, stavolta finisce 3-2. Risultato frutto di due partite nei 90': quella giocata fino all'80' è stata dominata dal Genoa, che ha spadroneggiato con la tecnica di Palacio, autore di una doppietta, e festeggiato la prima volta in rossoblù come goleador di Gilardino (che segna in A con la sesta maglia: Piacenza, Verona, Parma, Milan, Fiorentina, Genoa). È stata una gara giocata a buon ritmo, nervosa e a tratti cattiva, condizionata dal turnover di Mazzarri, che ha tenuto fuori dal 1' Inler, Maggio e Cavani, che avevano bisogno di tirare il fiato anche in vista dei prossimi impegni ravvicinati degli azzurri. Poi negli ultimi 10' è successo di tutto: è successo anzitutto che il Napoli ha fatto vedere la sua faccia migliore, quella di solito messa in mostra in Coppa, che sia Champions o Coppa Italia. Hanno segnato Cavani prima e Lavezzi poi, e nel recupero Frey ha neutralizzato il tiro del possibile 3-3 di Dzemaili. Ma il pari non è arrivato, e così la rincorsa all'Europa del Napoli si complica: più facile passare dalla scorciatoia Coppa Italia, a oggi. Il Genoa ha un signor attacco, con Sculli e Jankovic a sostegno di Palacio e Gilardino, dietro continua a balbettare però. Forse c'è ancora tempo per intervenire in extremis sul mercato.
Palacio-gila gol Il primo tempo è intenso, a tratti cattivo. Dopo 3' gli ammoniti sono già due: è tutto dire. Il 6-1 dell'andata forse ha lasciato strascichi. La prima occasione ce l'ha il Napoli, ma sarà l'unica dei primi 45'. Pandev, centravanti al posto di Cavani, devia a lato un cross di Zuniga. Poi è un crescendo Genoa: costante, inesorabile. I rossoblù sfiorano il vantaggio con Gilardino, che spreca due volte sottomisura, e Jankovic. Ma quando sfonda, il Grifone, lo fa due volte di fila. Apre le marcature una rete favolosa di Palacio, un destro violento dalla grande distanza dopo un rimbalzo. Il gol della domenica. Poi raddoppia proprio Gilardino, che si rifa degli sprechi precedenti e va a bersaglio di testa, sfruttando un cross calibrato di Sculli da sinistra. Il Napoli accusa il colpo, sbanda. La gara si incattivisce ulteriormente: fallo plateale di Lavezzi, ammonito, su Mesto, che si vendica, beccandosi pure lui il giallo, mettendo fuori combattimento Cannavaro, sostituito forzatamente da Maggio, che trasforma la difesa del Napoli in un reparto a quattro.
Confusione La ripresa è arruffona. Fotocopia delle squadre. Il Napoli fa la partita, ma sbaglia tanto, con errori di misura vistosi, il Genoa manca occasioni ghiottissime per chiudere i conti. Fino a quando Palacio, il migliore dei suoi, con un destro incrociato sul bel pallone recapitatogli da Gilardino trova la terza rete. È l'11° centro in campionato per l'attaccante argentino. A 25' della ripresa risultato definito. O almeno, sembra.
Uno-due napoli Perché invece il Napoli si scuote. Di nuovo in ritardo, come a Siena. Stavolta troppo tardi, per riuscire a pareggiare. Ma non per segnare due reti. Prima con Cavani, entrato in campo al 12' della ripresa. Il Matador segna di testa, al 35', ma a far venire i brividi a Marassi - e non è solo colpa della neve che cade - è Lavezzi, che dopo una partita in letargo si sveglia nel finale, segna di esterno destro, con una conclusione complicatissima, e si scatena nei minuti di recupero. Quando il Napoli ha pure la clamorosa occasione per il pareggio: il destro da fuori area di Dzemaili è respinto da Frey. Vince il Genoa. (www.gazzetta.it - Riccardo Pratesi)
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