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La cronaca:
Milano, 6 maggio 2012
Napoli, bye bye Champions. Troppi errori, beffa Bologna. La squadra di Mazzarri perde quasi sicuramente il treno per l'Europa: al Dall'Ara finisce 2-0 con gol di Diamanti e Rubin. Pesano le occasioni mancate nel primo tempo, su tutte le traverse di Cannavaro e Cavani.
A Udine segnano i napoletani Di Natale e Floro Flores, a Bologna i napoletani restano al palo e perdono il treno Champions, che ormai sembrava a un passo. Sfortunata nel primo tempo, lasciva e nervosa nel secondo, la squadra di Mazzarri ora è costretta a inseguire Udinese e Lazio e può rimanere aggrappata solo all'aritmetica. La qualificazione all'Europa che conta ora dipenderà dai risultati delle altre nell'ulltima giornata: l'Udinese dovrebbe perdere a Catania. Brutto finale, con una mini-rissa che ha portato all'espulsione di Dzemaili e Morleo.
Ciao Di Vaio Nel pre-partita c'è il saluto del Dall'Ara al capitano Marco Di Vaio, che dall'anno prossimo giocherà in Canada. Accanto a lui gioca Acquafresca, con Diamanti in appoggio. In difesa Cherubin è preferito a Sorensen. Mazzarri conferma il 3-5-2, con Lavezzi in panchina.
Diamanti gol Come prevedibile, è il Napoli a fare la partita. In mezzo la squadra di Mazzarri è quasi sempre in superiorità numerica, con Hamsik che gioca sulla linea di Gargano e Inler e i due attaccanti che a turno arretrano di qualche metro. Perez e Mudingayi si sacrificano molto, con Garics e Morleo più attenti a contenere Zuniga e Maggio, che ad accompagnare la manovra. Pioli si affida esclusivamente alle ripartenze, liberando la velocità dei tre uomini davanti quando il Napoli è sbilanciato. Ed è così che arriva il vantaggio, al 17'. In una delle rare discese sulla sinistra, Morleo crossa e Acquafresca trova un grande assist al volo per Diamanti, che - complice la dormita della difesa partenopea - ha il tempo di agganciare e battere De Sanctis con il sinistro.
Occasioni Per gli emiliani il primo tempo è una sintesi del detto "massimo risultato con il minimo sforzo": uno a zero con un'unica occasione. Ma è soprattutto una beffa per il Napoli, che di occasioni - e che occasioni! - nei primi 45' ne ha almeno cinque. Due traverse (Cannavaro, dopo una gran discesa palla al piede, e Cavani, che di fatto sbaglia la misura del pallonetto a tu per tu con Agliardi), due grandissime parate di Agliardi (su Hamsik, da due passi, in avvio e sul "tentativo" di autorete di testa di Cherubin su palla inattiva) e un clamoroso rigore in movimento fallito da un impreciso Cavani sul bell'assist di Pandev.
2-0 beffa A inizio ripresa Mazzarri dà fiducia allo stesso undici. Al 10' entra Lavezzi, che prende il posto di uno spento Maggio, per un Napoli iperoffensivo. Il Pocho parte da destra e dimostra di avere voglia. Si procura subito una punizione e la calcia, a lato di un metro. Ma è un Napoli meno lucido e più stanco rispetto al primo tempo. Pioli si chiude, togliendo Acquafresca per Rubin (nel finale del primo tempo Perez aveva lasciato il posto a Taider), ma non rinuncia a ripartire. Tant'è che al 19' arriva la beffa del due a zero: Di Vaio vede l'inserimento del neo-entrato Rubin, che non sbaglia il sinistro a tu per tu con De Sanctis.
Rissa La gara finisce lì. Il Napoli si sfalda completamente e diventa irriconoscibile rispetto alla bella squadra vista nella prima frazione. Il nervosismo sale: quattro gli ammoniti tra i partenopei in un quarto d'ora (tra cui Cavani e Aronica che si perderanno l'ultima con il Siena) e al 45' arriva la evitabile rissa che si chiude con i rossi diretti per Morleo e Dzemaili. Il finale di gara è tutto per Di Vaio, che chiede di non uscire e sfiora tre gol, palo compreso. La standing ovation al 90' è tutta per lui. (www.gazzetta.it - Emiliano Pozzoni)
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